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venerdì 4 agosto 2017

Corea del Nord, Kim Jong Un : “Ora possiamo colpire gli USA "

Kim Jong Un
Gio per Buduàr 45
www.caricaturegio.altervista.it





US and North Korea missile test    Alfredo Martirena
US and North Korea missile test
02 Aug 2017




Prickly Kim
BY STEVE SACK, THE MINNEAPOLIS STAR TRIBUNE  -  7/9/2017


danse macabre
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  8/2/2017


Stalemate
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  7/27/2017




HAIRSTYLES    Gianfranco Uber
Forget about Their hair for a moment and try to figure out what's inside their head. If it is possible.
04 May 2017




Showing Power...    Ramses Morales Izquierdo
Showing Power...
07 Aug 2017
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La Corea del Nord è in grado di lanciare missili intercontinentali quando vuole e da ogni località. Il test missilistico del 28 luglio scorso manifesta un ulteriore miglioramento delle capacità offensive del regime, in quanto lanciato in un orario e da un luogo sorprendenti. Non di prima mattina, come accade solitamente, ma intorno alla mezzanotte ora locale, e dalla provincia di Chagang, nel remoto nord del Paese.

La cosa è gravissima!


fonte the Guardian

martedì 9 maggio 2017

Francia: Il duello

MACRON PIÙ CONVINCENTE NEL CONFRONTO TELEVISIVO CON LE PEN
I due candidati alle elezioni presidenziali francesi hanno partecipato a un dibattito televisivo e si sono scontrati su politica interna ed economia

GAULOISES...
Antonio Antunes


Danze francesi
Riber



Deuxième tour - 
© Chappatte dans Le Temps, Suisse


Firuz Kutal


Petar Pismetrovic


race for president
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  5/2/2017



Ramses

Les Français vont choisir entre Marine Le Pen et Emmanuel Macron au deuxième tour des élections présidentielles.
I francesi stanno scegliere tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron al secondo turno delle elezioni presidenziali.
Bado

Elezioni Francesi
Marilena Nardi per Espoir

(continua)

venerdì 8 gennaio 2016

Abusi a Colonia

Almeno 120 donne sono state aggredite, molestate o derubate la notte di San Silvestro da folti gruppi di giovani a Colonia, ma denunce simili sono state presentate anche ad Amburgo e Stoccarda. Le donne che sarebbero state derubate, minacciate o molestate sessualmente durante la festa in piazza da gruppi di uomini in gran parte ubriachi tra i 18 e i 35 anni.

Il capo della polizia di Colonia ha detto che i responsabili sarebbero di origine "araba o nord africana" e il capo del sindacato di polizia della regione, secondo il giornale tedesco Die Welt, avrebbe detto che tra di loro ci sarebbero rifugiati.

La vicenda ha alimentato dubbi sulla reale capacità della Germania, che nel 2015 ha accolto 1,1 milioni di rifugiati l'anno, di integrare la nuova ondata di stranieri e appelli a ridurre il numero di nuovi arrivi. Il parrtito di Merkel, i Cristiano-democratici (Cdu) hanno chiesto pene più severe contro i richiedenti asilo che commettono reati, secondo la bozza di un documento visto da Reuters prima di una riunione dei vertici di partito a Magonza.

Il documento propone che chi sia condannato al carcere o alla libertà vigilata non possa ottenere asilo.

Dal canto suo Angela Merkel ha chiesto «che la piena verità venga messa sul tavolo» senza «sconti ed edulcorazioni» perché altrimenti si avrebbe un «danno» allo stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa.
giovedì 7 gennaio 2016
CAPODANNO A COLONIA

Sembra ormai certo che i brutti fatti della sera di San Silvestro alla stazione di Colonia siano stati generati da una banda di nordafricani da tempo "operante" a Dusseldorf.
Mi auguro che la Polizia tedesca operi velocemente per consegnare alla Giustizia tutti i responsabili delle violenze inaccettabili verso le donne e, cosa non meno grave, del danno alle costose aperture della Cancelliera a favore di una migliore politica di integrazione.
in home page di CartoonMovement

