GIULIANO
PIETRO
La vita è una galera
prefazione di Leandro Castellani
La vita in carcere raccontata da dietro le sbarre.
Un libro in strip tutto da ridere.
Autore Giuliano
Titolo Pietro. La vita è una galera
Collana Piccola Biblioteca del Sorriso
Pagine 112
Formato 13,5 x 20,5 cm
Rilegatura brossura
Peso 0.200 kg
Casa Editrice: Festina Lente Edizioni
La dura vita in carcere di un duro
«Vorrei proprio conoscerlo ’sto detenuto 35, al secolo Pietro, sornione, pacioccone, abile affarista, ma soprattutto maestro nella vecchia nobile arte dell’arrangiarsi, pronto a trarre qualcosa di buono anche dal tanto di cattivo che gli passa davanti. Vorrei conoscerlo e sono sicuro che diverremmo buoni amici, tutti e due rassegnati a vivere in un Paese che somiglia sempre più a una galera, oppure in una galera che somiglia sempre più al nostro Paese. Scelga il lettore! Ma tutti e due – lui ed io – disponibili a prendere il mondo per il suo verso, tanto cambiarlo è operazione difficile, ardua e forse vana» (Leandro Castellani).
.
Giuliano. Giuliano Rossetti, in arte semplicemente Giuliano, nasce in tenera età nel 1935 molto a sud-ovest di Milwaukee, ovvero a Campi Bisenzio. Noto per il suo humour graffiante, ha iniziato la propria carriera sul Travaso delle idee per approdare poi nel corso degli anni a Il Male, di cui ben presto divenne una delle firme più note, CaBalà, Pardon, La Repubblica, La Nazione, Guerin Sportivo, Corriere fiorentino per citarne solo alcune delle testate più note.
Apprezzato vignettista, vincitore di premi in varie rassegne umoristiche internazionali, i suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di satira e di umorismo e sui più noti quotidiani. Una ventina di libri all’attivo, da 38 anni sta lavorando ai testi e alle illustrazioni di una monumentale biografia in braille di Gengis Khan.
Il vignettista Giuliano racconta il nuovo libro sull'ergastolano Pietro 35: "E' uno dei miei primi personaggi, anzi sono io. La prigione? Metafora della vita"
Qui qualche Pagina in anteprima
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Nota:
GIULIANO
(Costantinopoli 331 - Persia 363) imperatore romano. Nipote di Costantino, fu proclamato imperatore dai suoi soldati nel febbraio del 360 e riconosciuto da tutto l’impero nel 361, alla morte di Costanzo. Pur professando apertamente il paganesimo, il nuovo imperatore proclamò la libertà di culto per tutte le religioni ed esercitò una tolleranza religiosa generale. Di G. ci sono giunte numerose opere in greco: 8 orazioni, un’ottantina di lettere (fra cui una di carattere autobiografico rivolta agli ateniesi), il Convivio o I Cesari, divertente opera satirica in cui racconta il ricevimento di Costantino sull’Olimpo, e il Misopogon (ovvero «L’odiatore della barba», attributo dei filosofi). Quest’ultimo è una difesa, nutrita di cultura neoplatonica e ricca di spunti ironici, del proprio operato religioso, e una feroce invettiva contro la folla cristiana di Antiochia, che aveva incendiato il tempio di Dafne e l’aveva insultato.
martedì 31 ottobre 2017
lunedì 30 ottobre 2017
Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'
©Franco Portinari |
La notizia:
Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'
Praticanti si allenano come atleti. Possibile futuro olimpico
level up - Tauro |
©Fogliazza
© Angel Boligan |
Il commento
IL POLTRONISMO NUOVO SPORT OLIMPICO
I videogiochi sono stati ammessi tra gli sport dal Cio, il Comitato olimpico internazionale. Dopo questa storica decisione, vedremo presto alle Olimpiadi gli smanettoni dimenarsi davanti a un maxischermo. Purché, precisa il Cio, gli «e-sports», ossia quelli che si fanno al cospetto di uno screen, rispettino i valori olimpici e si dotino strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse. Ah, ecco. Proprio come tutti gli altri sport olimpici.
Chi abbia dei dubbi sul carattere agonistico e sportivo dei videogiochi si rassicuri: «Gli e-sports competitivi», è scritto nel comunicato del Cio, «possono essere considerati un'attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali». E voi pensavate che fossero una forma di pigrizia, che favorissero l'obesità? Suvvia, non siate così antiquati. Date retta al Cio, il quale fa notare che «gli e-sports sono in forte crescita in particolare fra i giovani dei vari Paesi». Ma guarda te che cosa ti vanno a scoprire quegli occhi di lince del Cio. Che gli «e-sports» sono in forte crescita. Ve ne eravate accorti?
