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sabato 11 ottobre 2025

Jane Goodall

“Siamo la specie più intellettuale che abbia mai camminato sul pianeta, ma non siamo intelligenti. Se sei intelligente non distruggi la tua unica casa.”

(Jane Goodall)



Jane Goodall (1934 - 2025).
The chimpanzee whisperer and tireless champion of conservation. Her work changed our understanding of both primates and humanity.
Rest in peace. 🌿🖤
Nahid Maghsoudi



Jane Goodall Portrait by R.J. Matson, Portland, ME

https://www.politicalcartoons.com/cartoon/300568



Jane Goodall by Taylor Jones, 

Politicalcartoons.com


Jane Goodall
Fue una etóloga inglesa y Mensajera de la Paz de la Organización de las Naciones Unidas.​​
 by Becs, 
CagleCartoons.com



Jane Goodall by Jeremy Banx




Deb Milbrath
4 October 2025
RIP Jane Goodall
WHAT AN INSPIRATION…WHAT A LEGACY… and what a message that transcends conservation, environmentalism focus. In these stressful times… I think the young can bring new hope and direction to our fractured world and country. It is all about our future.
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/rip-jane-goodall



Gianluca Costantini
@channeldraw
·
1 ott
Jane Goodall 🖤

Dalcio Machado



"Morte di Jane Goodall, la primatologa che ha rimesso l'uomo al suo posto", testo e disegno sul sito web di Jeune Afrique...
Damien Glez



Ci sono momenti che segnano la fine di un'era e le ultime parole di Sir David Attenborough al funerale della Dott.ssa Jane Goodall sono state esattamente queste 🥹! In piedi davanti a un mare di persone in lutto, l'amato naturalista ha reso omaggio alla sua amica di una vita e compagna pioniera, definendola "la coscienza della conservazione". La sua voce tremava mentre parlava di sei decenni di amicizia, spedizioni condivise e un'incrollabile fede nel potere della speranza. "Il mondo è più silenzioso senza di lei", ha detto, "ma il suo spirito sussurra ancora tra gli alberi".

È stato più di un addio, è stata una promessa che la sua eredità avrebbe continuato a guidare coloro che ascoltano la voce della natura. 

▶️ Guarda il sentito omaggio di Sir David Attenborough a Jane Goodall: un addio da una leggenda all'altra 👇👇

https://newstoday79.com/.../sir-david-attenboroughs.../

sabato 13 settembre 2025

Ciao Stefano Benni

 Ciao, Stefano…

© Riccardo Mannelli


Io ti amo

e se non ti basta

ruberò le stelle al cielo

per farne ghirlanda

e il cielo vuoto

non si lamenterà di ciò che ha perso

che la tua bellezza sola

riempirà l’universo

Io ti amo

e se non ti basta

vuoterò il mare

e tutte le perle verrò a portare

davanti a te

e il mare non piangerà

di questo sgarbo

che onde a mille, e sirene

non hanno l’incanto

di un tuo solo sguardo

Io ti amo

e se non ti basta

solleverò i vulcani

e il loro fuoco metterò

nelle tue mani, e sarà ghiaccio

per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo

e se non ti basta

anche le nuvole catturerò

e te le porterò domate

e su te piover dovranno

quando d’estate

per il caldo non dormi

e se non ti basta

perché il tempo si fermi

fermerò i pianeti in volo

e se non ti basta

vaffanculo.

Stefano Benni


© Riccardo Mannelli


La Luisona di Stefano Benni 

Al bar Sport non si mangia quasi mai. C'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: «La meringa è un po' sciupata oggi. Sarà il caldo». Oppure: «È ora di dar la polvere ai krapfen». 

Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: «Hanno mangiato la Luisona!». 

La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perché il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata. La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. 

Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l'esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l'intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene. 

