domenica 8 ottobre 2023

A Narges Mohammadi il NOBEL PER LA PACE 2023

 Narges Mohammadi (Zanjan, 21 aprile 1972) è un'attivista iraniana, vice-presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016. Il 6 ottobre 2023 è stata insignita del Premio Nobel per la pace "per la sua battaglia contro l'oppressione delle donne in Iran e per promuovere diritti umani e libertà per tutti".

Un Nobel da 154 frustrate e 31 anni di carcere  

Narges Mohammadi-Premio nobel pace 2023.

GIO / Mariagrazia Quaranta 


Ali, 17 ans, est le fils de Narges Mohammadi, Nobel de la paix. Il a appris la récompense décernée à sa mère ce matin, alors qu'il était en cours de physique-chimie. Il raconte à 

@Libe

 : «Sans que le prof me voit, je n’ai pas arrêté de rafraîchir la page sur mon portable. Quand la fin de la classe a sonné, j’ai foncé, quitté le lycée et suis rentré direct à la maison, j’avais besoin de célébrer avec mon père. On est très très fiers et très heureux, c’est assez fou. Ce prix est pour ma mère, mais pas seulement. Il est pour toutes les personnes qui se battent en Iran, pour toutes les prisonnières, pour les femmes aussi qui se battent contre le régime des talibans en Afghanistan.»




NOBEL PER LA PACE 2023

 Il Comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il Nobel per la Pace del 2023 all’attivista iraniana Narges Mohammadi per «la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e la sua lotta per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti».

Finalmente un Nobel per la Pace che troverà d'accordo tutti... o quasi.

Gianfranco Uber


Nobel Prize salutes the courage of Iranian women 
by Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland
https://politicalcartoons.com/cartoon/278918







let the sunshine in

#NargesMohammadi

Fabio Magnascutti



Woman Life Freedom

The Norwegian Nobel Committee has decided to award the 2023 
@NobelPrize
 to Narges Mohammadi for her fight against the oppression of women in Iran and her fight to promote human rights and freedom for all. 

#NobelPrize #مهسا_امینی #Mahsa_Amini
Gianluca Costantini

Narges Mohammadi awarded Nobel Peace Prize.
Roar Hagen - Norvegia


Nobel Prize for Narges Mohammadi 
by Rainer Hachfeld, Germany, PoliticalCartoons.com





Rahma Cartoons
8 October 2023
Narges Mohammadi
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https://cartoonmovement.com/cartoon/narges-mohammadi

Narges Mohammadi, lauréate du Prix Nobel
Heng (Singapour)


Vu par… Mana Neyestani




‎هزار روز انتظار
‎به مناسبت هزارمین روز حبس نرگس محمدی،
It is totally outrageous that today this is Narges' 1000th day behind bars in Iran! And all for her peaceful support of human rights.
Shahrokh Heidari Sorjani




Ali, figlio di Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace: “Questo premio è per tutti i prigionieri, per le donne che combattono”

Alle 16, il liceale apprese la notizia mentre era in classe. Insieme a suo padre e alla sorella gemella Khiana, ritiene che questo premio implichi “una maggiore responsabilità” nel continuare la lotta per l’uguaglianza.

di Sonia Delesalle-Stolper

Ali ha 16 anni, è uno studente del primo anno in un liceo di Parigi. Questo venerdì mattina, poco prima delle 11, era a lezione di fisica e chimica. “Sapevo che in quel momento sarebbe arrivato l’annuncio del Premio Nobel per la Pace, quindi, con discrezione, senza che l’insegnante mi vedesse, ho continuato ad aggiornare la pagina sul mio portatile, ma è durato qualche minuto prima che comparisse il nome di mia madre!” dice al telefono a Libération. La sua voce è un po' affannata, il telefono non si è fermato dall'annuncio che il premio è stato assegnato a Narges Mohammadi. “Siamo molto, molto orgogliosi e molto felici, è davvero pazzesco”, aggiunge Ali, che è riuscito a rimanere calmo e in silenzio fino alla fine del suo corso.In effetti, avevo così paura di tradirmi che evitavo di stabilire un contatto visivo con i miei amici. Quando è suonata la fine della lezione sono corsa fuori, sono uscita da scuola e sono andata dritta a casa, dovevo festeggiare con mio padre”.

È metà pomeriggio e Ali confida ridacchiando: “Mia sorella gemella Khiana va ancora al liceo. Ci sono buone probabilità che non se ne sia ancora accorta, non è molto sui social network, avrà una bella sorpresa quando tornerà a casa. La sua voce si incrina un po' quando spiega che "non parla con nostra madre da due anni". Il regime non permette alle persone a lei più vicine, al marito Taghi Rahmani, anch'egli oppositore di lunga data, e ai loro due figli, Ali e Khiana, tutti rifugiati da otto anni in Francia, di parlare direttamente con Narges, incarcerato nel sinistro Il carcere di Evin, nel cuore di Teheran. “I contatti avvengono tramite le mie zie e i miei zii a Teheran, che a volte possono parlarle o vederla”.