Concludendo, il Cio auspica «un dialogo con l'industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre». È qui che ti volevo. È l'e-commerce, bellezza. Denaro, fresco e giovane, a palate. Libera concorrenza in libero agonismo. Ecchisenefrega del poltronismo. Prima o poi, tutti gli atleti mettono su pancia.
Ivano Sartori
Il Comitato Nazionale Olimpico apre ai videogiochi: "Sono uno sport". Sì, il lancio della mazzetta.— Arsenale K (@ArsenaleKappa) 29 ottobre 2017
[@antonio_carano]
I videogame da oggi sono uno sport
sabato 28 ottobre 2017
Fernando Pessoa
Fernando Pessoa, 1988
© Antonio Antunes
Poesia di Fernando Pessoa
«Che noi si scriva, si parli o solo si sia visti
rimaniamo evanescenti.
E tutto il nostro essere non può in parola
o in volto giammai trasmutarsi.
L’anima nostra è da noi immensamente lontana:
per quanta forza si
imprima in quei nostri pensieri,
mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti,
indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.
Per quanto di noi si mostri
continuiamo ignoti.
L’abisso tra le anime non può esser collegato da un miraggio della vista
o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati
quando al nostro pensiero dell’essere nostro parliamo.
Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime,
e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno.»
(Fernando Pessoa)
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Fernando Pessoa
© Marilena Nardi
Fernando Pessoa
© Antonio Antunes
Questa vecchia angoscia
Questa vecchia angoscia,
questa angoscia che porto da secoli dentro di me,
è traboccata dal vaso,
in lacrime, in grandi immaginazioni
in sogni tipo incubi senza terrore
in grandi emozioni improvvise, senza alcun senso.
È traboccata.
Quasi non so come comportarmi nella vita
con questo malessere che mi riempie l’anima di pieghe!
Se almeno impazzissi per davvero!
Ma no: è questo essere a mezza strada,
questo quasi,
questo essere sul punto di…
Il ricoverato di un manicomio almeno è qualcuno.
Io sono il ricoverato di un manicomio senza manicomio.
Sono pazzo a freddo,
sono lucido e matto,
sono estraneo a tutto e uguale a tutti:
sto dormendo sveglio con sogni che sono pazzia
perché non sono sogni.
Sono in questo stato…
Povera vecchia casa della mia infanzia perduta!
Chi avrebbe detto che mi sarei tanto disperso!
Che ne è del tuo bambino? È impazzito.
Che ne è di colui che dormiva tranquillo sotto il tuo tetto provinciale?
È impazzito.
Ma chi, fra quelli che fui? È impazzito. Oggi costui è chi io sono.
Se almeno possedessi una religione!
Per esempio, una per quel feticcio
che c’era in casa nostra, la vecchia casa, che veniva dall’Africa.
Era bruttissimo, era grottesco,
ma c’era in lui la divinità di tutto quello in cui si crede.
— Giove, Geova, l’Umanità —
uno qualunque servirebbe,
nfatti che cosa è tutto se non quello che pensiamo di tutto?
Scoppia, cuore di vetro dipinto!
Fernando Pessoa | © Antonio Antunes |
Esta velha angústia
Esta velha angústia,
Esta angústia que trago há séculos em mim,
Transbordou da vasilha,
Em lágrimas, em grandes imaginações,
Em sonhos em estilo de pesadelo sem terror,
Em grandes emoções súbitas sem sentido nenhum.
Transbordou.
Mal sei como conduzir-me na vida
Com este mal-estar a fazer-me pregas na alma!
Se ao menos endoidecesse deveras!
Mas não: é este estar entre,
Este quase,
Este poder ser que…,
Isto.
Um internado num manicômio é, ao menos, alguém,
Eu sou um internado num manicômio sem manicômio.
Estou doido a frio,
Estou lúcido e louco,
Estou alheio a tudo e igual a todos:
Estou dormindo desperto com sonhos que são loucura
Porque não são sonhos.
Estou assim…
Pobre velha casa da minha infância perdida!
Quem te diria que eu me desacolhesse tanto!
Que é do teu menino? Está maluco.
Que é de quem dormia sossegado sob o teu teto provinciano?
Está maluco.
Quem de quem fui? Está maluco. Hoje é quem eu sou.
Se ao menos eu tivesse uma religião qualquer!
Por exemplo, por aquele manipanso
Que havia em casa, lá nessa, trazido de África.
