Caso Ablyazov: vergogna Italia
I fatti:
Il 29 maggio Alma Shalabayeva e la sua figlia di sei anni, Alua Ablyazova, sono state prelevate dalla loro abitazione a Roma a seguito di un raid della polizia che avrebbe avuto per obiettivo Mukhtar Ablyazov, sul quale pendevano un mandato di cattura per accuse di frode emesso dalla Gran Bretagna e una richiesta di estradizione da parte del Kazakistan.
Il 31 maggio, dopo un procedimento di espulsione dalla velocità sospetta, Alma Shalabayeva e sua figlia erano state costrette dalla polizia italiana a salire a bordo di un aereo privato diretto in Kazakistan.
Il 12 luglio, il governo italiano ha retroattivamente annullato l'ordine di espulsione, riconoscendo che il rimpatrio forzato di Alma Shalabayeva e di sua figlia aveva violato la legge italiana.
Le vignette
domenica 14 luglio 2013
LO SCAMBIO
Già la faccenda dei "marò" sembrava surreale ma ora l'espulsione della signora Shalabayeva e figlia, seguita dall'altrettanto incredibile affermazione che ora può tornare tranquillamente, ci conferma che veramente non c'è mai fine al peggio.
Gianfranco Uber
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per piccina ke tu zia
fabiomagnasciutti
Kazakkio
CeciGian
8/07/13
SERGIO STAINO
PORTOS / Franco Portinari
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il caso Shabalayeva
Matteo Bertelli
Eghein
Matteo Bertelli
Claudio Cadei
Giorgio Forattini - 17/07/2013
Giannelli - Corriere della sera
Giannelli - Corriere della sera
VAURO
13/07/2013
Il cappio espiatorio
massimo gramellini
Riunito in seduta permanente dai tempi del tiramolla indiano sui marò, l’Ufficio Figuracce Internazionali (UFI) sta affrontando in queste ore il delicato caso del ratto delle kazake. Il problema, naturalmente, non è riportare indietro la moglie del dissidente che l’Italia ha consegnato, insieme con la figlia, al dittatore dello Stato poco libero del Kazakistan, trattandole come clandestine. Il problema è decidere a chi darne la colpa. Dai primi accertamenti dell’UFI - citiamo il comunicato ufficiale - «è emerso che l’esistenza e l’andamento delle procedure di espulsione non erano state comunicate né al presidente del consiglio, né al ministro dell’interno e neanche al ministro degli esteri o della giustizia». Il comunicato non accenna al ministro dei trasporti (le due espulse hanno viaggiato in aereo) né a quello dell’agricoltura (il Kazakistan ha un’importante tradizione di pastorizia), ma anche da una lista così scarna si deduce che non un solo fondoschiena governativo è rimasto allo scoperto.
Escludendo l’ex ministro all’edilizia inconsapevole Scajola e il comandante scogliocentrico Schettino, e considerando momentaneamente esaurite le parentele egizie, l’elenco dei capri espiatori di routine comincia a scarseggiare. Restano i giudici che hanno esaminato la pratica e il funzionario dell’ufficio immigrazione che ha visionato i passaporti. Ma non sottovaluterei l’addetto ai bagagli («non poteva non sapere») e la hostess addetta alle salviette. L’importante è che il capro salti fuori al più presto, affinché intorno al suo collo si possa stringere il cappio mediatico che metterà in salvo tutti gli altri.
Lunga vita al Kazakitalistan
Il ministrello e il capro
Ablyazov, paga solo Procaccini.
Mauro Biani
All’insaputaSostiene Angelino che non sapeva.
Mauro Biani
Borghesi piccoli piccoli
Letta assolve Alfano, e il Pd si spacca.
Mauro Biani
Non ci caschiamo più
Natangelo
particolare di Kazzaki di Makkox
blind date
fabiomagnasciutti
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Links:
Amnesty International: l'Italia deve rendere conto dell'espulsione illegale in Kazakistan di Alma Shalabayeva e di sua figlia
Il caso Shalabayeva imbarazza il governo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/06/italia-e-kazakhstan-paesi-amici-quante-ragioni-per-non-scontentare-nazarbayev
I famigliari di Ablyazov:“Così hanno portato via Alma”
Caso Shalabayeva
Lo staff di Alfano sapeva
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