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lunedì 21 settembre 2015
Lady Gaga - Til It Happens To You
La cantante Lady Gaga ha rilasciato il video del brano “Til it happens to you”. La canzone è stata scritta per il documentario “The Hunting Ground” e una parte del ricavato delle vendite del pezzo verrà devoluta alle organizzazioni che aiutano persone vittime di abusi sessuali.
Gaga ha dichiarato: “Diane Warren e io abbiamo fatto ‘Til it happens to you’ per tutte le persone al mondo che hanno subito esperienze dolorose nella vita. Speriamo possiate sentire il nostro amore e la solidarietà attraverso questo brano e sapere grazie a questa clip che non siete soli”.
Break the Silence Sofia Mamalinga
If you don’t talk about sex, how will you end sexual violence?
10 Sep 2013
lunedì 9 marzo 2015
8 marzo, auguri al femminile
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domenica 25 gennaio 2015
Elezioni Grecia
Sofia Mamalinga
sabato 24 gennaio 2015
LA SFIDA
Riuscirà Tsipras a vincere le elezioni, rimanere nell'Euro e vincere la scommessa con la Troika? Un compito difficile, ma per il quale gli faccio i miei migliori auguri.
(CARTOONMOVEMENT)
UBER
8Max
Miss tones
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA - 1/7/2015
undecided
BY LUOJIE, CHINA DAILY, CHINA - 1/13/2015
Greece’s elections
BY ALEXANDR ZUDIN, ST. PETERSBURG, RUSSIA - 1/24/2015
Bu
Oggi le elezioni in Grecia.
Mauro Biani
Red terror in Europe
Paolo Lombardi
Elections in Greece
24 Jan 2015
Ellekappa
Franco Portinari
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BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS - 1/25/2015
Ben Jennings
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domenica 4 gennaio 2015
Grecia: Il leader di Syriza fa sognare gli elettori
fire works BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS - 12/30/2014 |
La mina-Grecia torna a preoccupare i mercati e mette a repentaglio il timido +2% che fino ad ora Piazza Affari era riuscita a difendere nel corso del 2014. Nel mezzo di una seduta fiacca per il clima festivo tra Natale e Capodanno, la giornata passa agli annali per l'incapacità del governo greco di Antonis Samaras di far passare il suo candidato alla presidenza della Repubblica, Stavros Dimas.
In Parlamento, la coalizione di governo non è riuscita a trovare i 180 voti necessari all'elezione dopo le fumate nere dei giorni precedenti, quando la maggioranza necessaria era ancor più ampia. Ora, il Parlamento dovrà essere sciolto entro dieci giorni e si andrà ad elezioni anticipate, probabilmente il 25 gennaio e il 1 febbraio. Il voto potrebbe tradursi in una vittoria della sinistra di Syriza guidata da Alexis Tsipras, ma gli addetti ai lavori invitano alla cautela.
(fonte)
Avant Premier
Michael Countouris
“Basta sacrifici e meno debito” Tsipras fa sognare gli elettori con l’Ue trattativa durissima (ETTORE LIVINI).
30/12/2014
ATENE – «Oggi è una giornata storica. Il futuro è iniziato e grazie al voto dei greci presto manderemo in archivio la parola austerità». Cinque anni fa Alexis Tsipras militava in un partito che raccattava a stento il 4,9% dei consensi. Oggi la sinistra di Syriza è in testa a tutti i sondaggi con 3-6 punti di vantaggio su Nea Demokratia il centrodestra del premier Antonis Samaras. E il 40enne che vuole rivoltare l’Europa come un calzino ha lanciato ieri sera in un bagno di folla al teatro Keramikos il programma elettorale e le parole d’ordine che potrebbero cambiare davvero la storia della Grecia e del Vecchio continente.
«L’Europa deve mettersi in testa una cosa. Quello che conta in democrazia è il voto. E il futuro del mio paese lo decideranno i miei concittadini e non i falchi dell’euro », ha esordito. Compito dei greci è scegliere «tra nuovi tagli e la Troika o la speranza».
Il 25 gennaio, visto da questa sala che trabocca di passione, è già diventato una sorta di catarsi. «Oggi è l’inizio della fine di chi ha portato la Grecia nel baratro — assicura l’enfant prodige della sinistra europea ai militanti del partito — . Il bello è che il premier e i politici che hanno causato la crisi si presentano come i salvatori della patria dandoci lezioni di europeismo. Ridicolo, visto che arrivano da chi (leggi Samaras, ndr .) è passato in una notte da paladino del fronte anti-Troika a miglior amico di Ue, Bce e Fmi». Applausi.