Era feiíssimo, era grotesco,
Mas havia nele a divindade de tudo em que se crê.
Se eu pudesse crer num manipanso qualquer
— Júpiter, Jeová, a Humanidade —
Qualquer serviria,
Pois o que é tudo senão o que pensamos de tudo?
Estala, coração de vidro pintado!
Álvaro de Campos (Fernando Pessoa)
(da Poemas)
Fernando Pessoa
© Antonio Antunes
giovedì 26 ottobre 2017
Concorso delle Nazioni Unite "Ranan Lurie " ed i vincitori 2016.
THE UNITED NATIONS/RANAN LURIE
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Il premio delle Nazioni Unite "Ranan Lurie"
presenta il bando di concorso per i Premi 2017
I lavori dovranno pervenire entro il 15 novembre per posta, si quella coi francobolli, non inviate mail o fax!
Qui tutte le norme : http://lurieunaward.com/rules.htm
First Place - $10,000 Winner
Miroslav Barvircak
Publication: Korzar
Slovakia
Second Place - $5,000 Winner
Yonatan Wachsmann
Publication: Calcalist
Israel
Third Place - $3,000 Winner
Steve Sack
Publication: Minneapolis Star Tribune
USA
Citations for Excellence
martedì 24 ottobre 2017
The New Yorker: October 30, 2017
“October Surprise,” by Carter Goodrich
“My whole life has been disrupted. It’s a national nightmare,” the artist Carter Goodrich says, about his cover for this week’s issue: a painting of the President whom he calls a “dangerous clown.” “I’m still just as stunned now as I was a year ago, on Election Night. I have been asked to work on movies about him. I can’t do it; most satire seems to lighten what feels to me like a dire situation. He’s already a cartoon villain, infantile and strange.”
Il numero del mensile The New Yorker in uscita il trenta ottobre, dedica la copertina al presidente Donald Trump, raffigurato, dal disegnatore Carter Goodrich, come un clown che sbuca da dietro un albero. "È un clown pericoloso, e rappresenta già un cartone animato malvagio, infantile e strano. È un incubo nazionale" sono le parole di Goodrich sul presidente.
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E' chiaro il riferimento al clown di IT del film tratto dal celebre romanzo di Stephen King.
Proprio in questi giorni il film è uscito nei cinema italiani e sta facendo un incasso record.
Il thriller horror della New Line Cinema, “IT” diretto da Andy Muschietti , è tratto dal famosissimo romanzo omonimo di Stephen King, che da decenni terrorizza generazioni di lettori. Il film racconta la storia di sette giovani emarginati di Derry, Maine, che si autodefiniscono il Club dei Perdenti.
Ognuno di loro è stato escluso dalla società per un motivo o per l’altro; ognuno di loro è bersaglio di un branco di bulli del posto… e tutti quanti hanno visto materializzarsi le proprie paure inconsce sotto forma di un antico predatore muta forma, che non possono fare altro che chiamare IT.
Da quando esiste la loro città, Derry è terreno di caccia di questa entità, che emerge dalle fognature ogni 27 anni per cibarsi del terrore che scatena nelle prede che ha scelto: i bambini di Derry. Facendo gruppo durante un’estate orribile ma esaltante, i Perdenti si compattano per riuscire a sconfiggere le proprie paure e fermare la serie di omicidi iniziata durante una giornata di pioggia, quando un bambino, nel tentativo di recuperare la sua
barchetta di carta, viene risucchiato all’interno di un tombino… finendo dritto tra le braccia di Pennywise il Clown.
Il romanzo di King IT, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror della letteratura, ispirando nel corso degli anni numerosi progetti cinematografici e televisivi.
“My whole life has been disrupted. It’s a national nightmare,” the artist Carter Goodrich says, about his cover for this week’s issue: a painting of the President whom he calls a “dangerous clown.” “I’m still just as stunned now as I was a year ago, on Election Night. I have been asked to work on movies about him. I can’t do it; most satire seems to lighten what feels to me like a dire situation. He’s already a cartoon villain, infantile and strange.”
Il numero del mensile The New Yorker in uscita il trenta ottobre, dedica la copertina al presidente Donald Trump, raffigurato, dal disegnatore Carter Goodrich, come un clown che sbuca da dietro un albero. "È un clown pericoloso, e rappresenta già un cartone animato malvagio, infantile e strano. È un incubo nazionale" sono le parole di Goodrich sul presidente.
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E' chiaro il riferimento al clown di IT del film tratto dal celebre romanzo di Stephen King.
Proprio in questi giorni il film è uscito nei cinema italiani e sta facendo un incasso record.
