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mercoledì 19 aprile 2017

Turkey : free press and #iostocongabriele

Oggi è il decimo giorno di detenzione in Turchia per il giornalista Gabriele Del Grande, senza che sia stata formalizzata un'accusa a suo carico.

Turchia, strutture di accoglienza
Gabriele Dal Grande libero, subito.
Mauro Biani



"48 ore"
Insisto. Doveva essere espulso entro 48 ore. Dieci gg fa
Mauro Biani



Italian journalist Gabriele Del Grande    Paolo Lombardi
Italian journalist Gabriele Del Grande arrested in Turkey
19 Apr 2017



-


Makkox per Gazebo


Il regista Gabriele Del Grande è stato fermato oggi in Turchia. La notizia viene confermata a Repubblica dalle autorità diplomatiche italiane. Del Grande, 35 anni, giornalista e blogger, risulta da questa mattina in stato di fermo nella provincia sudorientale dell’Hatay, al confine con la Siria. Le sue condizioni, stando alle persone che erano con lui, non destano preoccupazioni.

Del Grande è stato fermato nel corso di un controllo da parte della polizia turca. E’ un documentarista specializzato da anni nel seguire le problematiche legate alla migrazione. Si ignora al momento se intendesse passare in Siria, oppure fare interviste ai profughi, di cui la zona è piena vista la vicinanza del confine.

Il regista, che è nato a Lucca, è anche giornalista e blogger. La sua attività principale è difatti legata al blog Fortress Europe, dove da tempo raccoglie, analizza e cataloga tutti gli eventi riguardanti le morti e i naufragi dei migranti africani nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa. Sulla guerra in Siria ha realizzato nel 2013 un lungo reportage.

L’anno successivo ha invece realizzato un documentario dal titolo 'Io sto con la sposa'. L’opera racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani che sono sbarcati a Lampedusa. Nel tentativo di raggiungere poi la Svezia mettono in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica e anche una decina di amici che si fingeranno invitati. Mascherati in questo modo attraversano in corteo l’Europa in cinque giorni, riuscendo infine ad arrivare a Stoccolma. Le autorità italiane in Turchia si stanno attivando per un pronto rilascio del connazionale.
10 aprile 2017 La Repubblica






Tanti sono i giornalisti e i disegnatori detenuti on Turchia gli amici di CRNI fanno un appello:












lunedì 17 aprile 2017

Turkey - Unfortunately yes

Unfortunately yes
Purtroppo si.
51,4%
Erdogan vince ma non convince: il partito repubblicano Chp afferma che sono state conteggiate milioni di schede che non avevano neppure il timbro elettorale dello Stato.

lunedì 17 aprile 2017
SI, SI, SI ...
Referendum Costituzionale Turco, Erdogan vince di misura. Gli osservatori dell'OSCE sollevano qualche dubbio sulla validità dei risultati per la presenza di schede non timbrate.
A me preoccupa di più il voto dei turchi residenti all'estero sicuramente a favore dell'involuzione democratica conseguente.
OBVIOUSLY YES
© Gianfranco Uber


"UNHAPPY EASTER"
#HAYIR #ReferendumTurkey #Turkey #Istanbul #erdogan #democracy #Türkiye #Evet #FreedomOfSpeech #PressFreedom #HumanRights #TurkeyReferendum #Turquie #ReferendumTurquie
Rodriguez



Smiling
Turkey votes in historic referendum to give Erdogan sweeping new powers
Marilena Nardi



Riber

The old Erdogan's car wins the race...    Ramses Morales Izquierdo
The old Erdogan's car wins the race...
16 Apr 2017



Before and after!    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Get ready Turkey
16 Apr 2017



© Firuz Kutal



The new Turkey    Paolo Lombardi
.
16 Apr 2017



The results of Sunday’s vote will grant Turkish President Recep Tayyip Erdogan more power and result in fewer freedoms for women and the press.
Ann Telnaes



Erdogan l'autocrate
Kichka



Chappatte



"Erdogan´s Wonderland"    Antonio Rodríguez
With this constitutional referendum in Turkey, Erdogan intends to expand his presidential powers to become an integral dictator.
12 Apr 2017


The logic of Turkey's referendum. 
Cartoon by Jos Collignon of The Netherlands.


Erdogan
Cecigian





Adams

La Commissione Elettorale ha annunciato che i risultati definitivi del referendum costituzionale saranno resi noti tra 12 giorni. Ma già oggi la Turchia si risveglia con una nuova forma di governo: un regime presidenziale destinato a permettere al Capo dello Stato Recep Tayyip Erdogan di restare alla guida del Paese fino al 2029.

