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venerdì 14 giugno 2024

Berlinguer

 

Al grande Berlinguer

GIO / Mariagrazia Quaranta



questi ritratti li pubblico nel giorno della nascita, nella pagina qui sotto

ma oggi, quarant'anni fa, si chiusero i suoi occhi

avevo 18 anni, l'Unità in tasca e lacrime negli occhi, come in altri tre milioni di occhi intorno a me a piazza san Giovanni, due giorni dopo

Fabio Magnasciutti


L’11 giugno 1984, muore a Padova, a sessantadue anni, il segretario generale del Partito Comunista Italiano. Enrico Berlinguer era stato colpito da emorragia cerebrale durante un comizio il 7 giugno.

Carrera Arcangelo


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Berlinguer. Nei disegni di ieri e di oggi di 50 vignettisti.
Il video fa parte della mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”,  a Bologna al Museo Civico Archeologico dal 11 giugno al  25 agosto 2024, a cura della Fondazione Duemila:
https://fondazioneduemila.org/2022/17...

Dall’11 giugno al 25 agosto arriva a Bologna, nelle sale del Museo Civico Archeologico, la mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, l’esposizione multimediale nata per celebrare la figura di Enrico Berlinguer, in occasione del centenario della nascita.

Enrico Berlinguer è stato uno dei protagonisti della storia politica del Novecento. Segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, e prima ancora militante e dirigente del suo partito. Leader di rara caratura morale, radicato nel Paese reale e stimato dai suoi oppositori. Capace di una visione politica moderna e lungimirante ancora attuale, Enrico Berlinguer è vivo nella memoria collettiva delle generazioni che lo hanno conosciuto e amato e in quelle successive che, pur non avendo vissuto la sua epoca, lo considerano ugualmente un simbolo.

La mostra è promossa da Fondazione Duemila, Centro Studi e Ricerche Renato Zangheri e l’Associazione Enrico Berlinguer, in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna e la Fondazione Gramsci. Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Museo Civico Archeologico di Bologna.

I LUOGHI E LE PAROLE DI ENRICO BERLINGUER

11/06/2024 – 25/06/2024 | Apertura al pubblico dal 12 giugno
Museo Civico Archeologico – via dell’Archiginnasio, 2 Bologna
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 – chiuso il martedì

INGRESSO GRATUITO

Info: https://mostra.enricoberlinguer.org/


L’11 giugno 1984 moriva nell’ospedale di Padova Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano dal 1970. Berlinguer era stato colpito da un’emorragia cerebrale quattro giorni prima, l’8 giugno, durante un comizio a Padova.

Schivo e timido, Berlinguer è stato un leader molto amato. Sotto la sua guida il Pci riuscì a conquistare il 34,4 per cento dei voti, nelle elezioni del 1976, il massimo mai raggiunto in Italia dai comunisti. Al suo funerale in piazza san Giovanni a Roma partecipò un milione di persone, tra cui i leader dei partiti comunisti di tutto il mondo.

Nato a Sassari il 25 maggio del 1922, Berlinguer entrò nel Pci nel 1943, quando il partito era in clandestinità, nel 1944 partecipò alla rivolta dei forni di Sassari e per questo episodio finì in carcere. Nel 1948, a 26 anni, entrò nella direzione del Pci.

Nel 1972 diventò segretario del Pci. Dal 1973 al 1979 Berlinguer cercò di creare i presupposti di un governo con la Democrazia cristiana, convinto che le forze comuniste e socialiste potessero allearsi con quelle cristiane e democratiche per riformare il paese. Anche per questo motivo fu molto criticato dalla sinistra extraparlamentare e dal movimento studentesco.

Nel 1977 a Mosca Berlinguer pronunciò un discorso storico, per il 60° anniversario della rivoluzione d’ottobre, che viene ricordato come lo “strappo” dall’Unione sovietica. “L’esperienza compiuta”, disse Berlinguer, “ci ha portato alla conclusione che la democrazia è oggi non soltanto il terreno su cui l’avversario di classe è costretto a retrocedere, ma anche il valore storicamente universale sul quale fondare una società socialista”. Anni dopo Michail Gorbačëv, che era presente al discorso di Berlinguer, disse che le parole del leader italiano l’avevano molto colpito.

Nel 1981, in un’intervista con Eugenio Scalfari, Berlinguer accusò la classe politica italiana di corruzione, sollevando la cosiddetta questione morale.  

giovedì 30 maggio 2024

Cartoonist di tutto il mondo denunciano il massacro della popolazione civile di Gaza da parte di Israele.

Marilena Nardi. Italy.



Antonio Antunes - Portogallo

Cartoonist di tutto il mondo denunciano il massacro della popolazione civile di Gaza da parte di Israele.

