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sabato 26 ottobre 2024

"Omaggio a Riber Hansson" di Francisco Punal Suarez

 

Riber Hansson, caricaturista  sueco - Francisco Punal Suárez .

Omaggio a Riber Hansson

Di Francisco Punal Suarez


La notizia della morte del grande fumettista svedese Riber Hansson ha sconvolto l'intera corporazione dei cartoonist.

Ricorderò sempre che nel 2013 lo incontrai personalmente in Portogallo, quando eravamo entrambi parte della giuria del World Press Cartoon, (insieme a Marilena Nardi, Antonio Antunes e Ricardo Antunes) che si tenne nella città portoghese di Sintra, A 30 chilometri da Lisbona, e che purtroppo non è più organizzata.

Hansson, autentico rappresentante della satira politica a livello internazionale, era un uomo dal carattere gentile e la cui conversazione rappresentava una fonte inesauribile di saggezza. Vorrei ricordare, in questa occasione, le sue parole come un sentito omaggio al suo talento e al suo lavoro.

“L’umorismo e la satira – mi ha detto Riber – sono due ingredienti fondamentali della caricatura, perché ridendo dei potenti, in qualche modo li disarmate. Bisogna cogliere aspetti che i lettori del giornale conoscono e comprendono molto velocemente. Di solito dico che come fumettista hai dai due ai cinque secondi per catturare l'interesse del lettore. Ciò è particolarmente importante quando si tratta di cartoni animati come i miei, senza sottotitoli”.

 “La vignetta satirica – ha aggiunto – utilizza metafore stratificate e può quindi essere criticata in un modo che altrimenti sarebbe proibito o porterebbe a ritorsioni da parte di chi detiene il potere. L'umorismo funziona come lo zucchero sul fondo di una tazza amara. Voglio anche vedere la satira e l'umorismo come una cartina di tornasole di una società. Se compaiono queste espressioni, la società è sana, libera e democratica.

«Per me il punto di partenza per fare una caricatura – ha detto Riber – è che c’è un conflitto, una lotta di interessi, un dramma. E se sono coinvolti i leader mondiali, tanto meglio. Mi informo sempre, da più fonti, sull'evento che sto per disegnare: leggo la stampa, ascolto la radio, guardo la televisione, studio commenti alternativi, e poi traggo le mie conclusioni. Per le caricature personali vedo tutta una serie di ritratti dei personaggi che andrò a disegnare. Mi piace molto usare un linguaggio poetico, dove sono presenti metafora e similitudine. Bisogna disegnare aspetti che i lettori dei giornali conoscono e comprendono molto velocemente”.

Hansson riconosce di essere arrivato “tardi” a questa manifestazione artistica. Era il 1990, quando, a causa della recessione edilizia nel suo paese, smise di fare il disegnatore di architettura e dovette cercare un altro lavoro. Suo malgrado si ritrovò improvvisamente coinvolto in quella che sarebbe poi diventata la sua professione ideale. Aveva davanti a sé una sfida stimolante e creativa.

Per fortuna uno dei principali giornali svedesi, Svenska Dagbladet, a Stoccolma, gli diede un lavoro, e iniziò così la sua avventura da fumettista. Dopo il pensionamento ha continuato a pubblicare le sue illustrazioni su Sydsvenskan, il principale quotidiano della Svezia meridionale, e in altre pubblicazioni in tutto il mondo, e ha ricevuto inviti da diversi paesi per esporre le sue opere. Nel 2007 ha vinto il primo premio al World Press Cartoon, con un disegno di Putin, e nel 2012 il terzo premio, con una caricatura di Berlusconi. Le sue opere sono presenti al Museo Nazionale d'Arte, Stoccolma;

Biblioteca del Parlamento svedese; Museo della Satira e della Caricatura, Forte dei Marmi, in Italia; e il Museo di Storia Contemporanea, a Parigi, in Francia, tra gli altri. Hansson era un difensore dell'ambiente, della sostenibilità e si esprimeva contro la discriminazione contro le donne.

Il percorso – ha sottolineato Riber – per apprendere l'arte della caricatura è stato lungo e difficile. Ho studiato l'opera dei grandi maestri della pittura: Rembrandt, Picasso, Dürer, Hokusai e tanti altri artisti. Nei miei disegni riconosco l'influenza dell'americano David Levine e del maestro svedese Evert Karlsson EWK. Ho una visione del mondo complessa e interessante, perché devo leggere e studiare di più sui conflitti politici, umani e religiosi. I cartoni animati fanno riflettere le persone e le rendono meno arrabbiate, presentando una prospettiva sorprendente sui problemi piccoli e grandi, nella società e nel mondo”.

