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venerdì 17 giugno 2011

Zanzibar e le donne

Zanzibar di Maria Ghezzi alias la Brighella

"mi avete fatto venire in mente questa cosa, che dedico a tutte le donne del forum (quelle che litigano, quelle che non si controllano, pure quelle che sanno chieder scusa, quelle che scrivono e non si capisce cosa scrivono ma loro credono di sì, quelle che discutono, ma tutte, tutte acute, intelligenti, attente e sensibili)" Alessandro Bartezzaghi/zanzara


RAGAZZA ALLO SPECCHIO
                                                                        Anagramma 7 / 5 = 2 10              

Scivola nello specchio la tua immagine:
il pettine affonda mollemente
nelle onde chiare, con gli aghi d’argento
che sfiorano gli umidi ricci.
In rade trine celesti
ha sussulti il tuo cuore,
serrato sul doloroso segreto
che è dentro di te.

Si schiudono le labbra
come uno scrigno rosa,
dall’acqua si levano raggi lucenti
e già la gioia sguscia,
goccia d’immenso rubata all’azzurro.
Ma nel grigio ricordo della madre
una lacrima pare splendere
e legarsi, come tante, ad un filo sottile.
Ti guardi in giro:

è chiusa la stanza, per te
si libra un rimpianto di baci sconosciuti.
Sul bianco letto, ove rinnovelli
i tuoi sogni di donna,
sono intrecciati i fiori di carta
che hai dipinto di giallo e di rosa.
Raccolta ti vedi, tra riflessi di coralli:
sullo specchio hai tracciato
con belle lettere un nome.
Sorridi: qualcosa conti anche tu.

                                                                                Zanzibar      (Penombra, 1981)

soluzione:
ostrica - perla = la prosatrice



UN GIORNO CON TE

                                                                    Sciarada alterna (4/6 = 5 5)
Sei cara e dolce,
come l'attesa di un mattino di festa
che si apre alla luce
con un nastro di colori appeso al cielo.
A farti bella
basta il mio tempo immobile:
se ti perdo
forse un'altra verrà,
sconosciuta nel silenzio della notte.

Ti ignora
il cicalare leggero del meriggio.
Tu fermi in un canto
l'ansia di un domani di rinunce:
non ti consumi in vanità riposte
o in antiche credenze serrate
in volumi di dispense.
Ed io ti porto con me
a difendermi dal male di essere solo.

Come la sera, tu sei,
pena fissata su specchi appannati.
Con te mi affaccio
a finestre su panorami che il tramonto
nega a grado a grado.
In globi di cristallo ancora tu scendi:
sei come un senso
di quiete che in bilico
trattiene l'ultima luce della notte.

(Soluzione: vita/scorta = vista corta)

Pubblicato su "L'enimmistica moderna" n. 10 del 1976.


Bartezzaghi Piero alias Zanzibar
Vittuone MI 1933 / 1989
Perito chimico, ha lavorato per qualche anno alla Montecatini, che la-
sciò nel 1960 per essere assunto come redattore alla "Settimana
Enigmistica". Padre di Alessandro e Stefano Bartezzaghi.
Piero Bartezzaghi è sulla Wikipedia

da Enignet - a cura della B.E.I.



Note:
Ringrazio Ser Viligelmo Silvano Rocchi della squisita collaborazione.
e sempre dallo splendido blog di "Ser Viligelmo"
una foto storica
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Zanzibar e Briga