sabato 31 marzo 2012
Earth Hour 2012
E' iniziata l'Ora della Terra 2012
Questa sera, tra le 20:30 e le 21:30, spegnete tutte le luci e gli altri apparecchi elettronici se amate la vostra Terra. Torna l’Earth Hour, l’iniziativa del WWF che serve per rammentare il rischio che stiamo correndo a causa dei nostri sprechi e sensibilizzare la popolazione mondiale sul problema del consumo di energia. Lo scorso anno hanno partecipato all’Ora della Terra ben 135 nazioni, con le manifestazioni più disparate. E quest’anno non sarà da meno.
Il Fede licenziato.
Addio Emilio! Luigi Alfieri |
1) il no della Svizzera al trasferimento di denari di Fede
2) la cacciata da Cologno Monzese
PORTOS / Franco Portinari |
PORTOS / Franco Portinari |
Mediaset licenzia Emilio Fede
"È la mia vita, è stato Confalonieri"
Il giornalista che ha creato l'informazione delle reti del Biscione e ha accompagnato tutta la parabola politica di Berlusconi, ha lasciato l'azienda. "Trattativa per risoluzione consensuale non andata a buon fine". Al suo posto Giovanni Toti
Fede e la valigetta con 2,5 milioni di euro "Mai portato quei contanti in Svizzera"
Il direttore del Tg 4 smentisce la presunta esportazione di denaro contante all'estero; la banca avrebbe rifutato il deposito non avendo certezze sulla provenienza della somma. "Tutto falso, inventato per colpirmi". Ma la procura di Roma apre un fascicolo e sentirà il giornalista
Poi Fede insulta De Bortoli: ''Questa non gliela perdono''
il direttore del Tg4 ai microfoni della Zanzara su Radio24 attacca il direttore del Corriere della Sera: ''Era un amico, avrebbe dovuto chiamarmi''
la telefonata
Ciao Emilio - Matteo Bertelli |
Articolo 21 - Press a poco
Licenziati ustionati ed esaustivi
Nadia Redoglia
Il Fede licenziato ha aperto tutte le prime pagine. Nei giorni successivi s’è proseguito nelle seconde, nei forum, nei blog e “Blob”. Ci avevano appena informato dell’atto (svizzero) di Fede, ma agli uomini di buona Speranza e Carità cale poco: è una vita che hanno imparato a non entrar nel merito degli atti di Fede.
Ora andrà in pensione (dopo tanti anni di soggiorno ospite in 5stelle super lusso e abitazioni da favola)?
Nella sua lunga vita lavorativa gli va riconosciuta l’esaustiva capacità d’essere riuscito a bruciare tappe (e carriere), ma di aver sempre saputo mettersi e rimettersi in gioco (d’azzardo e no). Mica da tutti, eh!
Gli è che oggi si troverebbe di fatto -a parte i suoi pingui proventi tra liquidazioni, accantonamenti, stipendi, gratifiche, interessi ecc. da lavoro subordinato (in tutto e/o in parte) e la non più medio/giovane età- alla stregua dei suoi “compagni” di sventura: licenziati dal posto di lavoro.
L’unica differenza tra lui e gli altri "compagni" (ma pare che, pubblicamente e pure istituzionalmente, è roba di poca o nulla rilevanza) è che una parte non indifferente dei "compagni" (non avendo saputo/potuto bruciarsi tappe e carriere?) s’è bruciato, e prosegue a bruciarsi, la vita dando materialmente fuoco al proprio corpo…
Oh, ragazzi: non è che si possano avere tutti licenziati esaustivi…
Licenziati ustionati ed esaustivi
Nadia Redoglia
Il Fede licenziato ha aperto tutte le prime pagine. Nei giorni successivi s’è proseguito nelle seconde, nei forum, nei blog e “Blob”. Ci avevano appena informato dell’atto (svizzero) di Fede, ma agli uomini di buona Speranza e Carità cale poco: è una vita che hanno imparato a non entrar nel merito degli atti di Fede.
Ora andrà in pensione (dopo tanti anni di soggiorno ospite in 5stelle super lusso e abitazioni da favola)?
