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giovedì 7 novembre 2024

Animo Valencia!

La mia solidarietà a Valencia.

 
Floods in Spain. 
Cartoon by Marilena Nardi: https://buff.ly/3NN639t

#climate #climatcrisis #extremeweather #Spain #floods




Schizzi
GIO   / Mariagrazia Quaranta



 

Adriana Mosquera  (Nani)



.


@maurobiani

#Clima #cambiamenticlimatici #Valencia #mondo

Arca e negazione.




Atiq Shahid
@atiqshahid2
Spain catastrophe, we are with you!#Valencia #Spain #climatebrawl #ClimateActionNow #Climate #ClimateCatastrophe #Europe


Marco De Angelis
2 November 2024
Spain
Spain, floods, climate, change, Valencia, rain, Dana, disaster




lorenzotosa

Il racconto che viene fatto dall’Italia (e non solo) di quello che è accaduto ieri a Valencia è in bilico tra il distorto, il superficiale e il parzialmente falso.


Ieri a Paiporta, il comune più colpito dalla Dana, in mezzo al fango, tra la gente inferocita, c’erano (giustamente) le tre massime istituzioni: Re Felipe e Letizia di Spagna, il primo ministro socialista Sanchez e il Presidente della Generalitat Valenciana Carlos Mazón del Partito Popolare (e alleato di Vox).

Bene.

Dei tre, i primi, i reali di Spagna, sono rimasti lì, lei in lacrime, lui ad ascoltare, a prendersi insulti, fischi, persino del fango addosso. Senza alcuna responsabilità politica. E, quando è finita, Felipe ha detto: “Bisogna capire la rabbia della gente”.

Il secondo, Sanchez, è stato colpito da un bastone e, come da protocollo di sicurezza, a quel punto è stato portato via.

Sapete chi è stato l’unico verso cui nessuno ricorda le contestazioni, gli insulti, il fango? Carlos Mazon, l’unico che davvero si è meritato tutto questo. Che ha fatto quello che fanno sempre a destra in questi momenti. È scappato appena ha visto l’aria che tirava.

Lui che nega l’esistenza della crisi climatica.

Lui che ha minimizzato l’allerta meteo che stava arrivando.

Lui che ha eliminato l’unità di risposta rapida in caso di emergenza.

Lui che è responsabile primario del mancato allarme e del ritardo vergognoso dei soccorsi.

Eppure in tutto il mondo quello di ieri è diventato il giorno della contestazione al Re e al primo ministro.

E sapete chi chi c’è dietro a tutto questo? L’estrema destra, che ha rivendicato l’attacco a Sanchez. La stessa estrema destra negazionista del clima, tanto per far capire il livello di ipocrisia e sciacallaggio che si possono raggiungere.

Non amo i reali, la considero ovunque un’istituzione vetusta e superata. Ma le cose bisogna raccontarle tutte, fino in fondo. Altrimenti anche una tragedia immane come questa non sarà servita a nulla.

domenica 19 novembre 2023

In ricordo delle donne vittime di violenza

 Un abbraccio alla famiglia di Giulia e a quelle di tutte le altre...


In ricordo delle donne vittime di violenza

GIO / Mariagrazia Quaranta



" tu sei MIA"...

Bruno Bozzetto



🖤 Giulia,
buttata in dirupo di 50 metri.

Costantini


Lo sapevamo tutte, ma speravamo ancora.
Il disegno è d'archivio di Marilena Nardi. Le parole, invece, sono di Beatrice Zerbini

La tua salvezza è la nostra salvezza,
noi non siamo
nella vertigine di un fossato,
non siamo nell’abisso, guardiamo il lago
come increspa, non crepiamo sul fondo,
ti aspettiamo insonni, le palpebre alzate,
per non chiuderti gli occhi,
ti reggiamo i ventricoli con il fiato sospeso,
con l’ansia di una sabbia, non lasciamo
che ti alzi fino al cielo e
come acqua ti raccogliamo a palmi fermi,
per non disperdere una lacrima, ma sei
la cascata
di questa grazia in rovina, sei nell’aria,
è passiva la speranza, allora noi
non speriamo nemmeno più, noi siamo
e in te viviamo e ci muoviamo
e con discorsi a denti stretti
noi corriamo con te, per te
scappiamo più forte, sorvoliamo sussurri,
perché le tue gambe non incespichino
come fanno le parole.

Beatrice Zerbini
17/11/2023, a Giulia Cecchettin
scritta quando ancora potevamo aspettarla. 