L'eredità culturale, artistica e satirica di Riber Hansson rimarrà sempre nelle pagine indelebili dell'umorismo grafico globale.

Antonio Antunes, Ricardo Antunes, Francisco Punal, Riber Hansson y Marilena Nardi, miembros del Jurado del World Press Cartoon 2013 -.

Berlusconi - by Riber Hansson a.

Censura - Riber Hansson .

François Hollande - Riber Hansson



Crisis -  Riber Hansson .

Democracia - Riber Hansson 

La nueva cara de Facebook - Riber Hansson -.

Monalisa -  Riber Hansson.


Oso Putin  - Grand Prix in World Press Cartoon 2007 - Riber Hansson.


Nueva arca de Noé -  Riber Hansson.

Trump  - Riber Hansson.

Riber Hansson y su esposa Eva, en Venecia - foto di Marilena Nardi


Homenaje a Riber Hansson

Por Francisco Punal Suárez 

La noticia del fallecimiento del gran dibujante sueco Riber Hansson ha conmovido a todo el gremio de los humoristas gráficos.

Siempre recordaré que en el 2013 lo conocí personalmente en Portugal, cuando ambos formábamos parte del jurado del World Press Cartoon, (junto a Marilena Nardi, Antonio Antunes y Ricardo Antunes)  que se realizaba en el ciudad portuguesa de Sintra, a 30 kilómetros de Lisboa,  y que ya lamentablemente no se organiza.

Hansson, un representante genuino de la sátira política a nivel internacional, era un hombre de un carácter apacible y cuya conversación representó una fuente inagotable de sabiduría. Quisiera recordar, en esta ocasión,   sus palabras como un sentido homenaje a su talento y obra.

“El humor y la sátira – me dijo Riber-  son dos ingredientes básicos de la caricatura, porque al reírte de los poderosos, de alguna manera los estás desarmando.  Uno tiene que dibujar aspectos que los lectores del periódico conocen y entienden muy rápido. Suelo decir que como dibujante tienes de dos a cinco segundos para captar el interés del lector. Especialmente esto es importante cuando se trata de caricaturas como las mías, sin subtítulos”.  

 “La caricatura satírica –añadió-  usa metáforas de varias capas y por lo tanto se puede criticar de una manera que de otro modo estaría prohibido o dar lugar a represalias por parte de quienes detentan el poder. El humor funciona como el azúcar en el fondo de la copa amarga.  Yo también quiero ver la sátira y el humor como una prueba de fuego de una sociedad. Si pueden aparecer estas expresiones, es una sociedad sana y libre y democrática.

“Para mi, el punto de partida para hacer una caricatura –expresó Riber- es que exista un conflicto, una lucha de intereses, un drama. Y si hay involucrados líderes mundiales, mejor. Siempre me informo, en más de una fuente,  sobre el evento que voy a dibujar: leo la prensa, escucho la radio, veo la televisión, estudio comentarios alternativos, y luego saco mis conclusiones. Para las caricaturas personales, veo toda una serie de retratos de los personajes que voy a dibujar. Me gusta mucho emplear un lenguaje poético, donde la metáfora y el símil, estén presentes.  Uno tiene que dibujar aspectos que los lectores del periódico conocen y entienden muy rápido”.

Hansson reconoció  que llegó “tarde” a esta manifestación artística. Eso fue en el 1990, cuando por la recesión de las construcciones en su país, dejó de ser dibujante arquitectónico y tuvo que buscarse otro trabajo. En contra de su voluntad, de repente se vio involucrado en lo que más tarde sería su profesión ideal. Tenía ante si un reto estimulante y creativo.

Por suerte uno de los principales diarios suecos Svenska Dagbladet, de Estocolmo,

le dio empleo, y así comenzó su aventura como humorista gráfico. Después de estar jubilado continuó  publicando sus ilustraciones en Sydsvenskan, el periódico líder en el sur de Suecia, y en otras publicaciones del mundo, y recibió invitaciones de varios

países para exponer sus obras. En el 2007 obtuvo el primer premio en el World Press Cartoon, con un dibujo de Putin, y en el 2012, el tercer premio, con una caricatura

de Berlusconi. Sus obras están presentes en el Museo Nacional de Arte, de Estocolmo;

Biblioteca del Parlamento sueco; Museo de la Sátira y la Caricatura, de Forte del Marmi, en Italia; y el Museo de Historia Contemporánea, en París, Francia, entre otros. Hansson fue un defensor del medio ambiente, de la sostenibilidad, y se manifiestó en contra de la discriminación de la mujer.