(Da «Bar Sport» di Stefano Benni)

Vauro per Benni





Pennac, 'a Stefano Benni la malattia ha tolto la risata'
'Lassù ha aperto uno studio da psicanalista, domani vedrà Dio'
Quando morì Federico Fellini "Stefano Benni mi ha detto che è morto perché non poteva più sognare.
Ed era vero, era clinicamente vero.
I farmaci che prendeva Fellini per la sua malattia gli avevano impedito di continuare a sognare. Per trent'anni aveva appuntato i suoi sogni in un diario. Disegnava e dipingeva. E di colpo non ha più potuto sognare. A Stefano è successa la stessa cosa, ma con la risata: di colpo la malattia gli ha tolto la capacità di ridere, quella risata che per tutta la sua vita lui ci ha offerto". Lo ha detto lo scrittore francese Daniel Pennac ricordando l'amico Stefano Benni durante la camera ardente all'Archiginnasio.
    Pennac ha regalato ai familiari di Benni e ai tanti cittadini presenti un omaggio commosso e surreale, nel suo stile narrativo. Pennac ha rievocato scherzi e invenzioni condivise: "Il giorno in cui mi hai fatto ridere di più - ha detto - è stato quando mi hai detto che avresti aperto uno studio di psicanalista per curare gli insetti e gli animali: una formica individualista, un cane che non sopportava l'odore del padrone, un elefante complessato per la sua proboscide". Poi l'immagine finale, sospesa tra poesia e ironia: "Questa notte ho visto Stefano, ha aperto il suo studio di psicanalista lassù. Il suo primo cliente è un angelo che soffre di vertigini.
    Domani riceverà Dio, che è depresso perché avrebbe voluto un giorno in più per completare la creazione e rendere l'uomo un po' meno stupido, meno aggressivo, più tranquillo". Pennac ha concluso con un saluto tenero e ironico: "Coraggio, caro Stefano, con Dio. E presto arriveremo tutti lì, insieme a te".

"Camullo" di Stefano Benni

Ciao Stefano, avevi cominciato a lasciarci già da un po', ma ora non possiamo pensare che il Lupo non ci sia più. 

Ti ricordiamo con il "Camullo" che avevi disegnato tu stesso.

Riempi pure l'altro mondo di storie!

Stefano Benni 12 agosto 1947 – 9 settembre 2025

Gallucci Editore

il treno per Forte dei Marmi va a Firenze
devo vedermi con questo premio (opera di Altan) che è già arrivato e ne ha approfittato per un bagno
è crucciato, si è reso conto di non essersi mai dato a Stefano Benni che ne starà ridendo dietro un bicchiere
Fabio Magnasciutti




festival_satira:

A Stefano Benni, uno dei più grandi scrittori satirici italiani, paradossalmente mai premiato dal Premio Satira.

Ascoltate la sua lingua che si impenna nelle invenzioni onomastiche e arriva qui a sfottervi («A Forte dei Marmi il jet-set internazionale si è riunito nella villa del conte Ottavio della Squama Bufalino per festeggiare la contessina Maggioranza della Squama Bufalino che compiva 18 anni»).

Il Premio, pentito, ti saluta, Lupo, e continuerà a leggerti.

Lamento del mercante d’armi

Ho venduto un pezzo di cannone

poi le ruote e un altro pezzo di cannone

la culatta e l’otturatore

il mirino e un altro pezzo di cannone

e altri tre pezzi di cannone

e adesso c’è uno in televisione

che dice che mi spara col mio cannone

chi lo sapeva che coi pezzi di cannone

avrebbe fatto un cannone?

Se lo avessi saputo

mica avrei accettato l’ordinazione.

Ho venduto cento elicotteri

con relativo armamento

e un sistema puntamento missili

e un sistema anti-sistema di puntamento

adesso l’elicottero è lì che spia

come un falco sopra casa mia.

Se lo avessi saputo cosa voleva fare

non gli avrei venduto la testata nucleare

era così distinto, un vero signore

chi poteva sapere che era un dittatore?