Nella conversazione interviene poi il padre, Taghi Rahmani. “Il Premio Nobel per la Pace è un immenso prestigio, un immenso motivo di orgoglio, ma è anche una responsabilità aggiuntiva. Come lei stessa ha affermato nel messaggio che aveva preparato e dettato alla sorella, questo premio non fa altro che rafforzare la lotta, la determinazione di tutti noi, per ottenere tre cose in Iran: democrazia, libertà e uguaglianza." Né lui né suo figlio si aspettano che il rilascio di Narges venga accelerato dalla concessione di questo premio. "Al contrario, c'è indubbiamente il rischio di ripercussioni in carcere", giudica Ali. Ma “l’importante è che il cammino verso la libertà continui, che si intensifichi la lotta contro le discriminazioni etniche, di genere e sociali”,aggiunge suo padre.


Le reazioni dopo l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace all'iraniana Narges Mohammadi: “È anche il riconoscimento della rivoluzione “Donne, Vita, Libertà””

Medio Oriente

6 ottobre 2023

Diverse ore dopo il premio Nobel, la sua famiglia in Francia non sapeva ancora come Narges avesse ricevuto la notizia tra le mura della sua prigione. «Nel complesso sta abbastanza bene, anche se da due anni è sottoposta a pesanti cure mediche e all'intervento a cuore aperto, che in carcere non è facile», spiega Taghi . Ma vorrebbe che menzionassimo altri due prigionieri politici che attualmente versano in pessime condizioni di salute, Nahid Taghavi e Mahvash Sabet”.

“Questo premio è per mia madre, ma non solo. È per tutte le persone che combattono in Iran, per tutti i prigionieri, anche per le donne che combattono contro il regime talebano in Afghanistan”, aggiunge Ali. Non ci sarà una vera e propria festa per festeggiare il premio. Sabato l'adolescente visiterà sicuramente l'associazione Seda, che in persiano significa “la voce” e che aiuta i rifugiati al loro arrivo. L’organizzazione è gestita da “una persona molto, molto cara al mio cuore, vederla sarà un modo per festeggiare questo premio”.

Il Premio Nobel verrà ufficialmente assegnato durante una cerimonia che si terrà a Oslo all'inizio di dicembre. Taghi, Ali e Khiana andranno lì insieme per rappresentare Narges. "A meno che, possiamo sempre sperare, non verrà rilasciata per allora e le sarà permesso di andare lì con noi."



sabato 7 ottobre 2023

Numero Unico, Burägh 2023 Nove Ottobre: la copertina firmata Benny Nicolini

 

E' in edicola il Numero Unico edizione 2023!

Benny Nicolini, Premio "Rino Montanari" 2023, ha realizzato il disegno di copertina del Numero Unico di Fidenza, la pubblicazione che dal 1898 caratterizza la festa patronale.






"Buragh 2023 NOVE OTTOBRE" l'attuale testata del numero unico in continuità con la tradizione riprende questa disegnata da PIR (Quirino Bernardi) per l'edizione del 1927.

Già dalla precedente edizione del 1922, la prima dopo la prima guerra mondiale, "NOVE OTTOBRE" è la testata del numero unico e resiste fino al 1938 quando la pubblicazione viene interrotta in quanto il "clima politico" anticipa la tragedia della seconda guerra mondiale.

La pubblicazione con la testata "Numero unico", grazie soprattutto all'impegno della Famiglia fidentina, riprende subito dopo la guerra, nel 1946, e continua per mezzo secolo fino a lasciare il testimone all'emergente "Asino che ride"...

Dal 1898, solo le guerre hanno fermato la pubblicazione del nostro fogliaccio, quindi è beneaugurante comperare il Numero Unico!


PIR (Quirino Bernardi) per l'edizione del 1927

Numero Unico, Burägh 2022 Nove Ottobre: la copertina firmata Cannistrà


giovedì 5 ottobre 2023

Laicità e anticlericalismo. Una storia con origini lontane

 By Il giornale di Libex 2023



La lanterna magica 1863


Laicità e anticlericalismo. Una storia con origini lontane

DINO ALOI | Editore e storico della satira grafica


Laicità e anticlericalismo.

La satira anticlericale in Italia ha origini lontane, ovvero pone le sue radici nel Risorgimentoper questioni principalmente politiche in quanto lo Stato Pontificio si è sempre opposto all’unificazione italiana. Oltretutto, la posizione dedita alla laicità ha sempre visto come fenomeno naturale una netta distinzionetra potere spirituale e potere temporale.