El camino –recalcó Riber- para aprender el arte de la caricatura ha sido largo y difícil. He estudiado la obra de los grandes maestros de la pintura: Rembrandt, Picasso, Durero, Hokusai y muchos otros artistas. En mis dibujos reconozco la influencia del norteamericano David Levine, y del maestro sueco Evert Karlsson EWK. Poseo una visión compleja e interesante del mundo, porque tengo que leer y estudiar más acerca

de los conflictos políticos, humanos y religiosos. Las caricaturas hacen pensar a las personas y las hacen menos enojadas, al presentar un ángulo sorprendente de los problemas pequeños y grandes, de la sociedad y el mundo”.

El legado cultural, artístico y satírico  de Riber Hansson permanercerá siempre en las páginas endelebles del humor gráfico mundial. 


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Riber, uno dei cartoonist miei preferiti.

Che grande tristezza.

Un grande abbraccio ai suoi cari. 



venerdì 24 maggio 2024

Ed Hall 1962-2024

By Bado's blog



Talented artist, editorial cartoonist, designer and teacher Ed Hall lost his battle to cancer last Sunday. 

He bravely battled the disease over the last 8 years, never letting it slow his creativity. 

Ed Hall graduated from The University of Florida with a Master’s degree in Fine Art in 1986.

While in college he did political cartoons and illustrations for The Florida Independent Alligator, UF’s school newspaper.

After college Hall worked for several weekly publications in and around Jacksonville, and finally settled at The Baker County Press in Macclenny (just outside of Jacksonville) where he worked as the weekly cartoonist. 


Over the last 30 years, Hall has won numerous journalism awards, and numerous fine art awards in national and international competitions. 

In 2003, Ed was presented the 53rd Annual Green Eyeshade Award for weekly cartoons by The Society of Professional Journalists. 

Ed has also won the prestigious Florida Press Club Award three times, and for the past three years he was awarded the Sunshine State Award for Editorial Cartooning, also presented by The Society of Professional Journalists.

Ed’s work is published in newspapers across North America and worldwide. 


His cartoons have been featured in USA Today, The Washington Post, The Los Angeles Times, Newsweek, The New York Times and on CNN Headline News. 

Internationally, his work has been published in Le Monde (France), Le Temps (Switzerland) and in Germany’s EuIenspiegel. 


In 2003 he was asked to join Artizans, a Canadian based syndicate. 

Through Artizans, Ed’s cartoons appeared weekly in newspapers across North America.

Ed’s archive at Artizans has over 5,000 cartoons from February 2003 to his latest from this month.

Dozens of those cartoons plus some of his illustrations are viewed in a larger format at his Halltoons site.

Ed has also been a favourite at The Daily Cartoonist, frequently turning up in Mike’s CSotD.

His illustrative and fine art work has also been displayed in galleries and museums across the world. 


Some of Ed’s fine art is available for viewing at Ed Hall Art and on his Facebook page, among the many tributes.

His work is also held in the permanent collection of The St. Augustine Art Association.

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Wes Tyrell, president of the Association of Canadian Cartoonists, remembers his dear friend.


Brother Ed Hall made you want to live in Florida just to be near him and see what the heck he was up to. He inspired so many of us to draw, not just the governments of the day, but nature, the animal kingdom, the human figure, the world around us and certainly the silliness that is everywhere. 

He told me often how he loved being a member of our Canadian Cartoonists Association and felt right at home north of the border. I loved how much he loved saying that. What a dude. RIP

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Scrive Cartooning for Peace

HALL

Ed Hall ha trascorso gli ultimi vent'anni costruendosi la reputazione di fumettista editoriale con mordente. Si è laureato presso l'Università della Florida nel 1986 con un Master in Belle Arti. Mentre era al college ha realizzato cartoni animati e illustrazioni per The Alligator, il giornale scolastico della UF.



Dopo il college, Ed Hall ha lavorato per diverse pubblicazioni settimanali a Jacksonville e dintorni, e infine si è stabilito presso The Baker County Press a Macclenny, in Florida, dove continua a lavorare come fumettista settimanale. Negli ultimi 11 anni, Hall ha vinto 9 Florida Press Association Awards, 3 Newsmaker Awards e numerosi premi d'arte. Nel 2003, Ed ha ricevuto il 53° premio annuale Green Eyeshade per i cartoni animati settimanali dalla Society of Professional Journalists.

Ed ha anche ricevuto tre volte il prestigioso Excellence in Journalism Award dal Florida Press Club . Hall ha pubblicato due raccolte delle sue vignette. Il primo "Code Red", pubblicato nel 2003, è stato ampiamente elogiato per la sua originalità e ampiezza. Nel 2006 ha pubblicato il suo secondo volume, intitolato “Diversions”.

Il lavoro di Ed è distribuito attraverso Artizans , un sindacato canadese, ed è apparso in diverse pubblicazioni europee tra cui Der Spiegel e The New Internationalist Magazine.

