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domenica 16 giugno 2013

Lobby gay in Vaticano

Lobby gay in Vaticano
Le parole del Pontefice
fanno tremare la Curia
Secondo la testata online sudamericana Reflexion y Liberacion, incontrando i rappresentanti dell'America Latina Francesco avrebbe parlato di una "corrente di corruzione" nella Chiesa romana e di un gruppo di potere omosessuale. Padre Lombardi: "E' stato un incontro privato, nessun commento". Il Consiglio latinoamericano: "Appunti presi a memoria, frasi non attribuibili ma solo senso generale"


 
L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia:
http://www.unita.it/mondo/siti-web-il-papa-ha-detto-br-c-e-lobby-gay-in-vaticano-1.505387
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La vignetta si trova anche sul mio spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/9046350982/
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Moise



 Tiziano Riverso


Apicella


Regole
Mauro Biani



di Magnasciutti Fabio

13/06/2013
Lobby di fatto
massimo gramellini
  Per quanto lo stupore che ci provoca una notizia «clamorosa» superi ormai di rado il tempo di un ohibò, il Papa che conferma l’esistenza di una lobby gay in Vaticano rientra nel novero degli eventi capaci di fare inarcare le sopracciglia persino a Dan Brown.
   A essere proprio pignoli, in Vaticano non dovrebbero esistere né i gay né gli etero. Non praticanti, almeno. Così impongono le regole che si sono dati da quelle parti: discutibili, discutibilissime. Ma rispettabili, anche se poco rispettate. A essere ancora più pignoli, non dovrebbero esistere neanche le lobby, però questa è un’obiezione retorica: in ogni consesso umano si formano cordate cementate dall’appartenenza a minoranze che si ritengono - spesso a ragione - perseguitate (nei giornali esiste una lobby di tifosi del Toro, potentissima e segretissima, tanto che ne farei parte a mia insaputa).
   Di una cosa invece si può andare abbastanza sicuri. La lobby gay del Vaticano avrà pure un potere assoluto su conti in banca, nomine in Curia e scatti di carriera per le guardie svizzere con muscolatura ispirata alle statue di Michelangelo. Ma quando si tratta di decidere la linea del Vaticano in materia di unioni di fatto e coppie gay, l’influenza della lobby misteriosamente evapora.
  Mai conosciuta una lobby così distratta. O così egoista: il diritto di fare quel che gli pare, i prelati gay lo vogliono tenere tutto per sé. 


Lobby gay di Natangelo





more smoke in Vatican City
By Kap, La Vanguardia, Spain - 3/20/2013

giovedì 28 marzo 2013

Magdi Cristiano Allam lascia la chiesa


martedì 26 marzo 2013
MAGDI NON PIU' CRISTIANO
Domanda: ora gli toglieranno la scorta? Oppure...



Frator



Mario Bochicchio


Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam

Cinque anni dopo aver ricevuto il battesimo in San Pietro da Benedetto XVI, l'annuncio dell'addio: troppo relativismo
Magdi Cristiano Allam - Lun, 25/03/2013 - 07:55


Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino, leggendolo nei Vangeli e vivificato da autentici testimoni - religiosi e laici cristiani - attraverso le loro opere buone, ma non credo più nella Chiesa. La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato.

Sono stati 5 anni di passione in cui ho toccato con mano la vicissitudine del vivere da cattolico salvaguardando nella verità e in libertà ciò che sostanzia l'essenza del mio essere persona come depositario di valori non negoziabili, di un'identità certa, di una civiltà di cui inorgoglirsi, di una missione che dà un senso alla vita.

La mia è una scelta estremamente sofferta, mentre guardo negli occhi Gesù e i tanti amici cattolici che proveranno amarezza e reagiranno con disapprovazione. C'è stata un'improvvisa accelerazione nel far maturare questa decisione di fronte alla realtà di due Papi, che per la prima volta nella Storia s'incontrano e si abbracciano, entrambi depositari di investitura divina, dal momento che il grande elettore è lo Spirito Santo che si manifesta attraverso i cardinali, entrambi successori di Pietro e vicari di Cristo anche a prescindere dalla decisione umana di dimettersi.