Di Francisco Punal Suárez


La Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha ordinato a Israele di porre immediatamente fine alle operazioni militari nel governatorato di Rafah, dopo che il Sudafrica ha richiesto ulteriori misure provvisorie nella sua causa per genocidio, Heba Morayef, direttrice regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International, ha dichiarato:

“Con questa ordinanza, la Corte Internazionale di Giustizia – il tribunale principale delle Nazioni Unite – ha chiarito molto chiaramente: le autorità israeliane devono fermare completamente le operazioni militari a Rafah, poiché qualsiasi azione militare in corso potrebbe costituire un atto di genocidio. Senza dubbio, l’incursione di terra e il corrispondente massiccio sfollamento forzato che ha causato pongono un nuovo rischio irreparabile per i diritti del popolo palestinese, protetti dalla Convenzione sul genocidio, e minacciano ulteriormente la sua distruzione fisica totale o parziale.

 “La situazione umanitaria è peggiorata in modo esponenziale per la popolazione palestinese, con 35.000 morti, prove crescenti che vengono commessi attacchi illegali contro i civili e con l’ONU che dichiara una carestia derivante da una continua e deplorevole carenza di aiuti umanitari”.

“Nonostante questi eventi, le autorità israeliane hanno portato avanti i loro piani per effettuare un’operazione di terra a Rafah, ignorando i ripetuti avvertimenti sull’impatto catastrofico che avrebbe avuto sulla popolazione civile palestinese.

Fumettisti di tutto il mondo denunciano il massacro che Israele compie quotidianamente a Gaza, e con le loro opere lanciano un appello a fermare questo atto disumano.

La popolazione civile non dovrebbe pagare il prezzo del conflitto. Intere famiglie stanno subendo violenze devastanti a Gaza, per mano di Israele. Occorre porre fine a questa situazione con un cessate il fuoco definitivo.

Agim Sulaj - Albania/Italy




Mahmoud Rifai - Jordan.

Omar Pérez - Galicia.

Luc Descheemaeker - Belgica

Mello - Brazil.

O sekoer - Bélgica.

Thiago Lucas - Brazil.


Mikail Çiftçi - Turkey.

GIO - Italy

Enrico Bertuccioli-Italy.

Stop _ Marilena Nardi.

Fadi Abou Hassan-Norway.



Caricaturistas del mundo denuncian la masacre de la población civil en Gaza por parte de Israel.

Por Francisco Punal Suarez


La Corte Internacional de Justicia (CIJ) ha ordenado  a Israel poner fin de inmediato a las operaciones militares en la gobernación de Rafáh, tras solicitar Sudáfrica medidas provisionales adicionales en su demanda por genocidio, Heba Morayef, directora regional de Amnistía Internacional para Oriente Medio y el Norte de África, ha declarado:

“Con esta orden, la Corte Internacional de Justicia —el principal tribunal de Naciones Unidas— lo ha dejado muy claro: las autoridades israelíes deben detener por completo las operaciones militares en Rafáh, ya que cualquier acción militar en curso podría constituir un acto subyacente de genocidio. Sin lugar a dudas, la incursión terrestre y el correspondiente desplazamiento forzado masivo que ha causado plantean un nuevo riesgo irreparable para los derechos del pueblo palestino, protegidos por la Convención sobre el Genocidio, y amenazan aún más su destrucción física total o parcial.

 “La situación humanitaria ha empeorado exponencialmente para la población palestina, con 35.000 personas muertas, una mayor evidencia de que se están cometiendo ataques ilegales contra civiles y con la ONU declarando una hambruna derivada de una continua y lamentable escasez de ayuda humanitaria”.

“A pesar de estos hechos, las autoridades israelíes han seguido adelante con sus planes de llevar a cabo una operación terrestre en Rafá, ignorando las repetidas advertencias sobre el impacto catastrófico que tendría para la población civil palestina.

Caricaturistas del mundo denuncian la masacre que Israel comete diariamente en Gaza, y con sus obras hacen un llamado a parar este acto inhumano.

La población civil no debe pagar el precio del conflicto. Familias enteras está sufriendo una vilencia devastadora en Gaza, por parte de Israel.  Hay que poner fin a esta situación con un alto al fuego definitivo.


Alfredo Martirena Hernandez- Cuba.



Ameen Alhabarah- Arabia Saudita.





BECS-Argentina.


Gilmar Machado, Brasil.

Los inocentes - Angel Boligán, México.

Izabela Kowalska-Wieczorek_ Poland.


giovedì 25 aprile 2024

Il 25 aprile 2024

 Il 25 aprile non si celebra soltanto l'insurrezione dei Partigiani che hanno liberato le città italiane. 

Si celebra la fine della guerra la sconfitta dei tedeschi, la distruzione della tirannia nazifascista. 

Questo si celebra il 25 aprile e si celebra il fatto che, grazie all’insurrezione dei Partigiani, l'Italia che quella guerra l’aveva cominciata dalla parte sbagliata dalla parte vergognosa, dalla parte di quelli che poi hanno fatto le camere a gas e i forni crematori, l’Italia , almeno un pezzo d'Italia, che è riuscita a combattere e anche a morire stando dalla parte giusta. 

Allora quelli che oggi non si vogliono dire antifascisti e non vogliono celebrare il 25 aprile a me mi piacerebbe chiedergli ma dimmelo in faccia. Cioè tu preferivi che gli americani la perdessero la guerra? Che le nazioni unite perdessero la guerra? Che vincesse Hitler? Che vincessero quelli delle camere a gas?

