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venerdì 2 maggio 2014

Bertone ed il mega attico

Non si placa la polemica di Pasqua che vede sotto i riflettori il cardinal Tarcisio Bertone che si accingerebbe a trascorrere la pensione nel mega-attico di palazzo San Carlo insieme alle tre suore che lo seguono da quando aveva assunto l’incarico di Segretario di Stato. Il suo successore, il cardinale Parolin, si è invece adeguato al nuovo corso low-profile di Papa Francesco andando ad abitare a pochi metri di distanza nella Domus Sanctae Marthae accontentandosi però di un bilocale.
Giovanni Angeli



Vatican City Real Estate
 PORTOS / Franco Portinari



FRANCESCO ATTENTO AGLI SCHERZI !
Riuscirà Papa Francesco a imporre alla Curia romana, se non proprio la povertà del Vangelo, una maggiore sobrietà?
Il compito è duro e il rischio che nel modello dell'appartamento spartano della Residenza Santa Marta ci rimanga chiuso solo lui è alto.
Uber


by Tiziano Riverso




 Bertone l'eroe
Sorella povertà, fratel Tarcisio.
Mauro Biani



Consigli utili
by Tomas


La festa dei papi - Ber-orgoglio
mario airaghi

domenica 27 aprile 2014

Santi subito

Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II




domenica 27 aprile 2014
KERMESSE VATICANA
Migliaia di fedeli da tutto il mondo a Roma per assistere alla canonizzazione di due Papi da altri due Papi. Un evento probabilmente un po' troppo costoso e spettacolare per lo stile di Papa Francesco che tuttavia, con la contemporanea elevazione agli altari di Papa Roncalli, rilancia le speranze del Concilio che Woytila aveva, se non avversato, sicuramente affievolito.
  Gianfranco Uber



...il miracolo di papa Francesco: un giorno....due santi!!!Antonio Gallo

 


UN POUR TOUS
Man

 
Catholic Church Modernisation
Tomas
The Vatican has organized the canonization of the two Popes John XXIII and John Paul II with a massive use of social media, starting with the Twitter hashtag, a special Facebook page and YouTube Channel. 27 Apr 2014



Papi, ad ognuno il suo
Dopo la scorpacciata di latinorum e di cerimonie torniamo a essere i soliti miscredenti di prima
Giovanni Angeli



