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venerdì 15 settembre 2017

45° Premio Satira Politica 2017 Forte dei Marmi : i premiati

Sabato 16 Settembre 2017 Capannina di Franceschi Forte dei Marmi ore 17:30

45° Premio Satira Politica 2017


"Il serissimo Premio Satira è giunto quest'anno alla 45esima edizione.

Con ospiti come Fiorello, Ficarra e Picone, Liza Donnelly – cartoonist del “New Yorker” – (sue sono le deliziose vignette di questo post, grazie, Liza!) e poi il giornale satirico francese Le Canard Enchaîné, il creatore di Le più Belle Frasi di Osho, i fotomontaggi satirici dell’Istituto LUPE, il fenomeno Umarells e tanti altri, presentati da Serena Dandini, a La Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi il prossimo 16 settembre – ore 17.30, pomeriggio di un assolato giorno marinaro 8ha promesso il Padreterno) torna, per il 45esimo anno consecutivo, il serissimo Premio Satira che anche per il 2017 rinnova la sua missione: intercettare i professionisti della risata intelligente, dal cinema al fumetto, dalla TV al web, dando spazio a un altro modo di raccontare la realtà.
 Luca Boschi  


I Premiati

martedì 29 marzo 2016

Pakistan: Pasqua insanguata!

Pakistan: Pasqua insanguata!
Irak e Pakistan, pezzi di follia globalizzata.


Parco interreligioso 
Mauro Biani



Pakistan
Marilena Nardi
Terror strikes again. Iqbal Park, Lahore, 27 March 2016.
28 Mar 2016



Bloody Easter
Paolo Lombardi
Lahore Pakistan
27 Mar 2016





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La Notizia
Strage cristiani a Lahore - 72 persone, in maggioranza donne e bambini della minoranza cristiana, sono state uccise in un attacco suicida in un parco pubblico di Lahore, nel Pakistan centrale, gremito di famiglie che celebravano la Pasqua. L'esplosione, di forte entità, è avvenuta vicino a un ingresso del Gulshan-i-Iqbal Park situato nell'area di Iqbal Town, un popolare ritrovo domenicale e particolarmente affollato in occasione della festività cristiana.

Il kamikaze si è fatto esplodere vicino a delle altalene in mezzo alla folla. E' stata una carneficina con oltre 300 feriti, rivendicata dai talebani del gruppo Jamatul Ahrar. Secondo quanto riferito all'ANSA da Xavier P. William, responsabile dell'ong Life for All Pakistan che si occupa di diritti delle minoranze religiose, almeno 51 vittime e 157 feriti appartengono alla comunità cristiana. I sopravvissuti hanno detto di aver visto i corpi smembrati dalla deflagrazione riversi in pozze di sangue. Per trasportare i numerosi feriti negli ospedali sono stati usati i taxi e gli autorisciò che erano parcheggiato all'uscita del parco. Il governo di Islamabad ha dispiegato alcuni reparti dell' esercito per facilitare le operazioni di soccorso. La polizia ha confermato la presenza di un kamikaze e anche l'uso di sfere metalliche nell'esplosivo per aumentare l'effetto letale. Al momento della strage c'era una grande folla nel parco a tal punto che le vie di accesso erano intasate dal traffico. E' emerso che non c'era alcun servizio d'ordine a protezione dei numerosi ingressi del parco pubblico che è uno dei più grandi di Lahore. Il massacro è stato duramente condannato da India, Stati Uniti e anche dall'Italia.

"Il pensiero corre alle piccole vittime pachistane di #Lahore e alla Pasqua insanguinata dalla follia kamikaze #prayforlahore" ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi. Anche la premio Nobel per la pace Malala Yousafzai ha stigmatizzato la strage sempre su Twitter. "Sono sconvolta da un crimine insensato - ha scritto la giovane - che ha colpito gente innocente". Il 15 marzo dello scorso anno due kamikaze sempre del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) Jamat-ul-Ahrar, si erano fatti esplodere all'ingresso di due chiese di Lahore vicine fra loro, la cattolica St.John's Church e la cristiana Christ Church causando 17 morti.

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Un altro gravissimo attentato in Pakistan nel gennaio scorso, in una università.

