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domenica 26 luglio 2020

Quei 70.000 camici, indagato Attilio Fontana.



Il 16 aprile, nel pieno dell'emergenza Covid-19 in Lombardia, con le terapie intensive intasate e il personale sanitario senza dispositivi di protezione, la ditta del cognato e della moglie del presidente Attilio Fontana si è aggiudicata, senza passare una gara pubblica, una fornitura di camici da mezzo milione di euro. Lo ha scoperto l'inviato di Report Giorgio Mottola grazie al racconto esclusivo di un dipendente di Aria, la società pubblica per gli acquisti della Lombardia. Attraverso una procedura negoziata, la Dama spa, società che produce il noto marchio Paul&Shark, ha venduto alla regione oltre 70 mila camici. Ai microfoni di Report il cognato di Fontana ha dichiarato: "L'appalto ci è stato assegnato a mia insaputa. Non avremo un euro dalla Regione Lombardia".
 



Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana indagato per "frode in pubbliche forniture".
La vendita di 75.000 camici effettuata dalla soc. Dama Spa (di proprietà del cognato di Fontana, Andrea Dini, e al 10 per cento della moglie dello stesso Fontana) è finita sotto l'occhio dalla Procura per le modalità di assegnazione diretta dell'appalto dopo il servizio della trasmissione Report che l'aveva resa pubblica.
E fin qui tutto "quasi" normale se non fosse per il tardivo e maldestro tentativo di trasformare uno sporco affare in una generosa donazione per la lotta al COVID19.
Gianfranco Uber



Camice monouso?
Franco Portinari



Alla Regione camici per mezzo milione dal cognato.
Indagato Governatore della Lombardia Attilio Fontana.
#attiliofontana #RegioneLombardia #camici #Aria #Lega
Durando


Una pandemia a misura d'uomo
Giannelli



ATTILIO FONTANA, UNA BELLA PERSONA

#Fontana #AttilioFontana #Bahamas #Svizzera #scudofiscale #RegioneLombardia #Lombardia #epidemia #sanità
#COVID #camici

www.vermidirouge.com



Fontana lombarda



Salvini difende Fontana
Fulvio Fontana



A sua insaputa
Fioretti


Giannelli torna alle sue vignette preferite, cioè quelle che giocano con il cognome dei politici.
La notizia dello scandalo dei camici la risolve quindi inventandosi una piazza del nord italia dove c’è il Governatore della Lombardia che, come il Dash, lava bianco che più bianco non si può. Alla Fontana, naturalmente, sotto a un monumento al guerriero di Legnano modificato apposta per il calembour. L'importante è togliere il NERO dai camici, e lasciarli asciugare all'ARIA (S.p.a.). Lo scudo del guerriero è fiscale e vale 5 milioni.
[Carosello]


IL DONATORE
Portos



Quanto buon umore



Ormai Fontana non può più aprire bocca.
Qualsiasi cosa provi a dire viene deriso con un sapido calembour o con una velenosa allusione. Paventa inchieste a orologeria, e prontamente la coppia giannelliana, che per una volta non assiste alla scena seguendo il TG1 ma osserva dalle retroguardie, lo sferza ricordandogli i soldi finiti oltreconfine.
E d'altra parte il presidente della Lombardia, con quel mocio Vileda in testa, è sempre meno credibile. La grisaglia si dirada, segno che l'ora delle dimissioni, per assecondare il gioco di parole del Maestro, è vicina?
Oppure il Nostro ci sta dicendo che alcuni orologi sono talmente rotti che non ci indovinano nemmeno una volta al giorno? [L'OraIllegale]



Camice d'autore
Mario Bochicchio

lunedì 29 giugno 2020

Milton Glaser

Grazie maestro
Franco Portinari


Morto Milton Glaser, l’inventore del logo «I love New York»
L’artista celebre per l’iconico simbolo dedicato alla città di New York (1976). Tra le sue creazioni anche il poster del 1967 di Bob Dylan con i capelli psichedelici
La confessione era arrivata nel 2016, in diretta e con molta ironia, durante uno degli Artist Talk del Cima, il Center for italian Modern art di New York: «Morandi è stato per me un maestro unico e irripetibile, non solo d’arte, ma anche di modestia, di generosità, di passione per le piccole cose». Citando poi i suoi quadri preferiti tra quelli del maestro bolognese: una Natura morta con caffettiera del 1933 e una Grande natura morta scura del 1934. E quella Morte di Procri splendida tavola a olio di Piero di Cosimo databile intorno al 1495 (oggi alla National Gallery di Londra) che gli avrebbe ispirato il celebre manifesto pubblicitario della Valentine Olivetti (1968). Una passione, quella per il Rinascimento italiano, che negli anni Novanta lo avrebbe portato a realizzare una serie di acquarelli in onore di Piero della Francesca nel cinquecentenario della morte.