Dopo aver dichiarato la vittoria del si, il “nuovo Sultano” e leader del partito islamico-conservatore AKP, si è così rivolto ai suoi concittadini: “Queste riforme costituzionali non sono dei cambiamenti ordinari. Sono misure differenti e molto, molto importanti. È la prima volta nella storia della Turchia che il Parlamento e gli elettori decidono su questioni di tale importanza” ha detto Erdogan in un messaggio televisivo.

La vittoria del si tuttavia non è soltanto risicata – 51,4% – ma anche contestata dall’opposizione che si batte contro le conseguenze della riforma: l’essenziale del potere esecutivo in mano al Presidente. L’incarico di Primo Ministro attualmente assunto da Binali Yildirim, cancellato per lasciar posto ad uno o più posti di Vicepresidente. Totale inoltre il controllo sul potere giudiziario: il Presidente nomina 12 dei 15 membri della Corte Costituzionale e 6 dei 13 membri del Consiglio Superiore della Magistratura.

L’OSCE, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa,  ha bocciato il referendum turco. La consultazione non ha rispettato gli standard internazionali. A minare le garanzie contro le frodi è in particolare la decisione della Commissione elettorale turca di ammettere schede prive di timbro ufficiale:

“La stessa campagna per il referendum turco è stata iniqua a causa della mancanza di pari opportunità, di una copertura unilaterale dei media e di limitazioni alle libertà fondamentali. Tutte queste limitazioni hanno creato condizioni di disparità nella gestione del referendum”, ha spiegato Cezar Florin Preda, leader del team dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. (fonte)

venerdì 16 dicembre 2016

Istanbul 2016: 33 Aydın Doğan International Cartoon Competition



From Aydın Doğan International Cartoon Competition

The sentiment of tolerance is becoming ever more significant in the modern world whereby violence and discrimination threaten universal and ethical norms. Cartoons are among the fundamental building blocks of a society based on tolerance and prudence, open to different thoughts and beliefs. Held with this thought in mind, the Aydın Doğan International Cartoon Competition is renowned across the world as the “Oscar of Cartoons”.

The participation of over 7800 artists from 137 countries in the competition held since 1983 demonstrates the role and the significance of the prize. The Jury of the competition whereby hundreds of reputable cartoonists from many different countries compete is constituted by the most eminent master cartoonists across the world.

La tragedia dei migranti e le paure dell'Europa: l'opera di Marco De Angelis che ha vinto il primo premio


Satira e grafica, un italiano vince il superconcorso di Istanbul 
Il disegnatore italiano Marco De Angelis ha vinto il primo premio alla più prestigiosa mostra internazionale di grafica umoristica e satirica, l’Aydin Dogan International Cartoon Competition, che si tiene a Istanbul e celebrava quest’anno la sua 33esima edizione. Per De Angelis si tratta di un bis dopo 30 anni, visto che aveva già ottenuto il primo premio nel 1987. L’opera premiata è un disegno sulla tragedia dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo e il lungo sonno dell’Europa ed è stato scelto da una giuria composta dalle migliori firme della grafica internazionale. Il brasiliano Antonio Gomes ha ricevuto il secondo premio, mentre il terzo è andato al turco Dogan Arslan. Il premio speciale istituito quest’anno è stato assegnato al turco Emrah Arikan. Il tema era “Più potere alle ragazze, più potere al mondo” ed è stato scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di emarginazione e inferiorità delle donne nell’istruzione e nel lavoro, problema molto sentito anche in Turchia. Al concorso di Istanbul hanno partecipato 752 artisti di 68 paesi, con un totale di 2521 lavori. Il meglio del concorso  – 234 disegni di 183 autori – è stato il cuore della mostra a Istanbul a novembre in occasione della premiazione.


Il tema dei migranti visto dal brasiliano CAU Antonio Gomes, secondo premio


L'opera del turco Dogan Arlsan, vincitrice del terzo premio


La vignetta vincitrice del Premio speciale, sul tema "Più potere alle ragazze, più potere al mondo". L'autore è il turco Emrah Arikan


Alcuni dei tanti premi al merito:


Award of Merit
Hijab Smith - Turchia



Award of Merit
ZYGMUNT ZARADKIEWICZ - Polonia



Award of Merit
Kursat TEMPO - Turchia



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https://twitter.com/adoganvakfi/status/800662900255887360
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La giuria: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia)


Known for the value it places on the art of cartoons, the Aydın Doğan Foundation staged the 33rd outing of the “Aydın Doğan International Cartoon Competition” this year. The predominantly female International Selection Committee chose the most successful cartoons of the year. The jury meeting was held on Monday, June 13 at Bodrum Işıl Club.
Emphasizing education, empowerment and gender equality for girls at every step of their projects, the Aydın Doğan Foundation handed out a special “Empowered Girls, Empowered World” award as part of this competition.