La strada, lo ammette anche Tsipras in camicia bianca quasi renziana, «non è facile». Prima c’è da vincere le elezioni (continua)
Fear VS hope
Sofia Mamalinga
02 Jan 2015
Tsipras di sana e robusta costituzione
Il leader di Syriza ha sintetizzato in 40 punti il suo programma. Sono idee intelligenti espresse con semplicità a dir poco disarmante. Fanno sconti a nessuno, ma neppure tagliano le gambe a qualcuno. Appartengono nel suo fondamento a quella giustizia naturale da moltissimi decenni sparita, trasformata, artefatta non solo in Grecia, ma nella gran parte d’Europa e soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ciò non significa, purtroppo, che in caso di vittoria il programma sarà rispettato (sarebbe troppo bello per esser vero), ma intanto la semplicità d’esposizione e l’armonia che accomuna i principali diritti del cittadino con la dignità della persona sono ottimi indizi di realizzazione possibile. Era da tempo che non avvertivo questa sensazione. Ho letto i paragrafi dal primo all’ultimo con lo stesso affascinante piacere con cui si leggono le pagine di un libro che vorremmo far durare tanto. Ciascuno dei 40 punti è scritto con pochi termini racchiusi in frasi brevi comprensibili per chiunque.
Mi ricordano lo spirito e il modo con cui è scritta la mia Costituzione, ecco perché quel programma mi piace un sacco.
3 gennaio 2015lunedì 2 giugno 2014
India: l'albero della vergogna
India... la quarta potenza mondiale
Tiziano Riverso
Violence in India
Alex Falco Chang
The rape of a 23-year old student of brought international attention to the widespread sexual violence against women in India.Time asks a valid question: how long will this media attention last.
16 Jan 2013
Non so voi, ma io quell’albero non riesco a togliermelo dalla mente. E sì che in questi giorni noialtri ne abbiamo, di distrazioni: Grillo con la corona di spine, Renzi con la corona d’alloro, l’Europa ancora più indecifrabile di prima, visto che i neobarbari sono anche più contenti di mostrare l’elmo con le corna. E poi questo maggio piovoso e nevrastenico che pure ci ha portato le sue cose di sempre: albicocche, spighe di lavanda, promesse indefinibili, festival letterari (ce n’è uno ogni due province, e a volte due per ogni provincia, e io non so cosa pensarne, visto che rifiuto l’idea che i libri debbano essere allettanti solo se c’è costruito sopra un qualche evento o spettacolo o happyhour ma probabilmente sbaglio io).
E niente, quell’albero è sempre lì.
C’è appeso il corpo caro e vilipeso delle donne. Il corpo sconfinato delle donne: dall’India alla Calabria, alle Americhe. Il corpo materno come pane (prendete e mangiatene tutti vale da sempre, per le donne). Il corpo spossessato eppure infinito, non soggetto a proprietà né a poteri ma proprio per questo rivendicato di continuo, bottino di guerra, tesoro sepolto: un corpo magico, assoluto, grande quanto il pianeta, dove camminano gli uomini e le bestie (a volte indistinguibili tra loro) e se getti un seme cresce qualcosa, come da sempre.
Non so se a voi fa male pure, ma a volte a me questo corpo terrestre e millenario mi duole proprio. Mi fa male come se fosse pieno di coltellate e offese, perché è così. Io provo una specie di vergogna tumultuosa a guardare quei corpicini vestiti di verde e di rosso (che bei vestiti, penso incongruamente, che principesse scalze, penso follemente), che nemmeno vedo bene, pur nelle migliaia di versioni della foto dell’albero: quelle con la folla attonita, quella con la folla che scatta foto (e lì c’è chi pensa: sciacalli, e io invece penso: quanti alberi non abbiamo mai visto perché s’affrettavano a nasconderceli?), quella piena d’un silenzio che dilaga fino a qui, come fosse latte, e sgorga a fiotti dal monitor e non so come fermarlo.
Sento rumori impossibili: il cigolio della corda mossa appena dal vento, qualche parola in una lingua che non conosco. Mi sento debole, sconfitta, perseguitata.
Io che sono una fiera donna occidentale produttrice di reddito e titolare di diritti, io che non consentirei ad alcun uomo di mancarmi di rispetto. Ma lo consento a intere nazioni, a quanto pare.
Quel corpo sconfitto e appeso, quell’evidenza d’un odio antico, selvatico, implacabile (e io, nel fondo della mia anima meridionale e selvatica credo di riconoscerlo, di saperne l’eco da chissà quale lontananza non troppo lontana: è un urlo che risuona ancora, spesso, qui attorno nell’Occidente sterilizzato e light) mi turbano assai.