Milton Glaser, nato nel Bronx, scomparso a New York il 26 giugno (giorno del suo compleanno) a 91 anni, è stato certamente uno dei grandi graphic designer contemporanei con il cuore, la mente e l’ispirazione sempre rivolti all’Italia. Un’Italia (con i suoi maestri, i suoi capolavori, la sua natura) che si ritrovava, rinnovata e attualizzata secondo l’American Style del momento, in molti suoi lavori. E, dunque, impossibile non trovare una traccia del Belpaese anche nei pezzi forti (quelli che lo hanno reso famoso) di Milton Glaser: il logo «I Love NY» (1976) e quello («DC Bullett») utilizzato dalla DC Comics dal 1977 al 2005; il poster da oltre sei milioni di copie di Bob Dylan (1966); le copertine per il «New York Magazine» (da lui fondato nel 1968 assieme a Clay Felker); la pittura murale per il New Federal Office Building di Indianapolis (1974); il cono gelato ridisegnato per Sammontana (1980); il parco di divertimenti di Sesame Place in Pennsylvania (1981); il simbolo della collezione di macinapepe d’autore «Twergi» per Alessi (1988); il manifesto per il «Campari Orange» (1992).



La sua passione per l’Italia sbocciò nel 1951. Dopo gli studi alla Cooper Union di New York, Glaser vinse una borsa di studio per l’Accademia di belle arti di Bologna, dove (finalmente) incontrò Giorgio Morandi.

Una volta tornato negli Stati Uniti, Milton fonda nel 1954 i Push Pin Studios che dirigerà con Seymour Chwast e Edward Sorel (tra i collaboratori degli Studios anche altri talenti usciti dalla Cooper Union tra cui Paul Davis, John Alcorn e James McMullan).

Nel 1974 nacque la Milton Glaser, Inc. che di fatto attraversò con i suoi lavori tutto (o quasi) l’universo del design, spaziando dalle cinghie per raccogliere i libri alle cover dei dischi, dalla pubblicità alle illustrazioni per le riviste, mentre nel 1983 Glaser fondò la Wemg, studio grafico specializzato nell’editoria (tra le sue collaborazioni anche quella con «L’Espresso», «The Washington Post», «Fortune»).

Immediato, originale, all’apparenza semplice ma in realtà elegantemente essenziale e modernissimo: questo era l’universo di Milton Glaser «un maestro di bottega che utilizza oggi tutte le tecniche tramandate dalla tradizione antica, uno degli ultimi grandi interpreti della manualità artigiana in campo grafico». Un universo celebrato con mostre in tutto il mondo: al Centre Georges Pompidou di Parigi come al Museum of Modern Art di New York (del 1976 è la sua partecipazione alla Biennale di Venezia con la collettiva Autentico ma contraffatto curata da Pierluigi Cerri). Nel 2009 la celebrazione definitiva con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che gli consegnò la National Medal of Arts, per il suo eccezionale contributo allo sviluppo dell’arte grafica.

«Un artista completo nel senso rinascimentale del termine, eclettico fino al punto di essere antico e moderno al tempo stesso — come lo definiscono Daniele Baroni e Massimo Vitta nella loro Storia del design grafico, Longanesi, 2006 —. Un artista capace di citare indifferentemente Giorgio Morandi e Piero della Francesca».

D’altra parte, a proposito di Piero, nel 1992 in occasione della mostra dei suoi acquarelli realizzati per il cinquecentesimo anniversario della morte del maestro di Sansepolcro, Milton Glaser aveva tenuto a precisare: «Non c’è nessuno come Piero, è unico. Siamo di fronte a un’intelligenza sublime. Niente in lui può essere alterato o mutato, è inevitabile come se ce lo avesse dato proprio la natura».