Acclaimed as “the number one cartoon competition in the world”, the 33rd edition of the Aydın Doğan International Cartoon Competition drew 752 artists with 2,521 cartoons from 68 countries. No specific theme was set for the competition. The Preliminary Selection Committee convened on Monday June 13, 2016 at Bodrum Işıl Club and submitted 234 cartoons by 183 artists from 44 countries to the International Selection Committee.
Of the 11 members of the Selection Committee, made up of nationally and internationally acclaimed cartoonists since the inception of this competition, 7 jury members are women. Some 85,000 cartoons in all have been submitted to the competition over its 33 year course thus far. This year’s Selection Committee again comprised leading names from the world of the arts and culture: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia).


Karikatür Oscarları sahiplerini buldu (video della premiazione )

Primo Premio: Marco De Angelis



Nota: Marco De Angelis aveva vinto il primo premio anche nel 1987




First prize
Marco DE ANGELIS
ITALY
1987

venerdì 25 novembre 2016

Turchia, Erdogan: "Legge su matrimonio riparatore con vittime di stupro? Potrebbe tornare"


Turkey: Child Bride    Paolo Lombardi
.
18 Nov 2016


Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lasciato intendere che la controversa proposta di legge sulle violenze sessuali, che permetteva allo stupratore di una minore di 'rimediare' sposandola, potrebbe tornare in parlamento, dopo essere stata ritirata all'inizio della settimana. "Credo - ha detto a una conferenza sulle donne a Istanbul - che tornerà in parlamento con un grande consenso". Secondo il presidente, la prima bozza della legge era "aveva buone intenzioni", ma era preparata male.

La proposta ritirata, che era stata presentata da deputati del partito islamico al governo, Akp, avrebbe interessato circa 3.000 uomini in carcere o sotto processo per stupro, secondo dati del governo. L'esecutivo ha più volte spiegato che l'obiettivo è mettere ordine nella questione dei matrimoni tra minori e che non si tratta di una sorta di amnistia. Secondo i critici, invece, la legge 'sanerebbe' in modo retroattivo casi di stupro di minori o della moglie.
Androkonos



Erdogan si appresta a promuovere una legge che depenalizza il reato di stupro su minori se il violentatore sposa la vittima. Così può continuare a stuprarla in tutta comodità e legalmente.

saluti mesti,
M
anche su Cartoon Movement: Sweet little bride    Marilena Nardi
Mr. Erdogan, the new law for old rapists
21 Nov 2016




a lethal hug    Luca Garonzi
Turkish bill to clear men of child sex assault if they marry their victims
21 Nov 2016





"Double Crime"    Antonio Rodríguez
Turkey passes law to pardon rape if aggressors marry victims.
22 Nov 2016

The request for Marriage    Vasco Gargalo
The Erdogan Ring
22 Nov 2016


BY THE GUARDIAN

Two wrongs don’t make a right, right? Yet in Turkey, a close shave with a controversial motion dubbed by many the “child rape bill” proves that quite the opposite is considered true when talking about the abuse of women.

Under the proposal put forward last week, men convicted of sex with an underage girl before 11 November this year would be pardoned if they married their victim, as long as the act was committed without “force, threat or any other restriction on consent”.

The shocking bill met with support in parliament last Thursday but failed to reach the necessary majority and was later withdrawn for review ahead of a final parliamentary vote. Thankfully, there are now reports that it has been dropped entirely, but it has highlighted once again a worrying side to Turkish culture, where the rights of the family and the importance of men within it are placed before the protection of the basic rights of women and girls.

Seen by those who oppose it as legitimising rape and encouraging child marriage, the bill caused national and international outcry as it suggested that the inconvenience of a prosecution for abusing children could be remedied with marriage, and that the abuse and suffering caused by sexual assault or forced marriage was not of primary concern.

Thousands took to the streets of Istanbul and other cities in protest. Crowds gathered outside parliament in Ankara and one opposition MP protested by presenting to parliament a full-sized groom’s suit and a child-sized bridal gown.

However, the government claimed the bill’s intentions had been distorted by its detractors. MPs said that they did not seek to decriminalise rape, but to free men imprisoned for marrying an underage girl with what appeared to be her or her family’s consent – a figure that stands at 3,000, according to their estimates.