Il thriller horror della New Line Cinema, “IT” diretto da Andy Muschietti , è tratto dal famosissimo romanzo omonimo di Stephen King, che da decenni terrorizza generazioni di lettori. Il film racconta la storia di sette giovani emarginati di Derry, Maine, che si autodefiniscono il Club dei Perdenti.
Ognuno di loro è stato escluso dalla società per un motivo o per l’altro; ognuno di loro è bersaglio di un branco di bulli del posto… e tutti quanti hanno visto materializzarsi le proprie paure inconsce sotto forma di un antico predatore muta forma, che non possono fare altro che chiamare IT.
Da quando esiste la loro città, Derry è terreno di caccia di questa entità, che emerge dalle fognature ogni 27 anni per cibarsi del terrore che scatena nelle prede che ha scelto: i bambini di Derry. Facendo gruppo durante un’estate orribile ma esaltante, i Perdenti si compattano per riuscire a sconfiggere le proprie paure e fermare la serie di omicidi iniziata durante una giornata di pioggia, quando un bambino, nel tentativo di recuperare la sua
barchetta di carta, viene risucchiato all’interno di un tombino… finendo dritto tra le braccia di Pennywise il Clown.
Il romanzo di King IT, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror della letteratura, ispirando nel corso degli anni numerosi progetti cinematografici e televisivi.
lunedì 23 ottobre 2017
Cremona: MOSTRA OMAGGIO A JACOVITTI
MOSTRA OMAGGIO A JACOVITTI: Surrealismo a fumetti
Dal 20 ottobre al 5 novembre presso la Sala Consulta del Palazzo Comunale di Cremona — Ingresso da Spazio Comune, P.za Stradivari 7
Aperto: da lunedì a sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 18
Ingresso libero
A vent'anni dalla scomparsa dell'amato fumettista molisano riscopriamo il suo mondo surrealista e irriverente e il suo legame con la storica azienda cremonese Negroni con una selezione a cura di Dino Aloi e Silvia Jacovitti.
Quest'anno ricorre anche il sessantesimo anniversario della creazione del mitico Cocco Bill.
La mostra, nel palazzo municipale di Cremona, raccoglie quaranta tavole originali e riproduzioni: l’esposizione inaugurata in occasione della prima Festa del salame, è aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 20 ottobre al 5 novembre.
Tra i pezzi più prestigiosi della rassegna una stampa originale del menù che l’autore aveva concepito per la ditta cremonese Negroni. L’iniziativa si deve all’impegno del Centro Fumetto Andrea Pazienza.
Cocco Bill |
Il genio di Jacovitti è ormai da tempo conclamato da tutti. La semplicità grafica delle sue illustrazioni e l’umorismo paradossale delle situazioni raffigurate, sono le caratteristiche più note di uno dei più grandi fumettisti del novecento italiano. Non poteva certo mancare alla Festa del Salame l’abbinamento con Jacovitti che, tra lische e frattaglie, ha spesso inserito nelle sue vignette proprio i salami. In collaborazione con il Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, Cremona potrà riscoprire disegni, immagini e pubblicazioni dell’autore molisano attraverso una mostra a lui dedicata e un percorso di comunicazione ideato appositamente attraverso le vetrine dei negozi di Corso Campi e Corso Garibaldi.
Seguono la locandina dell'evento e la cartolina commemorativa.
la locandina |
la cartolina |
la cartolina |
http://www.festadelsalamecremona.it/
sabato 21 ottobre 2017
XXV Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo “Città di Trento” 2017
CULTURE
XXV RASSEGNA INTERNAZIONALE
DI SATIRA E UMORISMO
“CITTÀ DI TRENTO”
Dal 21 ottobre al 5 novembre 2017 - Torre Mirana, via Rodolfo Belenzani 3 a Trento
Inaugurazione sabato 21 ottobre ore 18:00 - Tutti i giorni 10:00/12:00 - 15:00/19:00
STUDIO D’ARTE ANDROMEDA
www.studioandromeda.net
Ha interessato 468 autori provenienti da 69 nazioni diverse per un totale di 1203 opere.
In un momento storico in cui si ricostruiscono muri e si chiudono le frontiere, anni in cui torna pericolosamente a girare l’idea che i diritti non siano estendibili a tutti ma siano un premio personale non condivisibile, ci è sembrato opportuno fermarsi a riflettere su cosa significhi il termine “culture”. Da qui il titolo lanciato per la 25° Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo.
Il desiderio è quello di sempre: avere una panoramica a trecentosessanta gradi di ciò che questa parola suscita nell’immaginario degli artisti.