Il papa agiva infatti come un capo di stato avocando a sé sia un potere politico (temporale e di governo) che quello spirituale. I satirici che nella loro natura hanno già per traverso ogni tipo di potere – finanziario, politico, militare, istituzionale, giuridico, ecc. – non potevano che avere fortemente inviso anche quello di un papato che oltretutto era anche rappresentante di ostentate ricchezze. È dunque normale che durante la Repubblica Romana, nel 1849, nel momento incui si insediò il triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, con la fuga temporanea del papa Pio IX a Gaeta, sia uscito a  Roma un giornale come “Don Pirlone” in cui l’obiettivo di dileggio principale era proprio il potere della chiesa. Non sono certo da meno altri giornali, fortemente favorevoli alla riunificazione italiana come “Il Fischietto” di Torino e “Il Lampione di Firenze”. Su quest’ultimo le vignette contro il papa abbondano, mentre il giornale torinese si pone in modo più leggero e politico non gettando un vero e proprio guanto di sfida e ponendosi principalmente in chiave anti austriaca.

Dopo l’Unità del 1861 si pone dunque ciò che sarà chiamata “la questione romana” ovvero l’atteggiamento da tenere nei confronti dello Stato Pontificio, con personaggi come Garibaldi che cerca di andare ad occupare i territori per ben due volte (Aspromonte, 1862 e Mentana, 1867) nonostante gli accordi con il regno appena nato, cosa che lo costringerà alla ritirata sotto le fucilate degli stessi piemontesi.

Curiosa la posizione francese che, con Napoleone III, si trova ad essere protettore sia del regno d’Italia che, nel contempo, dello Stato Pontificio, una sorta di arbitro o di vigile urbano che tende a non far acuire conflitti tra le due parti.

La posizione della chiesa, contraria al Risorgimento porterà ovviamente ad una maggiore laicizzazione dello stato anche per via del decreto “Non expedit” emanato da Pio IX (29 febbraio 1868), che impediva ai cattolici di partecipare alla vita politica nazionale, dando ovviamente il fianco a coloro che incrementarono anche l’anticlericalismo. Dopo la battaglia di Sedan (1870), apice della guerra franco-prussiana che vede la disfatta dei francesi, gli italiani, attraverso l’esercito, si fanno più arditi e appena 20 giorni dopo, in una città senza più la protezione francese, occupano l’urbe attraverso la “Breccia di Porta Pia”. Nonostante l’emanazione

Rata Lunga (Galantara), Clericalismo, L’asino 1914

della “legge delle guarentigie” (13 maggio 1871) da parte dello Stato italiano, ora riunificatosi e con Roma capitale, in cui si stabilivano tutta una serie di privilegi per il papato, non essendo stata riconosciuta dalla parte clericale, i papi restarono chiusi all’interno dei loro territori, ormai molto ridotti, per sessant’anni, sino alla firma dei “Patti lateranensi” (11 febbraio 1929) in cui si stabiliva un accordo formale tra stato e chiesa. La presa di Roma porto alla fuga i redattori del giornale di ispirazione cattolica “Cassandrino”.

Oltre alla satirica anticlericale è opportuno osservare che anche nell’Ottocento vi furono molti giornali satirici di chiara posizione  cattolica e antigovernativa come “La Frusta”, “La Lente” e “Il Caccialepre”, giusto per citarne alcuni. Il più importante di questi sarà poi nel Novecento “Il Mulo”, nato su posizioni ultracattoliche, antisocialista e antimassonico, per contrastare il grande successo de “L’Asino” creato da Guido Podrecca e Gabriele Galantara.

Spesso mi diverto a mostrare le vignette laiche contro il papa dell’Ottocento in quanto, essendo ormai storicizzate, non devono passare sotto le forche caudine di un politicamene corretto oggi imperante, un qualcosa che è decisamente in funzione antisatirica e soprattutto antipensiero, volto a un’omologazione che può far comodo ai poteri davvero forti, non quelli politici ma più propriamente quelli capitalisti/finanziari. Le vignette contro la chiesa e contro il papa nello specifico, in quanto rappresentante principale, erano davvero forti e oggi non passerebbero nemmeno la censura. Motivo in più per poterle godere e soprattutto continuare a farle girare.

Galantara fu davvero autore di vignette anche molto forti rivolte a Leone XIII e soprattuttocontro Pio X, bersaglio prediletto dalla satira socialista nascente proprio in quegli anni. Il Giornale “L’Asino” venne infatti fondato nello stesso anno del Partito Socialista Italiano (1892) e possiamo considerarlo il primo foglio socialista italiano - e lo rimarrà fino alla sua censura nel 1925 - in cui ci si inizia a preoccupare degli oppressi e dei deboli come i contadini e gli operai che finalmente trovano qualcuno che politicamente inizia a farsi carico delle loro problematiche. La politica resta appannaggio della borghesia, ma quantomeno è una borghesia che guarda oltre gli interessi di classe.