Nella sua lunga vita lavorativa gli va riconosciuta l’esaustiva capacità d’essere riuscito a bruciare tappe (e carriere), ma di aver sempre saputo mettersi e rimettersi in gioco (d’azzardo e no). Mica da tutti, eh!
Gli è che oggi si troverebbe di fatto -a parte i suoi pingui proventi tra liquidazioni, accantonamenti, stipendi, gratifiche, interessi ecc. da lavoro subordinato (in tutto e/o in parte) e la non più medio/giovane età- alla stregua dei suoi “compagni” di sventura: licenziati dal posto di lavoro.
L’unica differenza tra lui e gli altri "compagni" (ma pare che, pubblicamente e pure istituzionalmente, è roba di poca o nulla rilevanza) è che una parte non indifferente dei "compagni" (non avendo saputo/potuto bruciarsi tappe e carriere?) s’è bruciato, e prosegue a bruciarsi, la vita dando materialmente fuoco al proprio corpo…
Oh, ragazzi: non è che si possano avere tutti licenziati esaustivi…
29.03.2012 Emilio Fede "fatto fuori" da Mediaset...
Gianni Fioretti
Abbandonato
Tomas
io non posso entrare
fabio magnasciutti
Etichette: fede, magnasciutti, svizzera
gente di poco fede
fabio magnasciutti Abbandonato
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io non posso entrare
fabio magnasciutti
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gente di poco fede
crisi - Fei
TheHand Puntoit |
Angel Boligan a Lisbona
Si è appena conclusa a Lisbona la prima mostra europea di uno dei più grandi artisti internazionali Angel Boligan.
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo ha expuesto su obra en Lisboa
24 mar 2012
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo, Ángel Boligán, ha expuesto en Lisboa una selección de su obra, la primera muestra en Europa de este artista cubano.
Mostra que apresenta 100 trabalhos de Angel Boligán, artista de grande renome do mundo do cartoon internacional, vencedor de vários prémios e distinções honrosas internacionais.
Este cubano, naturalizado mexicano, é o convidado estrangeiro desta edição da Cartoon Xira, apresenta um conjunto de trabalhos a que, que nomeou de “Espelho de Tinta”. Caricaturista editorial do diário mexicano “El Universal”, é fundador e presidente da agência latino-americana de caricaturas Cartonclub, colaborador do sindicato internacional de caricaturistas Caglecartoons (EUA) e da agência francesa Courrier International. É membro da Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba (U.N.E.A.C).
Se “Rir é o Melhor Remédio”, então venha fazê-lo à Cartoon Xira’11! O humor de qualidade apresentado por uma seleção de luxo, está em Vila Franca de Xira.
Uno dei più rinomati disegnatori del mondo, ha esposto il suo lavoro a Lisbona
24 Mar 2012
Uno dei più celebri cartoonist, Angel Boligán, ha esposto a Lisbona una selezione del suo lavoro, la prima mostra in Europa di questo artista cubano.
La mostra presenta 100 opere di Angel Boligan, artista di grande fama nel mondo del fumetto internazionale, vincitore di diversi premi internazionali e menzioni d'onore.
Questi di origine cubana e vive in Messico, è l'ospite straniero in questa edizione di Cartoon Xira, presenta una serie di opere che, ha chiamato "Espelho de Tinta".
Cartoonist Editoriale del quotidiano messicano "El Universal", Boligan è anche fondatore e presidente dell'agenzia di caricature Latina Cartonclub, dipendente dell'Unione Internazionale vignettisti Caglecartoons (USA) e l'agenzia francese Courrier International. E' membro dell'Unione degli Scrittori Nacional y Artistas de Cuba (UNEAC).
Se "La risata è la migliore medicina", quindi andare a Cartoon Xira! L'umorismo di qualità fatto da una selezione di lusso, si trova a Vila Franca de Xira.
Il video della mostra:
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo ha expuesto su obra en Lisboa
• Catálogo “Espelho de Tinta”|Angel Boligán
Sitio Web de Angel Boligan
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo ha expuesto su obra en Lisboa
24 mar 2012
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo, Ángel Boligán, ha expuesto en Lisboa una selección de su obra, la primera muestra en Europa de este artista cubano.