Lascia andare, disperato figlio mio. Lascia andare. Lascia che ti dimentichi, che cambi strada, che sorrida ad altri, che non ti pensi. Lascia che sia più veloce di te o che sia più lenta, che si distragga durante la via o che abbia l'obiettivo davanti allo sguardo. Lascia che scelga come vestirsi e quanto, che balli sguaiata, che faccia l'amore perché le va, che solo lei sia proprietaria del suo domani.
Kutoshi Kimimo 
#violenzadigenere #violenzasulledonne #relazionetossica #controllo #nonunadimeno #abusi #patriarcato #giuliacecchettin #filippoturetta #femminicidio #perte




Femminicidio
Durando
 #giuliacecchettin #omicidio #femminicidio


da giorni gira questo grafico che illustra, come altri, gli spostamenti del carnefice, in attesa di un plastico che scandagli morbosamente i fatti
mi lasciava delle scorie oltre la retina che ora metto insieme: vedo un fiore
uno di quelli schiacciati tra le pagine di un libro
uno dei primi capitoli del libro, dove si presenta la protagonista: i sogni, le speranze, quando il futuro è ancora smisurato e la morte un'astrazione
non so se scrivo da illustratore, da docente di ragazzi coetanei di Giulia, da padre di una figlia ventenne, da sognatore, da uomo, da persona, infine
queste parole poco utili, se non a me stesso per lenire il dolore procurato da questa vicenda, da tutte le altre precedenti e da quelle che, purtroppo, la seguiranno, allungando il luttuoso elenco di donne vittime di violenza
leggo una giustificata rabbia, condivisibili proposte di soluzioni di carattere educativo
ora sono schiacciato dall'idea di limite, sempre più labile, quello che viene oltrepassato quando il mostro si fa carne e il pensiero diventa azione, troppo spesso irreversibile
mi dico che su questo si potrebbe lavorare
sogno quel giorno in cui si potrà smettere di dire "voi uomini, noi donne", "noi femmine, voi maschi"
quel giorno, magari, potremo dire "noi, esseri umani"
Fabio Magnasciutti


so free her
Fabio Magnasciutti


”Ho un problema col”#possesso”,col tollerare la #frustrazione,con il #controllo dell’#impulso.
Però stai tranquilla:ti amo”
Mauro Biani


Il valore di un uomo è direttamente proporzionale alla sua capacità di accettare certi NO.
#Nicocomix #femminicidio #femminicidi #no #unbravoragazzo #violenzadigenere #CodiceRosso #nonunadimeno #giuliacecchettin #germania #FilippoTuretta #omicidio
Nicocomix


Tutti i peggiori sospetti sono stati tragicamente confermati.
È stato ritrovato nei pressi del Lago di Barcis il cadavere di Giulia Cecchettin. Gettato in un canalone dall’uomo che diceva di amarla.
Un copione quasi identico a quello di Giulia Tramontano. E oggi come allora sono stati spesi fiumi di inchiostro per non dire l’unica cosa che in una storia come questa ha senso di essere pronunciata: che qui, in questo ennesimo femminicidio - la vittima numero 105 dall’inizio dell’anno - l’amore, la “pista passionale” (mi fa anche schifo scriverlo) non c’entrano nulla.
Non c’era nessun dubbio, nessun mistero, nessun “giallo” inestricabile.   
C’era e c’entra solo la mostruosità di maschi ineducati a gestire il rapporto con la propria intimità e con l’altro sesso, al punto da diventare assassini freddi e calcolatori.
Un pensiero di dolore e commozione a Giulia, alla famiglia, a chi, nonostante tutto, continua a credere che questa battaglia quotidiana si combatta, prima ancora che con le leggi (sacrosante e insufficienti), con la cultura e l’educazione.
R.i.p. Giulia

Lorenza Tosa.





mercoledì 27 settembre 2023

Chi era Napolitano? L'ultimo dei Savoia?

 Addio a Giorgio Napolitano. L’ex capo dello stato aveva 98 anni. È stato il primo Presidente della Repubblica italiana a essere rieletto per un secondo mandato.

Chi era Napolitano?
Un uomo complesso: voce dissenziente contro l'Urss invasore della Cecoslovacchia, migliorista della destra comunista, "my favourite communist" di Henry Kissinger, firmatario del lodo Alfano e del legittimo impedimento, primo presidente in carica interrogato dai pm nel processo per la presunta trattativa Stato-mafia, primo presidente eletto due volte.