“There are people who marry early,” said Turkish prime minister Binali Yıldırım. “They do not know the law, so they have children. The father goes to jail and the children are left alone with their mother.”
The pro-government media soon began printing stories describing the grief of child brides-turned mothers for their imprisoned husbands, and of 14-year-olds marrying for love. But when a government justifies its moves as protecting the legal rights of men or families involved in an illegal act such as underage marriage ahead of protecting vulnerable young girls, something is seriously broken.
Michelle Obama said in a speech at a Democratic rally last month: “The measure of any society is how it treats its women and girls,” and on that measure Turkey is clearly not doing very well. Turkey is ranked 130th out of 145 countries in the2015 Global Gender Gap Index and violence against women continues to soar, with more than 400 killings last year alone. Although accurate figures on child marriage in the country are difficult to find, Unicef estimates the current rate of marriage in girls under 18 as 15%.

Many of these unions are not legal in Turkey because the legal marriageable age is 17 and the legal age of consent is, confusingly, 18. Many child marriages are unregistered religious ceremonies conducted by an imam rather than legal civil ceremonies and they are an increasing problem. Instead of introducing laws to combat the problem, however, Turkey moved towards normalising sexual assault.


Fury at Turkish bill to clear men of child sex assault if they marry victims

In July, the constitutional court also annulled part of the law that classified sexual acts with children under 15 as sexual abuse on the grounds that those between the ages of 12 and 15 can understand the meaning of the sexual act and therefore consent. Insisting that a child can consent to acts just because they can understand suggests a strange grasp of logic that is deeply troubling, yet it is a logic that has become normal in a Turkey ruled by president Recep Tayyip Erdoğan’s Justice and Development Party (AKP).

Both moves expose the extent of Turkey’s retreat into what was already a toxically male-skewed culture. Since the AKP came to power in 2002, it has sought to apply its conservative values by reinforcing the idea of family as the core unit at the heart of Turkish society, despite it coming at the cost of women’s rights.
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Family-centered policies are the main focus, and government rhetoric has laid out societal norms that must be adhered to, placing women under tremendous pressure to comply – women have a duty as wives, mothers. It is hard for anyone to forget that when, earlier this year, Erdoğan infamously urged women to have at least three children. “A woman,” he said, “who rejects motherhood, who refrains from being around the house, however successful her working life is, is deficient, is incomplete.”

As the AKP moves to consolidate power through the introduction of a presidential system with a vote in spring, it seems likely the coming years will be peppered with more bizarre bills like this one, and it is women and the vulnerable who will bear the brunt of Turkey’s downward economic and authoritarian spiral. If Turkey already seems broken, it’s not looking good for the future.

giovedì 3 novembre 2016

Turchia: grande repressione contro la stampa, arrestato anche Musa Kart.

La situazione di repressione in Turchia contro i vignettisti e la stampa è scandalosa.Il caso di fumettista Musa Kart catturato è l'ultimo di una serie di repressioni del regime di Erdogan.
Cartoonists Association della Turchia ha paura e non dice nulla
Il mondo dei cartoonists si è mobilitato in una grande solidarietà.
Allego alcuni disegni sul tema abbracci
Francisco

Grazie Francisco, le notizie che arrivano dalla Turchia sono gravissime. la chiusura di 15 giornali e i vari arresti tra cui il cartoonist Musa Kart ed il direttore di Cumhuriyet, Murat Sabancu, mi trova molto favorevole alla preparazione di questo post.



Represión en Turquía - Antonio Rodríguez García


The Guardian:
Turkey detains editor and staff at opposition Cumhuriyet newspaper
Columnists and cartoonist among those arrested amid crackdown on dissenting voices following failed coup attempt

Turkish police have detained the editor and at least 12 senior staff of Turkey’s opposition Cumhuriyet newspaper in a widening crackdown on dissenting voices.

The editor-in-chief, Murat Sabuncu, the cartoonist, Musa Kart, the paper’s lawyer and several columnists were detained, some following raids at their homes, Cumhuriyet reported on its website. Police had warrants for the detentions of 16 staff members, the paper said.

The detentions at the left-leaning and pro-secular Cumhuriyet, one of Turkey’s oldest newspapers, come amid accusations by opposition parties and human rights groups that Turkey’s government is using the state of emergency imposed following a failed military coup in July to clamp down not only on the alleged coup plotters but on all government critics.

A statement from the Istanbul chief prosecutor’s office said those detained were suspected of “committing crimes” on behalf of the movement led by US-based Muslim cleric Fethullah Gülen, accused by the government of masterminding the coup attempt as well as the outlawed Kurdistan Workers’ party, or PKK.
[...]



Riber



Askin Ayrancioglu - Represión.


Censura - Oleksy Kustovsky


Censura en Turquía - Luc Descheemaeker.





