Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela
Ci lascia oggi 13 agosto Piero Angela: un gigante.
Grazie per quello che ci hai insegnato, e per come lo hai fatto.
Grazie per quello che hai dato a tutti noi.
Un abbraccio alla famiglia.
Grazie e buon viaggio #PieroAngela
Covino
When I was a kid I wanted to be a palaeontologist. This was largely because of the TV program "The planet of dinosaurs" hosted by Piero Angela. It was like having your uncle walking you through history and science: always patient, always dressed a bit agé, but without looking stiff. It was a very special experience.
Piero Angela was like that, a professional science communicator, of a kind that doesn't exist anymore. He shaped the Italian cultural landscape as few others did.
In the end, I never became a palaeontologist, nor a scientist, but I still am who I am also because of him.
He will be missed, especially now, that Italy is falling apart under the weight of the stupidity that he fought so hard against.
Pare quindi abbastanza bizzarra una vignetta ove si vede Dio ansioso di incontrarlo…
Pure io sono agnostico, ma quello della vignetta NON E’ Dio tout-court, bensì la MIA versione fumettistica e umoristica di Dio… Come rimarcherebbe Giovannino Guareschi nell’Introduzione a “Mondo Piccolo” (cito a braccio):
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- “Se i Cattolici se la prendono con me per la figura di Don Camillo, padronissimi di riempirmi di schiaffoni…”
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- “Se i Comunisti se la prendono con me per la figura di Peppone, padronissimi di caricarmi di legnate…”
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- “Ma se i qualcuno volesse prendersela con me per la figura del Cristo dell’Altare , beh, quello è esclusivamente il MIO Cristo dell’altare… Roba personale, insomma!”
È morto oggi Piero Angela, il padre della divulgazione in Italia.
#PieroAngela
Tartarotti
when you sleep
Fabio Magnasciutti
Grazie di cuore.
Gava
La Terra ormai ti stava stretta, ciao Piero. RIP
Luca Soncini
Anagramma: Piero Angela = PARLA: E' GENIO
di Giorgio Dendi
di Tiziano Riverso
#PieroAngela Buon viaggio.
Mauro Biani
Fulvio Fontana
Giannelli
Romaniello
Addio... e grazie!
Rigotti
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Lorenzo Tosa:
Commosso fino alle lacrime, Alberto Angela è andato al microfono e ha lasciato il ricordo più bello, straziante e dolce su suo padre Piero, da parte della persona che lo conosceva meglio.
“Ho avuto la sensazione di avere Leonardo Da Vinci in casa, che dava la risposta giusta sempre con una capacità di sintesi e analisi in modo pacato.
Lui amava ripetere un aforisma di Leonardo da Vinci: 'Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire così una vita ben usata dà lieto morire'.
Vorrei partire dall'ultima cosa che ha fatto papà, l'ultimo discorso è quello che avete letto, con poche forze, con mia sorella lo abbiamo trascritto. Un discorso poco ufficiale, pieno di affetto. Si è rivolto a chi lo ha amato, una persona che è riuscita ad unire e non a dividere. Il suo stile, il suo tatto lo conoscete tutti. La cosa bella come figli è stato vedere il ritorno, sui social, i messaggi, gli articoli. Questi messaggi che arrivavano erano pieni non di dolore ma di amore, un sentimento, qualcosa che rimane, che si trasforma in valori eterni. Il miglior vestito per papà.
Lui ci ha insegnato tante cose, l'ultimo insegnamento me lo ha fatto non con le parole, ma con l'esempio.
Negli ultimi giorni mi ha insegnato a non avere paura della morte. L'ha affrontata con serenità, non l'ho mai visto nello sconforto e nella paura.
Ha attraversato questo ultimo periodo con razionalità, come se fosse una missione Apollo, facendo un bilancio di quanto fatto. Dopo 24 ore che ha scritto il discorso se ne è andato.
