Enrico Rava.
“Nel jazz e nella vita fare la cosa giusta non significa conoscere le regole”.
grande tromba
grande musica
grande faccia
Enrico Rava -da La Repubblica
Riccardo Mannelli
ENRICO RAVA
Antonio Gnoli
La circostanza peggiore che possa capitare a un concertista è che l' organizzatore scappi con la cassa: «È una cosa che mi fa molto incazzare e non è solo per il denaro che hai perso, ma per la buona fede tradita, per il rapporto di responsabilità che hai con gli altri componenti della band», dice Enrico Rava, uno dei massimi jazzisti contemporanei.
È strano cominciare questo incontro parlando di soldi. Con i capelli lunghi, il baffo spiovente e il casual degli indumenti, Rava sembra uscito da un fotogramma degli anni Settanta. Se non è in giro per l' Italia, o l' Europa, vive a Chiavari, dove ci incontriamo in un bar del lungo mare. Sotto, le esili spiagge sono divorate da gruppi di famigliole che si accalcano per prendere il sole.
«Secondo me, per sopperire alla mancanza di spazio inventeranno, come per le auto, il multipiano», dice ironico. È appena tornato da un concerto tenuto a Cagliari.
Com' è la vita con una band?