GIO / Mariagrazia Quaranta 
www.caricaturegio.altervista.it


RE GIORGIO
 Il 5 agosto 2011 arriva la famosa lettera della Banca comune europea a firma del presidente uscente Claude Trichet e da quello designato Mario Draghi. A novembre Berlusconi prende atto di non avere più una maggioranza parlamentare alla camera. I titoli di stato sono sotto una serie di attacchi speculativi. 

Napolitano si accorda con Berlusconi: approvata la finanziaria il premier si dimetterà. Così avviene. Napolitano intanto ha nominato Monti senatore a vita. Subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio viene chiamato a palazzo Chigi. Ed è per questa mossa che “salva” l’Italia – secondo alcuni, la rovina secondo altri – che il New York Times definisce Napolitano «Re Giorgio», per la sua volitiva scelta di andare oltre le prerogative presidenziali e dirigere dal Quirinale la scelta.
fonte: https://www.editorialedomani.it/politica/italia/giorgio-napolitano-morte-ricordo-vita-98-anni-japt1pi7



#Napolitano 

"Quando eravamo re"

Mauro Biani



Se n’è andato uno dei personaggi politici più rilevanti degli ultimi cinquant’anni e, in particolare, del primo scorcio di questo secolo, in cui Giorgio Napolitano ha infranto una regola non scritta e inaugurato il doppio mandato presidenziale, poi replicato da Mattarella.

Esponente più autorevole dell’ala migliorista del Partito Comunista, Napolitano è stato per anni amato, rispettato e combattuto con la stessa veemenza, come capita solo ai grandi personaggi.

Ma è stato, in modo a volte decisionista e spesso impopolare, argine ai populismi in ascesa, nel pieno della più grande frattura della Seconda Repubblica.

Non ha mai avuto il carisma naturale di un Pertini né l’empatia di un Mattarella, ma Giorgio Napolitano è stato a suo modo la perfetta incarnazione di una stagione di mezzo di cui, prima e meglio di altri, ha intuito la degenerazione, al punto che in molti oggi, a distanza di anni, ne rivalutano l’azione e il pensiero.

Napolitano aveva 98 anni. Gli sia lieve la terra.

Lorenzo Tosa



Giorgio Napolitano

Marilena Nardi

#Disegno #inchiostro #ritratto #caricatura #napolitano #GiorgioNapolitano #italia



Napolitano
Achille Superbi




MISERIA E NOBILTA'

sul mio Blog ho trovato più di 80 vignette ispirate allo scomparso "re" Presidente Napolitano.

Per chi vuole basta "cliccare" sull'etichetta del suo nome.

Luci ed ombre inevitabili nella sua lunga vita politica.

Uno dei peccati che da destra non gli hanno mai perdonato è la caduta di Berlusconi che poi ha cercato di far dimenticare analogamente alla sua vecchia militanza comunista.

Ne scelgo una in relazione alla sua napolitanità e in ricordo d un altro grande napoletano , le altre, se ne aveste voglia, potreste scorrerle sul blog.

Gianfranco Uber


LAICA
Ha fatto molto discutere (e molto lo farà ancora) la decisione di Papa Francesco di rendere omaggio alla salma di Giorgio Napolitano in Senato evitando di benedirla e di farsi il segno della Croce, in grande rispetto delle volontà dello scomparso.
Non si può non sottolineare la coincidenza di questo gesto con la recente presentazione della legge che renderebbe obbligatoria la presenza del Crocifisso in ogni ufficio pubblico e che tende a cancellare quella laicità dello Stato voluta dalla Costituzione.
Gianfranco Uber






A volte ritornano

Mario Natangelo

#Napolitano #giorgionapolitano Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo



Funerali dello stato 
Mario Natangelo

#Napolitano #giorgionapolitano #MatteoMessinaDenaro #funeralidistato #mafia Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo



In quasi 70 anni di attività politica, ci sono stati molti Giorgio Napolitano.

C’è stato il Napolitano filo sovietico del 1956, c’è stato il Napolitano migliorista che ha anticipato la svolta socialdemocratica, c’è stato il Napolitano contro Berlinguer sulla questione morale, c’è stato il Napolitano che tesseva legami con Washington (e Kissinger lo chiamava "il mio comunista preferito"), c’è stato il Napolitano al Viminale che ha inventato i primi centri per migranti, c’è stato il Napolitano presidente della Repubblica che firmava tutte le leggi ad personam di Berlusconi, comprese quelle che poi la Consulta dichiarerà anticostituzionali.