Qui tutti i cartoon della gallery


domenica 10 marzo 2024

CECILE BERTRAND

 






CECILE BERTRAND


Belgium

Cécile Bertrand was born in Liege in 1953. She studied painting in St Luc before starting an artistic career in many different sectors. As a painter and a sculptor, she took part in many exhibitions : she exhibited at the Cirque Divers in Liege in 1995, at the Michel Ray gallery in Paris several times in the 1990s and at the Botannique of Bruxelles in 2008.

She has been publishing books for children with a variety of publishers since 1981. Since 1990, she has been working for miscellaneous newspapers and magazines: Le Vif/L’Express, La Libre Belgique, Imagine Magazine, Axelle and Plus Magazine. Cecile Bertrand is a photographer, painter, sculptor, poster artist, comic strip writer and illustrator.  In 1999, she received the second Prize of the Press Cartoon Belgium and the Grand Prix in 2007 and 2011 for a cartoon published in La Libre Belgique.


She died on 1 March 2024 at the age of 70.



foss__ salarial.




Les Clinton



Trump



8 marzo




Adieu mon ami, mon parrain en cartoons. Celui qui a fait le plus pour la promotion du cartoon en Belgique, au nord comme au sud. Celui qui a créé le PressCartoonBelgium. Il est parti emportant sa chaleur, son exigence et un bout de nous toutes et tous les cartoonistes. C'est lui qui m'a chaque fois annoncé au téléphone quand j'ai gagné une mention en 1999( la première année de la création du prix), le Grand Prix en 2007 et en 2011. Il était si content pour moi, il m'a donné confiance en moi, seule femme au milieu de tous ces mecs!!! Adieu Karel Anthierens…tu vas nous manquer. En 1999, c'est ce dessin qui a été primé et le président du jury était…Wolinski. RIP tous les deux






Cécile Bertrand, ospite di Cartoon Xira
21/03/2016

Per la prima volta in otto anni che Cartoon Xira invita fumettisti stranieri, quest'anno l'ospite è una donna. Il posto d'onore

Per la prima volta in otto anni che Cartoon Xira invita fumettisti stranieri, quest'anno l'ospite è una donna. Il posto d'onore, in un mondo maschile (che aveva sollevato polemiche ad Angoulème…) è stato riservato alla fumettista, illustratrice e artista visiva Cécile Bertrand.

Il sindaco di Vila Franca de Xira, che ospita la mostra, ha accolto favorevolmente questa scelta, Alberto Mesquita: “È estremamente importante avere una donna che ci dia una visione femminile della società nel suo insieme. Credo che, poco a poco, le donne conquistino il loro spazio naturale nella società. Ma c’è ancora molto da fare – come ci mostra il lavoro di Cécile qui presentato”.

La mostra ripercorre i 25 anni di carriera di un fumettista che ha pubblicato (tra gli altri) sul quotidiano La Libre Belgique e che ha spesso denunciato la disparità tra uomini e donne.

Cécile Bertrand: “Anche quando ero molto piccola, pensavo che fosse molto ingiusto che mi facessero mettere le gambe in quel modo invece di metterle una sopra l'altra o con le gambe divaricate, che era ancora peggio, sedermi così quello… Quindi, i ragazzini, loro potevano fare tutto e noi no!”

La parte prettamente portoghese della mostra è dedicata alle vignette giornalistiche pubblicate nel 2015. Cristina è l'unica fumettista portoghese: “Ci sono molte illustratrici, anche straordinarie, ma in realtà, dal punto di vista della critica politica, diciamo solo , sono solo io. Ma non sono molti i media che pubblicano disegni. I giornali stanno chiudendo… quindi la difficoltà non è essere una vignettista donna, ma essere una vignettista “semplicemente”.”

E neanche il passaggio alle versioni digitali sembra essere una panacea. Spiegazioni del curatore della mostra.

António Antunes: “Internet può essere un complemento ma non è un'alternativa perché generalmente Internet non paga. Non paga o paga molto male. È una filiale della stampa cartacea. Quindi credo che Internet possa andare bene per tante cose, può andare bene per divulgare, mostrare e presentare alcuni progetti, ma non è un’alternativa”.

Cartoon Xira presenta un centinaio di disegni che ripercorrono un anno in corso segnato dalla crisi dei migranti e dagli attentati in Francia.

