© Manuel De Rossi
Alla mia maniera per ricordare lo strepitoso successo di #AmbraSabatini #martinacaironi e #MonicaContrafatto, un podio tutto azzurro ! Brave ragazze!
© Pierpaolo Perazzolli
Un’impresa monumentale, impensabile anche solo da immaginare.
Prima, seconda e terza. Una tripletta azzurra da sogno nella gara regina delle Paralimpiadi: i 100 metri.
Oro per Ambra Sabatini, con tanto di record del mondo. Sarebbe già apoteosi così, ma riusciamo anche a conquistare l’argento con una infinita Martina Caironi e addirittura il bronzo con Monica Graziana Contrafatto, eroiche sotto la pioggia di Tokyo.
Un podio tutto italiano per un’impresa storica.
E ora le medaglie sono 69: record di ogni tempo.
Non ci sono più parole per queste donne e uomini straordinari.
Cartolina più bella non poteva esserci da questi Giochi.
Lorenzo Tosa
Paralimpiadi
Vignetta realizzata con i partecipanti del laboratorio "Vignettiamo sul mondo" durante il festival ArtMaySound di Bolzano.
© Gianlo
https://gianloingrami.blogspot.com/2021/09/paralimpiadi.html
Viva l'Italia che lotta e non si arrende mai♥️
©Giancarlo Covino
sono felice per chi ha vinto medaglie
leggo di risultati straordinari "nonostante" le condizioni
le condizioni sono simili per ogni atleta, per il primo e per l'ultimo, qualcuno deve pur vincere, come in ogni gara
la luce, la bellezza, a mio parere, è nel rendere eclatante la determinazione, l'ostinazione, il sacrificio, la disciplina per individuare un limite e tentare di superarlo
una metafora esistenziale, buona per chiunque
frequento persone che si aggiudicano quotidianamente invisibili medaglie
allacciando un bottone, infilando una chiave, raggiungendo il divano, attraversando la strada e trovando parcheggio
resistendo all'indifferenza, al pregiudizio, al sospetto e al pietismo
lavorando, incazzandosi, amando
senza inno, alla fine
queste olimpiadi non si disputano ogni quattro anni
ma ogni quattro battiti, circa
Fabio Magnasciutti
© Dalcio Machado
Li hanno snobbati. Li hanno sottovalutati. Li hanno trattati con quell’insopportabile pietismo dei “sani”. Li hanno persino oscurati in tv, preferendo un tg alle imprese di Bebe Vio.
Loro hanno risposto nell’unico modo in cui sanno e possono fare: sul campo, in vasca, in pista, in pedana. E questa notte si sono addirittura superati, abbattendo anche lo storico record di Seul ‘88.
Ora sono 61 le medaglie. E mancano ancora due giorni alla fine delle Paralimpiadi.
Non ci sono più parole per raccontare questi atleti straordinari, campionesse e campioni veri, ognuno con una storia pazzesca di caduta e resistenza, a 20 come a 50 anni.
Con il pensiero che va, inevitabilmente, a chi, come Alex Zanardi, avrebbe potuto esserci (e dominare) e invece si ritrova a combattere una battaglia molto più importante in un letto d’ospedale.
È ora che se ne parli. È ora che questi atleti aprano i telegiornali, invece di esserne oscurati.
È ora che anche in questo Paese calciocentrico si cominci a parlare di questi sport presunti “minori”, di queste donne e uomini straordinari, da cui c’è solo da ascoltare e imparare.
Non c’è modo migliore di chiudere quest’estate indimenticabile.
© Lorenzo Tosa