La Papalatria che ha infiammato l'euforia per Francesco I e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un quadro complessivo di incertezze e dubbi sulla Chiesa che ho descritto correttamente e schiettamente già nel mio «Grazie Gesù» del 2008 e in «Europa Cristiana Libera» del 2009.
Se proprio Benedetto XVI denunciando la «dittatura del relativismo» mi aveva attratto e affascinato, la verità è che la Chiesa è fisiologicamente relativista. Il suo essere contemporaneamente Magistero universale e Stato secolare, ha fatto sì che la Chiesa da sempre accoglie nel suo seno un'infinità di comunità, congregazioni, ideologie, interessi materiali che si traducono nel mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Così come la Chiesa è fisiologicamente globalista fondandosi sulla comunione dei cattolici in tutto il mondo, come emerge chiaramente dal Conclave. Ciò fa sì che la Chiesa assume posizioni ideologicamente contrarie alla Nazione come identità e civiltà da preservare, predicando di fatto il superamento delle frontiere nazionali. Come conseguenza la Chiesa è fisiologicamente buonista, mettendo sullo stesso piano, se non addirittura anteponendo, il bene altrui rispetto al bene proprio, compromettendo dalla radice il concetto di bene comune. Infine prendo atto che la Chiesa è fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio, in aggiunta alla tentazione del denaro.

Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell'islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto. È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all'interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso». Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l'islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l'umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffusione delle moschee.
Sono contrario al globalismo che porta all'apertura incondizionata delle frontiere nazionali sulla base del principio che l'insieme dell'umanità deve concepirsi come fratelli e sorelle, che il mondo intero deve essere concepito come un'unica terra a disposizione di tutta l'umanità. Sono invece convinto che la popolazione autoctona debba legittimamente godere del diritto e del dovere di salvaguardare la propria civiltà e il proprio patrimonio.

Sono contrario al buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati, compresi - e soprattutto - i clandestini. Io sono per l'accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzitutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l'esortazione di Gesù «ama il prossimo tuo così come ami te stesso».
Sono stati dei testimoni - coloro che fanno sì che la verità che affermano corrisponde alla fede in cui credono e si traduca nelle opere buone che compiono - a persuadermi della bontà, del fascino, della bellezza e della forza del cristianesimo come dimora naturale dei valori non negoziabili, dei binomi indissolubili di verità e libertà, fede e ragione, valori e regole. Ed è proprio nel momento in cui attorno a me viene sempre meno la presenza di testimoni autentici e credibili, in parallelo alla conoscenza approfondita del contesto cattolico di riferimento, che è vacillata la mia fede nella Chiesa.

Faccio questa scelta, nella sofferenza interiore e nella consapevolezza della disapprovazione che genererà nella patria del cattolicesimo, perché sento come imperativo il dovere morale di continuare ad essere coerente con me stesso e con gli altri nel nome del primato della verità e della libertà. Non mi sono mai rassegnato alla menzogna e non mi sono mai sottomesso alla paura. Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente nel cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l'uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo e che più di altre sostanzia l'essenza della nostra comune umanità. Continuerò a difendere laicamente i valori non negoziabili della sacralità della vita, della centralità della famiglia naturale, della dignità della persona, della libertà religiosa. Continuerò ad andare avanti con la schiena dritta e a testa alta per dare il mio contributo alla rinascita valoriale e identitaria degli italiani. Lo farò da uomo integro nell'integralità della mia umanità.
twitter@ioamolitalia.it





mercoledì 27 marzo 2013

Le ultime su Papa Francesco


MIND THE CAP
Il Papa, per il momento tiene a precisare padre Lombardi, non si trasferirà nella residenza pontificia.
Un altro piacevole segno della volontà di normalizzazione di Francesco che sicuramente conosce i pericoli della lenta ma progressiva omologazione con la Curia Romana.
Gianfranco Uber
 
Papale papale
Papa Francesco va a trovare Joseph Ratzinger a Castelgandolfo, prima assoluta dell'incontro terreno tra due Papi.
Gianfranco Uber

Attenti al Papa
Riuscirà Francesco a convertire il lupo? Mi pare comunque che ci stia provando.
Parafrasando Dalla dovremo stare molto "attenti al Papa", pronti anche a cambiare idea ma senza pregiudizi.
Gianfranco Uber


L'elicottero
Papa Francesco andrà a Castelgandolfo in elicottero. Si dirà: ecco il primo segnale della sua lenta omologazione !. Eh no! Aspettate prima di giudicare!
Gianfranco Uber


Castel Gandolfo
PORTOS


Pope meet Pope
Marian Kamensky
friends 23 Mar 2013



Poor church, for the poor
Alfredo Martirena
The new Pope Francisco, Tries to bring the poor mas over to the church 19 Mar 2013



Vatican spring cleaning?
Jean Gouders
....... 18 Mar 2013



Urbi et Orbi Pope
Marian Kamensky
just for fun pope.... 18 Mar 2013
Tendi le braccia 22/03/13
Adams Telegraph