La festa dei papi - Ber-orgoglio
mario airaghi



SAINT FRANCIS
Hassan Bleibel
VATICAN 27 Apr 2014


Giovanni XXIII santo
"La Stampa" 27 aprile 2014

Un giornalista ostile, come la Chiesa ne trova tanti nel suo cammino, fece a Giovanni XXIII una domanda maligna, com’era nel suo diritto, per incastrarlo, e il papa, prima di rispondere, posò il librone che aveva in mano sull’angolo di un tavolo, vi adagiò sopra una delle sue non minuscole chiappe, e cominciò la risposta così: “Basandomi sulle Sacre Scritture…”. È un aneddoto irriverente, dirà qualcuno di voi. Ma no, è rispettosissimo. A me lo raccontò Giancarlo Zizola, a casa mia, durante uno di quegli strani pranzi che lui cominciava con la frutta e proseguiva con la verdura per finire con la minestra. Zizola non avrebbe mai pronunciato nulla d’irriguardoso su nessun papa. Giovanni XXIII era santo prima del 27 aprile 2014, la santificazione di questo giorno aggiunge soltanto l’ufficialità, che per il popolo dei credenti non è necessaria. Non è la Chiesa che indica un nuovo santo al popolo, è il popolo che lo indica alla Chiesa. Un santo è tale in ogni atto della sua vita, e – sto arrivando all’innocenza di quell’aneddoto – anche quando va in toilette. I monaci del Medioevo non cessavano di pregare, non interrompevano il contatto con Dio, nemmeno quando si sedevano sul wc, ma pronunciavano questa premessa: “Quod exit supra, Deo; quod exit infra, diabolo”, ciò che mi esce da sopra, dalla bocca, va a Dio, ciò che esce di sotto va al diavolo. Era la continuità, l’ininterruzione della santità. È ciò che il popolo pensa crede spera di Giovanni XXIII. Non lo ha fatto santo un gesto, una frase, una parola, un atto, magari storico. Lui “è” santo: ha i gesti, le parole, la faccia, i discorsi, le azioni del santo. Senti un suo discorso, “Anche la Luna ci guarda”, “Date una carezza ai vostri bambini”, e pensi: “È buono”.
“Santità” e “bontà” sono equivalenti. La santità può essere molte cose, macerazione, tormento, sacrificio, sottomissione di tutti, e in primo luogo di se stesso, a Dio. È la santità dei papi fino a Giovanni XXIII escluso (ma ripresa con Papa Ratzinger). Uno scrittore cattolico oggi poco ricordato, Antonio Barolini (che fu corrispondente dall’America per questo giornale), ha scritto che nei Papi cattolici (lui pensava a Paolo VI) la santità non è mai uno “stato in luogo”, è sempre un “moto a luogo”: il senso dell’uomo cattolico sta nel “tendere verso”, senza “giungere mai”. Questo concetto è stato spazzato via da Giovanni XXIII e poi da Giovanni Paolo I (“Dio è madre”) e Francesco (“Chi sono io?”), che sono i suoi fedeli continuatori. Questi tre Papi hanno insegnato e praticato un’idea di “santità” come contatto e anzi (molto di più) amicizia con Dio. Anche Wojtyla aveva sentito e applicato questo concetto, ma senza abbandonare tutte le connotazioni del “timore e tremore” che devono stare in quel contatto. “Timore e tremore”, come ognun sa, è il titolo di un’opera di Kirkegaard: tu cerchi e, avvicinandoti a quel che cerchi, temi e tremi. M’è capitato, due settimane fa, di rivedere su Sky un film bellissimo e disperato di Lars von Trier, proprio mentre stavo leggendo il diario del segretario di Wojtyla intitolato “Ho vissuto con un santo”. Cosa racconta (in ogni suo film) Lars von Trier? La stessa cosa che raccontava Bergman: la ricerca di un contatto con Dio, il viaggio al termine del quale poter dire (anzi, esclamare): “È qui”. E cosa prova, il viaggiatore, a quel punto? Paura o spavento. Il segretario di Wojtyla racconta lo stesso viaggio, al termine del quale però il viaggiatore prova conforto. Questa è la nuova santità. Della quale è un’incarnazione perfetta Giovanni XXIII, e perfettissima il suo continuatore, Francesco (Luciani è durato troppo poco). Se, raggiunta la santità, provi conforto, allora trasmetti conforto. Giovanni XXIII è un grande confortatore. Le folle si radunavano davanti a lui per questo, come adesso si radunano davanti a papa Bergoglio. È questo il loro miracolo. Non c’è nessun bisogno di un altro miracolo, perché uno possa dirsi santo. Giovanni XXIII ha cancellato “perfidis” davanti a “judaeis”, con disperazione di Mel Gibson, che a quel “perfidis” tiene ancorato il senso della propria vita; ha fondato un’istituzione per metter fine alla separazione dei cristiani, vergogna delle vergogne, peccato dei peccati; ha indetto un concilio ecumenico, perché la base della Chiesa parlasse al vertice, mentre nei secoli avviene sempre il contrario. Ma tutto questo lo ricorda la Storia, non la gente. La gente lo ricorda vestito di bianco, che visita i carcerati, e dice loro che per ognuno c’è speranza. “Anche per me?” chiede uno. “Anche per te”, risponde il Papa, senza sapere quali colpe abbia commesso. Alla cieca. Sicuro di non sbagliare.Ferdinando Camon



.....fatto in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II (oggi Santo)
ed esposto in Polonia.Edy Perazzolli

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Link:
Speciale Repubblica Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Roncalli e Woitila santi


lunedì 24 febbraio 2014

La "Staffetta" nel PD (le vignette)


Marilena Nardi


venerdì 7 febbraio 2014
LA STAFFLETTA
Renzi dice di non voler scalzare Letta, Letta dichiara di non essere minimamente attaccato alla poltrona. Insomma abbiamo capito che Renzi non vede l'ora di fare il Presidente del Consiglio e Letta è deciso a vendere cara la pelle. Tutto conforme alle sane regole sportive.
Gianfranco Uber


RESA DEI CONTI
Siamo probabilmente alla resa dei conti tra Enrico e Matteo. Sempre più chiaro che i rapporti di forza all'interno del PD sono cambiati nettamente a favore del Segretario del Partito, nella più classica specialità del salto sul carro del vincitore.
Ormai sembra sempre più probabile un avvicendamento a Palazzo Chigi semprechè Renzi riesca a trovare un contentino adeguato per Letta e riesca a vincere la propria naturale ritrosia per le poltrone. 12/02/2014
Gianfranco Uber



PONZIO PD LATO
Napolitano non vuole occuparsi della disputa tra Renzi e Letta.
Dice. "La decisione spetta al Sinedrio, pardon al PD".
Gianfranco Uber

