Elettroshock o poesia? La poesia dell'Alda, perchè qua già s'era ascoltata per una bellissima occasione. E come dice Carlo: continuiamo a cercare salvezza negli elettroshock senza sapere che solo la poesia può salvarci. MAURO BIANIhttp://maurobiani.splinder.com/ ◘___________________________________
(Sono una piccola ape furibonda.) Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura.
Alda Merini: "Si nasce destinati a scrivere" (Mantova Festival della letteratura '08)
E' subito commozione. Vederla salire a fatica sul palco, sentirla scherzare immediatamente sul viaggio e sul caldo, persino sentirle dire "c'è troppa gente" smuove un sincero singulto dell'anima. Alda Merini è la presenza disperata e vincente della poesia.
Si vede in lei la fragilità di una donna che ha sofferto e che ha saputo tenere per sé una parte del dolore. Non dice tutto, Alda Merini, ma quello che dice è vero e diretto.
Non dice, per esempio, tutta la verità sui manicomi: "non la dirò mai per il rispetto che ho per i giovani, che non devono capire quella tremenda realtà". E' una donna fuori da ogni previsione, ingestibile ma incontestabile. Non ha pudori quando racconta di sé, ma non cade mai nell'oscenità. Si conserva, così, innocente e al riparo da ogni giudizio.
Ironizza tanto su sé stessa quanto sulle donne di oggi, racconta aneddoti e barzellette, è irriverente ma sempre dignitosa. Intanto riferisce a sprazzi, in una lingua senza consequenzialità, l'intensa "macerazione interiore" dei suoi anni in manicomio. Le verità che sceglie di dire, la Merini le dice senza mezzi termini. Parla di come sia stata salvata, da questo "dottor G." al quale scrisse molte lettere, un dottore che, dandole fiducia, la fece tornare a scrivere. Solo in quel luogo di assurda miseria poté ritrovare la propria "felicità intellettuale", negli anni in cui, fuori, l'intelligenza di una donna veniva "violentata moralmente". La voce della Merini, come quella della poesia, è sempre gentile, anche quando risponde con toni burberi ma mai offensivi.
Si sente che il pubblico le vuole bene. Senza perché e senza domande, che infatti sono poche, superflue. I discorsi di questa poetessa non sono linee, sono disegni di una mente pura, ricordano l'infanzia e contengono tutta la tenerezza della vecchiaia.
In questo incontro si parla di malattia e di scrittura, che, avverte, "non è certo una terapia, altrimenti ci sarebbe un'inflazione! E' la follia, che a volte può salvare, quando è un modo per reagire alla violenza del mondo". Ma non si parla, o almeno non esplicitamente, delle sue poesie, che forse dimentica dopo averle scritte. Come tutti i poeti, la Merini ha una lunga memoria di vita, eppure preferisce vivere nel suo presente, rimuovere il passato e scrivere, poiché "si nasce destinati a scrivere".
Alcune delle sue splendide poesie :
Corpo, ludibrio grigio con le tue scarlatte voglie, fino a quando mi imprigionerai? anima circonflessa, circonfusa e incapace, anima circoncisa, che fai distesa nel corpo?
E più facile ancora mi sarebbe
scendere a te per le più buie scale,
quelle del desiderio che mi assalta
come lupo infecondo nella notte.
So che tu coglieresti dei miei frutti
con le mani sapienti del perdono...
E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza...
Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.
(Alda Merini)
SONO FOLLE DI TE, AMORE
Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
Alda Merini
Torna amore
Torna amore
vela delicata e libera
che occupi
il pensiero della mia terra
sto morendo sulla grandiosità di un fiume
che è rosso di desiderio
e vorrebbe
travolgere il tuo amore. Alda Merini
*
Mi sono innamorata
Mi sono innamorata delle mie stesse ali d'angelo, delle mie nari che succhiano la notte, mi sono innamorata di me e dei miei tormenti. Un erpice che scava dentro le cose, o forse fatta donzella ho perso le mie sembianze. Come sei nudo, amore, nudo e senza difesa: io sono la vera cetra che ti colpisce nel petto e ti da larga resa.
Alda Merini
" Io sono folle, folle,
folle di amore per te
io gemo di tenerezza
perchè sono folle, folle
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino
era sì caldo
che a me dettava questa confusione
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione."
Alda Merini
Descrizione
Terribile e pietosa, crudele e dolcissima, la croce è il simbolo più drammatico del cristianesimo, e più provocatorio della storia: l'immagine dolorosa di Dio che si fa uomo e muore per la sua salvezza ha suscitato e continua a suscitare infinito sgomento e pietà. In questo libro, il quinto dedicato a figure sacre, la poesia di Alda Merini evoca, con una forza visionaria di rara suggestione e intensità, il momento più tragico ed emblematico della figura di Cristo, per la prima volta rappresentato dalla poetessa milanese accanto alla Vergine, in un dittico di sublime potenze espressiva e di altissima tensione emotiva.
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una dedica del professore ...
da un suo aforisma Gava ha fatto un capolavoro:
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita.addio Alda
Pubblicato da gavavenezia http://www.insertosatirico.com/