Per me continuerà a vivere attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz, ma anche in tutti quei ragazzi che hanno speranza nel futuro e cercano l'eccellenza, nei ricercatori che cercano di andare a meta nonostante tutte le difficoltà, nelle persone che cercano di unire e non di disunire, che cercano la curiosità e le bellezze della natura, quelle che cercano di assaporare la vita. L'eredità che lascia a tutti noi è importante, ed è un'eredità non fisica o di lavoro, ma di atteggiamento nella vita: quello che ci ha detto come ultima cosa è stato 'Anche voi fate la vostra parte'. E io cercherò di fare la mia".
La lettera, dolcissima, di un figlio al padre e, al tempo stesso, un discorso enorme, toccante, tra gli applausi scroscianti, che segna la fine di una vita lunga e straordinaria e sigla, anche simbolicamente - e definitivamente - il passaggio di consegne tra due grandi italiani.
Grazie Alberto.
Buon compleanno a Monica Vitti che spegne oggi 90 candeline ! Ha inaugurato la comicità al femminile e fu proprio Mario Monicelli a metterne in risalto la sorprendente verve dirigendola nella commedia. Ma anche grandi interpretazioni drammatiche come in «L'avventura», «La notte» e «Deserto rosso» di Michelangelo Antonioni.
Cara Monica, che abbraccio! Mauro Biani
Monica Vitti - GIO/Mariagrazia Quaranta
Scoprire di far ridere è come scoprire di essere la figlia del re [Monica Vitti]
Monica Vitti - Carrera Arcangelo
"Diciamo che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi".
Monica Vitti
Presentato in anteprima al Festival del cinema di Roma (che si tiene proprio in questi giorni) il film documentario "Vitti d'arte, Vitti d'amore" che potremo vedere a novembre su Rai 3, dedicato all'attrice italiana Monica Vitti che fra qualche giorno compirà 90 anni.
“A un certo punto della vita, a mia insaputa, devo aver deciso di dimenticare. Non dimenticare i dolori o gli errori, ma dimenticare fatti, persone, o forse solo confondere tutto".
Parole che suonano ogni giorno più dolorose pensando a come Monica Vitti, che oggi compie 90 anni, sta (non) vivendo da tanto, troppo tempo.
"Non esiste un pianeta b bla bla bla bla bla bla".
È il duro attacco di Greta Thunberg alle parole vuote dei leader mondiali sul clima. L'attivista è intervenuta alla conferenza di Youth4Climate a Milano.
"Tutto quello che sentiamo dai leader sono parole, parole che sembrano bellissime, ma che per ora non hanno portato a nessuna azione".
As always the climate movement needs to drag the world leaders along, to try and stop climate change.
I’ve even seen politician asking Greta Thunberg for solutions. When THEY are the ones that should find them!
Emanuele Del Rosso
Greta
Agim Sulaj
Greta
Christian Durando
#Clima #FridaysForFuture
Quanto siamo disposti a cambiare?
Mauro Biani
Youth4Climate MILANO
Al MiCo la maratona di confronto sui temi del cambiamento climatico.
Sarà presente anche Greta Thunberg che con il suo Movimento ha grandemente contribuito a riportare nelle agende della Politica mondiale il problemi ambientali sollevati già 20 anni fa a Genova, ignorati o sottovalutati ma che ora riemergono prepotentemente mettendo a rischio il futuro non tanto della Terra quanto dei suoi abitanti. Che siamo noi.
28 settembre 2021 Gianfranco Uber
SPAZZACAMINO
Clima, il Papa ai grandi del mondo con Greta Thunberg: “Non c’è più tempo, ora decisioni concrete"
Edoardo Baraldi
Greta Thunberg
Jan Op De Beeck
Greta Thunberg a Milano...
Umberto Rigotti
titolo: "Draghi e Greta", roba da infarto alla lingua.
La vignetta nasce dallo stupore di Giannelli per il saluto con il pugno, che forse non aveva mai visto. Ne viene fuori una specie di Morra cinese, con un pari e patta tra due sassi. Nessuno dei due ha cercato di incartare l'altro, e anzi, Draghi ha mostrato di puntare molto su Greta per avere il consenso dei giovani
È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di
EMERGENCY.
“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose.
Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano.
Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice.