Gianfranco Uber


abuse in cologne
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  1/8/2016



"Help"
BY AREND VAN DAM, POLITICALCARTOONS.COM  -  1/8/2016




Petar Pismestrovic

Responsabilità

Da Colonia
Mauro Biani



Portos


mercoledì 6 gennaio 2016

STAR WARS - The cartoons

 Star Wars: Il risveglio della forza è un evento di proporzioni che vanno al di là della semplice uscita cinematografica. Ne è conferma il bombardamento mediatico, per alcuni eccessivo, che lo sta accompagnando, la presenza del marchio Star Wars ovunque, dalle batterie ai biscotti, i biglietti acquistati con un mese di anticipo e i cento milioni di dollari incassati in prevendita. E il fatto che della saga di Lucas stiamo parlando da settimane e ne continueremo a parlare a lungo considerando il progetto su lungo termine della Lucasfilm/Disney che prevede un film all'anno per i prossimi cinque (uno della trilogia ufficiale ogni due e i progetti standalone negli anni di pausa).
Non potevano quindi mancare le caricature ed i cartoons!
Ecco qui una mia selezione:


Daisy
di Benny



Petry



#bonvi #StarWars Azzardo. Ma era uomo di spirito e poi aveva già -visto- tutto.
*



Star Wars
BY JOE HELLER, GREEN BAY PRESS-GAZETTE  -  12/15/2015




The earnings war 
BY ANGEL BOLIGAN, EL UNIVERSAL, MEXICO CITY, WWW.CAGLECARTOONS.COM  -  12/18/2015



More ISIS Terror 
BY NATE BEELER, THE COLUMBUS DISPATCH  -  12/23/2015 1


Disney Star Wars
BY FREDERICK DELIGNE, NICE-MATIN, FRANCE






HARRISON FORD,
BY RANDY BISH, PITTSBURGH TRIBUNE-REVIEW  -  3/6/2015







El imperio contraataca
BY ANTONIO NERI LICÓN, EL ECONOMISTA, MEXICO  -  10/30/2012


Disney buys Star Wars
BY DAVE GRANLUND, POLITICALCARTOONS.COM  -  11/1/2012


george lucas
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  5/20/2005


Lucas makes a killing
BY PETER LEWIS, AUSTRALIA, POLITICALCARTOONS.COM  -  5/13/2005



STAR WARS    Omar Al Abdallat
ISIS forcing the world to join the dark side
09 Dec 2015



Daisy Ridley
Angineer Ang



lunedì 23 novembre 2015

Madonna!



... Madonna
di Tiziano Riverso


Madonna!

di Nadia Redoglia
La regina del pop, a differenza di molti suoi colleghi, non ha rinunciato alla sua tournée in giro per il mondo. Il titolo (Rebel Heart) in effetti già la dice lunga. Per ciò che riguarda il tour italiano: tre serate tutte a Torino! La prima del 19 è stata un successo grazie alla strepitosa pop star, ma quell’altro l’ha surclassato: il controllo antiterrorismo capillare, cioè sui fans uno per uno (muniti di biglietto e carta d’identità alla mano se no stavi fuori) e uno per uno sui loro involucri al seguito. Un astuccio pur anche di rossetto finiva nelle centinaia di cesti-spazzatura attrezzati ad hoc. Tra i 12mila attesi, circa mille non si sono presentati (resoconto tra biglietti venduti e presenti ai tornelli) ché la psicosi ha prevalso, inoltre c’è da mettere in bilancio chi c’era, ma solo perché non è riuscito a rivendere il biglietto.

Chapeau dunque all’organizzazione per la sicurezza. La sensazione però di “messi alla prova” ovvero di “cavie torinesi” è molto forte: è andata, in ogni caso è andata perché tutto è proceduto bene, quanto a sicurezza. Quanto a tutto il resto, no. E’ infatti impensabile sostenere PER SVAGO, specie a fronte di parecchie decine/centinaia d’euro spesi- a differenza dell’Expo praticamente gratis negli ultimi due mesi- ore di coda, accampamenti, ritardi di ore sull’evento, peraltro pur passibile all’ultimo momento di cancellazione.

E’ ciò che sta accadendo oggi. Sia chiaro: a ragione!

Ma ha da essere ben chiaro molto altro: tutto quanto culturalmente (cultura è ciò che racchiude tutti noi a 360°) legato ad aggregazione con centinaia/migliaia di nostri simili, oggi ha da ritenersi associato a pericolo.

