venerdì 20 giugno 2014

World Cup 2014 : the BeauTiFUL GAME



FIFA Brings you the BeauTiFUL GAME


Joseph Sepp Blatter
di David Rowe

by fabiomagnasciutti




Meine Mission...
... ist noch nicht beendet!!
(la mia missione... non è ancora finita!! )
Stuttmann

Schrank -The Indipendent 
 

Start of the World cup
Chappatte




A more truthful doodle...
Tomas
... for FIFA World Cup 2014. 14 Jun 2014


World Cup 2014
Paolo Lombardi
. 26 Apr 2014




Pacifier
Amorim
After a year of protest and unrest, will the World Cup prove to be a (rather expensive) pacifier for the Brazilian population? 11 Jun 2014


The disquieting World Cup
Paolo Lombardi
. 10 Jun 2014

PS: anche qui Coppa per chi?



World Cup 2014: free kick with barrier
Paolo Lombardi
Ronaldo and Brasilian police "CHOQUE" 10 Jun 2014



View from the Favelas
Tjeerd Royaards
Next month the World Cup starts in Brazil. The favelas will have a great view. 19 May 2014



The referee / COLOR #149887 By Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com - 6/17/2014


WORLD CUP
By Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com - 6/17/2014


by Riziano Riverso


Campionato Mondiale di Calci... e pure di manganellate!
by Tiziano Riverso


Maradona: “Será un gran mundial pero no se puede tapar a la gente con cemento” Charge @operamundi

http://operamundi.uol.com.br/conteudo/opiniao/35619/charge+do+latuff+maradona+fala+sobre+a+copa+do+mundo+ao+desembarcar+no+brasil.shtml
http://www.diarioregistrado.com/deportes/94620-sera-un-gran-mundial-pero-no-se-puede-tapar-a-la-gente-con-cemento.html
Latuff


 Mondiale
Brasile, cresce la protesta.
Mauro Biani



Al mercato
MauroBiani


 In porta
La vignetta da una foto originale di Silvia Sanchini.
Mauro Biani

Un poco de futbol por aquello de que ya viene el mundial !!!
http://chubascocaricaturero.blogspot.com/

Un po ' di calcio, perché questo è già il mondo!
http://chubascocaricaturero.blogspot.com/
Chubasco


 
Fattening FIFA
Silvano Mello
Estimates say FIFA will make 2.61 billion dollars profit from the 2014 World Cup. 20 Jun 2014


Calcio
CeciGian


http://www.silviaziche.com/si-parte/


COUPE DU MONDE DE FOOT. Dessin Plantu



By Alex Falco
 http://www.cubadebate.cu/noticias/2014/06/17/con-humor-futbol/#.U6CKNXk1S7J

giovedì 19 giugno 2014

CartoonSea 2014- riunione di giuria e "Premio Franco Origone"

opera vincitrice dell' edizione 2009
autore Franco Origone
                                  



“Professione Pericolo”? Il vignettista!
“RISCHIANO” DI AGGIUDICARSI 2.000 EURO DI MONTEPREMI.
SABATO AL VAGLIO DELLA GIURIA CARTOONSEA I LAVORI IN CONCORSO.