Ti vogliamo bene Gino.
-- Lo staff di EMERGENCY
Cambiare il Mondo è impossibile, renderlo migliore è possibile, sicuramente Gino Strada lo ha reso migliore a milioni di persone in tante zone dimenticate e marginali dove guerre e ingiustizie sono sovrane
Paolo Lombardi
Molte vignette che ho disegnato sono state ispirate da quello che Gino Strada faceva in tante parti del mondo, questa è una, ricordo la sua rabbia quando raccontava delle vittime delle mine, vittime in gran maggioranza bambini, mine spesso costruite in Italia, a Brescia per esattezza
Paolo Lombardi
Addio a un GRANDE uomo!
Umberto Rigotti
Un altro mondo è possibile!
Non serve essere Santi, non serve essere Supereroi, ma uomini.
Uomini nel senso più pieno e profondo.
E Gino Strada lo era.
Sarà difficile portare avanti questa lezione di umanità.
Il mio omaggio a Gino Strada
Alagon / Virginia Cabras
È morto Gino Strada.
#Emergency EMERGENCY #GinoStrada #Lutto
Stefano Tartarotti
Dedico questa mia vecchia illustrazione del 1987 a Gino Strada, scomparso oggi, fondatore della ONG Emergency, medico al fronte contro tutte le guerre. Grazie!
I dedicate this old illustration of mine from 1987 to Gino Strada, deceased today, founder of the ONG Emergency, doctor at the front against all wars. Thank you!
La mia vignetta pubblicata su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO l'11 luglio 2007. Gino Strada lascia l'Afghanistan per le accuse infamanti che descrivono Emergenzcy fiancheggiatrici di al-Qaeda. Il medico accusa il nostro governo di non aver smentito immediatamente le gravi accuse. Adesso che è morto non ci sarà città che non gli dedicherà UNA STRADA.
Nico Pillinini
LA NOTTE DI SAN NESSUNO... era il 2005.
Fogliazza
“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, è la frase che Emergency ha voluto sottolineare per ricordare al meglio Gino Strada.
È morto oggi a 73 anni Gino Strada, fondatore di Emergency e da sempre paladino dei diritti umani. Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, studiò al Liceo classico Carducci per poi laurearsi in Medicina e Chirurgia all'Università Statale di Milano, specializzandosi in Chirurgia d'urgenza. Aveva una spiccata sensibilità Gino Strada, un'umanità rara che lo aveva portato a diventare uno dei più grandi esperti di trapianti di cuore e cure delle vittime di guerra. Tra il 1989 e il 1994 ha lavorato con il Comitato internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, Pakistan, Gibuti, Etiopia, Bosnia ed Erzegovina, Perù e Somalia.
Quando fondò nel 1994 Emergency forse non immaginava che la Ong sarebbe diventata una delle più importanti associazioni umanitarie internazionali che avrebbe curato e salvato circa 11 milioni di persone in tutto il mondo. Tra le posizioni critiche assunte, quelle più veementi riguardarono la partecipazione dell'Italia in Afghanistan nell'Operazione Isaf. Proprio nel Paese oggi di nuovo in mano ai talebani, Strada visse sette anni. Il programma di Emergency partì in Afghanistan nel 1999 e, con tre ospedali e 40 cliniche, ha permesso di curare oltre sette milioni e mezzo di persone. Fu tra i primi già negli anni '90 a ritenere un errore la guerra nel Paese e a profetizzare che non avrebbe portato a nessuno degli obiettivi sperati. Strada aveva dichiarato di non votare alle elezioni politiche da circa trent'anni, perché contrario alle scelte di politica estera di vari governi a sostegno delle missioni, alla partecipazione del Paese in diversi conflitti e alle politiche di gestione del fenomeno migratorio.
A seguito delle dimissioni dei vari commissari straordinari alla sanità in Calabria nel 2020, il nome di Strada era circolato per ricoprire questo ruolo, ma alla fine non se ne fece niente. Strada decise allora di creare e gestire con Emergency un reparto Covid in un ospedale da campo a Crotone. (adnkronos)