Non ho mai visto un albero di mango, ma ho visto molti frutti d’odio. Questi, lo ammetto, sono tra i più sconvolgenti.
Mi chiedo, qui alla mia scrivania – mentre una parte del mio corpo partecipa di quella tragedia, il mio corpo collettivo e smisurato soffre dei suoi dolori inestirpabili e planetari – cosa devo fare, cosa posso fare.
L’albero è zitto.
Break the Silence
Sofia Mamalinga
If you don’t talk about sex, how will you end sexual violence? A cartoon made for TEDxHagueAcademy, inspired by the talk by Vithika Yadav, an activist fighting to stop sexual violence in India. Watch her TEDx talk here. 10 Sep 2013
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aggiornamento di giovedì 5 giugno ore 15.30
un altro albero ... un'altra bimba donna
Tiziano Riverso
La notizia:
C‘è anche un poliziotto tra le 4 persone accusate dello stupro ed impiccagione di due giovani indiane, appartenenti alla casta degli intoccabili. Avevano 14 e 15 anni, sono state ritrovate appese ad un albero di mango, in un villaggio dell’Uttar Pradesh nell’India nord-orientale. Le forze dell’ordine, che ora sono nell’occhio del ciclone per la lentezza con cui sono intervenute, stigmatizzano l’accaduto.
Maan Singh Chauhan, ufficiale di Polizia: “Qualunque cosa sia successa è profondamente sbagliata, quanto accaduto è molto grave, noi stiamo indagando e siamo vicini alle vittime, i colpevoli verranno puniti duramente”.
Questo nuovo brutale atto di violenza contro le donne è solo l’ultimo portato all’attenzione dei media, dopo il clamore suscitato nel dicembre 2012, dall’omicidio di una studentessa di Nuova Delhi, vittima di uno stupro di gruppo.
Nel gennaio scorso, un’altra ragazzina è stata vittime del branco nel Bengala occidentale, per ordine del capo villaggio. fonte
C‘è anche un poliziotto tra le 4 persone accusate dello stupro ed impiccagione di due giovani indiane, appartenenti alla casta degli intoccabili. Avevano 14 e 15 anni, sono state ritrovate appese ad un albero di mango, in un villaggio dell’Uttar Pradesh nell’India nord-orientale. Le forze dell’ordine, che ora sono nell’occhio del ciclone per la lentezza con cui sono intervenute, stigmatizzano l’accaduto.
Maan Singh Chauhan, ufficiale di Polizia: “Qualunque cosa sia successa è profondamente sbagliata, quanto accaduto è molto grave, noi stiamo indagando e siamo vicini alle vittime, i colpevoli verranno puniti duramente”.
Questo nuovo brutale atto di violenza contro le donne è solo l’ultimo portato all’attenzione dei media, dopo il clamore suscitato nel dicembre 2012, dall’omicidio di una studentessa di Nuova Delhi, vittima di uno stupro di gruppo.
Nel gennaio scorso, un’altra ragazzina è stata vittime del branco nel Bengala occidentale, per ordine del capo villaggio. fonte
Violence in India
Alex Falco Chang
The rape of a 23-year old student of brought international attention to the widespread sexual violence against women in India.Time asks a valid question: how long will this media attention last.
16 Jan 2013
Non so voi, ma io quell’albero non riesco a togliermelo dalla mente. E sì che in questi giorni noialtri ne abbiamo, di distrazioni: Grillo con la corona di spine, Renzi con la corona d’alloro, l’Europa ancora più indecifrabile di prima, visto che i neobarbari sono anche più contenti di mostrare l’elmo con le corna. E poi questo maggio piovoso e nevrastenico che pure ci ha portato le sue cose di sempre: albicocche, spighe di lavanda, promesse indefinibili, festival letterari (ce n’è uno ogni due province, e a volte due per ogni provincia, e io non so cosa pensarne, visto che rifiuto l’idea che i libri debbano essere allettanti solo se c’è costruito sopra un qualche evento o spettacolo o happyhour ma probabilmente sbaglio io).
E niente, quell’albero è sempre lì.
C’è appeso il corpo caro e vilipeso delle donne. Il corpo sconfinato delle donne: dall’India alla Calabria, alle Americhe. Il corpo materno come pane (prendete e mangiatene tutti vale da sempre, per le donne). Il corpo spossessato eppure infinito, non soggetto a proprietà né a poteri ma proprio per questo rivendicato di continuo, bottino di guerra, tesoro sepolto: un corpo magico, assoluto, grande quanto il pianeta, dove camminano gli uomini e le bestie (a volte indistinguibili tra loro) e se getti un seme cresce qualcosa, come da sempre.
