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giovedì 27 novembre 2025

25 novembre: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Per tutte le volte in cui qualcuno ha anche solo pensato di poterci

sgualcire,

comprare,

svendere,

dimenticare,

stritolare,

devastare,

dare per scontate,

buttare,

lasciare a marcire, 

portarci ad urlare, piangere, tacere.

Per tutte le volte in cui qualcuna più in piedi non si è rialzata,

anche se avrebbe voluto

e con tutte le forze per farlo ha lottato. 

.

25 novembre tutti i giorni ❤️‍🔥

#25novembre

Marianna Balducci



𝟮𝟱 𝗡𝗢𝗩𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘: 𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗔𝗧𝗔 𝗜𝗡𝗧𝗘𝗥𝗡𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗟'𝗘𝗟𝗜𝗠𝗜𝗡𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗟𝗘 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗘

(Manifesto del Coordinamento nazionale donne ANPI - Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Disegno realizzato da Mauro Biani)



Se non vuoi,

impara a dire NO

se la tua risposta è NO,

impara a dire NO.

Le persone non si salvano

col baratto della tua volontà,

chi ha bisogno di essere salvato

è in sé che troverà salvezza,

non in un sì strappato.

Se non capisce un NO,

non avrà più nient’altro da capire,

nulla c’è da spiegare, oltre un NO

c’è solo un NO.

Un NO infranto, profanato,

non sarà mai un sì,

sarà un NO non ascoltato.

Se non ascolta, non è amore,

se non è libero,

non è amore,

se fa male, non è amore,

se prende a schiaffi, non è amore,

se usa la forza, al posto dell’amore,

è potere, non è amore.

L’amore non è potere,

l’amore è possibilità. 

Beatrice Zerbini

Un piccolo memorandum

da “Se non vuoi” 

(Illustrazioni di Marco Brancato,

ed. CARTHUSIA)

#25novembre

Beatrice Zerbini - In comode rate - Poesie ed Eventuali




Stop violenza ...

. e W NOI!

perchè nù semm nù! (noi siamo noi!) 😁 ♀ 💋

Gio

www.caricaturegio.altervista.it



GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 Novembre 2025_

"Sotto mai" - Contro ogni tipo di violenza contro le Donne...sempre

Marco D'Agostino



Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, 25 novembre - In Italia come nella scultura "Irresistible" di Sue Williams.

Manuel De Rossi


Regalo 
Gianlo



Famiglia.

Gianlo


Rimedi
Gianlo


come up and see me
#giornatainternazionalecontrolaviolenzasulledonne
Fabio Magnasciutti




Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne.
#women #donna #womenrights 
#InternationalDayOfNonViolence #donna #cartoon #vignetta #satire #satira
www.lucabertolotti.it/illustrazioni/
www.instagram.com/luca_bertolotti/
it.pinterest.com/bertolotti0311/illustrazioniillustrations/



GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA
SULLE DONNE 2025
Auguri a tutte e a tutti

Gianfranco Uber



Fogliazza



25th of November, International Day for the Elimination of Violence against Women

25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne

#women #donna #womenrights #noviolenceagainstwomen

#InternationalDayOfNonViolence #cartooningforpeace #courrierinternational #LaRepubblica #cartoon #satire #world

giovedì 7 agosto 2025

2 agosto 1980 Bologna, 45 anni dopo.

 






#2agosto1980 #Bologna #stragedibologna #45anni #p2 #strategiadellatensione

La #memoria è responsabilità.

Per Bologna una tavola uscita ieri su Il Venerdì di Repubblica ;

Una uscita oggi su la Repubblica ;

Una uscita oggi su L'Espresso .

Qui tutte le altre negli anni: https://maurobiani.it/tag/2-agosto/

Mauro Biani



Anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980, ci sono le sentenze definitive, ma Lei cerca ancora la verità.

Manuel De Rossi


Con la conferma da parte della Cassazione dell'ergastolo per Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, si chiude la partita giudiziaria sugli esecutori materiali della strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200.

I giudici della sesta sezione penale, dopo alcune ore di camera di consiglio, hanno rigettato le istanze presentate dai difensori dell'ex estremista nero, accusato di concorso in strage con gli ex Nar Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, e dagli altri due imputati.

Confermate, infatti, le condanne a sei anni per l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, che doveva rispondere di depistaggio, e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pubblico ministero.

I giudici hanno quindi totalmente accolto le richieste del procuratore generale, Antonio Balsamo, che nel corso della sua requisitoria ha parlato di un "quadro probatorio solido" a carico di Bellini per quanto avvenuto alle 10:25 di 45 anni fa, quando una bomba contenuta in una valigia causò il crollo dell'ala ovest dello scalo ferroviario.

"La sentenza rappresenta un punto di arrivo fondamentale - commenta l'avvocato Andrea Speranzoni, difensore di parte civile per l'associazione delle vittime della Strage di Bologna e per gli enti locali - frutto di anni di percorso giudiziario e di lotta per la verità e la giustizia. Oggi possiamo dire in maniera definitiva che sappiamo chi finanziò l'attentato, che quell'attentato si colloca a pieno titolo nella strategia della tensione, sappiamo chi organizzò l'attentato, chi erano i mandanti e sappiamo retroscena importantissimi sull'attività di depistaggio".