Conclusa con soddisfazione la fase del concorso, ora è la volta del verdetto. Tante le vignette inviate da cartoonists, illustratori, autori satirici e grafici italiani sul tema della sicurezza nel lavoro: “PROFESSIONE PERICOLO. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?”. Questo il titolo del Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSEA 2014, promosso da Sea Gruppo di Fano in collaborazione con Inail Pesaro Urbino, con il patrocinio di Comune di Fano, Provincia di Pesaro-Urbino e Assemblea Legislativa della Regione Marche. Una competizione giunta alla sua sesta edizione, che riconferma anche quest'anno l'impegno della società di servizi fanese Sea Gruppo per tematiche così delicate e importanti, toccate quotidianamente con mano. Con quasi 300 amministrazioni pubbliche, circa 1.850 privati in convenzione annuale e oltre 6.000 clienti per singole prestazioni occasionali, l'azienda fondata da Oscardo Severi è infatti attiva da ben 25 anni nel campo della formazione, della consulenza ambientale e della sicurezza sul lavoro.
Anche per questo 2014 è giunto dunque il tempo di uno degli incontri più attesi dagli artisti, che competono per uno tra i montepremi in palio più cospicui nel settore: un primo premio da 1.000 euro, due secondi premi parimerito da 500 euro ciascuno e 8 segnalazioni speciali con targa/trofeo. Novità di quest'anno, all'interno di questi, l'assegnazione di un “Premio Franco Origone”, riconoscimento pensato ad hoc per un giovane under 29 e dedicato alla figura dell'artista purtroppo scomparso a febbraio di quest'anno, per altro vincitore della prima edizione CartoonSea 2009 sul lavoro nero.
La riunione di giuria - che si terrà sabato a porte chiuse nella sede dell'azienda in via Borsellino 12/D presso la zona industriale di Fano – sarà come consuetudine presieduta dal vincitore della passata edizione del concorso, il giovane fumettista friulano Marco Tonus, che si aggiudicò il Grand Prix 2013 con un lavoro sul tema dell'acqua, “Ultima goccia”. Ad affiancarlo nel giudizio, altri 6 valevoli membri di giuria: tra cui esperti del settore, come i colleghi Stefano Antonucci e Agim Sulaj, rispettivamente Grand Prix CartoonSea nel 2012 e nel 2010; Michele Ambrosini, nella doppia importante veste di artista, nonché di direttore artistico del premio; oltre a figure più istituzionali come Rocco Mario Del Nero per Inail Pesaro Urbino, Luciana Forlani e Oscardo Severi per Sea Gruppo.
Massimo riserbo sugli esiti del verdetto, i nomi dei vincitori verranno resi noti a metà luglio, in occasione della presentazione alla stampa del ricco programma eventi che già dallo scorso anno accompagna la tradizionale mostra delle opere selezionate. La mostra – che ospiterà anche una personale di Marco Tonus - rimarrà aperta dal 26 luglio al 10 agosto 2014, a Fano in via Arco d’Augusto alla Chiesa di San Michele, sala anche quest'anno gentilmente concessa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Premiazione, domenica 27 luglio 2014.

 
Agim Sulaj vincitore 2010

Marco De Angelis vincitore 2011

Stefano Antonucci vincitore 2012


Marco Tonus vincitore 2013
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CartoonSea 2014: Bando di Concorso

"NOI CUGI - Come eravamo a Livorno negli anni Ottanta" di Paolo Morelli e Alessandro Cirinei

NOI CUGI
Come eravamo a Livorno negli anni Ottanta
di Paolo Morelli e Alessandro Cirinei 


ZONA 2014 - pp. 166 - ISBN 978 88 6438 474 0 - Collana ZONA Contemporanea - www.editricezona.it - caricatura di copertina di Roberta Piredda


"Perché guardate me con fronte aggricciata, o Catoni, / e censurate un'opera di inedita schiettezza? / Qui ride la grazia ilare d'un parlar puro, / e la lingua verace riporta quello che fa il popolo" (Petronio, "Satyricon").


A Roma ci sono i coàtti. A Milano ci sono i tamàrri. In Afghanistan ci sono i talebàni. A Livorno ci sono i “cugi”. Anzi, per meglio dire, c'erano i cugi, quei giovani livornesi che negli anni Ottanta indossavano il bomber jacket di nylon, calzavano Camperos Valleverde, impennavano col Bravo Piaggio (elaborato col kit Polini) e andavano in discoteca alla domenica pomeriggio per ballare Billie Jean di Michael Jackson. Morelli e Cirinei - tra i più gloriosi e leggendari cugi livornesi - descrivono con ironia al napalm la sottocultura e mitologia del cugi che permeavano l’esuberante Livorno adolescenziale di trent'anni fa, e qui dimostrano che un libro può davvero farvi ridere a crepapelle. Questa sorta di monografia satirico-umoristica, politicamente scorretta, a metà tra un saggio semiserio di storia e una digressione demenziale - le cui disamine sono liberamente tratte da una rubrica apparsa a puntate su Il Vernacoliere nel secolo scorso - risucchierà malinconicamente indietro nel tempo non solo tutti quei cugi livornesi che oggi sono  magari sposati e con figli: ma farà struggere di nostalgia i vari quarantenni “coàtti”, “tamàrri”, “zarri”, “marànza”, “foggiàni” e “zalli” di tutto lo stivale. Perché, nonostante il carattere tipicamente labronico dell’analisi, grazie alle centinaia di note esemplificative a piè di pagina, tutti potranno godere appieno di qualsiasi sfumatura testuale, anche i lettori di ogni altra parte d’Italia (http://www.zonacontemporanea.it/noicugi.htm).