Dulce Dias, Euronews: "Anche altri temi hanno segnato il 2015 e i vignettisti della stampa non hanno perso l'occasione di metterli in caricatura: stiamo parlando dello scandalo delle emissioni della Volkswagen o dello scandalo di corruzione della FIFA."

https://fr.euronews.com/culture/2016/03/21/cecile-bertrand-invitee-de-cartoon-xira

mercoledì 7 febbraio 2024

Alfredo Castelli 1947-2024

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All'alba di oggi, 7 febbraio 2024, si è spento Alfredo Castelli. Il mondo, non solo quello che orbita attorno al Fumetto, perde un cervello eccezionale. Era capace di leggere gli avvenimenti, la cultura, la storia, i fatti, curioso di tutto, indagatore del passato e sempre avanti a tutti nell'immaginare il futuro, senza vanterie, con senso dell'umorismo e desiderio di condividere con tutti le sue scoperte e le sue previsioni. Era così già alla fine degli anni Sessanta, lo è stato fino all'ultimo respiro.
Negli ultimi mesi la sua lotta contro il cancro andava parallela all'impegno nella pubblicazione e condivisione di gran parte delle sue creazioni. Era felice dell'omaggio dedicatogli dalla Sergio Bonelli Editore a Lucca, poi della grande mostra al WOW di Milano, ora in conclusione al PAFF di Pordenone, mentre lo vedevamo sempre più provato dalla malattia, aggravata dal covid, sostenuto dalla cara moglie Anna e da tanti amici impotenti ad aiutarlo.
Eppure se ne va lasciandoci come orfani della sua presenza, e ancora non riusciamo a percepire la dimensione del vuoto che lascia. Resta sempre con noi, comunque, e dentro chiunque l'abbia conosciuto.
Nella foto è a destra, poco più che ventenne. Da sinistra Bonvi, Bernasconi e Jacovitti.

Luigi F. Bona ( Director presso WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano e President presso Fondazione Franco Fossati)




7 FEBBRAIO 2024

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI
Ci ha lasciati Alfredo Castelli, vulcanico creatore di Martin Mystère, ma anche autore di mille altri personaggi, storie, saggi e indimenticabili iniziative, vero e proprio gigante dell'editoria a fumetti.

«La curiosità, i libri, i ritardi, la logorrea. Particolari, comunque, operativi per delineare un carattere». Così Alfredo Castelli definiva in un'intervista, qualche anno fa, i tratti in comune tra lui e la sua creatura fumettistica più famosa, quel Martin Mystère che da più di quarant'anni allieta, intriga e stimola migliaia di lettori.

Nato a Milano il 26 giugno 1947, Castelli era entrato nel mondo del fumetto già nel 1965, scrivendo e disegnando le avventure di Scheletrino, pubblicate in appendice a "Diabolik". Curioso di natura, intellettualmente onnivoro, è stato capace fin dagli esordi di spostarsi con agilità tra i generi e le pubblicazioni più diverse, vestendo ora gli abiti dello sceneggiatore ora quelli del saggista o dello storico. Proprio questa sua incredibile poliedricità ne ha fatto un punto di riferimento per tanti colleghi e autori, oltre che naturalmente per i suoi tantissimi lettori, rendendolo una delle figure cardine della storia del fumetto italiano.

Tantissimi sono i personaggi a cui ha lavorato e le testate con cui ha collaborato, da "Tilt" a "Horror" passando per "Eureka", "Il Corriere dei Ragazzi" e "Il Giornalino". Tra i personaggi da lui creati ricordiamo in corsa solo Gli Aristocratici, L'Ombra, L'Omino Bufo, Zio Boris e Allan Quatermain - con quest'ultimo che funge da base su cui elaborare l'idea di Martin Mystère - ma era nata dalla sua mente anche la prima fanzine fumettistica italiana, "Comics Club 104", nell'ormai lontano 1966.

Ha collaborato con la nostra Casa editrice ininterrottamente dal 1971 fino a pochi giorni fa, lavorando come redattore e sceneggiatore. Le sue prime storie per quella che ancora non si chiamava Sergio Bonelli Editore sono state per Zagor e Mister No, personaggi che non ha abbandonato nemmeno dopo l'approdo in edicola di Martin Mystère. In seguito ha scritto anche per Dylan Dog e Nathan Never (architettando in entrambi i casi gli incontri tra i personaggi citati e il Detective dell'Impossibile), per Ken Parker e per la storica collana di cartonati da edicola Un uomo Un'avventura.

Giornalista professionista, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del fumetto e sulla letteratura popolare, approfondendo soprattutto la conoscenza del fumetto delle origini. È stato impegnato anche come autore e sceneggiatore cinematografico, televisivo e radiofonico. La sua ultra-cinquantennale carriera fumettistica è stata recentemente riassunta e raccontata in una mostra che ha esordito a Lucca Comics & Games 2022 prima di essere allestita anche a Milano e Pordenone.

