22 november 1963 : End Of Innocence
"Chi porta tanto coraggio nel mondo
il mondo per spezzarlo deve ucciderlo
e naturalmente lo uccide.
Il mondo spezza tutti
e nel punto della rottura molti sono più forti.
Quelli che non si spezzano li uccide.
Uccide imparzialmente i migliori,
i più nobili, i più fieri."
Hemingway
That day in Dallas…
By Patrick Chappatte, The International Herald Tribune - 11/22/2013
Alle 12.30 del 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas, il Presidente John F. Kennedy viene colpito a morte mentre è seduto accanto alla moglie Jacqueline. A bordo dell'auto presidenziale ci sono anche il governatore dello Stato John Connally e la consorte Nellie. Tre spari uccidono l'innocenza e creano un mito.
Come si spiega che il ricordo di JFK sia così duraturo nel tempo per l'immaginazione del pubblico e del mondo politico? Il modo della morte di Kennedy è il punto centrale per qualsiasi risposta. La storia di quel giorno del 1963, l'assassinio, è così coinvolgente, così piena di dramma umano e di pathos che il mistero che avvolge la sua morte, i possibili mandanti ed il vero movente, non accenna a diminuire, anche per coloro che accettano che Lee Harvey Oswald sia l'unico assassino.
JFK 50th anniversary
By Jimmy Margulies, The Record of Hackensack, NJ - 11/15/2013
Dallas 11/22/1963
Tiziano Riverso
50° Kennedy murder
VoxArtwork
JFK e l’illusione del Potere al guinzaglio
50 anni da Dallas.
Mauro Biani
JFK Before and After
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 11/22/2013
JFK Anniversary
By Joe Heller, Green Bay Press-Gazette - 11/18/2013
Camelot 2013
By Bill Schorr, Cagle Cartoons - 11/24/2013
JFK Assassination
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 11/21/2013
The Eternal Blame
By John Darkow, Columbia Daily Tribune, Missouri - 11/22/2013
JFK's eternal flame
By Jeff Darcy, The Cleveland Plain Dealer - 11/22/2013
La mala sombra de Oswald.
Oswald´s bad shadow.
Tomas Serrano
Kennedy assassination
By Eric Allie, Caglecartoons.com - 11/21/2013
The Eternal Flakiness
By John Cole, The Scranton Times-Tribune - 11/20/2013
Monuments to the Dead
By Andy Singer, Politicalcartoons.com - 11/20/2013
JFK
By Arcadio Esquivel, La Prensa, Panama, www.caglecartoons.com - 11/17/2013
JFK
By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 11/27/2013
Link:
http://www.theguardian.com/world/2013/nov/22/jfk-50th-anniversary-assassination-live
50 years on, nation pauses to remember John F. Kennedy's death
J.F. Kennedy 50 anni fa l'attentato mortale
http://www.federicodinca.it/2013/11/23/i-migliori-i-piu-nobili-i-piu-forti/
Jfk, giovane e potente: i segreti di un mito universale
Marco Ventura-Il mito Kennedy, l'eroe Lyndon Johnson
Nota:
in tanti articoli e vignette c'è il riferimento a Camelot ho trovato questo interessante articolo di Titta Fiore che ne spiega l'origine.
Kennedy e il mito di Camelot
Dietro la nascita di un mito moderno c'è sempre un uso spregiudicato dei mass media. Quello della Camelot kennediana, la corte di eletti del sapere e della politica che ruotava intorno al presidente ucciso a Dallas giusto cinquant'anni fa, il 22 novembre del 1963, nacque nella cucina della Casa Bianca, sette giorni dopo l'assassinio di JFK. Complice un musical di successo a Broadway e un giornalista amico della First Family.
A lui, a Theodore White di "Life", la più potente rivista illustrata del tempo, la vedova Jacqueline suggerì, anzi commissionò un articolo sul suggestivo parallelo tra la presidenza Kennedy, così drammaticamente interrotta, e la leggendaria corte di Re Artù. L'ispirazione le venne dalla canzone che chiudeva uno spettacolo portato in scena da Richard Burton nella parte del re e Julie Andrews in quella di Ginevra.
Jackie confessò di aver ascoltato con il marito molte volte quel disco: il presidente amava soprattutto i versi che parlavano di un momento scintillante della storia in cui grandi cose venivano fatte. L'idea di un cerchio magico intorno al primo inquilino della Casa Bianca, formato da uomini valorosi e raffinati intellettuali capaci di "respingere i barbari oltre le mura del castello" piaceva a Jackie, preoccupata - almeno così viene raccontata - di come la storia avrebbe raccontato la personalità, le luci e le ombre di suo marito.
White scrisse velocemente l'articolo per il giornale che stava per andare in macchina, lei controllò alle sue spalle le correzioni. Tempo dopo il giornalista avrebbe raccontato di aver fatto solo "un atto di gentilezza nei confronti della vedova disperata di un leader appena assassinato". La magica Camelot di Kennedy, dunque, non era mai esistita. Ma il suo mito resiste ancora e non c'è stato giornale al mondo che, in questi giorni del cinquantenario, non ne abbia scritto.
Titta Fiore
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