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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos -10 aprile 2011
appendice alla settimana in vignette: 4 - 11 aprile 2011
CESARE GERONZI
E’ l’unico grande manager italiano il cui nome, dopo averlo pronunciato, fa venire voglia di esclamare “paraponziponzipò”. Provateci e ve ne accorgerete. In settimana, Geronzi ha dato le dimissioni dalla Presidenza delle Generali e, appena l’ha fatto, il titolo in Borsa ha cominciato a volare.
Una commovente manifestazione di stima da parte degli ambienti dell’alta finanza.
Democristiano, amico di Giulio Andreotti, ha finanziato D’Alema e Berlusconi, il Psi e il Manifesto. Insomma, escluse le Br e i Cugini di Campagna, s’è occupato di tutti i grandi gruppi italiani,
dagli anni settanta ad oggi.
I giornali hanno riportato, nei giorni scorsi, una sua frase che,
a detta degli osservatori più attenti, gli é stata fatale.
Parlando delle Generali, infatti, avrebbe detto: “La Compagnia è eterodiretta”.
Diego della Valle, potente consigliere d’amministrazione, non l’avrebbe mandata giù:
“Alle Generali abbiamo tanti difetti – questo il suo commento – ma ci piacciono le donne…”
Così, Geronzi è stato costretto a dimettersi, incassando una buonuscita senza precedenti.
Come ha detto un grande economista americano, commentando l’uscita di scena del canuto Cesare:
“Purtroppo… sono sempre i milioni che se ne vanno…”
DIEGO DELLA VALLE
In Italia siamo abbastanza bravi a fare le cose con i piedi, è quindi normale che sia un produttore di calzature a occuparsi del restauro del più importante monumento italiano: il Colosseo.
La Tod’s di Della Valle ha colto al volo la ghiotta occasione di legare il suo nome al simbolo per eccellenza del nostro Paese: Scarpe diem, è veramente il caso di dirlo.
Lo sponsor pagherà tutti i lavori, ottenendo in cambio lo sfruttamento commerciale per 15 anni dell’immagine del Colosseo: per fortuna è tramontata l’ipotesi iniziale, cioè di restaurarlo ritoccandolo leggermente, per farlo somigliare a un mocassino.
Già si parla comunque di un sequel de Il Gladiatore, in cui Massimo Decio Meridio affronta nel duello finale un gigantesco guerriero teutone, brandendo un calzante.
Alla luce del prestigioso precedente in questione, la Pfizer, azienda farmaceutica svizzera che produce il Viagra, ha chiesto di sponsorizzare eventuali lavori alla torre di Pisa. Diego Della Valle ha senza dubbio messo a segno un bel colpo, non c’è che dire, il rischio adesso è che, galvanizzato dal successo, inizi una campagna ancora più sfrenatamente ambiziosa. Se si accorge che l’Italia è a forma di stivale, è finita.
MAURIZIO BIANCONI
Quali formichine operose, tutti i parlamentari della maggioranza, seduti ai loro banchi,
stanno scrivendo con zelo e impegno il tema “Come salvare le chiappe a colui il quale, se i magistrati lo condannassero, poi a voi toccherebbe andare a lavorare.
Proponete una legge, anche comica. Svolgimento”.
Il deputato Maurizio Bianconi, che in effetti possiede un nome da capoclasse, ha già consegnato il suo lavoro: le intercettazioni si potranno fare, ma non serviranno alla ricerca di prove,
né saranno allegate alle carte processuali.
In sostanza, si tratterà di semplice gossip, di un simpatico pettegolezzo: le intercettazioni saranno stampate su carta patinata e distribuite tra parrucchieri e sale d’aspetto dei dentisti.
L’On. Rossetti, invece, sta lavorando al cosiddetto “Dogma dell’infallibilità del papi”, che dovrebbe porre al riparo il Premier da brutte sorprese, a differenza del sottosegretario Nerelli, che avrebbe elaborato “la non perseguibilità di chiunque stipendi una persona di nome Gattuso”, mentre il sen. Giallini starebbe per consegnare il suo componimento, una trattazione
di grande sottigliezza giuridica dal titolo “A Berlusconi nun je dovete da rompe li cojoni”.
Speriamo si sbrighino, la fine del quadrimestre si avvicina.
BENITO MUSSOLINI
Alcuni parlamentari del Pdl hanno presentato lo scorso 29 marzo un disegno di legge per abolire l’apologia del fascismo. Si tratta di un primo, importante passo avanti, che necessita però di altre coraggiose iniziative quali il rilancio del Ku Klux Klan (si era parlato in passato di incentivi e della possibilità di rottamare negri e cinesi, ma poi non se n’è fatto nulla), la detrazione fiscale delle spese sostenute per manifestazioni e sagre liberamente ispirate alla Gestapo, la rivalutazione del cannibalismo come dieta bi-lanciata e l’inserimento nel nostro campionato di calcio di serie A di una squadra che rappresenti il Cartello di Medellin. Per quanto riguarda invece l’entrata in Confindustria da parte della Mafia, una delle poche aziende italiane con il fatturato in attivo, bisognerà probabilmente attendere ancora qualche mese. Addirittura il Presidente del Senato Schifani, uno abituato a vedersi girare intorno La Russa e Gasparri, s’è detto “esterrefatto”. Ci sembra giusto riconoscere i meriti a chi li ha, ecco quindi i nomi dei valenti parlamentari:
Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totano (Pdl) e Egidio Digilio (Fli). Evviva.
Tratti da Il Misfatto Inserto di satira e maldicenze
e
Testi satirici di Marco Presta.
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