Tra i tanti premi che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera ricordiamo i due Yellow Kid, il primo ricevuto a Lucca nel 1970 e il secondo vinto a Roma nel 1996. A Lucca è stato inoltre riconosciuto come "Maestro del Fumetto" nel 2015, quando il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.

L'eredità artistica e intellettuale di Alfredo Castelli è enorme, e per questo naturalmente pesantissima. Se chi ha avuto la fortuna di stargli accanto ricorda la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore, ai tanti lettori che l'hanno conosciuto solo grazie alle pagine stampate restano tantissime storie a fumetti e innumerevoli saggi e articoli. E queste rimarranno per sempre con noi.

La redazione di via Buonarroti lo ricorda con commozione ed enorme affetto. Ciao, Alfredo...

Sergio Bonelli Editore







Omino Bufo
Omino Bufo, l’opera più importante firmata dal suo pseudonimo, il Pitore di Santini sul marciapiede.
Il Castelli fumettista ha due facce. Una più seria – o meglio, più presentabile – con cui firma Martin Mystére, gli Aristocratici, l’Ombra, i saggi sul fumetto di inizio Novecento; l’altra, il lato oscuro, con cui riempie fogli di scarabocchi e battute demenziali.

L’Omino Bufo ne è l’emblema. Strisce disegnate malissimo, impregnate di umorismo che non fa ridere, contornate da omini che ne ridono a crepapelle.

https://fumettologica.it/2022/03/omino-bufo-fumetti-castelli-artibani/



Gli Aristocratici


Martin Mystère




Nel 1983 Alfredo Castelli e Silver (creatore di Lupo Alberto), dirigono la rivista Eureka, ideata nel 1967 da Luciano Secchi (in arte Max Bunker). Castelli e Silver rinnovano la rivista con una serie di numeri monografici e allegano al primo numero della loro gestione “Come si diventa autore di fumetti”, un utile prontuario per chi vuole avvicinarsi alla professione o è curioso di sbirciare dietro le quinte della Nona Arte.


Zio Boris







Il PAFF! rende omaggio ad Alfredo Castelli, che ci ha lasciati oggi, 7 febbraio. Il suo genio creativo ha arricchito per decenni la nostra immaginazione e ha dato forma a momenti indimenticabili nella cultura del fumetto.
Lo ricordiamo con grande e infinito affetto.
Il Consiglio Direttivo comunica che da oggi fino alla sua chiusura, prevista il 18 febbraio, la Mostra dedicata ad Alfredo Castelli sarà a ingresso gratuito.


TELE RDR 751 - INTERVISTA ALFREDO CASTELLI ILLUSTRATA Il mitico Alfredo Castelli ci racconta nell'ultima intervista di tutto tranne Martin Mystere di cui sappiamo già tutto. Dal perché il fumetto si chiama fumetto al ricordo delle origini del rivoluzionario Corriere dei Ragazzi. Da Hugo Pratt a tanti grandissimi che ha conosciuto anche poco ricordati come Pier Carpi. Un’intervista insolita discorrendo sul magico mondo dei comics. https://www.youtube.com/watch?v=nIstgN4kxOA

lunedì 18 dicembre 2023

Mariano Congiu

 Mariano Congiu 1928 - 2023



Mariano Congiu

9 dicembre alle ore 11:18  · 

Mariano Congiu ha finito di partecipare a questo mondo malato e gioca in una squadra di livello superiore. Primo a dare l'annuncio.









E' un fine settimana indubbiamente triste, legato a pensieri e ricordi che mi riportano indietro a quando, ventenne, conobbi Elena Pongiglione e Mariano Congiu al Salone dell'Umorismo di Bordighera. La notizia della loro scomparsa è arrivata a un giorno di distanza l'uno dall'altra, veramente troppo... 

Loro già note firme dell'umorismo e dell'illustrazione  e io appena affacciato al mondo della grafica umoristica. Era il '75 e l'amicizia che nacque subito con entrambi si è mantenuta salda attraverso gli anni.  Con Mariano, con me sempre affettuoso, ci eravamo sentiti poche settimane fa per raccontarci varie cose, scherzare, ma parlare anche del suo precario stato di salute, chi avrebbe potuto pensare che quello sarebbe stato l'ultimo saluto... Grande autore, dall'animo gentile e dall'umorismo pungente, ricco di idee e dalla vasta produzione (basti pensare a quanto ha pubblicato su TV Sorrisi e Canzoni o per l'enigmistica e un'infinità di altre pubblicazioni).