Come sempre la potenza silenziosa e acuminata delle immagini satiriche si conferma carica di significati e ricca di spunti di riflessione. Un viaggio tortuoso a cavallo delle matite internazionali più ispirate, che va dall’Iran all’Indonesia, passando per Turchia, Serbia, Romania, Polonia, attraversando Cuba, Messico, Brasile e Perù.
Molti sono stati gli autori che si sono soffermati a descrivere il presente, con scenari acerbi e dolorosi fatti di sfregi e omologazione.
Altri puntano sulle possibilità di riscatto, ma è sempre con l’insostituibile strumento dell’umorismo che gli autori satirici riescono ad annientare l’amarezza strappando un sorriso grazie alla leggerezza con cui denunciano le dissonanze del nostro vivere quotidiano.
In un momento storico in cui si ricostruiscono muri e si chiudono le frontiere, anni in cui torna pericolosamente a girare l’idea che i diritti non siano estendibili a tutti ma siano un premio personale non condivisibile, ci è sembrato opportuno fermarsi a riflettere su cosa significhi il termine “culture”. Da qui il titolo lanciato per la 25° Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo.
Il desiderio è quello di sempre: avere una panoramica a trecentosessanta gradi di ciò che questa parola suscita nell’immaginario degli artisti.
Come sempre la potenza silenziosa e acuminata delle immagini satiriche si conferma carica di significati e ricca di spunti di riflessione. Un viaggio tortuoso a cavallo delle matite internazionali più ispirate, che va dall’Iran all’Indonesia, passando per Turchia, Serbia, Romania, Polonia, attraversando Cuba, Messico, Brasile e Perù.
Molti sono stati gli autori che si sono soffermati a descrivere il presente, con scenari acerbi e dolorosi fatti di sfregi e omologazione.
Altri puntano sulle possibilità di riscatto, ma è sempre con l’insostituibile strumento dell’umorismo che gli autori satirici riescono ad annientare l’amarezza strappando un sorriso grazie alla leggerezza con cui denunciano le dissonanze del nostro vivere quotidiano.
Giulia Pedrotti
Studio d’Arte Andromeda
Studio d’Arte Andromeda
Sezione “Satira e Umorismo”
Primo premio Musa Gumus (Turchia)
Efficace sintesi che associa il rispetto e la conservazione del patrimonio culturale, in tutto il mondo, con la stessa sopravvivenza della specie umana. La corrispondenza di questi due elementi è comunicata con rara immediatezza e qualità grafica.
Secondo premio Gio (Mariagrazia Quaranta) (Italia)
L'impronta digitale caratterizza e distingue ogni persona così come la lettura e la conoscenza sono determinanti e irrepetibili. L'intuizione dell'autrice è tradotta con delicatezza artistica.
venerdì 20 ottobre 2017
Daphne Caruana Galizia
La giornalista e blogger di Malta Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa lunedì nell’esplosione della sua auto, esplosione causata da una bomba secondo le autorità de La Valletta. L'esplosione è stata veramente molto potente, volevano proprio la sua morte.
La cronista, che con le sue inchieste aveva accusato il governo di centrosinistra dell'isola di corruzione, 15 giorni fa aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte.
Un tasto pericoloso
Daphne Caruana Galizia, libera giornalista e blogger maltese, lo ha toccato nonostante gli avvertimenti ed è saltata in aria.
Dalla denuncia dei famosi files degli evasori fiscali a quelle attuali degli affari sporchi dei politici maltesi e del traffico di cocaina che la mafia sembra aver incentrato sull'isola, non mancano gli indizi per scoprire chi poteva aver interesse ad eliminare la coraggiosa giornalista d'inchiesta. E' più probabile che manchi una seria intenzione a farlo.
Uber
I was Telling the Truth - Daphne Caruana Galizia
Anti-corruption activists, press freedom advocates and investigative journalists from around the world condemn the barbaric murder of Daphne Caruana Galizia, an investigative journalist from Malta who courageously exposed organised crime and corruption in politics.
Only when corruption is uncovered can action be taken to hold criminals to account. Anti-corruption activists work side-by-side with investigative journalists to shine a light into the dark world of corruption and advocate action to end impunity.
We call on the authorities in Malta to bring the perpetrators of this crime to justice. Those who expose corruption must be protected, not intimidated.
Caruana Galizia’s work included exposés of the shady secret deals, uncovered in the Panama Papers, that show how politicians and others hide illicit wealth behind secret companies. Continue
Gianluca Costantini
Daphne Caruana Galizia, giornalista giornalista.
Mauro Biani
Malta and the Demon of Corruption Enrico Bertuccioli
You know, it seem there's a problem of corruption in Malta...