 Perché se è così puoi anche non andare a celebrare il 25 aprile dimmelo in faccia però vorrei vedere chi oserebbe dirmelo in faccia che preferiva che vincessero le SS e non i partigiani.

Alessandro Barbero


25 APRILE 2024
(*) Sarebbe buona norma rispettare le indicazioni. 
GIANFRANCO UBER



“Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie.” 
Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979. 
Sandro Pertini




Pugno arcobaleno

Gio
www.caricaturegio.altervista.it


25 Aprile 
E' anche resistenza al femminile
Tiziano Riverso


Antonio Gallo




25 aprile
Beduschi



Il test del 25 aprile: è un po' elaborato ma sto cercando di snellirlo
Natangelo

#antifascismo #fascismo #liberazione #resistenza #25aprile #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Buon 25 aprile!
Vanna Vinci



25 aprile
Manuel De Rossi


#25aprile2024 #25aprilesempre #25aprile #partigiani #satira #vignette #satiraneurodeficiente #IChinson
Mario Airaghi



Luca Ricciarelli



Durando




Fare Fumetto / Non è sempre uno spasso / Ma io mi ci metto / E disegno un Gran Passo / Per la civiltà / Un calcione dabbasso / Al Duce? Voilà!
Moise







Paolo Lombardi




#25aprile #Liberazione #Antifascismo #Partigiani  #Matteotti 
Buon 25 Aprile di Liberazione a tutte/i, una festa di pace, la festa più bella
Mauro Biani





Riccardo Mannelli

Pillinini






 

lunedì 22 aprile 2024

La censura e il monologo di Scurati

 Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile.

Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io.

Serena Bortone 




Freedom of speech in Italy

Paolo Lombardi




#fascismo #antifascismo #Costituzione #televisione #censura #Scurati #Bortone #Meloni #25aprile 

Nella Repubblica Italiana nata dall'antifascismo non serve recidere il fiore. Ricresce.

Mauro Biani




Censura

Gio


"Il fascismo in Italia non è morto... ha fatto carriera"

[Fogliazza per Scurati]


Martire 
Frsnco Portinari Portos




CORSI E RICORSI IN RAI

questa mia reinterpretazione del "silenzio degli innocenti" è del 2009.

La censura è un virus recidivante. Basta un po' di debolezza e ZAC !

Brava la Bortone che si è  vaccinata.

#RAI #SCURATI #CENSURA

Gianfranco Uber



La RAI censura lo scrittore Antonio Scurati . #Rai #censuradistato #censura #SerenaBortone #Bortone #Scurati #25aprile

Durando



Scurati

Alekos


Troiano



Trojano



Da LAPIS n.30 

https://www.lapis-flash.it/

Nel menu in alto a sn i numeri arretrati.

Disegni di: Allegra, Bevilacqua, Bucchi, Cemak, Contemori, De Angelis, Fasan, Giuliano( Rossetti ), Micheli, Nardi, Presciutti, Trojano. Testi di Asti, Ciarallo, Mayaud.




Da LAPIS n.30  tema della censura

https://www.lapis-flash.it/

Nel menu in alto a sn i numeri arretrati.

Disegni di: Allegra, Bevilacqua, Bucchi, Cemak, Contemori, De Angelis, Fasan, Giuliano( Rossetti ), Micheli, Nardi, Presciutti, Trojano. Testi di Asti, Ciarallo, Mayaud.



Da LAPIS n.30  tema della censura.

https://www.lapis-flash.it/

Nel menu in alto a sn i numeri arretrati.

Disegni di: Allegra, Bevilacqua, Bucchi, Cemak, Contemori, De Angelis, Fasan, Giuliano( Rossetti ), Micheli, Nardi, Presciutti, Trojano. Testi di Asti, Ciarallo, Mayaud.



LAPIS n.30 è online, ricco di disegni e testi sul tema della censura.

https://www.lapis-flash.it/

Nel menu in alto a sn i numeri arretrati.

Disegni di: Allegra, Bevilacqua, Bucchi, Cemak, Contemori, De Angelis, Fasan, Giuliano( Rossetti ), Micheli, Nardi, Presciutti, Trojano. Testi di Asti, Ciarallo, Mayaud.




Il monologo:

25 Aprile

Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?

Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.

Antonio Scurati

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Lo scrittore Antonio Scurati ha risposto, in serata, al post della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva ricondotto a motivi meramente economici la scelta della Rai di non mandare in onda il monologo sul 25 aprile. Le cose stanno diversamente e lo si era capito dalla mail divenuta pubblica nel pomeriggio, con la quale i vertici Rai riferivano lo stop a Scurati a “motivi editoriali”. Riportiamo di seguito la nota di Scurati.


“Gentile Presidente,

leggo sue affermazioni che che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere “quale sia la verità” sulla cancellazione del mio intervento in Rai. Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno. Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto. La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a “motivazioni editoriali”, come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso. Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo. Questa, gentile Presidente, è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?


Antonio Scurati”