Students killed in Pakistan
BY SABIR NAZAR, CAGLE.COM  -  1/23/2016


War on Knowledge
Doaa Eladl
Deadly assault on a university in Pakistan. If you want to see more cartoons about terrorism, visit our collection.
20 Jan 2016

mercoledì 25 novembre 2015

25 Nov - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

25 /11/2015
Giornata contro la violenza sulle donne
Day for the Elimination of Violence Against Women

Enough!    Doaa Eladl (Egypt)
stop the violence against women
25 Nov 2015





Day for the Elimination of Violence Against Women    Vilma Vargas (Ecuador)
In my country, six of out 10 ecuadorian women suffer some form of violence.
25 Nov 2015


Stoning    Shahid Atiqullah (Afghanistan)
Stop stoning and the violence against women
25 Nov 2015



Stop alla violenza sulle donne
CeciGian (Italia)
http://cecigian.blogspot.it/


Macho trap    Alex Falcó Chang (Cuba)
Macho trap.
24 Nov 2015




Violencia contra la mujer-PxMolinA (Nicaragua)


No violenza
Riverso


No alla violenza
Silvia Ziche



Firuz Kutal


GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 2015
Ieri era la giornata contro la violenza sulle donne. Impressionante il numero di casi verificati specialmente in Italia ma un po' in tutto il mondo. Gli uomini non dovrebbero sottovalutare questo scandalo.
Prima o poi qualcosa scoppia.
Uber

White ribbon #WhiteRibbonDay
David Rowe





Fonte Ansa: 
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non è una data a caso. E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche a casa nostra, dove la violenza contro le donne è spesso nascosta in ambito domestico.

   La Giornata è stata istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".

   I dati dell'Onu rivelano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona. Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Nel mondo solo 119 Paesi hanno approvato leggi sulla violenza domestica e 125 sul 'sexual harrassment' (le molestie a sfondo sessuale). Dalla ricerca Onu arriva anche la conferma che prosegue la discriminazione in ambito lavorativo tra uomini e donne. I tassi di disoccupazione rimangono piu' elevati per le lavoratrici, e le donne occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi.

   E in Italia, secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale. Si tratta del 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre. Ma se negli ultimi 5 anni sono leggermente diminuite le violenze fisiche o sessuali, aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono.

   Per combattere il fenomeno sul campo fondamentali sono i Centri Antiviolenza. L'utilizzo dei fondi stanziati dal governo per tali strutture di protezione delle donne vittime non risulta sempre chiaro. E' infatti una mappa con molti buchi neri quella presentata di recente da DonneCheContano, piattaforma open data ideata da ActionAid in collaborazione con Dataninja, in occasione dell’incontro “Sulla violenza voglio vederci chiaro” organizzato con Wister (Women for Intelligent and Smart Territories) e D.i.re (Donne in Rete contro la violenza). Solo sette amministrazioni locali (Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia, Firenze e Pistoia) fanno sapere in modo chiaro e trasparente come stanno utilizzando i fondi. Per altre amministrazioni, i dati sono frammentari, deducibili reperendo altri atti amministrativi (Abruzzo) o per via del numero ridotto di strutture presenti (Valle d’Aosta e Basilicata). Per il resto delle Regioni non è stato invece possibile reperire alcun dato.

In Italia non mancano le leggi per combattere la violenza contro le donne, disciplina ulteriormente rafforzata dal Decreto Legge 93 del 2013 sulla violenza di genere, convertito nella Legge 119 del 15 ottobre 2013.  Serve ora pero' una rivoluzione culturale, a partire dalle scuole. "Ma per costruire una nuova cultura - spiega Cotrina Madaghiele, presidente dell'Associazione Genere Femminile - servono modelli, leggi, educazione, protezione. Oggi c'è una maggiore presa di coscienza femminile, ma molta violenza si agita nel sommerso, non segnalata per paura o scarsa consapevolezza. La violenza domestica è molto più diffusa di quanto si pensi. Resta nella sfera privata in gran parte invisibile e sottodenunciata".

   Con la Legge n. 107 di luglio 2015, è stata introdotta la previsione dell'educazione alla parità tra i sessi nelle scuole di ogni ordine e grado. E' per questo che, secondo Associazione Genere Femminile, è necessario "prima di tutto, di promuovere nei programmi scolastici l'educazione alle relazioni non discriminatorie e il rispetto delle differenze di genere.

  I centri antiviolenza in Italia