Se avessi saputo che un cliente

può diventare un nemico

della mia patria

dell’Occidente

vi giuro gente

lo giuro sui figli

lo giuro su Gesù

gli avrei fatto pagare

il cinquanta per cento in più.

Da qui si vede

la mia buona fede.

Stefano Benni


© Tartarotti


È morto all’età di 78 anni Stefano Benni, scrittore, giornalista e drammaturgo. A causa di una lunga malattia, si era ritirato a vita privata. Autore di vari romanzi e antologie di racconti di successo, tra i quali Bar Sport, Elianto, Terra!, La compagnia dei celestini, Baol, Comici spaventati guerrieri, Saltatempo, Margherita Dolcevita, Spiriti, Il bar sotto il mare e Pane e tempesta. I suoi libri sono stati tradotti in più di 30 lingue. In segno di protesta contro i tagli alla cultura e alla scuola attuati dal governo Renzi, nel 2015 pubblicò sulla sua pagina Facebook ufficiale una lettera in cui spiegava le sue ragioni nell'aver rifiutato il premio Vittorio de Sica, attribuito annualmente ad alte personalità italiane e straniere che si sono distinte nelle arti.


L’indicazione data da suo figlio, che ne ha annunciato la scomparsa è di leggere le opere di Stefano a voce alta:

“Una cosa che Stefano mi aveva detto più volte è che gli sarebbe piaciuto che la gente lo ricordasse leggendo ad alta voce i suoi racconti. Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce – spesso accompagnato da musicisti. Quindi, se volete ricordarlo, vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino”.

giovedì 10 aprile 2025

Musa Gumus 1963 - 2025

 Musa Gumus 1963 - 2025



I am so sorry to hear sad news about a dear #cartoonist friend, Musa Gümüs. He was a talented person who won 202 awards around the globe as well as in Turkiye too. Big early loss. R.i.P Musa 😢😢

Hem Türkiye'de, hem de yurt dışında 202 ödül kazanmış, değerli karikatürcü arkadaşımızı kaybettik. Çok üzgünüm. Sevenlerine ve ailesine baş sağlığı diliyorum.  😢

Mi dispiace molto sentire una triste notizia su un caro amico #cartoonist, Musa Gümüs. Era una persona di talento che ha vinto 202 premi in tutto il mondo e anche in Turchia. Grande perdita precoce. Riposa in pace Musa 😢😢

Firuz Kutal


#portre #musagümüs #firuzkutal
By  Firuz Kutal



Alcune delle tantissime opere del grande Musa :


 

“Città di Trento” 2017 Primo premio Musa Gumus (Turchia)

International Cartoon Web Contest-Azerbaijan2021 : 1° classificato : Musa Gumus - Turchia



European Cartoon Award 2021 : second place Musa Gumus, with “Blood”.




Excellence Trophy: Musa Gümüş (Turkey). World Humor Awards 2018




Excellence Trophy: Musa Gümüş (Turkey). World Humor Awards 2022


Musa Gümüs (Turkey)
musa-gumus-turkey

Musa GümüÅŸ was born in 1963 in Gaziantep (in South Turkey, near the Syrian border). He graduated from the Department of Business Administration and Management at Marmara University. He currently lives and works in Istanbul.

He started drawing cartoons when he was a high school student. His first cartoon was published in 1979 and since 1987 he works as a professional cartoonist for magazines as Hibir, Bando, Nokta, HBR Maymun … Since 2001 Musa teaches caricature and illustration at the international MEF School.

He also participated in many cartoon competitions and received numerous national and international awards, including the Grand Prix 2006 at the Cartoon World Festival in Porto and the Golden Hat in Knokke-Heist Belgium in 2009. In 2015 he received a life achievement award in the Aydın Doğan International Cartoon Competition.