In Francia, le riviste su posizioni anticlericali sono molte, anche queste sempre in veste antipotere ricoperto dalla chiesa, giornali che si scagliano ferocemente contro le ricchezze accumulate anche grazie agli oboli.Tra queste citiamo “Le Canard Sauvage” (1901), La Calotte (1906-1912) e soprattutto “L’Assiette au Beurre” (1901-1912) che videro come collaboratori artisti di prima grandezza, pittori e vignettisti satirici, Théophile Alexandre Steinlen, Juan Gris, František Kupka e Gustave-Henri Jossot, ma anche alcuni italiani come lo stesso Gabriele Galantara (che dedicò al Vaticano un intero numero del giornale) e Cesare Giri (in arte “Giris”, anche lui artefice di un numero sull’elezione del nuovo pontefice Pio X).

La laicità prende forma e si concretizza certamente grazie all’uso delle vignette che mettono alla berlina piccoli soprusi esercitati dal potere dei rappresentanti della chiesa, facendo sorridere ma nel contempo riflettere su certi atteggiamenti, cercando di portare la gente a pensare con la propria testa.

Una storia antica che ci permette di poter godere di riflessioni del passato, osservando i disegni,a prescindere dalle posizioni politiche personali •

Frantis!ek Kupka, Religions, L'assiette au Beurre, 1904

Lange-Gabriel (Asmode"e), La pieuvre, La Calotte n°12 (30 novembre 1906)

Curatela editoriale

Thierry Vissol

Direttore responsabile

Oscar Antonio Buonamano

www.pagina21.eu

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Il giornale di Libex 2023



sabato 30 settembre 2023

Saint-Just-le-Martel 2023

 

🎉Voici la superbe affiche du 42ème Salon International de Saint-Just-le-Martel réalisée par Ballouhey Dessins/Humour/Presse, 🏆lauréat du prix de l'humour vache 2022.

Dal 23 settembre al 1 ottobre, disegnatori provenienti dalla Francia, dall'Europa e da altri continenti si incontrano a Saint-Just-le-Martel per raccontare il mondo come lo vedono attraverso gli spietati prismi dell'umorismo e della caricatura.

Il programma si rivolge a un pubblico di tutte le età e di tutte le sensibilità.

Dalle mostre prestigiose alle mostre collettive ideate da giovani cartoonist in erba, tra satira e poesia, ce n'è per tutti i gusti tra le corsie della mostra. Caricature dal vivo, autografi, animazioni e dibattiti saranno ovviamente in programma per reinventare questo mondo che a volte fa paura....ma che fa anche ridere.

All'inaugurazione erano presenti numerosi esponenti di Cartooning for Peace. Ricordiamo la presenza eccezionale di Wimar (Cuba) e Shilov (Russia), due fumettisti esiliati in Francia che Cartooning for Peace e i suoi partner hanno sostenuto e che ci ricordano la gravità delle minacce che gravano sulla professione. Anche i loro disegni sono oggetto di una mostra.

Cartooning for Peace presenta in questa occasione la mostra “Giustizia per l'Ucraina”, prodotta in collaborazione con Amnesty International. 

Cartooning for Peace ha ricevuto per la seconda volta il premio per l’album “Porcelain Pencil” per il libro “Lasciaci in pace!” » , pubblicato da Gallimard Editions, in collaborazione con Amnesty International e France Médias Monde e con la prefazione di Pierre Haski.


Prix de l’Humour Vache 2023: 

Kak, 

fumettista del quotidiano l'Opinion, dei settimanali Franc-Tireur e Le Film français. e il mensile L’Activitéimmobilier. 

È anche presidente di Cartooning for Peace.

Nel corso del suo discorso, Kak ha dedicato il suo premio a tutti i fumettisti e giornalisti che lavorano in paesi non democratici e che rischiano il carcere, o peggio.






Gli ultimi disegni di Kak:

mercoledì 27 settembre 2023

Chi era Napolitano? L'ultimo dei Savoia?

 Addio a Giorgio Napolitano. L’ex capo dello stato aveva 98 anni. È stato il primo Presidente della Repubblica italiana a essere rieletto per un secondo mandato.

Chi era Napolitano?
Un uomo complesso: voce dissenziente contro l'Urss invasore della Cecoslovacchia, migliorista della destra comunista, "my favourite communist" di Henry Kissinger, firmatario del lodo Alfano e del legittimo impedimento, primo presidente in carica interrogato dai pm nel processo per la presunta trattativa Stato-mafia, primo presidente eletto due volte.

GIO / Mariagrazia Quaranta 
www.caricaturegio.altervista.it


RE GIORGIO
 Il 5 agosto 2011 arriva la famosa lettera della Banca comune europea a firma del presidente uscente Claude Trichet e da quello designato Mario Draghi. A novembre Berlusconi prende atto di non avere più una maggioranza parlamentare alla camera. I titoli di stato sono sotto una serie di attacchi speculativi. 

