Natale 2023: calma e sangue freddo!
© Milko Dalla Battista
La bomba è già caduta, Marcondiro'ndero
La bomba è già caduta, chi la prenderà?
La prenderanno tutti, Marcondiro'ndera
Sian belli o siano brutti, Marcondiro'ndà
Siam grandi o siam piccini li distruggerà
Sian furbi o siano cretini li fulminerà
De Andrè (Marcondirondero)
by GIO / Mariagrazia Quaranta
Halloween 2023
by Gatis Sluka, Latvijas Avize, Latvia
https://politicalcartoons.com/cartoon/279612
L'Halloween di troppe persone è il futile, lo scegliere sempre la via più facile, l'accontentarsi e il girare la testa dall'altra parte e il non voler vedere... Intagliare una zucca (comprata in un supermercataccio discount) come ho fatto ieri sera, dopo aver disegnato almeno una decina di bozze di facce spaventevoli, la trovo una bischeratella innocua che non intacca la scala delle mie personali priorità e intime angoscie. Però per i più senZibili possiamo abbinarci una bella vignetta strizzacuor
Kutoshi Kimimo
#vignette #halloween #zucca #Gaza #guerra #vittimediguerra #vittimeinnocenti #warchild #perte #foryo#satira
Nicocomix
#Halloween #dolcettooscherzetto #EllySchlein #Elly #PD #politica #satira #art #sputnink
Si annunciano giorni bagnati di brutto, quelli della prima decade di novembre. Intanto per Halloween c'è chi si organizza.Tjeerd Royaards
Halloween...
#Gaza #Palestine #Israel #Halloween
Clay Jones (États-Unis)
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“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato”. Così si è giustificato l’uomo che ha assassinato l’orsa marsicana #Amarena.
Gli occhi di AmarenaNon ho voluto disegnare l'orsa Amarena su una nuvoletta insieme a suo figlio Juan Carrito, morto anche lui investito da un'auto ad inizio anno o ricordarla in un prato insieme ai suoi due nuovi cuccioli.
Per me era più importante invece che ci guardasse negli occhi, sicuramente stupita e dubbiosa del nostro comportamento schizofrenico, da un lato il finto amore di coloro che la inseguono per una foto o di chi in modo del tutto sbagliato lascia del cibo in giro, e dall'altra di odio per questo animale tranquillo che fa semplicemente l'orso, mangiando frutta, polli o miele con l'indennizzo regolare alle aziende e agli allevatori da parte dei Parchi abruzzesi.
L'orso bruno marsicano poi è una specie che non ha mai aggredito nessuno! https://www.ilcentro.it/l-aquila/ci-sono-l-orsa-e-due-cuccioli-la-lezione-di-san-sebastiano-dei-marsi-video-1.3177837?fbclid=IwAR04MsbCljyy6-TYU7fHQJb-tCLY9ms072sEfr2oSbhlNJUtiuIRZ30Uqqw
Se si ha la fortuna di vivere in campagna, occorre convivere con gli animali (e siamo noi che stiamo invadendo il loro territorio con strade, aziende, impianti vari, disboscamenti, motoraduni!), non c'è alternativa, altrimenti si può andare a vivere a Roma!
Quindi è fondamentale conoscere il comportamento dei coinquilini: gli animali selvatici, ... come noi d'altronde, preferiscono il cibo facile rispetto ad un cervo o ad un cinghiale che scalcia, ed è per questo che i Parchi abruzzesi fanno sensibilizzazione continua sui cassonetti dei rifiuti che devono essere rinforzati in metallo, così i pollai che non possono essere di legno ma di mattoni con porte di metallo, e ancora le recinzioni elettrificate a bassa tensione attorno le coltivazioni, ecc. Quando si rende il "nostro" cibo difficile, gli animali selvatici ritornano ad essere selvatici e a predare in montagna, invece che scendere in città!
GIO / Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it
dedicato ad #amarena
Animazzoli
Attento al lupo.
#Scuderi #Giambruno
Durando
PS: L'attivista Scuderi contro Giambruno: "Anche l’orsa Amarena, se non fosse uscita, non avrebbe incontrato il lupo?"
the stars they are
Fabio Magnasciutti
“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato”. Così si è giustificato l’uomo che ha assassinato l’orsa marsicana #Amarena.
Perché uccidere un’orsa che da anni si aggira pacifica per Sebastiano dei Marsi senza mai aver aggredito, divenendo insieme ai suoi cuccioli parte della vita quotidiana del paese?
Perché non entrare in casa e chiamare i soccorsi? Perché sparare?
Forse perché - ipotizzo - siamo stati tutti sottoposti alla propaganda su quando sia legittima la legittima difesa?
Forse perché abbiamo dibattuto per settimane sulla barbarie della condanna a morte, in #Trentino, di un orso che poi si è scoperto essere incolpevole?