Contaminación - Oleksy Kustovsky


erdogan karayel


Firuz Kutal - censura en Turquía


Lombardi




TURKISH HALLOWEEN    Gianfranco Uber
No, it's not really a joke! Anyway, Halloween is not a European tradition.
Erdogan continues with the progressive removal of any contrary voice to his regime.
Arrested yesterday the director of the newspaper opposition Cumhuriyet Murt Sabuncu and other journalists and employees of the newspaper including the cartoonist Musa Kart.
01 Nov 2016
No, non è proprio uno scherzetto! E comunque Halloween non è una tradizione europea.
Erdogan prosegue con l'eliminazione progressiva di qualunque voce di contrasto al suo regime.
Arrestato ieri il direttore del Giornale di opposizione Cumhuriyet Murt Sabuncu e di altri giornalisti e di altri collaboratori del giornale tra cui il vignettista Musa Kart.



Devouring Turkey   Antonio Rodríguez
Erdogan Devouring Turkey, with apologies to Goya.
03 Nov 2016

Da Courrier International:

Cartooning in Turkey
Tjeer Royaards


Turquie. Le journal “Cumhuriyet”, symbole de la répression

“Je ne suis toujours pas en prison, mon frère” : Murat Yetkin résume en ces termes, sur le site du quotidien anglophoneHurriyet Daily News“l’état d’esprit des journalistes en Turquie ces jours-ci”.
Plusieurs salariés du quotidien d’opposition Cumhuriyet étaient toujours détenus, mercredi 2 novembre, deux jours après leur arrestation. Parmi eux, le rédacteur en chef du titre, Murat Sabuncu.  

Accusés de collusion avec Gülen et le PKK

”D’après le bureau du procureur d’Istanbul, Sabuncu et dix de ses collègues sont accusés d’avoir aidé – ‘sans en être membre’– la propagande de deux organisations : la galaxie Gülen (…) et le Parti des travailleurs du Kurdistan (PKK), hors la loi”, précise Yetkin.
En exil aux États-Unis, le prédicateur Fethullah Gülen est considéré par le pouvoir comme l’instigateur du coup d’État manqué du 15 juillet.  

Plus de 100 000 personnes avaient déjà été renvoyées ou suspendues, et 37 000 arrêtées, depuis la tentative de coup d’État”, souligne Al-Jazira. Le site précise que “la Turquie a démis de leurs fonctions 10 000 fonctionnaires supplémentaires et fermé quinze autres organes de presse au cours du week-end”.
Présenté comme le plus vieux quotidien indépendant de Turquie, Cumhuriyet est, selon Yetkin, “un porte-étendard des traditions laïque et kémaliste”.


-



Manifiesto de caricaturistas


Musa Kart - caricaturista turco, reprimido por el régimen

*

WE CONDEMN THE CARTOONISTS ASSOCIATION FOR KEEPING SILENT AGAINST FREEDOM AND OPRESSION!

The ongoing fascist opression of the ruling power is getting worse against the intellection, human rights and arts. Its latest act is the probation and arrests at CUMHURIYET newspaper. 
We are condemning the Cartoonists Association for keeping silent during these acts against many innocent people like Musa Kart, a member of our association. 
As our country going through hard times, we see people who don’t support its member, obey the ruling party that lead the county to dictatorship step by step, keep silent while facing these acts are also a part of this irresponsibility and invite them to raise voice against fascist opressions. 

CARTOONISTS IN TURKEY CANNOT BE SILENCED!

Supporters of the campaign:


Abdülkadir Demirhindi
Ali Fuat Süer
Arman Salepçi
Aslı Alpar
Atay Sözer
Atilla Atala
Beti Gül Umuroğlu
Bülent Okutan
Cafer Yıldırım
Coşkun Göle
Erdoğan Karayel
Feridun Demir
Gürcan Özkan
Halil İ. Yıldırım
Hayati Boyacıoğlu
Haydar Işık
Hicabi Demirci
Hülya Can Erşahin
İsmail Doğan
Levent Elpen
Mehmet Gölebatmaz
Mehmet Zeber
Metin Cedden
Muammer Olcay
Necmi Yalçın
Ohannes Şaşkal
Saadet Demir Yalçın
Serhat Filiz
Turgay Karadağ
Turgut Demir
Uğur Durak
Yılmaz Okumuş
Yurdagün Göker
Yusuf Akıncı
Yusuf Temiz
Yüksel Can


Sources

giovedì 21 luglio 2016

Il giornale satirico turco LeMan è stato chiuso dalla polizia di Erdogan

Turkish satire magazine "LEMAN" today closed by Erdogan's police.
Dear friends, please share this notice !!
Gli amici Turchi mi hanno invitato a diffondere la notizia che il giornale satirico "LEMAN" oggi è stato chiuso dalla polizia di Erdogan, diffondete per favore !!!!

