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Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'
Praticanti si allenano come atleti. Possibile futuro olimpico
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Il commento
IL POLTRONISMO NUOVO SPORT OLIMPICO
I videogiochi sono stati ammessi tra gli sport dal Cio, il Comitato olimpico internazionale. Dopo questa storica decisione, vedremo presto alle Olimpiadi gli smanettoni dimenarsi davanti a un maxischermo. Purché, precisa il Cio, gli «e-sports», ossia quelli che si fanno al cospetto di uno screen, rispettino i valori olimpici e si dotino strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse. Ah, ecco. Proprio come tutti gli altri sport olimpici.
Chi abbia dei dubbi sul carattere agonistico e sportivo dei videogiochi si rassicuri: «Gli e-sports competitivi», è scritto nel comunicato del Cio, «possono essere considerati un'attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali». E voi pensavate che fossero una forma di pigrizia, che favorissero l'obesità? Suvvia, non siate così antiquati. Date retta al Cio, il quale fa notare che «gli e-sports sono in forte crescita in particolare fra i giovani dei vari Paesi». Ma guarda te che cosa ti vanno a scoprire quegli occhi di lince del Cio. Che gli «e-sports» sono in forte crescita. Ve ne eravate accorti?
Concludendo, il Cio auspica «un dialogo con l'industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre». È qui che ti volevo. È l'e-commerce, bellezza. Denaro, fresco e giovane, a palate. Libera concorrenza in libero agonismo. Ecchisenefrega del poltronismo. Prima o poi, tutti gli atleti mettono su pancia.
Ivano Sartori
Il Comitato Nazionale Olimpico apre ai videogiochi: "Sono uno sport". Sì, il lancio della mazzetta.— Arsenale K (@ArsenaleKappa) 29 ottobre 2017
[@antonio_carano]
I videogame da oggi sono uno sport
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