Glaser Milton 1929-2020


I love Glaser
GIO / Mariagrazia Quaranta 



mercoledì 10 giugno 2020

Fase due, le vignette.


New spring
Marilena Nardi

Fase 2: graduale ritorno alla normalità.
Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali.
La riapertura della mobilità fra le Regioni, il via libera alla ripresa della quasi totalità delle attività pre-lockdown e i piani per la ripartenza dei settori bloccati completamente dalla pandemia sono stati interpretati come un momento di svolta nel percorso di ritorno alla normalità. Anche autorevoli analisti e media di indiscusso prestigio hanno cominciato a utilizzare la dicitura “Fase 3”, come se il 3 giugno avesse rappresentato un momento di svolta non solo nelle strategie politiche e gestionali, ma anche dal punto di vista del quadro epidemiologico. 
Non siamo ancora nella Fase 3, non esistono le condizioni per allentare la guardia e la pandemia non è ancora un ricordo. Saremo nella fase tre solo quando avremo un vaccino.






Circolare
Portos


3 Giugno 2020...
... si parte!!
Gianni Fioretti




Nella Fase Due la movida è di nuovo consentita, ma con le dovute attenzioni...🙄 😄
In Phase Two the movida is again allowed, but with due attention ...
<<LET'S NOT BE RECOGNIZED, PUT ON THE MASK!>>
Marco De Angelis



1° Weekend... "semi-liberi" della "Fase 2..."
( Ma più che "semi-liberi" dovrebbe essere (sempre) con più 'cautele' e 'attenzioni' > verso se stessi e verso il Prossimo... )
Mike Comics



Come porti la mascherina dice chi sei.
#mascherina #fase2 #distanzasociale
Durando





Il profitto, e la salute
Mauro Biani





Giannelli


IL DISCORSO DI CONTE (TRADOTTO)


LE TRE FASI


Fase due



Calma


Fabio Magnasciutti



Il cecchino
Finisce di fatto oggi la "quarantena" d'Italia. L'allarme economico ha avuto la meglio sulla paura del contagio che in due mesi ha paralizzato anche psicologicamente il Paese. Adesso conterà molto non passare da un eccesso all'altro. Qualche aspetto della pausa forzata non è stato del tutto negativo, meditate gente, meditate.
Uber


RIPARTENZA — La nuova "vaurandom",
Vauro

martedì 25 febbraio 2020

Epidemia di corona virus (prima parte)


https://www.corriere.it/cronache/20_gennaio_31/coronavirus-italia-stato-di-emergenza-news-e8c205c2-4402-11ea-b4ca-26f0f6d5d911.shtml
I ritardi delle autorità locali nella scoperta del coronavirus a Wuhan hanno peggiorato lo stato dell'epidemia. «In questo momento mi sento in colpa», ha detto Ma Guoqiang, segretario del Partito comunista cinese di Wuhan, la massima carica politica locale, ammettendo per la prima volta i ritardi. «Se fossero state adottate prima misure di controllo rigorose, il risultato sarebbe stato migliore».
Portos



Morire in Italia è diverso che morire in Cina

I cinesi sono incavolati con l’Italia per le misure antivirus da cui si ritengono danneggiati. Li capisco. Per loro, che sono tanti, un milione di morti in più o in meno non fa differenza. Da noi, invece, essendo pochini, non passerebbe inosservato neanche un ammanco di qualche unità. Senza contare che una moria farebbe incavolare gli elettori. In Italia, a differenza della modernissima Cina, sono ancora in uso le tradizioni del voto e di una certa libertà di stampa. Per cui il primo italiano che morisse di coronavirus farebbe morire il governo. Nel Vecchio Continente, il contagio politico è di una pericolosità che i cinesi neanche se la immaginano.
Ivano Sartori




The death of the coronavirus whistleblower Dr Li Wenliang sparks massive outrage in China... and seems to resuscitate the art of political cartooning, totally repressed in the country: this drawing has gone viral on social media Weibo. (Source: NYT. Credit: Kuang Biao)
by Chappatte