E’ botta tremenda per l’umano essere perché il suo DNA non è compatibile con l’individualismo, nonostante internet e intranet si diano e si siano dati un gran daffare per dimostrarne il contrario…

21 novembre 2015


madonna
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  2/18/2005




non riusciranno a chiuderci in casa
Tiziano Riverso

sabato 11 luglio 2015

Il genocidio di Srebrenica, 20 anni fa, 11 luglio 1995.



sabato 11 luglio 2015
LA COLONNA INFAME
Oggi ci sarebbe da piangere.
Sono 20 anni dal genocidio di più di 8000 giovani bosniaci compiuto dai criminali agli ordini del comandante Mladic e con gli occhi chiusi, se non addirittura con il COLPEVOLE coinvolgimento dell'ONU, come  alcuni documenti sembrano oggi dimostrare.
Resta il pianto di migliaia di madri per un dolore insanabile, resta l'indignazione spero di molti, resta ancora un territorio seminato di mine ancora inesplose (reali e figurative) che tutti i responsabili, ONU per prima, dovrebbero cercare di risanare.
Uber


Srebrenica 20 years safe haven
BY TOM JANSSEN, THE NETHERLANDS  -  7/10/2015

Dalla Stampa:
A Srebrenica, non è tranquillo nemmeno il ventennale. In vista del ricordo - sabato 11 luglio, attese 50 mila persone, 85 tra Capi di Stato e di governo, e ovviamente anche Bill Clinton - del massacro di 8000 bosniaci musulmani da parte dei serbo-bosniaci di Mladic, si è aggrovigliato un nodo di rivelazioni e polemiche. Ieri la Russia ha messo il veto su una risoluzione che all’Onu - in 4 diverse stesure - ha presentato la Gran Bretagna, e che la Serbia giudica «un’umiliazione».

Il succo è definire «genocidio» quello che accadde vent’anni fa, nonostante su questo ci sia ormai piena consapevolezza della pubblica opinione, e riconoscimento ufficiale perché la parola «genocidio» è già iscritta dal 2004 in una sentenza del Tpi, il Tribunale penale internazionale (anche se Mladic non è ancora stato condannato). Ma assieme al procedere della risoluzione, sull’inglese «Observer» sono apparse non poche rivelazioni. L’inchiesta ha rivelato che le truppe dell’Onu fornirono 30 mila litri di benzina che servirono a trasportare le vittime nei campi di morte e a ricoprire le fosse comuni usando bulldozer. Un fatto che ha indignato i bosniaci di Srebrenica, che sabato arriveranno tutti con una latta di benzina in mano.

I documenti declassificati consultati dall’«Observer» rivelano responsabilità di Usa, Francia e Gran Bretagna, che non impedirono il massacro - come potevano, con un atteso raid della Nato - per non rompere le relazioni con i serbi. Di lì a 4 mesi sarebbe partita la trattativa che a dicembre 1995 si concluderà, a Parigi, con gli «accordi di Dayton». Fu, scrive l’«Observer», alla «strenua ricerca della pace» che vennero immolati i martiri musulmani di Srebrenica. Anche spingendo i Caschi blu a ritirarsi. Vent’anni dopo, nel cuore della Ue scossa da Grexit e Brexit, affiora che la riconciliazione nei Balcani, con la Serbia instradata sulla via di Bruxelles (e anche per questo sabato il premier di Belgrado, Aleksandr Vucic, ha deciso che sarà presente) poggia su una sottile lastra di ghiaccio.


Cartoons degli anni scorsi sulla triste vicenda.



Radovan Karadžiæ caught by a skeleton
BY RIBER HANSSON, SVENSKA DAGBLADET, SWEDEN  -  7/25/2008



Serbia Faces World Court
BY PATRICK CHAPPATTE, LE TEMPS, SWITZERLAND  -  2/26/2007

Karadzic en prisión
BY DARIO CASTILLEJOS, EL IMPARCIAL DE MÉXICO  -  7/22/2008

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Radovan Karadzic 
BY OSMANI SIMANCA, A TARDE, BRAZIL  -  7/22/2008



Srebrenica Genocide
  Emrah ARIKAN - 06 Mar 2014


Srebrenica    Makhmud Eshonkulov
Srebrenica 1995 - 03 Aug 2014

Without words
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  10/15/2014

Ultima ora:
Il premier della Serbia, Aleksandar Vucic, è stato cacciato dalla cerimonia per il 20esimo anniversario del massacro di Srebrenica da una folla di persone che ha lanciato sassi e bottiglie contro la sua delegazione. [...]

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(Tag: Bertrams, Bosnia, Camon, Chappatte, Pares Nath, Puglia, Royaards, Taylor Jones)