Mostra que apresenta 100 trabalhos de Angel Boligán, artista de grande renome do mundo do cartoon internacional, vencedor de vários prémios e distinções honrosas internacionais.
Este cubano, naturalizado mexicano, é o convidado estrangeiro desta edição da Cartoon Xira, apresenta um conjunto de trabalhos a que, que nomeou de “Espelho de Tinta”. Caricaturista editorial do diário mexicano “El Universal”, é fundador e presidente da agência latino-americana de caricaturas Cartonclub, colaborador do sindicato internacional de caricaturistas Caglecartoons (EUA) e da agência francesa Courrier International. É membro da Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba (U.N.E.A.C).
Se “Rir é o Melhor Remédio”, então venha fazê-lo à Cartoon Xira’11! O humor de qualidade apresentado por uma seleção de luxo, está em Vila Franca de Xira.
Uno dei più rinomati disegnatori del mondo, ha esposto il suo lavoro a Lisbona
24 Mar 2012
Uno dei più celebri cartoonist, Angel Boligán, ha esposto a Lisbona una selezione del suo lavoro, la prima mostra in Europa di questo artista cubano.
La mostra presenta 100 opere di Angel Boligan, artista di grande fama nel mondo del fumetto internazionale, vincitore di diversi premi internazionali e menzioni d'onore.
Questi di origine cubana e vive in Messico, è l'ospite straniero in questa edizione di Cartoon Xira, presenta una serie di opere che, ha chiamato "Espelho de Tinta".
Cartoonist Editoriale del quotidiano messicano "El Universal", Boligan è anche fondatore e presidente dell'agenzia di caricature Latina Cartonclub, dipendente dell'Unione Internazionale vignettisti Caglecartoons (USA) e l'agenzia francese Courrier International. E' membro dell'Unione degli Scrittori Nacional y Artistas de Cuba (UNEAC).
Se "La risata è la migliore medicina", quindi andare a Cartoon Xira! L'umorismo di qualità fatto da una selezione di lusso, si trova a Vila Franca de Xira.
Il video della mostra:
Uno de los caricaturistas más reconocidos del mundo ha expuesto su obra en Lisboa
• Catálogo “Espelho de Tinta”|Angel Boligán
Sitio Web de Angel Boligan
venerdì 30 marzo 2012
1000° POST !!
Mille magnifici momenti
memori
morte malinconia
miserie meraviglie
monumenti
mondiali MAESTRIE Grazie a Tutti!!
PS: img creata da un'idea di 1000 Ideas for Creative Reuse
46 donne uccise in casa dall'inizio dell'anno
con amore Marilena Nardi |
Da La Repubblica:
L'uomo in casa diventa assassino una donna uccisa ogni due giorni
Quarantasei donne uccise dall’inizio dell’anno. Vittime dell’uomo che avevano accanto. Una strage silenziosa. La legge non basta: serve una nuova cultura
ADRIANO SOFRI
Prendiamo una frase così: Gli uomini uccidono le donne. È una generalizzazione spaventosa: la stragrande maggioranza degli uomini nonuccidono le donne. Eppure a una frase così succede di reagire con assai minor indignazione e minor sorpresa di quanto la statistica consentirebbe. Non dico delle donne, che sanno bene che cosa vuol dire la frase. Ma gli uomini, anche se la statistica dice che in Italia, non so, uno su 400 mila ammazza una donna in un anno, ammetteranno di sentire confusamente come mai uomini ammazzano donne.
L’uomo è cacciatore, si dice: il cacciatore gode di scovare la preda, inseguirla, braccarla, catturarla - e farla finita. Al centro del millenario addestramento dell’uomo maschio sta il desiderio, e la certezza del diritto naturale, di possedere la donna. E’ una metà della cosa: prendi la donna, lachiudi a chiave, la usi, la fai figliare e lustrare stivali, la bastoni ogni tanto, perché non si distragga dall’obbedienza, come fai con gli altri animali addomesticati. L’altra metà della cosa sta nella sensazione che la “tua” donna ti sfugga, anche quando l’hai riempita di botte e di moine, che il diritto di possederla è eluso da un’impossibilità. Non c’è carceriere che possa voltare le spalle tranquillamente al suo prigioniero. Non c’è prigioniero più irriducibile della donna.