Corona virus
Sulla Diamond Princess i contagiati sono già saliti a 66. L'isolamento in cui sono stati costretti tutti i passeggeri e l'equipaggio più che una soluzione a me sembra fatto apposta per diffondere ulteriormente il virus. E probabilmente di soluzioni diverse ce ne saranno poche.
A Civitavecchia con la Costa Smeralda i seimila passeggeri sono stati più fortunati ma è certo che la psicosi che questa epidemia sta creando rischia  di essere una grossa mina per questo tipo di turismo di massa.
Uber


https://www.open.online/2020/02/03/italia-prima-al-mondo-a-isolare-il-nuovo-coronavirus-hanno-sequenziato-il-suo-dna-no/
Portos


Virus in Europa
GIO

venerdì 17 gennaio 2020

L'aereo ucraino è stato abbattuto per errore.



A mistake of lairs!.

IRANIAN REGIME FINALLY ADMITTED THAT THE UKRAINIAN PLANE WAS CRASHED BY IRANIAN MISSILES By MISTAKE! They knew the fact from the first moments but insisted to hide it, they stared at the eyes of Iranians and all the world and lied about it...shame on them
176 lives, most of them young high educated Iranians, some of them with their children, was ended just by a mistake of liars!.

Illustration by FadiToOn 020


9/01/2020: Alla fine della lunga notte che poteva scatenare un nuova guerra in Medio Oriente le uniche vittime sono i 176 passeggeri e uomini dell’equipaggio del Boeing 752 ucraino che alle 6 e 12 del mattino si è schiantato pochi chilometri a Nord di Teheran, subito dopo il decollo. Nelle ore concitate che seguivano gli attacchi alle basi americane in Iraq e le possibili rappresaglie, lo schianto è stato subito derubricato a incidente, sia dalle autorità ucraine che iraniane. Ma poi sono cominciati a emergere alcuni dubbi.
Sul volo PS-752 dell’Ukraine Airlines c’erano molti studenti universitari. Ricercatori e laureandi decisi a cambiare il loro futuro e quello del Paese


11/01/2020: L’Iran respinge le accuse di aver abbattuto il Boeing 752 ucraino, precipitato mercoledì all’alba dopo la notte di raid sulle basi americane in Iraq. E annuncia che oggi rivelerà le vere «ragioni» dell’incidente. Sono gli ultimi sviluppi di un giallo sempre più intricato. Teheran resta inamovibile nell’escludere che un missile abbia colpito per sbaglio il velivolo diretto a Kiev, e poi a Toronto, con 176 passeggeri a bordo.

14/01/2019: Il regime iraniano cerca di reagire alla rabbia dei giovani scatenata dall’abbattimento del Boeing ucraino lo scorso mercoledì. Oggi sono scattati i primi “arresti”. Il portavoce della Giustizia Gholamhossein Ismaili ha annunciato che “alcune persone” legate all’incidente sono state fermate. È probabile che siano alcuni dei militari dei Pasdaran addetti alla batteria anti-aerea che ha lanciato due missili contro il Boeing 752 dopo averlo scambiato per un velivolo nemico.
Teheran, dopo aver negato per quattro giorni, tenta così di recuperare e ha invitato tecnici canadesi, svedesi, ucraini a collaborare alle indagini. Le scatole nere potrebbero essere portate a Kiev o analizzate da esperti francesi, per più trasparenza.



UN ERRORE PUO' SEMPRE ACCADERE
Ed è questo che ci deve preoccupare e non tanto o non solo nei confronti dell'Iran, che peraltro nel riconoscere il tragico errore dell'abbattimento del Boeing ucraino si sta dimostrando molto più civile di altri (vedi Ustica ad es.).
Dovremmo stare attenti all'errore umano, al matto di turno e perchè no anche alla "deficienza artificiale".
Gianfranco Uber



Fallout    Paolo Lombardi
Iranian leaders facing pressure at home and abroad as public anger mounts over the shooting down of Ukrainian passenger plane.
13 Jan 2020




Portos



Emad Hajjaj


Hall


Ali Khame Lie    Hajo
Iran shoots down a plane, lies about it, but than admits
13 Jan 2020


Burning Beard    Tjeerd Royaards
The Iranian regime is under pressure at home and abroad after shooting down a Ukrainian passenger plane last week.
13 Jan 2020


#Ayatollah workout #IranProtests ⁦‪@DeGroene‬⁩
Joep Bertrams