His favorites cartoonists are Gatto, Boligan, Gluszek, Kazanevsky… (all cartoonists who had already a personal exhibition in Kruishoutem!). And his favorite artist is Dali. He prefers to use soft pastels, acrylics and colored pencils. From time to time he is trying different techniques. He doesn’t use the computer often, sometimes Photoshop, but very rarely.


For Gümüs “a cartoon is a common language of all humanity. The cartoon is an important tool to understand the universe we live in. This common language brings countries closer together and helps people to understand each other. I'm hopeful.”

 

More info on http://www.musagumus.com/
fonte: https://www.ecc-kruishoutem.be/en/musa-gumus-turkey.html


martedì 21 gennaio 2025

Grazie, Toscani!

 “Uno scrittore usa la scrittura, un musicista la musica, e io uso la fotografia“. 

Ci ha lasciato il 13 gennaio, all’età di 82 anni, Oliviero Toscani

Grazie, Toscani!

Mariagrazia Quaranta / Gio


cheese

a Oliviero Toscani

Fabio Magnasciutti



Valerio Marini



Oliviero Toscani

Manuel De Rossi



Riccardo Mannelli




Giannelli


13 gennaio 2025 - È mancato Oliviero Toscani.

© Milko Dalla Battista

Milko Dalla Battista

In rare occasioni disegno "coccodrilli", solo per coloro che stimo o, all'opposto, per quanti meritino bieco sarcasmo. Per Toscani non posso fare eccezione, in omaggio all'uomo e alla sua coerenza intellettuale ancor prima che per la sua capacità di fotografo e comunicatore.






UN GRANDE ROMPIBALLE

Senza pudore, lo chiamano ancora provocatore. Sui giornali, in tivù, negli ascensori. La morte che dovrebbe indurre a mitigare i termini e indurre a più miti giudizi, incoraggia invece i maldicenti e i mal-scriventi a maramaldeggiare. È il caso degli oltraggi, più o meno sibillini, più o meno incartati nel cellofan dell’ipocrisia delle condoglianze, che deve subire, anche post mortem, Oliviero Toscani. Molti continuano ad avercela con lui. E questo è per me un fatto che lo onora. Chi è stato davvero scomodo (e va da sé che ritengo positivo tale aggettivo) è giusto che lo resti anche una volta che si è chiuso l’uscio alle spalle, sbattendolo metaforicamente.

Il grande fotografo, che cominciò a 14 anni puntando l’obiettivo sul volto di Rachele, vedova di Benito, che continuò la sua fulminante carriera inerpicandosi per le balze del Mugello dove fotografò un altro scomodo, il priore di Barbiana don Lorenzo Milani, il sassolino più fastidioso nelle scarpe della Chiesa del secolo scorso, che fu catturato dalla moda, ma senza lasciarsi corrompere dalle sue pompe, mettendone anzi in evidenza il truce cinismo degli applauditi signori e padroni del Made in Italy, sfruttatori della volubilità planetaria e delle maestranze del Terzo Mondo pagate un dollaro a giornata o al mese, quell’uomo incazzoso che s’infervorava per cause meritevoli tutte destinate a essere perse, sì Oliviero Toscani è stato uno dei migliori comunicatori dei mali del mondo e dei malvagi che ne sono gli artefici, sia che si tratti di magliari come di guerrafondai. E poiché le motivazioni delle sue invettive e delle sue immagini erano etiche, se ne può facilmente dedurre che Toscani è stato un giusto tra gli ingiusti, uno sincero, uno che non esitava a dire quel che pensava a mostrare gli scandali di fronte ai quali la gente vile preferisce chiudere gli occhi e tirar via. 

Toscani avrebbe meritato titoli e riconoscimenti da parte dello Stato. Che io sappia, non ne ha avuti. Da parte dei politicanti che pretendono di essere chiamati statisti ed eccellenze in quanto ministri ha ricevuto invece querele che gli sono costate condanne penali e fior di quattrini. Due tra i più esagitati suoi accusatori (o estorsori?) sono stati Matteo Salvini e Maurizio Gasparri.