Ma l’impronta politica più forte sulla storia del Paese Napolitano l’ha lasciata nel 2011, quando caduto Berlusconi lui decise, dal Quirinale, di non sciogliere le Camere e di fare Mario Monti premier. Per l’Italia, quello fu un bivio: se si fosse votato con ogni probabilità avrebbe vinto il Pd di Bersani, allora alleato con Vendola e Di Pietro, i sondaggi erano unanimi.

Invece il Presidente scelse l’uomo della Troika, il Pd fece disgraziatamente sua quell’agenda d’austerità e in un anno e mezzo di Monti milioni di voti si spostarono dal centrosinistra ai Cinque Stelle, così nel 2013 alle urne ci fu il pareggio e poi le larghe intese.

Non si sa come sarebbe andata la storia, se Napolitano avesse deciso diversamente.  Si sa però che il Quirinale si fece da arbitro neutrale a giocatore in campo, decidendo anche il risultato della partita. 

E forse partì così quella deriva presidenzialista che oggi la destra vuole formalizzare, stravolgendo la Costituzione.

Alessandro Giglioli

Il cordoglio bipartisan
Marassi


È MORTO NAPOLITANO, L’AMIKO AMERIKANO

È l’unico «comunista» cui gli Stati Uniti abbiano concesso il visto d’ingresso. Per ritirare un Premio intitolato a Henry Kissinger, il Segretario di Stato americano regista del golpe di Pinochet, responsabile dell’assassino di Salvador Allende e dell’eccidio di migliaia di cileni. Dotato di un’altezzosità non comune, che gli valse il discutibile nomignolo di «Re Giorgio», Napolitano fu, nel Pci che si vantava del proprio monolitismo, il più autorevole esponente della corrente migliorista. Ne facevano parte riformisti all’acqua di rose il cui scopo era sorpassare i socialisti da destra. Tirate le somme, GP è stato uno dei peggiori presidenti della Repubblica. Tra le sue ultime performance, l’incarico di governo a Matteo Renzi.  Per indubbi requisiti elettorali, ma soprattutto per affinità elettive.

Ivano Sartori


L'uomo di Pasqua

Riccardo Mannelli


L'ultimo dei Savoia? No! L'ultimo comunista non comunista.
Giannelli


 

domenica 5 marzo 2023

Crotone : Umanità tradita

 

"U mani, TA tra dita" = "Umanità tradita"
Alcinoo

Quel peschereccio non si è materializzato improvvisamente a poche centinaia di metri dalla costa.

Era stato già avvistato e segnalato da Frontex la sera prima.

Si dice che a causa del mare forza 7 non fosse possibile raggiungerlo al largo per soccorrere centinaia di esseri umani.

Lo si è lasciato in balia delle onde al suo destino e solo dopo che si era già infranto e fracassato sulla costa sono giunti i primi soccorsi.

Non è stata salvata nessuna vita dalle acque. I naufraghi superstiti erano già sulla spiaggia, l'avevano raggiunta con le loro braccia.

Ci si è limitati a prestare soccorso ai superstiti ed a recuperare i morti che il mare aveva già scaricato sulla spiaggia e a recuperare i corpi senza vita ancora in acqua.

Perché?

Perché non è stato predisposto un meccanismo di pronto intervento già dalla notte?

Anche se non si poteva intervenire al largo si poteva seguire onda dopo onda, metro dopo metro la deriva del peschereccio verso la costa per trovarsi sul posto immediatamente anche solo per riuscire a salvare qualche vita!

Tragedia di Crotone

....

GIO 

www.caricaturegio.altervista.it



Stragedia di Crotone
Piantedosi e Salvini
ElleKappa

Lo scaricabarile
Giannelli
Attraverso il passaggio del barile della responsabilità, Giannelli ci dice che al centro della tragedia di Crotone ci sono le parole disumane del ministro Piantedosi, o forse le direttive di Salvini (che passa dalla mossa di karate nel primo quadro al passo furtivo dell'ultimo) alla Guardia Costiera. Nessuno ha colpa, e alla fine l'unica soluzione è depositare lo scomodo contenitore nell'androne del Tribunale, sperando che se la veda la magistratura. L'unica certezza, a quanto pare è che il barile è vuoto, segno che la politica è in mano a ubriachi. 
https://www.facebook.com/CapireGiannelli/photos/a.857040957736993/5880850012022704