Elena la ricordo con grande affetto, come ricordo i suoi racconti e i consigli che non faceva mancare a questo giovane disegnatore. Ci vedemmo spesso anche quando da Genova si trasferì per un periodo a Roma: viveva a cinquanta metri da casa mia e ogni tanto l'andavo a trovare per fare piacevoli chiacchierate con lei e il marito Claudio G. Fava (famoso critico cinematografico) su umorismo, fumetti e cinema. Illustratrice bravissima dal tratto raffinato, nota anche per i suoi gatti indimenticabili, fine umorista di notevole  poliedricità, schietta e onesta nei suoi giudizi, che ringrazierò sempre per la stima che mi ha dimostrato. 

Grazie anche a Buduàr con entrambi ci eravamo anche un po' ritrovati. Buon viaggio e grazie. 🌷❤️

Marco De Angelis 








Mariano Congiu

Nasce ad Arbus (Cagliari) il 7 giugno 1928. Autore prolifico opera in numerosi ambiti d'attività. Pubblica disegni sui princpali periodici italiani soprattutto nelle rubriche dello sport e dello spettacolo.

Nei primi anni Sessanta illustra numerosi titoli della serie di albi per la Magnesia S. Pellegrino a fumetti in formato striscia, diffusi gratuitamente nelle farmacie fino al 1966.

Illustra libri, partecipa a esposizioni internazionali (già nel 1968 conquista il Dattero d'argento al Salone internazionale dell'umorismo di Bordighera) e sviluppa un'intensa collaborazione la RAI (Radiotelevisione italiana) e con le nascenti televisioni private.

Dopo diciotto anni di attività nell'ufficio grafico del newsmagazine Panorama, decide di ritornare alla libera professione e comincia a collaborare con TV sorrisi e canzoni, Confidenze, La grande enigmistica, Humor Graphic e tante altre.


Per Mariano e la Pongi.

Ugo Sajini


giovedì 14 dicembre 2023

Elena Pongiglione 1934 - 2023

 


"Coraggio e fantasia" mi scriveva durante il covid.

Sono stata così fortunata ad avere la sua stima!

Famosissima per i suoi acquerelli sui gatti, lei invece mi inviava delle bellissime streghe e mostri, che adoravo immensamente.

Che la terra ti sia lieve

Mariagrazia Quaranta / GIO 



ELENA PONGIGLIONE / PONGI

Nata a Genova, ha sempre disegnato e dipinto, fin dall’infanzia.

Ha studiato al Liceo Artistico “ Nicolò Barabino “ di Genova.

Si è dedicata all’illustrazione di libri e riviste, ha collaborato con

gli editori - Mondadori, Zanichelli, Rizzoli, Paravia, Capitol, AMZ - con

riviste culturali ed industriali – Shell, Piaggio, Ansaldo Nucleare, Banca

Carige, Fiera di Genova, RAI Radiotelevisione Italiana, ed altri.

Ha partecipato a Saloni Internazionali dell’Umorismo a Berlino,

Gabrovo, Bordighera, Tolentino, e a quelli di Bologna dedicati

all’Illustrazione. Ha ricevuto molti premi nazionali ed internazionali. Sue

opere si trovano in collezioni pubbliche e private :

la sede del Consiglio d’Europa, la sede della Regione Liguria, la

quadreria della Banca Carige, la Civica Raccolta Bertarelli del Comune di

Milano, l’Università di Modena, il Museo della Stampa di Istanbul ecc.

Ha amato profondamente la libertà, la Liguria e i gatti.

Si è spenta il 3 dicembre 2023 


Qui sotto alcuni dei tanti lavori di Pongi:







1977, 30° Salone Internazionale dell'Umorismo



E' un fine settimana indubbiamente triste, legato a pensieri e ricordi che mi riportano indietro a quando, ventenne, conobbi Elena Pongiglione e Mariano Congiu al Salone dell'Umorismo di Bordighera. La notizia della loro scomparsa è arrivata a un giorno di distanza l'uno dall'altra, veramente troppo... 

Loro già note firme dell'umorismo e dell'illustrazione  e io appena affacciato al mondo della grafica umoristica. Era il '75 e l'amicizia che nacque subito con entrambi si è mantenuta salda attraverso gli anni.

Elena la ricordo con grande affetto, come ricordo i suoi racconti e i consigli che non faceva mancare a questo giovane disegnatore. Ci vedemmo spesso anche quando da Genova si trasferì per un periodo a Roma: viveva a cinquanta metri da casa mia e ogni tanto l'andavo a trovare per fare piacevoli chiacchierate con lei e il marito Claudio G. Fava (famoso critico cinematografico) su umorismo, fumetti e cinema. Illustratrice bravissima dal tratto raffinato, nota anche per i suoi gatti indimenticabili, fine umorista di notevole  poliedricità, schietta e onesta nei suoi giudizi, che ringrazierò sempre per la stima che mi ha dimostrato. 