Non so, ma l’uso della violenza punitiva fai da te, quando colpisce il mondo animale, non è più solo ascrivibile al perimetro della colpa, ma diventa un atto grottesco.
L’assassino dell’orsa ha considerato la sua proprietà come limite invalicabile e luogo in cui poter imporre la sua legge proprio perché era nella sua terra. Come chi diceva “ la difesa è sempre legittima”.
Lo ha dichiarato lui stesso: “È stato un atto impulsivo, istintivo”, perché così da anni viene orrendamente proclamato da più parti: armati, spara, difenditi. Così l’istinto che si va formando in alcuni è proprio questo: entri nella mia proprietà, sparo. D’istinto. Come se il solo valicare rendesse uomini e animali bersagli da abbattere.
Amarena non ha aggredito, cercava cibo e acqua per sé e i cuccioli. Nient’altro. Gli animali non conoscono e riconoscono proprietà ma rispettano i territori. Cercare cibo è rispettarli.
Amarena si è fidata dell’essere vivente più crudele del pianeta, l’uomo.
Roberto Saviano
L'orsa #Amarena era il simbolo della convivenza pacifica tra orsi e umani da anni. #Amarena, la chiamavano così perchè adorava le amarene. Aveva due piccoli cuccioli e non aveva mai fatto male a nessuno, qui tra gli abitanti di S.Benedetto dei Marsi che la riprendevano. pic.twitter.com/pIXR51UT68
— BOBOROCK (@boborock55) September 1, 2023
Nei giorni scorsi è uscito a pagina 29 della Repubblica, nella sezione Cultura, un trafiletto firmato da Alain Elkann, padre dell’editore di Repubblica e presidente del gruppo Gedi. Il pezzo è un racconto, in prima persona, di un viaggio sul treno Roma-Foggia, che vede il giornalista “vittima” di quelli che lui stesso definisce “lanzichenecchi”, cioè giovani un po’ chiassosi che, evidentemente, infastidiscono per qualche ora il giornalista (?).
Il pezzo, che troverete in fondo al post, denota un classismo senza pari e una spocchia senza eguali e ha fatto saltare la mosca al naso anche al comitato di redazione di Repubblica (oltre che avere generato tantissimi meme), tanto che il comitato di redazione ha inviato una mail a colleghe e colleghi di Repubblica per prendere le distanze dai contenuti dello scritto.
“Questa mattina la redazione ha letto con grande perplessità un racconto pubblicato sulle pagine della Cultura del nostro giornale, a firma del padre dell’editore. Considerata la missione storica che si è data Repubblica sin dal primo editoriale di Eugenio Scalfari, missione confermata anche ultimamente nel nuovo piano editoriale dove si parla di un giornale ‘identitario’ vicino ai diritti dei più deboli, e forti anche delle reazioni raccolte e ricevute dalle colleghe e dai colleghi, ci dissociamo dai contenuti classisti contenuti nello scritto. Per i quali peraltro siamo oggetto di una valanga di commenti critici sui social che dequalificano il lavoro di tutte e tutti noi, imperniato su passione, impegno e uno sforzo di umiltà”.
Fabio Magnasciutti·
ricordo ancora quella volta, sarà stato circa cinquecento anni fa, in cui mi trovai su un treno di ritorno dalla Germania verso Roma
allora c'erano ancora gli scompartimenti e il mio, oltre che da me, era occupato da cinque lanzichenecchi (ce n'erano ovunque su quella vettura)
faceva un gran caldo e, tosto, si liberarono di calzature, gambali, elmi e armature lasciando tutto dove capitava
spade e alabarde, appoggiate qua e là alla buona, non facevano che oscillare e scivolare, scivolare e oscillare
estrassi dal mio zaino un taccuino, la mia Bic nero china punta fine, una copia di Tiramolla, una di Soldino e una di Geppo ma soprattutto Ritorno a Forte Ontario, quarto e ultimo capitolo dell'avventura in Egitto del Comandante Mark
lo appoggiai con cura sui miei jeans neri che, rispettivamente, si trovavano sovrapposti alle mie mutande nere con la scritta "uomo" sull'elastico, sopra ai miei calzini neri lunghi e ai miei anfibi neri e, infine, sotto la mia camicia nera (non c'è alcun riferimento politico) sbottonata sul petto
ero intenzionato a ultimare la lettura di questo impegnativo volume ma, potete immaginare, i lanzichenecchi non facevano che parlare a voce alta in lanzichenecco, idioma che la mia (pur vasta) cultura non mi consente di comprendere
non mi consideravano proprio, un vero alieno ai loro occhi
insomma, sapete come sono questi giovani lanzichenecchi, la birra, i würstel eccetera
com'è, come non è, butto un occhio fuori dal finestrino (in senso figurato, s'intende) e leggo "Pavia"
non avevo idea che per calare a Roma si passasse per Pavia, comunque dico vabbè (tanto nessuno mi capiva) e il viaggio prosegue fino a Roma
non ricordo quanto durò ma credo un sacco
25 luglio 2023 - «Tale Alain Elkann incontra i lanzichenecchi». I giornalisti di Repubblica si dissociano dall’articolo del padre dell'editore.