18 Oct 2017
Il blog di Dafne: https://daphnecaruanagalizia.com/
Daphne Caruana Galizia: Establishment was out to get her, says family
Lo scoop di Daphne Caruana Galizia sui legami tra il premier maltese e il regime azero
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Le parole del figlio:
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La redazione di Fany-blog si stringe al dolore dei familiari della giornalista ammazzata per aver svolto il suo lavoro, scomodo per i potenti e per la criminalità.
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PANAMA PAPERS
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Dalla denuncia dei famosi files degli evasori fiscali a quelle attuali degli affari sporchi dei politici maltesi e del traffico di cocaina che la mafia sembra aver incentrato sull'isola, non mancano gli indizi per scoprire chi poteva aver interesse ad eliminare la coraggiosa giornalista d'inchiesta. E' più probabile che manchi una seria intenzione a farlo.
Uber
I was Telling the Truth - Daphne Caruana Galizia
Anti-corruption activists, press freedom advocates and investigative journalists from around the world condemn the barbaric murder of Daphne Caruana Galizia, an investigative journalist from Malta who courageously exposed organised crime and corruption in politics.
Only when corruption is uncovered can action be taken to hold criminals to account. Anti-corruption activists work side-by-side with investigative journalists to shine a light into the dark world of corruption and advocate action to end impunity.
We call on the authorities in Malta to bring the perpetrators of this crime to justice. Those who expose corruption must be protected, not intimidated.
Caruana Galizia’s work included exposés of the shady secret deals, uncovered in the Panama Papers, that show how politicians and others hide illicit wealth behind secret companies. Continue
Gianluca Costantini
Daphne Caruana Galizia, giornalista giornalista.
Mauro Biani
Malta and the Demon of Corruption Enrico Bertuccioli
You know, it seem there's a problem of corruption in Malta...
18 Oct 2017
Il blog di Dafne: https://daphnecaruanagalizia.com/
Daphne Caruana Galizia: Establishment was out to get her, says family
Lo scoop di Daphne Caruana Galizia sui legami tra il premier maltese e il regime azero
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Le parole del figlio:
My mother was assassinated because she stood between the rule of law and those who sought to violate it, like many strong journalists. But she was also targeted because she was the only person doing so. This is what happens when the institutions of the state are incapacitated: the last person left standing is often a journalist. Which makes her the first person left dead.
I am never going to forget, running around the inferno in the field, trying to figure out a way to open the door, the horn of the car still blaring, screaming at two policemen who turned up with a single fire extinguisher to use it. They stared at me. “I’m sorry, there is nothing we can do”, one of them said. I looked down and there were my mother’s body parts all around me. I realised they were right, it was hopeless. “Who is in the car?”, they asked me. “My mother is in the car. She is dead. She is dead because of your incompetence.” Yes, incompetence and negligence that resulted in a failure to prevent this from happening.
I am sorry for being graphic, but this is what war looks like, and you need to know. This was no ordinary murder and it was not tragic. Tragic is someone being run over by a bus. When there is blood and fire all around you, that’s war. We are a people at war against the state and organised crime, which have become indistinguishable.
A few hours later, while that clown of a Prime Minister was making statements to parliament about a journalist he spent over a decade demonising and harassing, one of the police sergeants who is supposed to be investigating her murder, Ramon Mifsud, posted on Facebook, “Everyone gets what they deserve, cow dung! Feeling happy :)”
Yes, this is where we are: a mafia state where you can now change your gender on your ID card (thank God for that!) but where you will be blown to pieces for exercising your basic freedoms. Only for the people who are supposed to have protected you to instead be celebrating it. How did we get here?
A culture of impunity has been allowed to flourish by the government in Malta. It is of little comfort for the Prime Minister of this country to say that he will “not rest” until the perpetrators are found, when he heads a government that encouraged that same impunity. First he filled his office with crooks, then he filled the police with crooks and imbeciles, then he filled the courts with crooks and incompetents. If the institutions were already working, there would be no assassination to investigate - and my brothers and I would still have a mother.
Joseph Muscat, Keith Schembri, Chris Cardona, Konrad Mizzi, the Attorney General and the long list of police commissioners who took no action: you are complicit. You are responsible for this.
Matthew Caruana Galizia
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La redazione di Fany-blog si stringe al dolore dei familiari della giornalista ammazzata per aver svolto il suo lavoro, scomodo per i potenti e per la criminalità.
