Ho trovato la conferenza stampa del presidente Amato anomala. Non solo per il ruolo che un presidente della Consulta ha, ma per i toni liquidatori che Amato ha utilizzato nei confronti dei promotori del referendum cannabis ed eutanasia, descritti quasi come dei furbacchioni che hanno ingannato le persone: i quesiti sono stati letti e riletti da eminenti giuristi, avvocati e costituzionalisti e da parte di Amato sarebbe stato necessario maggiore rispetto. Erano chiari e scritti correttamente, altrimenti i 5 giudici su 15 che erano a favore, non li avrebbero supportati. Abbiamo coinvolto più di un milione di italiani, molti dei quali giovani e giovanissimi, la maggior parte al loro primo approccio attivo alla politica. La Corte Costituzionale ha deciso di bocciare gli unici due quesiti davvero popolari: cannabis ed eutanasia provengono da una forte richiesta dei cittadini, quelli sulla giustizia dai Consigli regionali. Già solo questo è un fatto politico.
Emma Bonino
La mossa del cavillo
Giuliano Amato da ex candidato al Quirinale si riprende la scena dalla Presidenza della Corte Costituzionale motivando da par suo le scelte sull'ammissibilità dei Referendum.
In particolare per il NO a quello sulle droghe leggere ha onorato il titolo di Dottor Sottile con cui da tempo è conosciuto. In questo comunque aiutato parecchio dalla rozzezza delle norme sul referendum abrogativo che dovrebbero consentire di riconfezionare un vestito operando solo tagli di qualche bottone.
Gianfranco Uber
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+++“Il referendum non era sull’eutanasia, era sull’omicidio del consenziente, e avrebbe legittimato quest’ultimo ben al di là dei casi per i quali si può parlare di eutanasia.”
— Corte Costituzionale (@CorteCost) February 16, 2022
Così il neopresidente della Corte Giuliano Amato, nella conferenza stampa di oggi sui #referendum. pic.twitter.com/JQVCBqVICt