L'esponente di Avanguardia Nazionale venne riconosciuto dall'ex moglie come l'uomo filmato da un video amatoriale in stazione la mattina della strage. Per il rappresentante dell'accusa, la sua responsabilità nell'attentato è stata affermata da una sentenza che "mette in pratica i principi elaborati dai più autorevoli teorici del garantismo penale". Inoltre, il ragionamento della sentenza della Corte di assise di appello "risulta pienamente in linea con la struttura argomentativa delle altre pronunce, divenute irrevocabili, che hanno affermato la colpevolezza di Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini per la strage di Bologna".

Ricostruzione dei fatti che "trova ulteriore conferma nelle parti della motivazione relative ai rapporti sviluppati dai gruppi terroristici eversivi, protagonisti della strategia stragista, con la loggia P2 e i settori deviati dei servizi segreti". Il pg, commentando la sentenza dei supremi giudici, afferma che si tratta di un "passo importante per la piena realizzazione di quel diritto alla verità che spetta non solo alle vittime e alle loro famiglie, ma a tutto il popolo italiano su un fatto che ha rappresentato il più grave atto terroristico della storia della Repubblica Italiana".

La decisione degli ermellini arriva a sei mesi di distanza dalla sentenza dei giudici del Palazzaccio, che hanno fatto passare in giudicato l'ergastolo per Gilberto Cavallini, accusato di avere "fornito alloggio a Mambro, Fioravanti e Ciavardini nella fase immediatamente precedente alla strage", di avere falsificato con il documento intestato a Flavio Caggiula, consegnato da Ciavardini a Fioravanti, e di avere "messo a disposizione" dei sodali un'auto con la quale hanno raggiunto "il luogo della strage".

fonte = https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/08/01/strage-di-bologna-definitivo-lergastolo-per-paolo-bellini_6fd71358-b990-4e46-b320-28da64fd6e86.html


Fogliazza



“Presidente Meloni…”.

Così ha iniziato. E non ha usato giri di parole.

Nel giorno del 45° anniversario della Strage di Bologna, Paolo Bolognesi – presidente dell’associazione familiari delle vittime – si è rivolto direttamente alla Presidente del Consiglio.

E lo ha fatto con una dichiarazione potente, lucida, inappellabile.

“Alla Presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un’altra cosa è l’accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare.

È un fatto che tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano, partito costituito nel 1946 da esponenti della Repubblica Sociale Italiana.

“Presidente Meloni, condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”.

Un’accusa durissima, sì. Ma giusta. E necessaria.

In un Paese normale, nel 2025, sarebbe scontato ricordare che la strage del 2 agosto 1980 fu una strage fascista. E invece serve ancora il coraggio di chi, come Bolognesi, continua a inchiodare Meloni davanti alle sue omissioni.

A ricordare che la storia non si riscrive per convenienza politica. E che la vergogna, quella vera, non è ricordare le radici del neofascismo. Ma negarle.


Alcune delle 85 persone morte nella strage  disegnate da Gianluca Costantini:































Bologna ti amo,
sei nicchia, rifugio, la tana;
sei l’incavo della mia mano
e sei la moneta, sei un dono,
una donna, 
una bimba,
una bambola viva.
Non piangi,
al massimo, tu
ti incupisci,
tu guardi, azzittisci.
Bologna, tu ridi
(io no e non mi sgridi).
Bologna hai capito che basta 
ci sia da mangiare, ci sia
da volersi un po’ bene, ci sia 
la musica,
il vino,
il colore.
Sei la mia culla
e sei tutta brine,
umido e freddi,
fresco e calori,
nebbie, canzoni; sei tutta stagioni,
tigli e marroni;
soffritti perfetti 
su per le scale;
sei gente, bisbigli,
compagna,
una lingua che parla
anche senza parlare.
Sei una caverna 
di portici e pietra,
sei sassi, campagna, 
sei fossi, 
sei colli, sei briscole
sei professori,
sei la esse, che sbuca di fuori,
sei il mio amore per strada,
che arriva 
(ciao)
e sei il mio letargo
di calici e salame
sei rossa, 
una lotta, sei
come gli schiaffi in faccia,
ma sei tutta abbracci,
con le braccia buone,
da tirare la sfoglia.
Bologna ti amo perché sei mia;
Bologna ti amo perché non sei 
di nessuno,
ma a tutti ti doni, 
rossa, ruggente, turrita,
Bologna.
Beatrice Zerbini

domenica 19 novembre 2023

In ricordo delle donne vittime di violenza

 Un abbraccio alla famiglia di Giulia e a quelle di tutte le altre...


In ricordo delle donne vittime di violenza

GIO / Mariagrazia Quaranta



" tu sei MIA"...

Bruno Bozzetto



🖤 Giulia,
buttata in dirupo di 50 metri.