Grazie anche a Buduàr con entrambi ci eravamo anche un po' ritrovati. Buon viaggio e grazie. 🌷❤️

Marco De Angelis




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ELENA PONGIGLIONE E LA BELLEZZA DELL’ANIMA

Artista eclettica e osservatrice acuta, racconta il modo a modo suo. Intervista in occasione del Festival di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto)

“La bellezza è l’anima che si riesce a vedere nelle persone andando oltre i volti”. Così si presenta Elena Pongiglione, andando dritta al punto nel definire la sua idea di bellezza. L’occasione di questa interessante conversazione è il Festival di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto), organizzato dall’Istituto Italiano di Bioetica in collaborazione con il Comune di SML, dedicato a questo tema. “Certe streghe nelle tele di Goya, per esempio, le ho osservate a lungo domandandomi cosa voleva cogliere in quei tratti deformati. Poi ho capito: ha trovato le loro anime. Io osservo le persone e cerco di catturarne l’essenza”. Osservazione e ricerca che trova sintesi efficace nei suoi lavori, tutti di straordinario interesse. I disegni di Elena Pongiglione oltrepassano i canoni estetici e colpiscono per una originale rappresentazione della bellezza. Che si tratti di animali o persone, i soggetti che ritrae o disegna esprimono grande forza espressiva. “Le mie streghe marine delle Cinque Terre sono sicuramente brutte, ma sono belle nel tratto e nelle movenze. A differenza delle torve streghe di Triora, le ho volute bonaccione, divertenti e immerse in un mondo fantastico popolato di diavoli marini, draghi, pesci-draghi e drago-pesci”. In questa scia imaginifica si muovono anche gli affascinanti gatti danzanti, realizzati in una serie che li rappresenta nelle movenze dei balletti. Tanta prolifica fantasia è frutto di anni di lavoro. “Disegnavo per strada su carta da macellaio perché mio padre mi aveva tagliato i fondi e non mi potevo permettere altro, osservavo i passanti allenandomi ad individuare gli imbecilli e i cattivi. Dopo aver fatto tonnellate di schizzi e prove diventa istintivo riconoscerli. La capacità di osservare e cercare di capire cosa c’è dietro e dentro un essere umano viene prima della tecnica”. Insomma Elena Pongiglione non cade nella trappola dell’estetica di superficie e ricorre all’esempio significativo di “alcuni mascheroni delle fontane di Roma, che sono orrendi ma hanno una bellezza e una potenza di comunicazione indiscutibili”. Non si può che darle ragione!

Ma la bruttezza, o la non bellezza, esiste? “Esiste la bruttezza interiore, che è quella che traspare da un viso che non ha anima, come le Barbie”. E l’anima ce l’hanno anche i luoghi. “Le pietre di un ricovero di capre delle Cinque Terre sono diverse da quelle del Monferrato perché raccontano altre storie e se non si è capaci di trasmettere le differenze, anche in modo modesto per carità, hai fallito la missione”. Affermazione perentoria e maturata in anni di studio del tratto e del colore, che ama usare nei contrasti: fondi scuri su cui dalla pennellata chiara emerge lo spessore del soggetto: “ho bisogno del contrasto forte perché è quello che mi emoziona e mi rappresenta di più”.

Artista a tutto tondo, Elena Pongiglione si è espressa in vari campi: illustrazioni per ceramica, per riviste culturali e industriali e per libri dell’infanzia, pittura e stampa su tessuti, decorazioni murali. Il suo è un percorso molto particolare che, nonostante lunghe battute d’arresto per prendersi cura della famiglia, è riuscito a svilupparsi anche attraverso passaggi originali che sono andati dal disegno industriale (ha disegnato le prime Vespe e i “vari ammennicoli motociclistici”) a illustrazioni di vario genere che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e premi. Solo dopo la morte del marito, una decina di anni fa, si è potuta dedicare interamente alla sua passione e oggi, alla soglia dei 90 anni, prova un grande piacere a raccontare il mondo come lo vede o come vorrebbe che fosse.

Cosa la preoccupa maggiormente osservando ciò che la circonda? “Mi preoccupa la superficialità, la mancanza di capacità di analisi. La gente non è abituata ad andare in profondità, a guardare oltre. È un limite che ritrovo anche nella chirurgia estetica, in cui le persone si rifugiano non avendo nulla da dire. Certo, se uno ha due nasi deve intervenire. Ma, a parte casi estremi, ci vorrebbe un po’ di buon senso e con un minimo di riferimenti culturali si eviterebbero labbra spropositate e volgari che certamente non rendono quei volti più belli”.

Intervista di Tiziana Bartolini

https://www.istitutobioetica.it/i-i-b-in-italia/liguria/193-news/news-liguria/938-elena-pongiglione-e-la-bellezza-dell-anima



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