Francisco
 By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 3/24/2013


Riccardo Mannelli


more smoke in Vatican City
By Kap, La Vanguardia, Spain - 3/20/2013



El Papa Francisco leyendo los Vatileaks
By Lailson, Humor World - 3/19/2013



Tango Argentina -
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 3/24/2013



Giorgio Forattini


Gool
di Makkox


domenica 17 marzo 2013

La sorprendente semplicità del nuovo Papa


El afecto reflejado al Papa Francisco dentro y fuera de las redes sociales es un hecho. Y es que su sencillez definitivamente ha conquistado.
Jorge Enrique Mújica, LC | https://twitter.com/web_pastor
fonte

Nell'incontro con i giornalisti sabato mattina, Jose M. Bertoglio, parlando a braccio ha spiegato la scelta del nome: "Alcuni non sapevano perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico. Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa", lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".
Poi ha raccontato che alcuni porporati hanno fatto diverse battute: "‘Ma, tu dovresti chiamarti Adriano, perché Adriano VI è stato il riformatore, bisogna riformare …’. E un altro mi ha detto: ‘No, no: il tuo nome dovrebbe essere Clemente’. ‘Ma perché?’. “Clemente XV: così ti vendichi di Clemente XIV che ha soppresso la Compagnia di Gesù!’".


by Petar Pismetrovic

sabato 16 marzo 2013
CAMMINARE, PREFERIBILMENTE COL BUS
Sorprende piacevolmente la semplicità di Papa Francesco.
Speriamo duri e che serva veramente da esempio
Gianfranco Uber



Giannelli - Corriere della sera


Pope Francis for Der Spiegel. (One day turn around)
JASON SEILER


by Antonio Gallo



Hola Papa Francisco
By Lailson, Humor World - 3/15/2013


Natangelo


Papulismo
fabiomagnasciutti


domenica 17 marzo 2013
il sorpasso (a destra)
fabiomagnasciutti

Pope Francis at the end of the World
By Christo Komarnitski, Bulgaria - 3/15/2013


by Tiziano Riverso


Sospetti
CeciGian
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Di Fany-Blog anche:

Conclave in Vaticano

Le fumate del
camino della
Cappella Sistina

Habemus Papam:
Francesco

venerdì 15 marzo 2013

Habemus Papam: Francesco


"Inmensamente feliz de ser el nuevo Papa, Francisco I"
"Quizás peco de humildad al decir que soy un simple representante de Dios en La Tierra al igual que Dios lo es de mí en El Cielo."

Papa Francesco
First impression of the new superstar ...
 Jan Op De Beeck

Il 13 marzo, secondo giorno di conclave, il 76enne vescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio è stato eletto papa. Il primo latinoamericano e il primo gesuita a guidare la Chiesa cattolica ha scelto il nome di Francesco.
La stampa italiana ha reagito positivamente. Secondo La Repubblica l'elezione di Bergoglio è "un rovesciamento geografico e culturale […], un gesto politico che scuote Roma parlando al mondo. Un gesto di apertura e di speranza che chiude un'epoca e porta il Papa fuori dai Sacri Palazzi."


 tenemos un papa tanguero …;-)
 Marilena Nardi


Francesco I
Jan-Erik Ander

Riber Hanssohn


FRG USE ONLY 130314 AFR ILLUSTRATION BY DAVID ROWE POPE FRANCIS VATICAN FUMATA BIANCA
David Rowe


habemus
Tiziano Riverso



Francesco e il lupo
Tiziano Riverso
Nota a questa vignetta della presunta collusione con la dittatura:
[...] A tracciarlo meglio di tutti mi pare sia stato il New York Times, in un articolo firmato dai quattro corrispondenti di Buenos Aires, Portland, Rio de Janeiro e Montevideo. Ci sono esplicitate le durissime accuse, ma anche i controcanti di voci decisamente poco papaline come quella del teologo della liberazione Leonardo Boff, che si dice addirittura incoraggiato dalla sua nomina a pontefice. Ho letto anche le dichiarazioni di Alicia Oliveira, ben nota per il suo lavoro nel ruolo di Difensora dei diritti umani a Buenos Aires, che sostiene la versione dei fatti di Bergoglio e che grazie a lui si ritiene scampata a una fine da desaparecida. Alle loro si è aggiunta la voce autorevole di Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace per la sua lotta contro la dittatura argentina, che ha escluso complicità di Bergoglio con il regime militare. A dirimere ulteriormente le ombre è intervenuto il giorno dopo l'elezione anche Jorge Ithurburu, presidente dell'Associazione 24 marzo, storica organizzazione parte civile nei processi contro i militari argentini in Italia, che ai microfoni dell'AGI ha respinto con decisione le accuse sui rapporti tra l'arcivescovo di Buenos Aires e la giunta militare negli anni della dittatura. "Una cosa è la responsabilità della chiesa cattolica come organizzazione, un'altra quella dei singoli. Bergoglio all'epoca non era neanche vescovo e di sue responsabilità individuali non c'è traccia. [...] Ho invece notizia del suo lavoro di mediazione per salvare vite in pericolo."(fonte)