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PANAMA PAPERS
mercoledì 18 ottobre 2017
Miramax: Scandalo Harvey Weinstein
«Ognuno di noi sapeva. Non che violentasse. Ma conoscevamo la sua fame, come un orco insaziabile. Abbiamo taciuto perché era la nostra gallina dalle uova d'oro»
Scott Rosemberg (sceneggiatore)
Playboy Weinstein Hollywood. Ramses Morales Izquierdo
Playboy Weinstein Hollywood. Cartoonmovement
11 Oct 2017
Miramax
Ma davvero ci si stupisce della vicenda Weinstein?
La sua, non mancano peraltro molti altri esempi, non credo che sia una pulsione irrefrenabile dovuta alla dipendenza dal sesso (che pare non esista come patologia) ma dall'esaltazione del proprio potere questo si.
Uber
Guy Badeaux (Bado) @guybadeaux 14 ott
Saturday’s cartoon: #Hollywood rocked by sexual harasment scandal. #ledroit #weinstein
Movie Industry Expels Harvey Weinstein Daniel Murphy
Movie industry expels Harvey Weinstein Cartoonmovement
15 Oct 2017
Harvey Weinstein tries to cheer up Daniel Murphy
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11 Oct 2017
Clap de fin pour Harvey Weinstein
Deligne
WEINSTEIN LEGION OF HONOR
Jean-Michel Reinault
HARVEY THE HUTT
Rick Mckee
Joep Bertrams @joepbertrams 15 ott
America the beautiful #Trump #Weinstein #sexualharassment
david rowe @roweafr 13 ott
cut @FinancialReview #weinsteinscandal #HarveyWeinstein
HARVEY WEINSTEIN AND SEXUAL ASSAULTS
Dave Granlund
Sheepish for too long... #Weinstein #miramax #hollywood #media #SilenceoftheLambs #sexism #hushmoney @TheBuffaloNews https://t.co/vXITN4PzmW pic.twitter.com/8zWJ56nmIC— Adam Zyglis (@adamzyglis) 12 ottobre 2017
lunedì 16 ottobre 2017
Centro Librexpression, Fondazione Giuseppe Di Vagno
Creato in gennaio 2017, operativo da giugno 2017, il Centro LIBREXPRESSION è un Centro Euro-Mediterraneo per la promozione della libertà di espressione e della satira politica.
Obiettivo: promuovere la libertà di espressione, la libertà di stampa e la satira politica - uno strumento indispensabile per la democrazia -, particolarmente grafica, ma non solo, come forma pertinente d’informazione e svilupparne l’uso, sia nella didattica, sia nei vari media (giornali, audiovisivi, social network) e nel campo dell’arte grafica.
Un Consiglio Scientifico, composto di vignettisti, fotografi, giornalisti, universitari specializzati in materie legate alla libertà di espressione, assicura la coerenza delle attività.
Organizzazione: Il centro è organizzato intorno a cinque pilastri, che dovrebbero essere tutti pienamente operativi entro 2020:
1- Un’attività di promozione della libertà di espressione e della satira politica (attività in corso), con l’organizzazione di conferenze pubbliche, partecipazione a festival di giornalismo o di cultura, a trasmissioni radio e TV, mostre tematiche. Tale attività è iniziata nel giugno 2017. (Veda l’elenco in annesso).
2- Una banca dati di vignette, illustrazioni e fotografie (in costruzione), per promuovere il lavoro dei membri del Centro LIBREXPRESSION(vignettisti, graffisti, illustratori, fotografi… che siano italiani, europei e dell’altra sponda del Mediterraneo) – in materia di satira politica e sociale - presso i media, i professori di licei e di università, giornalisti, scrittori... Tale banca dati riprenderà le opere scelte dai membri, classificate sia tematicamente sia per autore, con un motore di ricerca. Tale banca permetterà ai potenziali utenti di trovare illustrazioni per loro articoli, trasmissioni video, illustrazioni di siti, libri, didattica, ecc.
3- Un centro di documentazione (iniziato), biblioteca fisica (nella sede della Fondazione Di Vagno) e virtuale, sul tema della libertà di espressione, della satira e della caricatura politica (su tutte le sue forme e particolarmente grafica), dall’antichità fino ad adesso. Sarà un dipartimento della biblioteca della Fondazione, che conta già una centinaia di pubblicazioni su questo tema. Collezioni di vignette satiriche storiche saranno scannerizzate, con indicazioni di copyright, accessibile solo in lettura e non scaricabile, ma, con possibilità di pubblicazione per chi vorrebbe acquisirne i diritti di riproduzione.