L’uomo avverte con offesa, paura, vergogna questo scacco indomabile, e al suo fondo una propria inferiorità sessuale, un piacere pallido rispetto a quello che immagina sconfinato e astratto della donna — la sua capacità di puttana — e, quando si persuada di averla perduta e di non poter più vivere senza di lei, la uccide.
Lui, mediamente, vive: a volte tenta il suicidio, per lo più lo manca. Dice: “Sono incapace di intendere e di volere, perciò l’ho ammazzata”. L’altroieri le diceva: “Sono pazzo d’amore per te”. Voleva dire: “Sono incapace d’intendere e di volere, perciò ti amo”. Vivrà, compiangendosi, nel ricordo di lei, ormai soltanto sua — e comunque di nessun altro.
Ho scritto questa orrenda cosa: non perché non veda che è grossolanamente orrenda, ma perché penso che si avvicini alla verità. E’ una di quelle che si dicono male con le parole, dunque si preferirà fare un vuoto - un raptus, un’uscita da sé di cui non resterà memoria - e puntare sulle attenuanti generiche. Specifiche, fino a ieri, quando ammazzare una donna, specialmente la “propria” donna, era poco meno di un atto onorevole. La disparità, in questo campo, è senza uguali. Di fatto, perché le donne che ammazzano il “loro” uomo sono così rare da far leggere due volte la notizia, per controllare che non sia un benedetto errore del titolista - trafiletti, del resto. E di diritto e perfino di lessico, perché la parola era una sola, finora, a designare l’ammazzamento coniugale, uxoricidio, l’uccisione della moglie.
Il nuovo conio di “femminicidio” non è un puntiglio rivendicativo, è l’adeguamento stentato della lingua e della legge a una stortura di millenni. A meno che non fosse esaltata, che è l’altra faccia dell’avvento dell’amoreromantico, gran rivoluzione in cui, nella nostra parte di mondo, si mescolarono la considerazione arcaica della donna forte e ribelle e infine domata in Grecia, e la nuova tenerezza che volle risarcirne l’inferiorità nel cristianesimo. Strada facendo, l’amore cavalleresco si conquistò unospazio formidabile, e la donna dell’ideale non poté toccarsi nemmeno con un fiore - quanto alla reale, aveva il suo daffare, e non l’ha mai smesso: bella storia, grandiosamente rovesciata in amori così mirabili da indurre l’uomo ad ammazzarla, l’amata, e diventare così un eroe romantico, o un grande delinquente espressionista, o almeno un poveretto da compatire, per aver tanto sovrumanamente amato.
L’uomo che uccide la “sua” donna compie il più alto sacrificio di sé, in tutta una sublime tradizioneartistica e letteraria, piùche se ammazzasse sé per amore. E solo oggi, e faticosamente, ci si divincola da questo inaudito retaggio di ammirazione e commiserazione per l’uomo che uccide per amore, e lo si vede nella sua miserabile piccineria. E gli si vede dietro la moltitudine di ometti “tranquilli”, “perbene” - sono sempre questi, all’indomani, gli aggettivi dei vicini - che pestano con regolarità mogli e fidanzate e amanti e prostitute e figlie, le tormentano, le insultano e ricattano e spaventano e violentano. Panni sporchi di famiglia. Pressoché tutti gli omicidi che ho incontrato in ga-lera - dov’ero loro collega - avevano ammazzato donne: la “loro”, o prostitute, dunque di nessuno, dunque di tutti. Vi passa la voglia di simpatizzare per Otello e Moosbrugger, per la Sonata a Kreutzer o per l’Assassino speranza delle donne.