Domenica 26 febbraio. Tragico naufragio di oltre 200 migranti davanti alla costa ionica calabrese, a Steccato di Cutro. La premier Meloni, il cui governo ostacola i soccorsi in mare, esprime cordoglio profondo (come il mare).
Marilena Nardi su Erbacce: https://www.erbacce.org/naufragio/



the little song of indifference
Fabio Magnasciutti




Piantedosi
Riccardo Mannelli



Osama Hajjaj
28 February 2023
Migrants Boats
https://cartoonmovement.com/cartoon/migrants-boats




Vignetta del 2015 che ad ogni tragedia ritiro fuori, di cosa ci stupiamo !?
 Se soccorrere in mare è diventato un reato !!
Paolo Lombardi



#persone #profughi #migranti #naufraghi #SteccatoDiCutro #Crotone #Italia #Europa #strage #governo #Piantedosi 
La colpa. Uno specchio.
Mauro Biani






#persone #profughi #migranti #naufraghi #SteccatoDiCutro #Crotone #Italia #Europa #strage #governo

No, non sono uguali a noi.

Mauro Biani




Insegnare l'#indifferenza 

Mauro Biani




#persone #SteccatoDiCutro #Crotone #strage #migranti #profughi 
Manifestamente #antifascista la gente di Crotone, che non è indifferente e che ridà dignità all'Italia e alla sua Costituzione. Grazie.
Mauro Biani



Vincenzo Luciano è un pescatore di Cutro, uno dei primissimi arrivare in spiaggia dopo il naufragio. 

Qui, in questa foto straziante di Roberto Salomone, sta cercando di strappare alla corrente i corpi dei migranti morti a mani nude, aiutato solo da una fune e dai suoi colleghi pescatori.

Ma, più ancora delle immagini, colpiscono le sue parole cariche di dolore e dignità, rilasciate alla Reuters.

“Uno mi teneva la luce, io prendevo i morti perché sennò la risacca se li prendeva di nuovo. Poi abbiamo fatto l’opposto, ma non si capiva niente, le mamme che urlavano, gridavano. Io non ero pronto a questa cosa, ero andato un po’ in panico. Più si faceva giorno, più vedevamo morti. Sono tre giorni che non mangio, non dormo. 

A un certo punto, ho visto un bambino, aveva 2-3 anni, mi sono infilato in acqua vestito perché pensavo che era vivo. Quando l’ho tirato fuori aveva ancora gli occhi aperti. Ho detto ‘Io questo lo salvo’, ma quando sono uscito fuori ho visto che aveva la schiuma che gli usciva dalla bocca, e allora gli ho chiuso gli occhi. È quella la rabbia mia, che non sono riuscito a salvarne neanche uno. Quando io chiudo gli occhi ancora, mi torna in mente sempre quel bambino. Magari se arrivavo un minuto prima, venti secondi prima, non so quanto, ma potevo salvarlo. Ho un senso di colpa”.

Lui si sente in colpa. LUI.

Vorrei che le parole di quest’uomo le sentissero il ministro Piantedosi, la Presidente del Consiglio Meloni, un membro qualunque di questo governo e di una maggioranza costruita sui voti di chi ha chiesto di respingere e affondare queste persone.

Vorrei che le ascoltassero tutte, a lungo, che non dessero loro tregua. Non dovete avere tregua di fronte a queste immagini, a queste parole, a questa dignità enorme, a questa umanità, a questo dolore.

Lorenzo Tosa


mercoledì 8 settembre 2021

Paralimpiadi 2020

 


© Manuel De Rossi




Alla mia maniera per ricordare lo strepitoso successo di #AmbraSabatini #martinacaironi e #MonicaContrafatto, un podio tutto azzurro ! Brave ragazze!

© Pierpaolo Perazzolli


Un’impresa monumentale, impensabile anche solo da immaginare.

Prima, seconda e terza. Una tripletta azzurra da sogno nella gara regina delle Paralimpiadi: i 100 metri. 

Oro per Ambra Sabatini, con tanto di record del mondo. Sarebbe già apoteosi così, ma riusciamo anche a conquistare l’argento con una infinita Martina Caironi e addirittura il bronzo con Monica Graziana Contrafatto, eroiche sotto la pioggia di Tokyo.

Un podio tutto italiano per un’impresa storica.

E ora le medaglie sono 69: record di ogni tempo.

Non ci sono più parole per queste donne e uomini straordinari. 

Cartolina più bella non poteva esserci da questi Giochi.

Lorenzo Tosa




Paralimpiadi
Vignetta realizzata con i partecipanti del laboratorio "Vignettiamo sul mondo" durante il festival ArtMaySound di Bolzano.