Napolitano si accorda con Berlusconi: approvata la finanziaria il premier si dimetterà. Così avviene. Napolitano intanto ha nominato Monti senatore a vita. Subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio viene chiamato a palazzo Chigi. Ed è per questa mossa che “salva” l’Italia – secondo alcuni, la rovina secondo altri – che il New York Times definisce Napolitano «Re Giorgio», per la sua volitiva scelta di andare oltre le prerogative presidenziali e dirigere dal Quirinale la scelta.
fonte: https://www.editorialedomani.it/politica/italia/giorgio-napolitano-morte-ricordo-vita-98-anni-japt1pi7



#Napolitano 

"Quando eravamo re"

Mauro Biani



Se n’è andato uno dei personaggi politici più rilevanti degli ultimi cinquant’anni e, in particolare, del primo scorcio di questo secolo, in cui Giorgio Napolitano ha infranto una regola non scritta e inaugurato il doppio mandato presidenziale, poi replicato da Mattarella.

Esponente più autorevole dell’ala migliorista del Partito Comunista, Napolitano è stato per anni amato, rispettato e combattuto con la stessa veemenza, come capita solo ai grandi personaggi.

Ma è stato, in modo a volte decisionista e spesso impopolare, argine ai populismi in ascesa, nel pieno della più grande frattura della Seconda Repubblica.

Non ha mai avuto il carisma naturale di un Pertini né l’empatia di un Mattarella, ma Giorgio Napolitano è stato a suo modo la perfetta incarnazione di una stagione di mezzo di cui, prima e meglio di altri, ha intuito la degenerazione, al punto che in molti oggi, a distanza di anni, ne rivalutano l’azione e il pensiero.

Napolitano aveva 98 anni. Gli sia lieve la terra.

Lorenzo Tosa



Giorgio Napolitano

Marilena Nardi

#Disegno #inchiostro #ritratto #caricatura #napolitano #GiorgioNapolitano #italia



Napolitano
Achille Superbi




MISERIA E NOBILTA'

sul mio Blog ho trovato più di 80 vignette ispirate allo scomparso "re" Presidente Napolitano.

Per chi vuole basta "cliccare" sull'etichetta del suo nome.

Luci ed ombre inevitabili nella sua lunga vita politica.

Uno dei peccati che da destra non gli hanno mai perdonato è la caduta di Berlusconi che poi ha cercato di far dimenticare analogamente alla sua vecchia militanza comunista.

Ne scelgo una in relazione alla sua napolitanità e in ricordo d un altro grande napoletano , le altre, se ne aveste voglia, potreste scorrerle sul blog.

Gianfranco Uber


LAICA
Ha fatto molto discutere (e molto lo farà ancora) la decisione di Papa Francesco di rendere omaggio alla salma di Giorgio Napolitano in Senato evitando di benedirla e di farsi il segno della Croce, in grande rispetto delle volontà dello scomparso.
Non si può non sottolineare la coincidenza di questo gesto con la recente presentazione della legge che renderebbe obbligatoria la presenza del Crocifisso in ogni ufficio pubblico e che tende a cancellare quella laicità dello Stato voluta dalla Costituzione.
Gianfranco Uber






A volte ritornano

Mario Natangelo

#Napolitano #giorgionapolitano Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo



Funerali dello stato 
Mario Natangelo

#Napolitano #giorgionapolitano #MatteoMessinaDenaro #funeralidistato #mafia Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo



In quasi 70 anni di attività politica, ci sono stati molti Giorgio Napolitano.

C’è stato il Napolitano filo sovietico del 1956, c’è stato il Napolitano migliorista che ha anticipato la svolta socialdemocratica, c’è stato il Napolitano contro Berlinguer sulla questione morale, c’è stato il Napolitano che tesseva legami con Washington (e Kissinger lo chiamava "il mio comunista preferito"), c’è stato il Napolitano al Viminale che ha inventato i primi centri per migranti, c’è stato il Napolitano presidente della Repubblica che firmava tutte le leggi ad personam di Berlusconi, comprese quelle che poi la Consulta dichiarerà anticostituzionali.

Ma l’impronta politica più forte sulla storia del Paese Napolitano l’ha lasciata nel 2011, quando caduto Berlusconi lui decise, dal Quirinale, di non sciogliere le Camere e di fare Mario Monti premier. Per l’Italia, quello fu un bivio: se si fosse votato con ogni probabilità avrebbe vinto il Pd di Bersani, allora alleato con Vendola e Di Pietro, i sondaggi erano unanimi.

Invece il Presidente scelse l’uomo della Troika, il Pd fece disgraziatamente sua quell’agenda d’austerità e in un anno e mezzo di Monti milioni di voti si spostarono dal centrosinistra ai Cinque Stelle, così nel 2013 alle urne ci fu il pareggio e poi le larghe intese.