Con Toscani se ne è andato uno di quelli che in Francia chiamano «emmerdeur» (non mi pare sia il caso di tradurre) e in Italia rompiballe. Ce ne vorrebbero di più di tale genia. Credo ne siano rimasti solo due o tre. Ed è una crisi gravissima, questa, ben più letale del calo delle nascite, in un Paese dal contenuto etico e civile in rosso da parecchio, troppo tempo. Perlomeno dal 1861. 

PS Il Corriere della Sera non poteva scegliere foto peggiore di Toscani per ricordarlo in prima pagina. Una foto che fa apparire la sua indignazione come un ghigno di rabbia. L’ultimo sgarbo.

Ivano Sartori


Rachele Mussolini




Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, fotografato da Oliviero Toscani.



Oliviero Toscani: Photography and Provocation

Museum für Gestaltung Zürich

Ausstellungsstrasse

April 12 - September 15, 2024

Opening:

April 11, 7PM

His images are arresting, disturbing, outrageous. As a photographer, creative director, and image editor, Oliviero Toscani made history and revolutionized commercial communications.

The Museum für Gestaltung Zürich is showing the first comprehensive retrospective of his work. Dedicated to a photographer who made provocation his credo, it will invite visitors to reconsider ethics, aesthetics, gender, racism, and other issues in their larger historical and social context


sabato 26 ottobre 2024

"Omaggio a Riber Hansson" di Francisco Punal Suarez

 

Riber Hansson, caricaturista  sueco - Francisco Punal Suárez .

Omaggio a Riber Hansson

Di Francisco Punal Suarez


La notizia della morte del grande fumettista svedese Riber Hansson ha sconvolto l'intera corporazione dei cartoonist.

Ricorderò sempre che nel 2013 lo incontrai personalmente in Portogallo, quando eravamo entrambi parte della giuria del World Press Cartoon, (insieme a Marilena Nardi, Antonio Antunes e Ricardo Antunes) che si tenne nella città portoghese di Sintra, A 30 chilometri da Lisbona, e che purtroppo non è più organizzata.

Hansson, autentico rappresentante della satira politica a livello internazionale, era un uomo dal carattere gentile e la cui conversazione rappresentava una fonte inesauribile di saggezza. Vorrei ricordare, in questa occasione, le sue parole come un sentito omaggio al suo talento e al suo lavoro.

“L’umorismo e la satira – mi ha detto Riber – sono due ingredienti fondamentali della caricatura, perché ridendo dei potenti, in qualche modo li disarmate. Bisogna cogliere aspetti che i lettori del giornale conoscono e comprendono molto velocemente. Di solito dico che come fumettista hai dai due ai cinque secondi per catturare l'interesse del lettore. Ciò è particolarmente importante quando si tratta di cartoni animati come i miei, senza sottotitoli”.

 “La vignetta satirica – ha aggiunto – utilizza metafore stratificate e può quindi essere criticata in un modo che altrimenti sarebbe proibito o porterebbe a ritorsioni da parte di chi detiene il potere. L'umorismo funziona come lo zucchero sul fondo di una tazza amara. Voglio anche vedere la satira e l'umorismo come una cartina di tornasole di una società. Se compaiono queste espressioni, la società è sana, libera e democratica.

«Per me il punto di partenza per fare una caricatura – ha detto Riber – è che c’è un conflitto, una lotta di interessi, un dramma. E se sono coinvolti i leader mondiali, tanto meglio. Mi informo sempre, da più fonti, sull'evento che sto per disegnare: leggo la stampa, ascolto la radio, guardo la televisione, studio commenti alternativi, e poi traggo le mie conclusioni. Per le caricature personali vedo tutta una serie di ritratti dei personaggi che andrò a disegnare. Mi piace molto usare un linguaggio poetico, dove sono presenti metafora e similitudine. Bisogna disegnare aspetti che i lettori dei giornali conoscono e comprendono molto velocemente”.

