La famosa telefonata arrivò alle 12.13 di quel 9 maggio e il corpo dello statista fu ufficialmente scoperto pochi minuti dopo. Questo è quello che sappiamo, quello che finora abbiamo dato per vero. I due artificieri, però, riferiscono di essere arrivati in via Caetani un’ora e mezzo prima, alle 11, chiamati per controllare che la Renaul 4 non fosse una trappola esplosiva.
Il primo ad arrivare fu Vitantonio Raso, seguito poco dopo da Francesco Cossiga, l’allora Ministro dell’Interno e futuro Presidente della Repubblica, ufficialmente giunto sul luogo poco prima delle 14, ma a quanto pare passato di lì quasi due ore prima dell’annuncio ufficiale. Raso gli disse che in quell’auto c’era il cadavere di Aldo Moro e, secondo quanto da lui riferito, la reazione del politico fu assolutamente tranquilla, come se fosse già a conoscenza di tutto.
Quando dissi a Cossiga, tremando, che in quella macchina c’era il cadavere di Aldo Moro, Cossiga e i suoi non mi apparvero nè depressi, nè sorpresi come se sapessero o fossero già a conoscenza di tutto. Ricordo bene che il sangue sulle ferite di Moro era fresco. Più fresco di quello che vidi sui corpi in Via Fani, dove giunsi mezz’ora dopo la sparatoria.
L’altra novità importante arriva dal maresciallo Giovanni Circhetta, che si dice certo della presenza di una lettera sul sedile anteriore dell’automobile, una lettera di cui non si è mai saputo nulla, una lettera che potrebbe esser stata fatta sparire.
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Se telefonando
Mauro Biani
Il caso Moro
Massimo Bucchi
dentro cossiga c'era stanislao moulinsky
fabiomagnasciutti
che storia
Gava
Omicidio Moro, spunta una nuova verità:
"Scoprimmo cadavere prima della chiamata Br"