Non si sa come sarebbe andata la storia, se Napolitano avesse deciso diversamente.  Si sa però che il Quirinale si fece da arbitro neutrale a giocatore in campo, decidendo anche il risultato della partita. 

E forse partì così quella deriva presidenzialista che oggi la destra vuole formalizzare, stravolgendo la Costituzione.

Alessandro Giglioli

Il cordoglio bipartisan
Marassi


È MORTO NAPOLITANO, L’AMIKO AMERIKANO

È l’unico «comunista» cui gli Stati Uniti abbiano concesso il visto d’ingresso. Per ritirare un Premio intitolato a Henry Kissinger, il Segretario di Stato americano regista del golpe di Pinochet, responsabile dell’assassino di Salvador Allende e dell’eccidio di migliaia di cileni. Dotato di un’altezzosità non comune, che gli valse il discutibile nomignolo di «Re Giorgio», Napolitano fu, nel Pci che si vantava del proprio monolitismo, il più autorevole esponente della corrente migliorista. Ne facevano parte riformisti all’acqua di rose il cui scopo era sorpassare i socialisti da destra. Tirate le somme, GP è stato uno dei peggiori presidenti della Repubblica. Tra le sue ultime performance, l’incarico di governo a Matteo Renzi.  Per indubbi requisiti elettorali, ma soprattutto per affinità elettive.

Ivano Sartori


L'uomo di Pasqua

Riccardo Mannelli


L'ultimo dei Savoia? No! L'ultimo comunista non comunista.
Giannelli


 

martedì 26 settembre 2023

Torino: 𝗠𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗹𝘂𝗰𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶⁣


MOSTRA DI GIANLUCA COSTANTINI
Mercoledì 27 settembre, ore 18.00, Galleria Caracol, Via Sant’Anselmo, 26

Mostra personale di Gianluca Costantini (Channeldraw.org), un’antologia di illustrazioni composta da circa 30 opere che trattano principalmente i temi del lavoro e dei diritti umani. Tra i massimi esponenti italiani del graphic journalism, Costantini da anni combatte per i diritti umani attraverso il disegno. Ultimo giorno apertura mostra 14 ottobre.



Pubblico Chiunque su Facebook o fuori Facebook
🎨💪 ​𝗠𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗹𝘂𝗰𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶⁣ - 𝗝𝗙𝗗 🎨💪
⁣⁣⁣
"𝘓'𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘦 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘰𝘮𝘰-𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢𝘪𝘰, 𝘪𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘰𝘮𝘰-𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘯𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘩𝘢 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘧𝘢𝘣𝘣𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦. 𝘓’𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪, 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦𝘯𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘪 𝘳𝘰𝘣𝘰𝘵 𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦. 𝘜𝘯 𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘵𝘰𝘳𝘦, 𝘦̀ 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘳𝘳𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘶̀.
𝘓𝘢 𝘴𝘪𝘮𝘣𝘪𝘰𝘴𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘧𝘪𝘴𝘪𝘤𝘢, 𝘮𝘦𝘤𝘤𝘢𝘯𝘪𝘤𝘢, 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘶𝘢𝘭𝘦: 𝘭'𝘢𝘭𝘨𝘰𝘳𝘪𝘵𝘮𝘰 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪, 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘰 𝘶𝘭𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦. 𝘓'𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘰 𝘳𝘢𝘭𝘭𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘦̀ 𝘳𝘪𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘮𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘦 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪."

Vi diamo appuntamento 𝗶𝗹 𝟮𝟳 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹 (via Sant’Anselmo 26/D), realtà che a Torino sta lavorando moltissimo sulle illustrazioni, per la mostra di Gianluca Costantini, curata da Leonardo Guardigli.⁣

L’inaugurazione avverrà alla presenza dell’artista, un’antologia di illustrazioni composta da circa 30 opere che trattano principalmente i temi del lavoro e dei diritti umani, tra cui anche l’immagine guida di Job Film Days.
Tra i massimi esponenti italiani del graphic journalism, Costantini da anni combatte per i diritti umani attraverso il disegno. L’esposizione sarà poi visitabile 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟭𝟰 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲.⁣