Le statistiche oscillano: viene ammazzata una donna, in Italia, ogni due giorni, ogni tre, secondo le più ottimistiche. Se le donne non fossero il genere umano, la parte decisiva del genere umano, e venissero guardate per un momento come un’etnia, o un gruppo religioso, o una preferenza sessuale, non se ne potrebbe spiegare l’inerzia di fronte alla persecuzione, la rinuncia a un’autodifesa militante. Questo varrebbe fin dal genocidio delle bambine prima e dopo la nascita in tanta parte del mondo, che è sì altra cosa ma strettissimamente legata. Quel titolo, Uomini che odiano le donne, è diventato proverbiale scendendo da un nord civile e favoloso come la Svezia, una tremenda rivelazione. L’Italia, come le succede, si batte per il record, spinta dalla rapidità febbricitante dei suoi cambiamenti, dal ritardo alla rivalsa, e oggi le deplorazioni internazionali contro il femminicidio ci mettono assieme al Messico di Ciudad Juarez.
Oggi si parla di questo, ci si informa. E’ molto importante. Sono due gli strumenti decisivi per affrontare l’assassinio delle donne (e gli stupri, le persecuzioni, le botte, le minacce e le vite di paura): la polizia - e le leggi - e la cultura. La polizia femminile è il più significativo progresso del nostro Stato (e dell’Afghanistan). I due strumenti non sono, come si pensa, agli antipodi, una che arriva dopo il fatto, l’altra che lo previene da molto lontano. Vanno assieme, per prevenire da vicino e da lontano, e per sanzionare, materialmente e moralmente. Escono libri - l’ultimo che ho visto è Il silenzio degli uomini, di Iaia Caputo, Feltrinelli. Joanna Bourke, Stupro. Storia della violenza sessuale
(Laterza), sciorina un repertorio impressionante di fantasie maschili passate per scienza e legge. La Rai ha programmi nuovi ed efficaci. Su Rai 3 “Amore criminale”, ora condotto da Luisa Ranieri, ha raccontato decine di storie di donne uccise, storie di persone altrimenti gelate in un numero statistico, ognuna a suo modo terribile.
Da oggi Rai 1 trasmette quattro film contro le violenze sulle donne, di Liliana Cavani, Margarethe von Trotta e Marco Pontecorvo. Nel web sono ormai numerosi i siti che aggiornano fedelmente e discutono le notizie sulle donne assassinate, rinvenute, quando ci arrivano, dentro le cronache locali. Ci sono gruppi di uomini che hanno deciso di parlare di sé, come l’associazione “Maschile plurale”. Torno all’inizio. Noi uomini, se appena siamo capaci di ricordarci del modo in cui siamo stati iniziati, e non ci dichiariamo esonerati, sappiamo che cos’è la voglia frustrata o vendicativa o compiaciuta di malmenare e vessare le donne e la loro libertà. Lo sappiamo, come Endrigo quando passava da via Broletto, al numero 34, dove dorme l’amore mio. Non si sveglierà. Proprio sotto il cuore c’è un forellino rosso, rosso come un fiore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
paleolitico...Tiziano Riverso |
Angel Boligan |
mercoledì 28 marzo 2012
Tabucchi
Tabucchi di Marilena Nardi |
Antonio Tabucchi, Pisa, 24 settembre 1943 – Lisbona, 25 marzo 2012
La vita non si racconta, te l'ho già detto, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata. (Tratto da Tristano muore A. Tabucchi)
"Se scrivessi a penna queste parole sarebbero lettere tremanti e spezzate."