Hansson riconosce di essere arrivato “tardi” a questa manifestazione artistica. Era il 1990, quando, a causa della recessione edilizia nel suo paese, smise di fare il disegnatore di architettura e dovette cercare un altro lavoro. Suo malgrado si ritrovò improvvisamente coinvolto in quella che sarebbe poi diventata la sua professione ideale. Aveva davanti a sé una sfida stimolante e creativa.

Per fortuna uno dei principali giornali svedesi, Svenska Dagbladet, a Stoccolma, gli diede un lavoro, e iniziò così la sua avventura da fumettista. Dopo il pensionamento ha continuato a pubblicare le sue illustrazioni su Sydsvenskan, il principale quotidiano della Svezia meridionale, e in altre pubblicazioni in tutto il mondo, e ha ricevuto inviti da diversi paesi per esporre le sue opere. Nel 2007 ha vinto il primo premio al World Press Cartoon, con un disegno di Putin, e nel 2012 il terzo premio, con una caricatura di Berlusconi. Le sue opere sono presenti al Museo Nazionale d'Arte, Stoccolma;

Biblioteca del Parlamento svedese; Museo della Satira e della Caricatura, Forte dei Marmi, in Italia; e il Museo di Storia Contemporanea, a Parigi, in Francia, tra gli altri. Hansson era un difensore dell'ambiente, della sostenibilità e si esprimeva contro la discriminazione contro le donne.

Il percorso – ha sottolineato Riber – per apprendere l'arte della caricatura è stato lungo e difficile. Ho studiato l'opera dei grandi maestri della pittura: Rembrandt, Picasso, Dürer, Hokusai e tanti altri artisti. Nei miei disegni riconosco l'influenza dell'americano David Levine e del maestro svedese Evert Karlsson EWK. Ho una visione del mondo complessa e interessante, perché devo leggere e studiare di più sui conflitti politici, umani e religiosi. I cartoni animati fanno riflettere le persone e le rendono meno arrabbiate, presentando una prospettiva sorprendente sui problemi piccoli e grandi, nella società e nel mondo”.

L'eredità culturale, artistica e satirica di Riber Hansson rimarrà sempre nelle pagine indelebili dell'umorismo grafico globale.

Antonio Antunes, Ricardo Antunes, Francisco Punal, Riber Hansson y Marilena Nardi, miembros del Jurado del World Press Cartoon 2013 -.

Berlusconi - by Riber Hansson a.

Censura - Riber Hansson .

François Hollande - Riber Hansson



Crisis -  Riber Hansson .

Democracia - Riber Hansson 

La nueva cara de Facebook - Riber Hansson -.

Monalisa -  Riber Hansson.


Oso Putin  - Grand Prix in World Press Cartoon 2007 - Riber Hansson.


Nueva arca de Noé -  Riber Hansson.

Trump  - Riber Hansson.

Riber Hansson y su esposa Eva, en Venecia - foto di Marilena Nardi


Homenaje a Riber Hansson

Por Francisco Punal Suárez 

La noticia del fallecimiento del gran dibujante sueco Riber Hansson ha conmovido a todo el gremio de los humoristas gráficos.

Siempre recordaré que en el 2013 lo conocí personalmente en Portugal, cuando ambos formábamos parte del jurado del World Press Cartoon, (junto a Marilena Nardi, Antonio Antunes y Ricardo Antunes)  que se realizaba en el ciudad portuguesa de Sintra, a 30 kilómetros de Lisboa,  y que ya lamentablemente no se organiza.

Hansson, un representante genuino de la sátira política a nivel internacional, era un hombre de un carácter apacible y cuya conversación representó una fuente inagotable de sabiduría. Quisiera recordar, en esta ocasión,   sus palabras como un sentido homenaje a su talento y obra.