© Milko Dalla Battista
C’era un tempo in cui Alain Elkann aveva una rubrica settimanale sulla Stampa, in quanto genero del proprietario.
La leggenda vuole che i redattori lo mettessero crudelmente in pagina lasciando intatti i suoi svarioni grammaticali e ortografici, per vendicarsene silenziosamente.
Oggi invece Alain Elkann ha scritto su Repubblica, in quanto padre del proprietario.
E offre il racconto, drammatico e toccante, di un suo viaggio in treno, da Roma a Foggia, su un Italo, in prima classe.
L’Autore è infatti serenamente seduto accanto al finestrino, intenzionato a leggere Proust e il Financial Times, quando purtroppo si avvede che per il medesimo vagone hanno acquistato i biglietti anche alcuni adolescenti, vestiti da adolescenti con tanto di cappellini da baseball, mentre lui indossava un vestito di lino blu.
Questi giovinastri – si scopre scorrendo il pezzo - parlavano ad alta voce di calcio e ragazze, disturbando l’Autore, che pure aveva estratto la sua penna stilografica e il suo taccuino di riflessioni: ma in quel fastidioso vociare non riusciva a concentrarsi.
Talvolta questi virgulti – uno dei quali con l’acne - nel loro parlare usavano addirittura termini vernacolari, financo scadendo nel turpiloquio, il che rendeva ancora più inaccettabile la situazione.
Non solo. L'Autore rivela che quegli sgraditi compagni di viaggio non lo degnavano di uno sguardo: continuavano a parlare tra loro di calcio e ragazze, bevendo Coca Cola, benché avessero la fortuna di potersi confrontare su Proust con un gigante del pensiero come Elkann.
Pensate che al termine del viaggio non lo hanno nemmeno salutato.
La misura era colma.
Ma per fortuna, una volta giunto a destinazione, Elkann ha preso il telefonino e ha ordinato a Molinari di ospitare il suo sdegno.
Il mondo doveva sapere.
Alessandro Giglioli
Se non hai ancora visitato il Salone Internazionale dell'Umorismo
hai tempo fino al 23 luglio
Tutti i giorni delle 18 alle 22
EX CHIESA ANGLICANA BORDIGHERA
Il ManifestoÈ una tavola di Quino dedicata al mare inteso come un mezzo di comunicazione; la sottile ironia del naufrago che non ha più posto per inviare il suo messaggio in bottiglia, sottolinea bonariamente la solitudine.
Proseguendo l’iniziativa del 2022 con Peynet, la sezione Omaggio ad un Autore è dedicata Joaquín Salvador Lavado Tejón in arte Quino, creatore della celebre Mafalda.
GIO/Mariagrazia Quaranta (Dattero d'oro), Luc Vernimmen (Dattero d'argento) , Aytoslu (Palma d'oro) |
Quest’anno è stata ripresa la tradizione dei premi al miglior disegno a tema: Palma d’Oro, Dattero d’Oro e Dattero d’Argento. A diverse personalità andranno la Rama di Palma d’Oro e altri premi nella tradizione del Salone.
Il tema è MARE, inteso nella sua accezione più ampia: fonte di ispirazione poetica, di viaggi, di scoperte geografiche, di globalizzazioni, di drammi, di svago.
Insomma, come diceva De André: Il mare è elemento unico separa e unisce. Nel suo ruolo di separare stimola la nostra fantasia, quando invece unisce ci mette in rapporto costante con la realtà.
Al concorso si sono iscritti ca. 400 disegnatori da 71 paesi (l’anno scorso furono 140 e 38); i disegni ricevuti quasi 800 ( c/ 340). Di questi, ca. 180 saranno esposti in mostra.. Un risultato inaspettato e di grande qualità dove l’aspetto ambientale risulta essere preminente attenzione della maggior parte degli umoristi di tutti i paesi.
I COMPONENTI DELLA GIURIA:
Si tratta di personalità del mondo dell’umorismo internazionale di elevato standing: una tradizione consolidata del Salone.
I giurati del 53mo Salone Internazionale dell'umorismo di Bordighera sono:
By Riccardo Mannelli
B
Makkox
Camera ardente
Pillinini
La Repubblica del Banana. Silvio #Berlusconi è morto a 86 anni: capo di 4 governi, pregiudicato per frode fiscale, finanziatore della mafia e 9 volte prescritto. Le tv lo beatificano, domani funerali di Stato e pure lutto nazionale #funeralidistato #luttonazionale
Christian Durando
Berlusconi
Valerio Marini
Berlusconi siamo noi #berlusconi #mafia #corruzione #beatificazione #fascismo #razzismo #italia
Paolo Lombardi
By Riccardo Mannelli