Gli autori


Paolo Morelli - Laureato in storia contemporanea all’Università di Pisa, scrittore e giornalista, ha collaborato a "Il nuovo Male" e per oltre quindici anni a "Il Vernacoliere". Pubblica su "Il Tirreno", "La Nazione" e"Urban Post". Nel 2000 ha vinto il premio speciale "La bugia informatica" al 24° Campionato Italiano della Bugia de Le Piastre (Pistoia). Come pubblicitario ha collaborato tra il 2004 e il 2005 a "Editoriale Secondamano" e nel 2006 con Giorgio Marchetti al volume satirico-linguistico "Il quarto Borzacchini Universale". Ha pubblicato nel 2008 la raccolta di racconti "Se fossi Nick Mano Fredda". Tra il 2012 e il 2013 è stato direttore responsabile e autore della rivista di satira "L’antitempo", che ha vinto il 41° Premio Internazionale di Satira Politica di Forte dei Marmi.


Alessandro Cirinei - Laureato in business economics con un master in strategie d’impresa presso l’Università di Reading in Gran Bretagna, Alessandro Cirinei ha poi conseguito un’altra laurea in economia aziendale presso l’Università di Pisa. Vivendo per quindici anni tra Milano, Londra e Parigi, ha ricoperto vari ruoli in multinazionali del settore della consulenza strategica, dell’editoria e del web, con responsabilità crescenti. Nel 2004 è stato direttore marketing della canadese "Trader Classifieds Media", nota in Italia col marchio "Secondamano". Nel 2007 è tornato a Livorno e ha creato "Xool", un acceleratore di imprese web, e varie start-up tecnologiche come "Tonic", "Wickedin", "Cityfan" e "Digiville".



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L'ANTITEMPO, migliore rivista di satira 2013

martedì 17 giugno 2014

Mose

IL MOSE FA ACQUA
Ondata (è il caso di dirlo) di arresti per quelle che possiamo eufemisticamente chiamare "ipotesi di corruzione legate agli appalti del MOSE di Venezia. Un'altra "grande opera" si rivela un'altra "grande fregatura" per i contribuenti. Non si sa se la grande diga mobile servirà a proteggere la laguna, di certo è servita a truffare fior di milioni (che per i nostalgici sono miliardi di lire) grazie al solito giochetto degli appalti pilotati.
UBER


Marilena Nardi



MOSE
PORTOS / Franco Portinari


Il Milione
PORTOS / Franco Portinari


Emergenze
PORTOS / Franco Portinari


giu 04
Chi g’ha sugà el canal?
di Giovanni Angeli
Nessuno si salva: il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (centro sinistra) è stato arrestato nell’inchiesta della Procura di Venezia nell’ambito delle indagini sull’ex ad della Mantovani Giorgio Baita e gli appalti per il Mose



La guerra
Stefano Trucco


Affondi
Stefano Trucco


Piccoli princìpi
CeciGian



Galan di Riccardo Mannelli



toponomastica lagunare "Canaletta"
di Riccardo Mannelli



Beppe Mora



Maramotti



Giorgio Forattini 

 