© Gianlo 

https://gianloingrami.blogspot.com/2021/09/paralimpiadi.html


Viva l'Italia che lotta e non si arrende mai♥️

©Giancarlo Covino



sono felice per chi ha vinto medaglie

leggo di risultati straordinari "nonostante" le condizioni

le condizioni sono simili per ogni atleta, per il primo e per l'ultimo, qualcuno deve pur vincere, come in ogni gara

la luce, la bellezza, a mio parere, è nel rendere eclatante la determinazione, l'ostinazione, il sacrificio, la disciplina per individuare un limite e tentare di superarlo

una metafora esistenziale, buona per chiunque

frequento persone che si aggiudicano quotidianamente invisibili medaglie

allacciando un bottone, infilando una chiave, raggiungendo il divano, attraversando la strada e trovando parcheggio

resistendo all'indifferenza, al pregiudizio, al sospetto e al pietismo

lavorando, incazzandosi, amando

senza inno, alla fine

queste olimpiadi non si disputano ogni quattro anni

ma ogni quattro battiti, circa

Fabio Magnasciutti

© Dalcio Machado









Li hanno snobbati. Li hanno sottovalutati. Li hanno trattati con quell’insopportabile pietismo dei “sani”. Li hanno persino oscurati in tv, preferendo un tg alle imprese di Bebe Vio.

Loro hanno risposto nell’unico modo in cui sanno e possono fare: sul campo, in vasca, in pista, in pedana. E questa notte si sono addirittura superati, abbattendo anche lo storico record di Seul ‘88.
Ora sono 61 le medaglie. E mancano ancora due giorni alla fine delle Paralimpiadi.

Non ci sono più parole per raccontare questi atleti straordinari, campionesse e campioni veri, ognuno con una storia pazzesca di caduta e resistenza, a 20 come a 50 anni.

Con il pensiero che va, inevitabilmente, a chi, come Alex Zanardi, avrebbe potuto esserci (e dominare) e invece si ritrova a combattere una battaglia molto più importante in un letto d’ospedale.

È ora che se ne parli. È ora che questi atleti aprano i telegiornali, invece di esserne oscurati.
È ora che anche in questo Paese calciocentrico si cominci a parlare di questi sport presunti “minori”, di queste donne e uomini straordinari, da cui c’è solo da ascoltare e imparare.

Non c’è modo migliore di chiudere quest’estate indimenticabile.

© Lorenzo Tosa



lunedì 6 settembre 2021

Prima le Italiane!

 

Prima le Italiane! ( Egonu - Sylla)

© Gio / Mariagrazia Quaranta


CAMPIONESSE D’EUROPA!!!

L’Italia del volley femminile è campione d’Europa. Ancora una volta, in quest’estate che non scorderemo mai.

3-1 alla Serbia in rimonta, a casa loro, al termine di due ore di una finale prima sofferta, poi domata e infine dominata.

La rivincita di Paola Egonu e compagne, alla faccia di chi, dopo le Olimpiadi, le aveva criticate, contestate, persino offese, senza neanche sapere di cosa stavano parlando.

Una notte così, dopo un’Olimpiade così, signfica non solo essere delle grandi atlete ma prima, molto prima, delle donne straordinarie. 

Grazie per tutto quello che ci avete regalato.

Lorenzo Tosa / https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone


L'Italia siamo noi!!!
© Paolo Lombardi



🏐🥇🇮🇹 BUONGIORNISSIMO!!! 🔥🤩
PRIME IN EUROPA DOPO 12 ANNI! 💪😍
LE RAGAZZE DI MAZZANTI CAMPIONESSE EUROPEE!!! 🏆🇪🇺
Lega Pallavolo Serie A Femminile



Paola Egonu
© Mauro Biani


Ricapitolando.

Ieri sera Paola Egonu ha trascinato le azzurre alla vittoria degli Europei mettendo giù 29 punti e una prestazione mostruosa, proprio nel momento più importante.

E, alla fine, è stata premiata come MVP, migliore giocatrice dell’intero torneo.

Ora è più chiaro perché la chiamano la pallavolista più forte al mondo?

Alla faccia di chi diceva che non era degna di portare la bandiera olimpica. 

Alla faccia delle critiche ingiuste, dei mestatori d’odio, di chi parla senza sapere, delle tante, troppe, cattiverie.

Bye bye Adinolfi. 👋

Lorenzo Tosa / https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone