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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 20 marzo
appendice alla settimana in vignette: 14 - 21 marzo 2011
MARISTELLA GELMINI
Lo ha detto il Ministro parlando su Raitre: ci sono troppi insegnanti, ecco il motivo per il quale sono pagati così poco. Si chiarisce finalmente il concetto di maestro unico introdotto dalla Gemini: se rimane un maestro solo, infatti, gli si potranno dare gli stipendi di tutti gli altri e avremo creato un miliardario.
E poi ci sono troppe materie, troppi banchi, troppe lavagne, troppi libri, troppi quaderni, insomma,
un grande spreco, considerando che, con un po’ di sobrietà, si poteva risolvere la situazione con una bella cena fredda in piedi. Anche i custodi sono troppi, ha aggiunto Maristella, che si è scagliata con coraggio contro il vero, grande problema della scuola italiana: l’adorazione del bidello d’oro.
“Abbiamo più bidelli che carabinieri” ha fatto notare il Ministro “per cui a partire dal mese di Aprile i bidelli pattuglieranno le strade, garantendo l’ordine pubblico,
pronti a lanciare il cancellino contro eventuali malviventi”.
Insomma, il Governo segue con cura e interesse la scuola pubblica, Berlusconi ha dimostrato abbondantemente con il suo comportamento e la sua politica di volerla ampliare e potenziare, se non tutta, vista la crisi, almeno quella parte che reputa particolarmente importante:
la ricreazione.
AIAZZONE
Dopo i mobili componibili svedesi, è il momento dei mobili invisibili biellesi:
13.000 nostri connazionali, tra cui molte giovani coppie, hanno versato un congruo anticipo e rischiano di pagare per anni le rate di mobili che non riceveranno mai, a causa del fallimento Aiazzone.
Due cuori e una caparra è, ahinoi il caso di dirlo.
Insomma, gli antichi castelli inglesi sono tradizionalmente abitati dagli spettri di dame
e cavalieri,mentre alcune migliaia di case italiane saranno infestate dai fantasmi di comò, librerie e camere da letto. Orrore. Dopo la famosa cucina della casa di Montecarlo, è la seconda volta in pochi mesi che l’arredamento diventa protagonista della cronaca: speriamo di non leggere in futuro che un comodino ha svaligiato una banca o che un trumeau è entrato nel gruppo misto.
Attualmente, tutti e duecento i punti vendita del noto mobilificio sono chiusi per inventario:
speriamo non significhi che i responsabili stanno cercando d’inventarsi qualcosa per sfuggire
alla giustizia, pratica che in Italia riscuote sempre un certo successo.
PanMedia, la società che ha rilevato il brand Aiazzone (c’è del marchio in Danimarca…), garantisce di non avere alcun intento truffaldino e dinon nascondere scheletri nell’armadio.
Ne siamo assolutamente convinti. Soprattutto perché l’armadio non c’è.
PRESTIGIACOMO E ROMANI
Mentre tutta Europa si pone interrogativi inquietanti sul nucleare, dopo la spaventosa catastrofe giapponese, i nostri Ministri competenti ci chiedono di avere fiducia nei nuovi impianti, definiti di quarta generazione: in caso d’esplosione, infatti, le prime tre generazioni avranno le branchie, ma la quarta sembrerà quasi composta da esseri umani.
Il responsabile dello Sviluppo Economico Romani, commentando le perplessità dell’opinione pubblica, ha detto: “Inimmaginabile tornare indietro” una frase accettabile solo da parte di Sigourney Weaver mentre fugge inseguita da Alien.
Come dire: ormai abbiamo preso degli impegni precisi, ci sono dei trattati internazionali, abbiamo acceso un mutuo, beccatevi un po’ di pioggia radioattiva e non rompete i coglioni.
Del resto, dopo Scajola, questo passava il convento e questo ci siamo presi .
Il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, invece, ha dichiarato: “Abbiamo scelto il nucleare ma faremo attenzione, non siamo degli incoscienti.
Gli impianti sono nuovi nuovi, entreremo con le pattine”.
Insomma, siamo in una botte di ferro. La stessa cosa, in fin dei conti, che dissero ad Attilio Regolo pochi istanti prima di farlo ruzzolare giù per la discesa.
LEGA NORD
La Lega non ha partecipato ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità Nazionale.
Questo per un motivo molto semplice: Bossi, Borghezio, Maroni e Calderoli non sono Italiani.
Ogni tanto, una buona notizia.
Il 17 marzo nell’aula di Montecitorio, infatti, erano soltanto in cinque, non hanno cantato l’inno di Mameli e non hanno salutato la bandiera: l’unico simbolo della Repubblica italiana che sembrano tollerare è lo stipendio da parlamentare.
Un sacrificio commovente, a pensarci bene, anche se un po’ diverso
da quello dei martiri risorgimentali.
C’è da dire che l’assenza di decine di rappresentanti del Carroccio durante le celebrazioni, ha sortito un effetto davvero sorprendente: sembravamo un Paese normale.
Sarà bene non abituarci alla cosa, però. Del resto, questi signori bisogna capirli: si sentono profondamente Padani, la loro bandiera è verde con una specie di foglia di marijuana al centro e il loro inno è l’immortale coro del Nabucco Va, pensiero.
A sentirli parlare e a guardare come si comportano, l’impressione è che, da quei cervelli, il pensiero se ne sia andato già da parecchio tempo.
Tratti da Il Misfatto Inserto di satira e maldicenze
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