Non so se a voi fa male pure, ma a volte a me questo corpo terrestre e millenario mi duole proprio. Mi fa male come se fosse pieno di coltellate e offese, perché è così. Io provo una specie di vergogna tumultuosa a guardare quei corpicini vestiti di verde e di rosso (che bei vestiti, penso incongruamente, che principesse scalze, penso follemente), che nemmeno vedo bene, pur nelle migliaia di versioni della foto dell’albero: quelle con la folla attonita, quella con la folla che scatta foto (e lì c’è chi pensa: sciacalli, e io invece penso: quanti alberi non abbiamo mai visto perché s’affrettavano a nasconderceli?), quella piena d’un silenzio che dilaga fino a qui, come fosse latte, e sgorga a fiotti dal monitor e non so come fermarlo.
Sento rumori impossibili: il cigolio della corda mossa appena dal vento, qualche parola in una lingua che non conosco. Mi sento debole, sconfitta, perseguitata.
Io che sono una fiera donna occidentale produttrice di reddito e titolare di diritti, io che non consentirei ad alcun uomo di mancarmi di rispetto. Ma lo consento a intere nazioni, a quanto pare.
Quel corpo sconfitto e appeso, quell’evidenza d’un odio antico, selvatico, implacabile (e io, nel fondo della mia anima meridionale e selvatica credo di riconoscerlo, di saperne l’eco da chissà quale lontananza non troppo lontana: è un urlo che risuona ancora, spesso, qui attorno nell’Occidente sterilizzato e light) mi turbano assai.
Non ho mai visto un albero di mango, ma ho visto molti frutti d’odio. Questi, lo ammetto, sono tra i più sconvolgenti.
Mi chiedo, qui alla mia scrivania – mentre una parte del mio corpo partecipa di quella tragedia, il mio corpo collettivo e smisurato soffre dei suoi dolori inestirpabili e planetari – cosa devo fare, cosa posso fare.
L’albero è zitto.
Break the Silence
Sofia Mamalinga
If you don’t talk about sex, how will you end sexual violence? A cartoon made for TEDxHagueAcademy, inspired by the talk by Vithika Yadav, an activist fighting to stop sexual violence in India. Watch her TEDx talk here. 10 Sep 2013
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aggiornamento di giovedì 5 giugno ore 15.30
un altro albero ... un'altra bimba donna
India, ragazzina stuprata e impiccata da sei uomini....... Pierpaolo Perazzolli |
martedì 25 marzo 2014
Divieto di twitter in Turchia
Erdogan tenta di contrastare il dissenso proibendo l'accesso ai Social Network ma la sua fine politica sembrea ormai segnata.
(vignetta pubblicata nel giugno del 2013 su CARTOONMOVEMENT )
L’oscuramento di twitter si rivela un boomerang globale per il premier turco Erdogan. Il web è stato invaso dall’hashtag #TwitterisblockedinTurkey e dalle spiegazioni di esperti informatici su come aggirare il divieto di cinguettare imposto ad Ankara.
L’onda della protesta è stata immediatamente cavalcata anche dall’opposizione.
“Il divieto sarà tolto presto, non importa se lo vogliono o no. L’immagine della Turchia è rovinata. Tutti i Paesi civili del mondo hanno criticato la Turchia per questo divieto” ha affermato Levent Gok, deputato del Partito popolare repubblicano.
Da quando è stato imposto il bavaglio, in realtà in Turchia si twitta molto più di prima. Il tentativo di Erdogan di arginare la diffusione delle intercettazioni sullo scandalo corruzione che lo vede coinvolto, in vista delle amministrative del 30 marzo, si sono infranti contro la forza del web.
ne yaparsan yap..
o kuşlar yine uçacak..
ne kadar engellesen de..
doğrular toplumla buluşacak!!!.
...
Erdogan Karayel
TWITTER BLOCKED IN TURKEY after PM Erdogan vow’s to eradicate!!
by erdogan karayel
Censur i Turkiet
Jan-Erik Ander
Turkey: Erdogan's censorship
Paolo Lombardi
. 08 Mar 2014
Erdogan's Fear
Brandan Reynolds
Turkish PM has blocked Twitter after allegations of corruption were posted on the site. But thousands of people have found ways to skirt the restrictions, and sharing instructions on how to do so. 21 Mar 2014
Hunter
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 3/21/2014
Erdogan vs Twitter
Portos
Erdogan blocks Twitter
By Arend Van Dam, politicalcartoons.com - 3/21/2014
twitter yok!