Tullio Boi


 la palude
PORTOS / Franco Portinari

 
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com
 

 La palude
Dobbiamo uscire dalla palude“.
La direzione Pd del 13 febbraio approva la linea di Matteo Renzi.
Mauro Biani



Mauro Biani

Museo dell'antichità
Gavagnin Marco


Miglioni
Gava


Gli arcani della politica
"L'appeso"
Kurt - Stefano Trucco



Verso il duello
Kurt - Stefano Trucco


La strage di San Valentino
Kurt - Stefano Trucco


fabiomagnasciutti

Tiziano Riverso




SCHIZORENZI!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12519400704/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/02/14/schizorenzite-perniciosa/






Letta -Renzi è temo di staffetta 11/02/2014
Sebbene non vi sia ancora niente di ufficiale nei palazzi della politica si parla di un avvicendamento Letta-Renzi per il prossimo governo, la cosiddetta «staffetta». Ne vedremo delle belle.
Aggiornamento: nulla di fatto, tra i due c’è – pare – gelo (leggi)
 Giovanni Angeli -Il riso degli angeli - Corriere Della Sera

 13/02/2014
Tensione tra il premier (nel momento in cui scriviamo è ancora tale) Enrico Letta e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini: «Mi hai pugnalato alle spalle» (leggi). Poi le smentite incrociate.
Giovanni Angeli -Il riso degli angeli - Corriere Della Sera
 

Game Over
«Renzi si nomina premier», «Ascesa del bamboccio di talento», «Ora sono Renzi nostri»: questi i titoli più gentili dei giornali di oggi
14/02/2014
 Giovanni Angeli -Il riso degli angeli - Corriere Della Sera

Tandem
Matteo Bertelli


 Fiammiferi
Matteo Bertelli



Giannelli - Corriere della sera







giovedì 13 febbraio 2014
Dopo il riferimento alla Provvidenza...
Tomas

Bibbidibobbidiboo, fa la magia tutto quel che vuoi tu

Sotto che ottica (anzi Luxottica) possiamo/dobbiamo farcene una ragione? Sarà una specie di crisi o, più sottilmente, una specie di crasi (Renzusconi)? L’Italia che amo o il più anglofono I love viva Eataly? In sintesi sono pressappoco queste le domande che la maggior parte degli italiani si sta ponendo, imediatamente dopo aver preso atto che il sindaco fiorentino, rottamando tutte le sue precedenti affermazioni, s’è convertito a velocissimo ghepensimi e, gettata la fascia alle ortiche (del resto poteva mai uno come lui stare in Palazzo Veeeecchio?)  si prepara a fare (più che essere) il capo di governo.
Al momento nessuno ci ha comunicato la destinazione delle larghe intese volute per promulgare le leggi principali e urgenti e dunque traghettarci al voto entro il 2015. Tuttavia, a giudicare dalla mala uscita imposta a Letta e dal proclama del Granmatteo di Toscana che promette nella creata e non generata 18esima legislatura di governare fino al 2018, qualcosa ci dice che possiamo seppellire la 17esima anche perché è numero che porta sfiga. Per la 19esima si sta già lavorando sulla trasformazione di zucche e topi in carrozze e cavalli per andare al ballo del principe azzurro senza preoccuparci di perdere la scarpetta, dato il numero di quelle che ci hanno lanciato contro…
14 febbraio 2014

sabato 22 febbraio 2014

Giochi olimpici invernali di politici locali


Giochi invernali
 PORTOS / Franco Portinari


Sletta
PORTOS / Franco Portinari
 

E' gelo tra Letta e Renzi
 PORTOS / Franco Portinari



Calcio storico fiorentino
 PORTOS / Franco Portinari



Fondista azzurro (Gasparri)
PORTOS / Franco Portinari 


Gara di fondo: salita al colle
Gianfranco Uber


 Italia - ORO : SALTO SUL CARRO
Angelino Alfano «non arriva ad escludere l’ipotesi del cambio della guardia» (leggi). Traduzione: pare sia pronto a mollare anche Letta per Renzi. «Chiunque sarà il presidente del Consiglio, – chiede il leader di Ncd – vogliamo concordare con precisione contenuti e programma»
Giovanni Angeli



Letta torna e sistema tutto
Natangelo


Giannelli - Corriere della sera

XXII Giochi olimpici invernali
A Sochi si innaugurano le Olimpiadi invernali in un clima piuttosto freddino.
Molti Paesi invieranno infatti delegazioni di basso profilo per protestare verso la politica repressiva di Putin ma anche grande la delusione nel non poter assistere alla gara in parallelo di due famosi slalomisti.
Gianfranco Uber