La vignetta di Giannelli


SERGIO STAINO


gran galan
Magnasciutti


Tiziano Riverso


Educazione
Mose, Expo, Tav, etc. etc. etc. La
Mauro Biani
    
  
http://it.wikipedia.org/wiki/MOSE


Venezia e il Mose: troppa corruzione, l'Italia non può fare le Grandi Opere

Non si può più uscire di casa, in nessuna città del Nord-Est, senza che qualcuno ti rincorra e ti chieda: «Ha sentito di Galan? E del sindaco di Venezia?». E ti spiega: hanno intascato valigie di euro, nascostamente, per farsi gli affari loro. Il popolo si sente tradito, è come essere in guerra e scoprire che chi ti comanda è il tuo nemico. È difficile spiegare al popolo che queste sono le accuse e bisogna aspettare le condanne. È difficile, perché questa è una terra di suicidi, il popolo sta male, si chiede perché, e se saltano fuori accuse di tangenti, mazzette, furti, la spiegazione è questa, non bisogna aspettarne altre. La bomba della nuova tangentopoli veneta è scoppiata ieri all’alba, alle 7,30 già se ne parlava nei bar. È una bomba multipla, una bomba che contiene altre bombe, queste: gli euro sono milioni; sono implicati, tra gli altri, un super-potente di destra e un super-potente di sinistra; gran parte del denaro veniva consegnata in contanti; certe mazzette venivan date a rate e costituivano stipendi annuali fissi; con quei soldi si compravano i pareri favorevoli sul progetto definitivo del Mose; chi riceveva tutti quei soldi era “consapevole” della loro natura illecita; sono tutti nomi di gente già super-pagata e super-stipendiata.
Ho parlato di “guerra”, e infatti sui giornali del Nord-Est scrivevo pochi giorni o poche settimane fa degli ultimi suicidi, imprenditori che aspettavano soldi dallo Stato e non ricevendoli mai si sono ammazzati, chi sparandosi in testa, chi buttandosi dal settimo piano. Tutti amici miei, scusate il turbamento di questo articolo. I super-lavoratori super-onesti dovevano contentarsi di guadagnare zero, o anche di rimetterci, perché in giro non ci sono soldi. Ma i personaggi più in alto coinvolti nella nuova tangentopoli veneta son gente che già straguadagnava ogni mese con i puri stipendi. Se han fatto quello di cui sono accusati (ripeto: se), perché l’han fatto? Quando hanno arrestato il presidente di una grande cooperativa di sinistra, i dipendenti piangevano chiedendogli: “Compagno, ma avevi uno stipendio di due milioni all’anno, non ti bastavano?”. Qui, stavolta, sono coinvolti dirigenti super-pagati di destra e di sinistra, quel che ricevono ogni mese è un privilegio sul quale noi ci domandiamo se sia giusto o ingiusto, e invece loro lo moltiplicano con mazzette e tangenti? Cioè, se le notizie restano così, “facendo la cresta” sui costi già enormi che la comunità paga, soffrendo piangendo e morendo, per le grandi opere che loro stessi approvano e costruiscono? Se le notizie restano così, allora questi personaggi non approfittano delle grandi occasioni di lucro che l’attività politica gli mette a disposizione. No, loro, queste occasioni, le creano, e cioè: fanno politica per crearsi quelle occasioni. C’è chi l’Expo l’ha pensato per questo, e chi ha pensato per lo stesso scopo il Mose. L’Expo doveva essere una soluzione, per rilanciare l’Italia. Il Mose pure, per salvare Venezia. Due medicine. Due terapie. Ma Milano e Venezia e tutta l’Italia sono un corpo malato, per il quale si pone questo drammatico problema: non puoi applicargli terapie pesanti, perché muore. È giunto il momento che ci mettiamo in testa questo concetto elementare: l’Italia è un paese che non può permettersi grandi opere con grandi appalti e grandi costi miliardari, perché deve sempre mettere in conto che una parte dei miliardi che quelle opere smuovono vanno a finire in tasca ai ladri, ai potenti non-onesti, ai plenipotenziari corrotti. La corruzione-concussione non è più un evento raro ed eccezionale, che fa irruzione imprevista nella cronaca e ci lascia tutti di stucco: ormai è connaturata alle grandi opere, è progettata e pensata in modo da essere attiva già prima dell’assegnazione degli appalti. Tu vari la grande opera, e la corruzione-concussione è già scattata. Poiché la tangentopoli veneta non è la prima, vien da chiedersi: ma la prima non è stata una lezione? No, non lo è stata. C’è qualcuno che è già stato coinvolto in accuse e condanne, ma ci ricasca. Evidentemente, il gioco vale la candela. La punizione, se ti scoprono, è irrisoria, e il lucro è enorme. Se ti va dritta o semi-dritta, fondi una dinastia. È per questo che in Italia non ci possiamo permettere le grandi opere. L’Expo doveva onorarci, e invece ci infanga in faccia al mondo. E adesso Venezia fa il bis.  Era meglio non fare l’Expo. Era meglio non fare il Mose.