Sofia Mamalinga
Tayyip Erdogan forbids twitter in Turkey 21 Mar 2014
The Tweater
Cecigian
The dish of the day in Turkey 21 Mar 2014
Erdogan turns off Twitter
By Emad Hajjaj, Jordan - 3/22/2014
Web runner
Tomas
Erdogan's attempt to block Twitter in Turkey proved to be quite impossible. After he threatened to limit the social media, the number of Twitter users has doubled. 23 Mar 2014
The bird must die! pic.twitter.com/4aHnysftpB
Carlos Latuff
Hurriyet Daily News @HDNER Follow
Animation: Turkey’s Twitter
Ann Telnaes
Turkey twitter
Riber
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Nota:
IL VIZIETTO DEI PREMIER
Da tempo c'era più che un sospetto di corruzione del Premier turco Erdogan ma la pubblicazione delle telefonate con il figlio Bilal sul come far "sparire" milioni di Euro ha fatto esplodere il caso con il crollo della Lira turca e della Borsa.
Troppo spesso dietro le roboanti promesse di riforme ideali e progressiste dei Leaders si nascondono squallidi casi di furto con destrezza.
(votabile su CARTOONMOVEMENT) 01/03/2014
Loop for Erdogan
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 12/26/2013
Erdogan on a tottering thron
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 12/26/2013
Ultima ora :
Oggi 27 Marzo
Turchia, Erdogan “spegne” YouTube
Dopo Twitter il governo colpisce la piattaforma di video.Il premier accusa
i social network di essere strumento di un complotto contro il suo esecutivo
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LinKs:
Il web protesta per Twitter bloccato in Turchia, in tanti aggirano il divieto
No drop in number of tweets despite ban, #TwitterisblockedinTurkey becomes TT
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sabato 1 marzo 2014
Ultima ora: Putin invade con 2000 soldati la Crimea
Power play in UKRAINE
By Patrick Chappatte, The International New York Times - 2/28/2014
All'aeroporto militare di Gvardiiski, vicino alla capitale della Crimea, Sinferopoli, sono atterrati 13 aerei militari russi Il-76 ognuno con a bordo 150 paracadutisti per un totale di 2.000 soldati. Lo denuncia il rappresentante permanente del presidente ucraino in Crimea, Serghiei Kunitsin, citato dall'agenzia Unian. fonte Ansa
Crossing the line
By Olle Johansson, Sweden - 2/27/2014
#145039 By Christo Komarnitski, Bulgaria - 2/28/2014
Hidden Yanukovych
By Martin Sutovec, Slovakia - 2/27/2014
Farsi una guerra per essere filoUE , filo Russi, tranne che essere senza fili.
Marco Careddu
Kiev 2014
Alfredo Martirena
The death toll in Kiev has risen to 75 in two days of the worst violence in the country since Soviet times. 21 Feb 2014
Poor Ukraine!
Sofia Mamalinga
... 26 Feb 2014
Dave Brown -The Indipendent28/02/2014
Peter Brookes
Morten Morland
Morten Morland
Putin the Terrible and Dictator
Payam Boromand
Putin the Terrible and Dictator 25 Feb 2014
Timoshenko is free
Vladimir Kazanevsky
Timoshenko is free. 24 Feb 2014
Ukraine: TRUCE
Paolo Lombardi
. 23 Feb 2014
Yulia Tymoshenko
Nayer ኛየር
European Union is smiling now! 24 Feb 2014
Which Way to Go?
Nayer ኛየር
Tensions mount in Ukraine: Russian military are making their presence known in Crimea, while the European Union is opening the door for closer ties with Europe. 28 Feb 2014
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By Patrick Chappatte, The International New York Times - 2/28/2014
Crimea, Kiev: 'Invasione russa'. Obama: 'Grave violazione'
'Atterrati 2.000 parà'. Presidiati gli aeroporti. Stati Uniti vedono movimenti 'via aria e via mare'
01 marzo, 00:10Crossing the line
By Olle Johansson, Sweden - 2/27/2014
#145039 By Christo Komarnitski, Bulgaria - 2/28/2014
Hidden Yanukovych
By Martin Sutovec, Slovakia - 2/27/2014
Farsi una guerra per essere filoUE , filo Russi, tranne che essere senza fili.
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... 26 Feb 2014
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Which Way to Go?
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Tensions mount in Ukraine: Russian military are making their presence known in Crimea, while the European Union is opening the door for closer ties with Europe. 28 Feb 2014
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