Addio Antonio Tabucchi
Roberto Saviano
Tabucchi, uomo libero
di Marco Travaglio
Ci sono momenti in cui il nostro mestiere è davvero feroce, impietoso. E questo è uno di quelli: scopri che un tuo amico è morto e, invece di startene in silenzio a ricordarlo, magari a pregare per lui, ti tocca subito scriverne. Pochi minuti fa ho saputo che è morto Antonio Tabucchi, a Lisbona. Dicono che “era da tempo malato”. Non l’aveva detto nemmeno agli amici. Sapevo, me ne aveva parlato nell’ultima telefonata dal Portogallo qualche mese fa, di una frattura a una gamba, che aveva aggravato i suoi problemi alla schiena. Altro non so. Quello che so di lui è che era uno dei pochissimi intellettuali internazionali rimasti all’Italia (non direi “in Italia” visto che ci viveva poco, e con sempre maggiore disagio). Temo che la parola “intellettuale” non sarebbe piaciuta a lui così schivo, minimalista, autoironico, antiretorico, quasi autobeffardo. Ma, se la parola “intellettuale” aveva ancora un senso, è proprio perché c’era lui. (continua)
****
**** L'intervista: ''Che fatica il mestiere di scrivere''
L'incipit de "Il piccolo naviglio":
Ne sarebbero dovuti passare degli anni dall'inizio di questa storia, quando Leonida (o Leonido) stava attraversando a nuoto un torrente gelido, prima che Capitano Sesto si mettesse a percorrere a ritroso tutta la sua rotta. A quel tempo Leonida doveva essere il giovanotto tutto ossa e baffi del ritratto che Capitano Sesto ritrovò nel solaio della casa paterna, e non disse mai esattamente i motivi che lo avevano spinto alla fuga né come erano andate le cose quella notte. Certo doveva essere una notte d'inverno, i gendarmi dovevano essere in due perché andavano sempre a coppia e l'unico bene che Leonida portava con sé, oltre i vestiti che aveva indosso, doveva essere un vecchio ricettario di famiglia avvolto in una tela incerata. Anche l'anno in cui tutto questo succedeva fu impossibile stabilirlo con sicurezza, nonostante tutta la buona volontà con cui Capitano Sesto cercò di fare i calcoli; cer-, to era un anno in cui l'altra sponda si chiamava ancora Regno * delle Due Sardegne e in qualche modo anche lui, Capitano Sesto, era presente: come ipotesi biologica navigava infatti nei lombi di Leonida (o Leonido) che nuotava come un disperato nei flutti del torrente ghiacciato. Cominciando dunque a raccontare quella lontana fuga, Capitano Sesto ricostruì la scena
con la sua immaginazione
Caricature di Victor Hugo
Victor Hugo di David Rowe |
Riber Hansson
Amusing to see the appearing Victor Hugo caricatures. I guess they are drawn for the same competition I intended to participate in. I gave it up because I didn’t manage the caricature in time. And I’m happy for that now when I see the excellent works.
Good luck to you, dear colleagues!
Hugo di Jan Op De Beeck |
Vahid Jafari |
Victor Hugo - Agim Sulaj |
PS: una caricatura di un grande artista venuto a mancare David Levine
martedì 27 marzo 2012
Monti con tanto di vignetta sull' Economist
Monti ed il diritto del lavoro Peter Schrank 24/03/2012 |
c'è la scritta Labour Laws (diritto del lavoro) per The Economist il 24 marzo scorso.
la notizia
Yet whatever the merits of his latest reforms, they set a precedent. Italians have glimpsed a style of government that does not aim for consensus, and that acknowledges opinions but not vetoes. Paradoxically, it has taken a mildly spoken economics professor to give Italy the political leadership it has lacked for so long.
PS: ancora stereotipi in questa vignetta ; spaghetti e fiasco di vino.
Bari - Emiliano: "Non lascio per un po' di pesce"
Appalti Emiliano: "Non lascio per un po' di pesciolini" PORTOS / Franco Portinari |
Lisca Emiliano
L'inchiesta che vede coinvolto il sindaco Emiliano nella vicenda giudiziaria degli appalti agli imprenditori Degennaro rischia di scivolare davvero nel ridicolo.
In un Paese dove da ormai troppo tempo la corruzione si legge con cifre a parecchi zeri, il super sindaco si vuole abbia compromesso il proprio integerrimo mandato per una strenna natalizia a base di spigole e qualche cozza pelosa.
Insomma, una innocua zuppetta che rischia però di ostacolare - con un tempismo perfetto - lo sprint elettorale con cui il sindaco barese si è proposto per le prossime regionali.