Negli ultimi twitter spediti da Papa Francesco, prima che l'account Twitter fosse sospeso,
scrive :

Quiero aclarar que actué siempre bajo las órdenes de Dios, todo fue con obediencia debida... No tengo nada que ver con la dictadura...
e ribadisce:

Insisto con respecto a la dictadura, sólo ayudé ocultando gente que era perseguida, nomás parece que la oculté muy bien...



Tomas Serrano

Welcome
Cartoonist Rajeendra Kumar







Tribute to a renowned Argentinian Cartoonist.
Kyrie eleison Pappa Jorge Mario Bergoglio - (I hope he’d not object to a Gregorian Chant?)
The Last Tango in Buenos Aires…
Kneedo Denk







 primer papa latinoamericano pancho I
Raffa



Non è Francesco
La vignetta oggi su il manifesto
E non fai in tempo a stupirti per la scelta del nome (e della somiglianza con Pryce), che già arrivano le ombre passate di possibili connivenze con la dittatura Argentina. Giudizi differenti da Don Gallo , Enzo Bianchi e P.Zanotelli, che gioiscono, e il Cardinal Martini che (riporta Il Fatto Quotidiano) lo preferiva a Ratzinger. Da leggere anche l’ottimo pezzo di Gennaro Carotenuto. Giornata Argentina e piena di contraddizioni. Proprio l’altroieri Hebe Bonafini delle Madres de Mayo era in visita “ufficiale” a Genova (e aveva ricevuto, grande onore per me, una mia tavola). Anche lei sfiorata da altre polemiche. E’ un mondo difficile.



Paride Puglia




Giannelli Corriere della sera




Pope Francis l
By Mike Keefe, Cagle Cartoons - 3/14/2013



Pope Francis
By Rainer Hachfeld, Neues Deutschland, Germany - 3/14/2013


Un pape d'Amerique du Sud
Chappatte



PORTOS / Franco Portinari



PORTOS / Franco Portinari


VADEMECUM TANGO

Un Papa Argentino! Quale migliore occasione per ricordare il grande Franco Nebbia!
Gianfranco Uber


LO SPIRITO SANTO HA COLPITO
Eletto a sorpresa Papa Francesco al secolo l'argentino gesuita Cardinale Jorge Mario Bergoglio.
Grandi le attese per quelle riforme che i cattolici nel mondo attendono da tempo e che la Curia romana, grande sconfitta di questo Conclave, non è stata in grado di affrontare.
Gianfranco Uber

El Papa es argentino... pero Dios es italiano...:-)
Elena Ospina


Pope Francis as a Gaucho
By Daryl Cagle, CagleCartoons.com - 3/13/2013



14/03/2013

La voce del silenzio

massimo gramellini

È timido, è semplice, è piemontese, anche se parla come Maradona. Chissà se gli basterà essersi chiamato Francesco per seppellire la pompa della Chiesa e la società dei consumi, entrambe degenerate a livelli insostenibili. Di sicuro uno che al suo primo affaccio dal balcone si mette in ginocchio e riesce a fare tacere per quasi mezzo minuto la folla di Roma può essere capace di qualsiasi impresa. Mezzo minuto di silenzio, cioè di spiritualità, qualcosa di molto più ampio della religiosità. Le parole trasmettono emozioni e pensieri. Il silenzio, sentimenti. Erano anni che lo aspettavamo. Anni orribili di applausi ai funerali e di minuti di silenzio inquinati da coretti da stadio non solo negli stadi. Questo terrore di entrare in contatto con se stessi, contrabbandato per empatia ed espansività. Questo bisogno di buttare sempre tutto fuori, per paura di sentire che cosa c’è dentro, fra la pancia e la testa. Il cuore.
Il gesuita Francesco ha mandato nel mondo il suono dimenticato del silenzio. Per trentadue secondi: in televisione un’eternità. Sarebbe bastato che dalla piazza partisse un «viva» o un «daje» per rovinare tutto. E invece una Roma improvvisamente e miracolosamente afona non gli ha sporcato il primo e fondamentale discorso a bocca chiusa. Ora il suo cammino può cominciare, nonostante le difficoltà del caso. Lui è abituato a girare in metropolitana, ma muoversi coi mezzi a Roma risulta piuttosto complicato. Le strade sono piene di buche, in Curia anche di burroni.