Costantini


Lo sapevamo tutte, ma speravamo ancora.
Il disegno è d'archivio di Marilena Nardi. Le parole, invece, sono di Beatrice Zerbini

La tua salvezza è la nostra salvezza,
noi non siamo
nella vertigine di un fossato,
non siamo nell’abisso, guardiamo il lago
come increspa, non crepiamo sul fondo,
ti aspettiamo insonni, le palpebre alzate,
per non chiuderti gli occhi,
ti reggiamo i ventricoli con il fiato sospeso,
con l’ansia di una sabbia, non lasciamo
che ti alzi fino al cielo e
come acqua ti raccogliamo a palmi fermi,
per non disperdere una lacrima, ma sei
la cascata
di questa grazia in rovina, sei nell’aria,
è passiva la speranza, allora noi
non speriamo nemmeno più, noi siamo
e in te viviamo e ci muoviamo
e con discorsi a denti stretti
noi corriamo con te, per te
scappiamo più forte, sorvoliamo sussurri,
perché le tue gambe non incespichino
come fanno le parole.

Beatrice Zerbini
17/11/2023, a Giulia Cecchettin
scritta quando ancora potevamo aspettarla. 




Lascia andare, disperato figlio mio. Lascia andare. Lascia che ti dimentichi, che cambi strada, che sorrida ad altri, che non ti pensi. Lascia che sia più veloce di te o che sia più lenta, che si distragga durante la via o che abbia l'obiettivo davanti allo sguardo. Lascia che scelga come vestirsi e quanto, che balli sguaiata, che faccia l'amore perché le va, che solo lei sia proprietaria del suo domani.
Kutoshi Kimimo 
#violenzadigenere #violenzasulledonne #relazionetossica #controllo #nonunadimeno #abusi #patriarcato #giuliacecchettin #filippoturetta #femminicidio #perte




Femminicidio
Durando
 #giuliacecchettin #omicidio #femminicidio


da giorni gira questo grafico che illustra, come altri, gli spostamenti del carnefice, in attesa di un plastico che scandagli morbosamente i fatti
mi lasciava delle scorie oltre la retina che ora metto insieme: vedo un fiore
uno di quelli schiacciati tra le pagine di un libro
uno dei primi capitoli del libro, dove si presenta la protagonista: i sogni, le speranze, quando il futuro è ancora smisurato e la morte un'astrazione
non so se scrivo da illustratore, da docente di ragazzi coetanei di Giulia, da padre di una figlia ventenne, da sognatore, da uomo, da persona, infine
queste parole poco utili, se non a me stesso per lenire il dolore procurato da questa vicenda, da tutte le altre precedenti e da quelle che, purtroppo, la seguiranno, allungando il luttuoso elenco di donne vittime di violenza
leggo una giustificata rabbia, condivisibili proposte di soluzioni di carattere educativo
ora sono schiacciato dall'idea di limite, sempre più labile, quello che viene oltrepassato quando il mostro si fa carne e il pensiero diventa azione, troppo spesso irreversibile
mi dico che su questo si potrebbe lavorare
sogno quel giorno in cui si potrà smettere di dire "voi uomini, noi donne", "noi femmine, voi maschi"
quel giorno, magari, potremo dire "noi, esseri umani"
Fabio Magnasciutti


so free her
Fabio Magnasciutti


”Ho un problema col”#possesso”,col tollerare la #frustrazione,con il #controllo dell’#impulso.
Però stai tranquilla:ti amo”
Mauro Biani


Il valore di un uomo è direttamente proporzionale alla sua capacità di accettare certi NO.
#Nicocomix #femminicidio #femminicidi #no #unbravoragazzo #violenzadigenere #CodiceRosso #nonunadimeno #giuliacecchettin #germania #FilippoTuretta #omicidio
Nicocomix


Tutti i peggiori sospetti sono stati tragicamente confermati.
È stato ritrovato nei pressi del Lago di Barcis il cadavere di Giulia Cecchettin. Gettato in un canalone dall’uomo che diceva di amarla.
Un copione quasi identico a quello di Giulia Tramontano. E oggi come allora sono stati spesi fiumi di inchiostro per non dire l’unica cosa che in una storia come questa ha senso di essere pronunciata: che qui, in questo ennesimo femminicidio - la vittima numero 105 dall’inizio dell’anno - l’amore, la “pista passionale” (mi fa anche schifo scriverlo) non c’entrano nulla.
Non c’era nessun dubbio, nessun mistero, nessun “giallo” inestricabile.   
C’era e c’entra solo la mostruosità di maschi ineducati a gestire il rapporto con la propria intimità e con l’altro sesso, al punto da diventare assassini freddi e calcolatori.
Un pensiero di dolore e commozione a Giulia, alla famiglia, a chi, nonostante tutto, continua a credere che questa battaglia quotidiana si combatta, prima ancora che con le leggi (sacrosante e insufficienti), con la cultura e l’educazione.
R.i.p. Giulia

Lorenza Tosa.