Umberto Romaniello
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: De Magistris, Emiliano, Lista civica Nazionale
PORTOS / Franco PortinariIn un Paese dove da ormai troppo tempo la corruzione si legge con cifre a parecchi zeri, il super sindaco si vuole abbia compromesso il proprio integerrimo mandato per una strenna natalizia a base di spigole e qualche cozza pelosa.
Insomma, una innocua zuppetta che rischia però di ostacolare - con un tempismo perfetto - lo sprint elettorale con cui il sindaco barese si è proposto per le prossime regionali.
Umberto Romaniello
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: De Magistris, Emiliano, Lista civica Nazionale
Etichette: Cozze pelose, Emiliano, pesce fresco
Modello Emiliano
CeciGian
EMILIANO, LE COZZE I PESCI GLI ASTICI.
Emiliano: "Io fesso per 50 cozze pelose"
Il sindaco di Bari: "Il processo me lo faccio da solo, ma non sono un corrotto"
foto LaPresse
10:28 - ''Il processo me lo faccio da solo, visto che non sono accusato di alcun reato. Mi processo davanti a tutti per quattro spigole e cinquanta cozze pelose'' e ''mi condanno. Per leggerezza''. ''Ho sbagliato, sono stato un fesso, non certo un corrotto. I Degennaro non hanno avuto favori dalla mia giunta, nulla di nulla''.
E' quanto afferma a Repubblica, il sindaco di Bari, Michele Emiliano che aggiunge:''Non dovevo accettare quel regalo. Però trovo assurdo mettere sullo stesso piano chi intasca tangenti milionarie e chi accetta un pacco natalizio''. Emiliano si dice inoltre ''grato'' ai magistrati poichè ''senza questa inchiesta non mi sarei reso conto di chi sono i Degennaro. Io li consideravo amici e invece mi stavano vicino soltanto per calcolo''.
''Io sono una persona perbene - si difende ancora il Primo cittadino pugliese -, uno che ha lavorato per il bene della sua città''. La sua ascesa politica rischia di essere compromessa dalla vicenda delle cozze e delle spigole? ''A me - replica Emiliano - della carriera politica non importa più niente. Voglio salvare il mio onore. Voglio consegnare ai miei figli un cognome pulito, come io l'ho ricevuto da mio padre''. ''Voglio rimanere fino alla fine - conclude -, sbattere fuori dal Comune di Bari chiunque si sia avvicinato a me per fare i propri affari. Poi potrò passare la mano a qualcun altro: dubito più onesto, magari più furbo''.
Nico Pillinini
lunedì 26 marzo 2012
Il Victor Hugo di Agim Sulaj
Victor Hugo - Agim Sulaj
Victor Hugo (1802-1885) si fermò a Vianden in diverse occasioni fra il 1862 e il 1871 e descrisse la bellezza della cittadina lussemburghese in prosa, in poesia e in alcuni disegni. Il contributo di Hugo per la promozione dell'immagine turistica di Vianden nel resto del mondo è stato decisivo ed è raccolto nella casa divenuta museo.
Agim Sulaj, negli anni scorsi, vincendovi premi e facendovi mostre ha potuto soggiornare ed immergersi in quei verdi paesaggi e capire quanto il drammaturgo francese avesse amato Vianden.
Il maestro Agim Sulaj ha interpretato il ritratto in modo fantastico: Hugo fa parte del paesaggio, della terra e dalla sua mente si erge il castello.
Due dei disegni di Victor Hugo conservati tra le tante cose nella casa museo a lui dedicata a Vianden:
7 août Vianden. |
Vianden. La maison que j’habite au coin du pont, 28 juillet 1871. |
**********************************************************************
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domenica 25 marzo 2012
Note di Portos 18 marzo 2012
Note di Portos - 18 marzo 2012
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Il mafioso - non mafioso |
Il moderato - smodato Berlusconi |
L'onesto ladro Lusi |
Etichette: berlusconi, Dell'Utri, Lusi, MisFatto del 18 marzo 2012
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Tratti da Il MisFatto Inserto di satira e maldicenze del 18 marzo
de Il Fatto Quotidiano http://www.ilmisfatto.it/
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de Il Fatto Quotidiano http://www.ilmisfatto.it/
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