Questa è la copertina del numero speciale sul golpe sarebbe dovuto uscire nelle edicole
Ma nella notte il giornale è stato chiuso così pure il sito web
Qui l'articolo sullo Spiegel
Nel disegno, la mano sinistra dice: "Io guido i soldati."  La mano destra dice: "Vedo [come Accetto la vostra sfida] ., Guido il 50%" (Erdoğan spesso dice di avere 50 % dei voti.)


la notizia anche su CRNI


martedì 19 luglio 2016

Turchia: storia di un golpe


martedì 19 luglio 2016
GOLPE A MOLLA
Ammetto che è una delle tante possibili interpretazioni.
In attesa di saperne di più, a me  comunque le liste di proscrizione già pronte
per i magistrati mi hanno abbastanza insospettito (e preoccupato).
SPRING GOLPE
 su CARTOONMOVEMENT
Gianfranco Uber


Oggi facciamo un po' di dietrologia sugli ultimi avvenimenti turchi.

Il colpo di Stato in Turchia 2016 è un fallito golpe militare messo in atto da una parte delle forze armate turche il 15 luglio 2016 per la presa del potere nel Paese.
Alcuni analisti hanno ipotizzato altre versioni sui reali motivi del sollevamento militare. Secondo il presidente turco Erdogan, l'organizzatore sarebbe Fethullah Gülen, che replica indicando invece nello stesso presidente l'ideatore.
Il tentativo di rovesciamento del potere ha portato alla morte di 290 persone e al ferimento di altre 1440. I dati forniti dal Governo riportano inoltre che, alla conclusione dell'evento, sono stati arrestati 2893 golpisti e 2745 giudici sono stati rimossi dall'incarico dall'Alto Consiglio. In particolare nella città di Istanbul, alcune agenzie di stampa hanno riportato il ferimento di molte persone che manifestavano contro i militari sul Ponte sul Bosforo, occupato dalle forze armate.
Le reazioni internazionali al colpo di Stato sono state particolarmente caute, anche se nella notte i principali leader internazionali hanno condannato il tentativo di presa di potere dei militari. (fonte)

Probabilmente il golpe non è stato organizzato direttamente da uomini di Erdogan ma penso che questi non potevano non sapere che migliaia di militari e giudici stessero ordendo un colpo di Stato.
E’ evidente che  Erdogan ed i suoi li hanno lasciati fare, si sono preparati con leggi ben precise, tipo la cancellazione  dell'immunità per i parlamentari dell'opposizione, per poi al momento giusto, intervenire, fermarli schiacciandoli e rendendo la Turchia un Paese ancor più fondamentalista. Ora vogliono ripristinare la pena di morte per i colpevoli di tradimento.
Kerry parla debolmente di mantenere standard di democrazia all'interno del paese, ma lo  stesso Erdogan ricorda che la stessa America ha la pena di morte in molti stati.
Il presidente turco in una intervista alla Cnn fa sapere che reintrodurrà la pena di morte se il Parlamento la varerà. "La pena di morte -ha detto poi in mattinata - c'è negli Stati Uniti, in Russia, in Cina e in diversi Paesi nel mondo. Solo in Europa non c'è". In Turchia era stata eliminata, "ma non ci sono statuti irrevocabili".


domenica 22 maggio 2016
UN BRUTTO SEGNALE
Un emendamento del Governo Turco cancella l'immunità per i parlamentari dell'opposizione.
Gianfranco Uber

Turkish F(a)iled coup d'état    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
erdogame over? Nope.
15 Jul 2016 23:35






vorrei capire
Fogliazza








Erdogan
Bertelli



Military Coup in Turkey
Mohammad Ali Khalaji


Military Coup in Turkey 2016
By: Firuz©Kutal 16/06/2016 00:04


Putsch now    Paolo Lombardi
.
16 Jul 2016




Editoriale a Fumetti su afNews QUA: http://www.afnews.info/wordpress/2016/07/17/non-golpevole/
Su Flickr QUA: https://www.flickr.com/photos/moisevivi/28284349531/
Fonte QUA: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/07/15/colpo-di-stato-in-turchia-carri-armati-ed-f16-su-ankara_432c117d-f188-423f-9f72-05260b0cc20c.html
Moise


16 luglio 2016 - Fallito colpo di Stato, Turchia nel caos: centinaia di morti, migliaia i feriti e altrettanti militari arrestati.
© Milko Dalla Battista