4- Una residenza per artisti (progetto), situata nel Monastero san Benedetto di Conversano. Saranno invitati, per due o tre mesi, tra 4 e 6 artisti, meta europei - meta dell’altra sponda del Mediterraneo, per dedicarsi al loro arte. In scambio dovranno dedicare un po’ di tempo a conferenze, workshops e lavoro artistico sulla regione.
5- Un’attività didattica (in corso di elaborazione): Il centro intende produrre in collaborazione con partners europei condividendo obiettivi e filosofia d’azione simili, dei moduli di formazione (utilizzabili sia dal vivo, sia via internet) all’attenzione degli studenti di licei, dei docenti e studenti universitari, particolarmente di scuole di design, sul tema della libertà di espressione (cosa vuol dire, quali sono i diritti e i doveri, come cercare e verificare l’informazione, i pericoli e i pregi della rete, come leggere un’immagine, ecc.)
Sede legale:
Centro LIBREXPRESSION
Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) - ONLUS
Via San Benedetto, 18
I-70014 CONVERSANO (BA)
Direttore: Thierry Vissol
Tel: +39 331 190 73 70
Consiglio scientifico:
Thierry VISSOL, economista e storico (FR/IT) - Filippo GIANNUZZI, Segretario Generale della Fondazione Di Vagno (IT) - Gian Paolo ACCARDO, giornalista (IT/Nl) - Dino ALOI, vignettista e editore (IT) - Jordi ARTIGAS, giornalista (ES) - Pierre BALLOUHEY, vignettista (FR) - Niels BO BOJESEN, vignettista (DK) - Mario CALLIGIURI, Professore nuove tecnologie e intelligence (IT) -Jaume CAPDEVILA, detto KAP, vignettista (SP) - Paolo CAPRETTINI, Professore di semiologia (It) - Marina CASTELLANETA, Professore di diritto (IT) - Marianne CATZARAS, fotografa e poetessa (GR/TUN) - Carl Henrik FREDRIKSSEN, giornalista e scrittore (SWE/AUS) - Carlo GUBITOSA, informatico, giornalista, scenarista e editore (IT) - Khalid GUEDDAR, vignettista (MOR) - Ilaria GUINDANTONI, giornalista e scrittore (IT) - Veronica LEINER, specialista di finanze (AUS) - Fabio MAGNASCIUTTI, vignettista e insegnante (IT) - Ramses MORALES, vignettista (Cuba) - Marilena NARDI, vignettista e insegnante (IT) - Tawfiq OMRANE, vignettista (TUN) - Cesare PRETI, docente di filosofia (IT) - Kianoush RAMEZANI, detto KIANOUSH, vignettista (Iran/FR) - Tjeerds ROYNARDS, vignettista (Nl) - Assunta TOTI BURATTI, vignettista e insegnante (IT) - Gianfranco UBER, vignettista (IT),
Media Partners (al 1 ottobre 2017)
- Voxeurop, www.voxeurop.it (sito d’informazione multilingue europeo) ;
- Fany Blog, www.Fany-blog.blogspot.it (blog italiano dedicato alle vignette satiriche)
- Eurozine, http://www.eurozine.com (network europeo di giornali culturali)
- Buduàr, http://www.buduar.it (almanacco italiano on-line dell’arte leggera)
- Fenamizah, www.fenamizah.com (magazine turco di umorismo internazionale)
- Il Pennino, www.ilpenninodinoaloi.it (casa editrice specializzata in humor e satira)
Organizzazioni partners (al 1 ottobre 2017)
- Cartoon Movement, https://www.cartoonmovement.com (Hol)
- France Cartoons, http://www.france-cartoons.com (FR)
- United Sketches, https://unitedsketches.org (FR-Iran)
Directeur LIBREXPRESSION "Thierry Vissol"
Thierry Vissol
Economista e storico, è il direttore del centro Librexpression, Fondazione Giuseppe Di Vagno. È stato docente universitario in Francia, Belgio e Stati Uniti e funzionario della Commissione europea. Ideatore dello studio radiofonico Studio Europa, conduce la trasmissione Un libro per l’Europa. È il creatore del concorso Una vignetta per l’Europa. Il suo libro più recente è Libertà di Espressione in Europa (Il Pennino/Commissione europea 2016).
Su Twitter: @Louivis
Thierry Vissol, economist and historian, director of the center Librexpression Foundation Giuseppe Di Vagno. He created the radio studio Studio Europa and the competition Una vignetta per l’Europa.
Nota: la vignetta del logo è di KAP
https://issuu.com/fenamizah_e-magazine/docs/fm68_october2017
Thierry Vissol, economist and historian, director of the center Librexpression Foundation Giuseppe Di Vagno. He created the radio studio Studio Europa and the competition Una vignetta per l’Europa.
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