🟡 𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼⁣

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𝗕𝗜𝗢
Gianluca Costantini è un artista attivista che da anni combatte le sue battaglie attraverso il disegno. È stato accusato di terrorismo dal governo turco e di antisemitismo dall’estrema destra americana. Collabora con ActionAid, Amnesty, ARCI ed SOS Mediterranee e con i principali festival sui diritti umani, tra cui l’HRW di Londra e New York e il FIFDH di Ginevra. Dal 2016 al 2019 ha accompagnato con i disegni le attività del Democracy in Europe Movement 2025, il movimento fondato da Yanis Varoufakis, e collabora con l’artista Ai Weiwei. Nel 2019 ha ricevuto il premio Arte e diritti umani di Amnesty International.
Ha Pubblicato storie a fumetti su “Internazionale”, “L’Espresso”, “Pagina99”, “D la Repubblica”, “La Lettura" e “Corriere della Sera” in Italia, su “LeMan” in Turchia, sul “Courrier International” e “Le Monde Diplomatique” in Francia, su “World War Illustrated” negli Stati Uniti. Collabora con i portali di informazione americani CNN, Words Without Borders e Muftah Magazine, con l’inglese The New Arab, l’olandese Drawing the Times e l’australiana ABC. Ha pubblicato illustrazioni su “Domani”, “7”, “Oggi”, “Il Foglio”, “Focus Africa”, “Left” “Weltzit” di Deutsche Welle, “Wendepunk.T in Germania, “A Batalha” in Portogallo, “komplike” in Turchia, “Mekong Review” in Australia, “Voice & Verse” ad Hong Kong.
È considerato fra i massimi esponenti italiani del graphic journalism. I suoi ultimi libri sono Patrick Zaki, una storia egiziana (scritto da Laura Cappon) per Feltrinelli, Libia (scritto da Francesca Mannocchi) per Mondadori, Human Rights Portraits, Fedele alla linea, Diario segreto di Pasolini, Pertini fra le nuvole, Arrivederci Berlinguer, Cena con Gramsci, Julian Assange dall’etica hacker a Wikileaks per le Edizioni Becco Giallo, L’ammaestratore di Istanbul per Mesogea, Officina del macello per Eris Edizioni e per NdA ha pubblicato Le cicatrici tra i miei denti.
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𝗝𝗢𝗕 𝗙𝗜𝗟𝗠 𝗗𝗔𝗬𝗦 | 𝟯 - 𝟴 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 |⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣ 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣
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bit.ly/JOBFILMDAYS




 


Accusato di terrorismo dal governo turco, collabora attivamente con le organizzazioni ActionAid, Amnesty, ARCI e SOS Mediterranée e on-line con l’artista Ai Weiwei.. I suoi disegni sono diventati il racconto del HRW Film Festival di Londra e Toronto, del FIFDH Festival dei diritti umani di Ginevra, Del Festival dei Diritti umani di Milano e del Festival di Internazionale a Ferrara.

Ha Pubblicato storie a fumetti su “Internazionale”, “L’Espresso”, “Pagina99”, “D la Repubblica”, “Narcomafie” “Relazioni” e “Corriere della Sera” in Italia; su “LeMan” in Turchia; sul “Courrier International” e “Le Monde Diplomatique” in Francia; su “World War Illustrated” negli Stati Uniti. Collabora con i portali di informazione americani CNN, Words Without Borders e Muftah Magazine, con l’inglese The New Arab e l’olandese Drawing the Times, in Italia con ilPOST, Focus e Graphic News.

Ha pubblicato illustrazioni su “Domani”, “Oggi”, “Il Foglio”, “Focus Africa”, “Left” e tante altre testate internazionali.

I suoi ultimi libri sono Patrick Zaki, una storia egiziana per Feltrinelli, Libia per Mondadori.

“Freedom is not an absolute condition, but a result of resistance.”
Ai Weiwei #Humanity


lunedì 25 settembre 2023

Tawfiq Omrane arrestato in Tunisia per una vignetta satirica

 By Pagina21


OMRANE - (Tunisie / Tunisia)

Quotas - Nahdhawi (du parti Ennahdha) - Tunisien - Nidaï (du parti Nidaa Tounes)


Mentre diversi Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia e la Presidente della Commissione europea, continuano a impegnarsi per negoziare un accordo con la Tunisia per arginare i flussi migratori; mentre i vignettisti del centro Librexpression/Libex discutevano a Lector In Fabula del ruolo dei vignettisti di stampa nell’informare l’opinione pubblica e delle minacce di tutti tipi che subiscono – anche nei Paesi cosiddetti democratici – il nostro amico Tawfiq Omrane, membro tunisino del comitato scientifico di Librexpression/Libex, è stato arrestato dalla polizia tunisina il 21 settembre. Rilasciato sotto sorveglianza, è stato deferito al Tribunale di prima istanza di Tunisi, lunedì 25 settembre.

Il suo reato: aver pubblicato una vignetta (appena) satirica sul Primo ministro tunisino, Ahmed Hachani, sempre più autocratico.

Tutti i membri del Comitato scientifico di Libex, i vignettisti presenti al Festival e Pagina’21 protestano contro questi arresti arbitrari e offrono il loro sostegno a Tawfiq. Si rammaricano del fatto che la notizia dell’arresto arbitrario di un oppositore del presidente Saied rimarrà al livello delle associazioni di vignettisti e di difesa della libertà di espressione. Una notizia che senza dubbio non sarà diffusa dai nostri media, impedendo così ai cittadini europei di capire la vera natura del regime di Saied.