“El humor y la sátira – me dijo Riber-  son dos ingredientes básicos de la caricatura, porque al reírte de los poderosos, de alguna manera los estás desarmando.  Uno tiene que dibujar aspectos que los lectores del periódico conocen y entienden muy rápido. Suelo decir que como dibujante tienes de dos a cinco segundos para captar el interés del lector. Especialmente esto es importante cuando se trata de caricaturas como las mías, sin subtítulos”.  

 “La caricatura satírica –añadió-  usa metáforas de varias capas y por lo tanto se puede criticar de una manera que de otro modo estaría prohibido o dar lugar a represalias por parte de quienes detentan el poder. El humor funciona como el azúcar en el fondo de la copa amarga.  Yo también quiero ver la sátira y el humor como una prueba de fuego de una sociedad. Si pueden aparecer estas expresiones, es una sociedad sana y libre y democrática.

“Para mi, el punto de partida para hacer una caricatura –expresó Riber- es que exista un conflicto, una lucha de intereses, un drama. Y si hay involucrados líderes mundiales, mejor. Siempre me informo, en más de una fuente,  sobre el evento que voy a dibujar: leo la prensa, escucho la radio, veo la televisión, estudio comentarios alternativos, y luego saco mis conclusiones. Para las caricaturas personales, veo toda una serie de retratos de los personajes que voy a dibujar. Me gusta mucho emplear un lenguaje poético, donde la metáfora y el símil, estén presentes.  Uno tiene que dibujar aspectos que los lectores del periódico conocen y entienden muy rápido”.

Hansson reconoció  que llegó “tarde” a esta manifestación artística. Eso fue en el 1990, cuando por la recesión de las construcciones en su país, dejó de ser dibujante arquitectónico y tuvo que buscarse otro trabajo. En contra de su voluntad, de repente se vio involucrado en lo que más tarde sería su profesión ideal. Tenía ante si un reto estimulante y creativo.

Por suerte uno de los principales diarios suecos Svenska Dagbladet, de Estocolmo,

le dio empleo, y así comenzó su aventura como humorista gráfico. Después de estar jubilado continuó  publicando sus ilustraciones en Sydsvenskan, el periódico líder en el sur de Suecia, y en otras publicaciones del mundo, y recibió invitaciones de varios

países para exponer sus obras. En el 2007 obtuvo el primer premio en el World Press Cartoon, con un dibujo de Putin, y en el 2012, el tercer premio, con una caricatura

de Berlusconi. Sus obras están presentes en el Museo Nacional de Arte, de Estocolmo;

Biblioteca del Parlamento sueco; Museo de la Sátira y la Caricatura, de Forte del Marmi, en Italia; y el Museo de Historia Contemporánea, en París, Francia, entre otros. Hansson fue un defensor del medio ambiente, de la sostenibilidad, y se manifiestó en contra de la discriminación de la mujer.

El camino –recalcó Riber- para aprender el arte de la caricatura ha sido largo y difícil. He estudiado la obra de los grandes maestros de la pintura: Rembrandt, Picasso, Durero, Hokusai y muchos otros artistas. En mis dibujos reconozco la influencia del norteamericano David Levine, y del maestro sueco Evert Karlsson EWK. Poseo una visión compleja e interesante del mundo, porque tengo que leer y estudiar más acerca

de los conflictos políticos, humanos y religiosos. Las caricaturas hacen pensar a las personas y las hacen menos enojadas, al presentar un ángulo sorprendente de los problemas pequeños y grandes, de la sociedad y el mundo”.

El legado cultural, artístico y satírico  de Riber Hansson permanercerá siempre en las páginas endelebles del humor gráfico mundial. 


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Riber, uno dei cartoonist miei preferiti.

Che grande tristezza.

Un grande abbraccio ai suoi cari.