Tiziano Riverso


Mario Bochicchio



Bagno turco
Pierfrancesco Uva


La grande bufala del turco più pericoloso del mondo ...
Roberto Mangosi


FALSITA' POLITICHESE
Definire il governo turco
"democraticamente eletto"
è stata la peggior balla
che i governi occidentali
potessero concepire.
Roberto Mangosi


The noose    Cecigian
Erdogan plans to reintroduce the death penalty: a real suicide for Turkey.
18 Jul 2016



ElleKappa


 Nizza emerge dallo stato d’emergenza 
mentre Istanbul fa gol (pe)?!
Nadia Redoglia
La strada era chiusa al traffico automobilistico per i fuochi pirotecnici che partivano dalla spiaggia.
La Francia, Corsica compresa, si trovava al momento dei fatti in stato d’emergenza. Dopo gli attentati del 12 Novembre 2015 il governo francese l’ha dichiarato con ben tre decreti in sinergia con il plan rouge (prefettizio).   Lo stato di emergenza è misura di governo severissima, ovvero con questo s’instaurano forme di restrizioni eccezionali (possono portare persino alla censura di stampa) in quanto si dichiara ufficialmente lo stato di pericolo imminente. Ne consegue che non solo qualsiasi eccezione deve essere autorizzata e preventivamente intercettata, ma comporta anche l’organizzarsi nei casi in cui OGNI fatto anomalo (compresi l’accidentale e l’incidentale) sia “trattato”, dunque “attrezzato” per scongiurarlo in modo differente da ciò che comporta la sicurezza in stato di ordinaria amministrazione. Vedasi europei ove, perciò, non accadde strage.
Domanda: com’è che il carnefice nizzardo, a bordo del suo enorme autoarticolato frigorifero,  è potuto invece (emergere) transitare prima lentamente e poi in accelerazione su quel rettilineo, senza alcun tipo di prevenzione ante?


Mentre il globo era pesantemente coinvolto su Nizza, Ankara e Istanbul (location turche più globalmente conosciute) coglievano l’attimo per un colpo di stato. Umani internazionali di  buona volontà l’hanno pure seguito in diretta elucubrando speranze e timori…

I fatti oggi dimostrano che Erdogan solo in questo modo gliela poteva fare a mettere a rete (a maggior dimostrazione di presa per il culo mondiale: pure su rete internet da lui censurata) ovvero realizzare il suo obiettivo latente da anni. Stiamo parlando di potenza nucleare Nato che oggi, a tutti gli effetti, in persona del suo presidente, può perciò impunemente  dichiarare: ho sconfitto chi mi vuole male, potenzialmente ho diritto di condannare a morte, censurare, eliminare migliaia/milioni di persone che io giudico contro di me. E infatti così sta agendo.