SCRITTO DA THIERRY VISSOL 23 SETTEMBRE 2023




Tawfiq Omrane (Tunisia). Vignettista politico. Conosciuto dagli anni ’80 per le sue vignette politiche nei circoli di opposizione della sinistra prima che gli fosse vietato esercitare la sua professione sotto il regime di Ben Ali. Il suo gufo, cugino di Minerva, non si allontana fino alla caduta della dittatura, la sera del 14 gennaio 2011. Da allora ha lavorato in Tunisia con i giornali Sawt Echaâb, Aljomhourya, e i siti web di Radio Kalima e Radio Express Fm. In Francia, pubblica su CQFD e The Dissident. Ha partecipato a vari festival in Tunisia, Francia, Egitto e Camerun, nonché eventi, tra cui la riunione internazionale dei cartoonisti a Caen e disegni dal vivo per il vertice euro-arabo all’UNESCO – Parigi. Premio Academia per la Caricatura – Tunisia 2014. Ambasciatore di United Sketches in Tunisia. Membro del Consiglio scientifico di Librexpression.



Aggiungo al bel articolo di Vissol qualche altro cartoon di Tawfiq Omrane:




Tawfiq Omrane 14 December 2013

Burned alive (Palestinian infant was burned alive by Zionist.)

https://cartoonmovement.com/cartoon/burned-alive


Femme de Menage, en otage
Tawfiq Omrane 15/11/22

OMRANE - Ciseaux



OMRANE - Classes sociales





By Cartooning for peace

Il famoso fumettista tunisino Tawfiq Omrane è stato arrestato a causa della sua vignetta e di un fotomontaggio e poi rilasciato provvisoriamente.

Tawfiq Omrane , membro di Cartooning for Peace, è stato arrestato (articolo in francese)  nel tardo pomeriggio del 21 settembre 2023 a casa sua prima di essere portato alla sede del distretto di sicurezza nazionale di Mégrine (articolo in francese) dove è stato interrogato per 3 ore. Messo in detenzione presso il centro di Bouchoucha in seguito a questo interrogatorio, è stato finalmente rilasciato provvisoriamente più tardi quella notte. Lunedì 25 settembre dovrà comparire davanti al Tribunale di prima istanza di Tunisi 1.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dal suo avvocato (articolo in francese) , Ayachi Hammami, all'Agence France-Presse (AFP ), il fumettista è accusato di "danneggiare altri" sulle piattaforme dei social media. Le due vignette incriminate sono state pubblicate il 4 e il 7 agosto sui social media del vignettista , e avevano lo scopo di prendere in giro la recente nomina di Ahmed Hachani a capo del governo. Secondo Le Monde , “in tono caustico, Tawfiq Omrane ha sottolineato la mancanza di esperienza del nuovo inquilino della Kasbah così come le sue limitate prerogative nei confronti del presidente tunisino Kaïs Saïed”.

Vignetta a sinistra: “Io nomino i membri del governo e tu sei il capo della… Kasbah (un gioco di parole sulla parola Kasbah, capo del governo e idiota)”.

Vignetta a destra: “Un pensionato che riempie il suo tempo libero con pubblicazioni beffarde si ritrova improvvisamente capo del governo. Ciò dimostra semplicemente che i tempi sono in fermento!”


Il Syndicat National des Journalistes Tunisiens (SNJT) ha reagito prontamente all'arresto del fumettista Tawfiq Omrane il 21 settembre, descrivendo l'indagine contro di lui come “assurda, repressiva e abusiva” e “danneggiante l'immagine della Tunisia nel mondo”. Molti utenti di Internet hanno condiviso le vignette di Tawfiq in segno di sostegno e il suo arresto ha ricevuto un'enorme copertura mediatica.

La libertà di espressione e di stampa è in costante declino in Tunisia, che è scesa dal 94esimo al 121esimo posto su 180 nell'indice mondiale della libertà di stampa del 2023 pubblicato da Reporter Senza Frontiere (RSF). Nel 2022, Cartooning for Peace , come molti altri, è stato preoccupato dalla pubblicazione del decreto legge n. 2022-54 sulla “lotta ai reati relativi ai sistemi di informazione e comunicazione”, che da allora ha portato all’arresto di diversi giornalisti.

Il suo collega -Z- , ricordando che diversi giornalisti sono stati arrestati, ritiene che “il suo arresto è un'ulteriore testimonianza del fatto che in Tunisia una spada di Damocle pende su chiunque osi pronunciarsi contro il governo di Kaïs Chékla il Primo ”.

Ricordando che la satira non è un reato ed esprimendo solidarietà al vignettista, Cartooning for Peace condanna fermamente le condizioni del suo arresto e chiede che venga archiviata l'accusa contro il vignettista.