Minchia signor tenente (del potere)…



Attentati e Golpe
Altan

Eventi
Alle ore 22:00 (ora locale) di venerdì 15 luglio 2016, la Jandarma effettua la chiusura di due ponti sul Bosforo con dei carri armati.
Alle ore 22:19, il ministro Binali Yıldırım conferma le voci riguardanti un tentativo di alcuni militari di effettuare un colpo di Stato dopo che alcuni jet ed elicotteri erano stati avvistati a sorvolare, a bassa quota, sia Istanbul che Ankara e dopo aver udito degli spari nei pressi della sede del parlamento turco.
Alle 22:21, l'esercito turco invita la popolazione a rientrare nelle proprie case.
Alle 22:22, viene bloccato qualsiasi accesso ai social network, tra cui Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat, ma non alle Virtual Private Network (VPN) che consentono a chiunque di continuare a postare.
Alle 22:25, i militari irrompono nella sede della rete radiotelevisiva turca TRT ad Istanbul vengono interrotte le trasmissioni televisive. I militari si dichiarano appartenenti ad un "Consiglio di Pace Turco" con l'obiettivo di formare un nuovo governo.
Alle 22:41, i militari bloccano con i carri armati gli accessi all'aeroporto Kemal Ataturk di Istanbul dopo aver disarmato gli agenti di polizia addetti alla sicurezza e, inoltre, viene bloccato l'accesso anche all'aeroporto di Ankara.
Alle 22:43, l'esercito mette in atto alcune sparatorie nei pressi del quartier generale della polizia ad Istanbul.
Alle 22:49, i golpisti riescono ad addentrarsi nel quartier generale dell'esercito turco ad Ankara ed a prendere in ostaggio Hulusi Akar, il capo di stato maggiore delle forze armate turche.
Alle 22:56, i militari autori del colpo di stato si dichiarano pronti a mantenere intatte le relazioni con l'estero e che "lo stato di diritto rimarrà una priorità".[12]
Alle 23:02, i voli in partenza e in arrivo dall'aeroporto di Ataturk vengono cancellati dagli occupanti.
Alle 23:13, la televisione di stato turca diffonde dei comunicati delle forze armate che annunciano l'introduzione del coprifuoco e la proclamazione della legge marziale.
Alle 23:18, i golpisti irrompono nella sede del partito AKP e s'impossessano dell'edificio.
Alle 23:20, i militari provocano un'esplosione nei pressi del Centro di formazione delle forze di sicurezza di Gölbasi, in provincia di Ankara.
Alle 23:24, i militari dichiarano alla TV di stato l'intenzione di creare una nuova costituzione garante della democrazia e della laicità.
Alle 23:35, il presidente Erdoğan si collega da un luogo sconosciuto, attraverso FaceTime, con la CNN Turk per denunciare il tentativo di colpo di Stato dei militari e per incitare il popolo turco a "resistere e scendere in piazza". Anche dalle moschee di tutto il Paese sono partiti incitamenti per combattere contro i golpisti. Durante la notte, numerose persone hanno accolto favorevolmente l'appello del presidente ed hanno organizzato dei movimenti di resistenza nei confronti dei militari. In piazza Taksim, a Istanbul, alcuni civili, dopo essersi scontrati con i militari, sono saliti sui carri armati ed hanno fatto capire agli occupanti che non avrebbero mai sostenuto il rovesciamento del governo di Erdoğan.
Alle ore 04:30, riprendono le trasmissioni televisive delle reti occupate precedentemente dai militari.
Alle 05:30, il governo turco riesce a riprendere il controllo del Paese, mentre Erdoğan ritorna ad Istanbul ed il generale delle forze armate Hulusi Akar viene liberato.
Alle 10:32, viene confermata l'uccisione di 104 presunti golpisti, l'uccisione di 47 poliziotti e la morte di 41 civili (poi diventati 265), i quali sono stati definiti "martiri".
Alle ore 11:50 del 16 luglio 2016, viene confermato il fallimento del colpo di Stato anche se un piccolo gruppo di militari (circa 150) rimane asserragliato nel quartiere generale del comando delle Forze armate ad Ankara per cercare di trattare la propria resa.

Conseguenze
Arresti ed epurazioni governative
Il primo ministro, Binali Yıldırım, ha confermato l'arresto di 2839 soldati di vario grado, di 100 militari uccisi e altri 200 arresi, mentre altri sono stati espulsi dall'esercito. Tra i soldati arrestati vi sono almeno 34 tra ammiragli, generali e colonnelli. Tra gli arrestati vi sono:
Erdal Ozturk, comandante della Terza armata, arrestato per presunta complicità.
Akin Ozturk, ex capo di stato maggiore dell'aeronautica.
Adem Huduti, comandante della Seconda armata.
Avni Angun, vicecomandante della Seconda armata.
Nejat Atilla Demirhan, comandante del dipartimento Mediterraneo e della guarnigione di Mersina, per aver comunicato alla gendarmeria dell'area di sua competenza una presa del potere da parte dell'esercito.
Secondo il governo turco, inoltre, alcuni golpisti hanno tentato la fuga dalla Turchia ed è per questo che si sono intensificate operazioni di polizia lungo le frontiere. Otto ufficiali dell'esercito, invece, sono fuggiti, atterrando con un elicottero in Grecia per richiedere asilo politico. Il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo essersi confrontato con il ministro degli esteri greco Nikos Kotzias, ha richiesto ed ottenuto l'estradizione per i golpisti fuggiti.
I 2.745 magistrati rimossi dall'incarico sono stati arrestati e cinque membri del Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri (HSYK) sono stati destituiti per presunti legami con Fethullah Gulen, considerato da Erdoğan come il responsabile principale del fallito golpe. Sono stati arrestati due giudici della Corte costituzionale, Alparslan Altan e Erdal Tercan, e 58 membri del Consiglio di Stato. Per 140 membri della Suprema corte d'appello sono stati emessi dei mandati d'arresto, 11 dei quali già eseguiti.
Tra gli arrestati vi è anche Bakir Ercan Van, il capo della base militare di Incirlik, accusato di complicità. Secondo il governo turco, infatti, la base sarebbe stata utilizzata per rifornire uno dei caccia utilizzato dai golpisti.
Inoltre, Umit Dundar è stato nominato nuovo capo di stato maggiore per sostituire Hulusi Akar.

Perdite
104 militari uccisi e 2839 arresti
2 UH-60 abbattuti
114 militari uccisi (41 poliziotti e 2 soldati)