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giovedì 7 gennaio 2021

Inaudito: Pro-Trump attaccano il Campidoglio

 #Facebook ha rimosso il video di #Trump con il quale chiedeva ai suoi sostenitori di terminare l'assalto al palazzo del Campidoglio, seppure dimostrandosi molto comprensivo nei loro confronti.

Twitter ha limitato in maniera molto stringente il tweet che contiene il video interlocutorio di Trump, in cui invita gli insurrezionisti ad andare a casa ma dando loro ragione, sostanzialmente

Twitter in tarda serata ha bloccato per la prima volta il presidente Trump dal suo account, il passo più punitivo che l'azienda ha intrapreso contro il presidente in una giornata di disordini sociali e violenze a Washington.


Steve Sack





Pro-Trump mob storms Capitol by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com



Storming The Capitol by Randall Enos, Easton, CT





U.S. Democracy is burning 

Chappatte


L’American Dream è finito in un American Nightmare.
Ma la colpa non è solo di Trump.
King Liar, Final Act (se spera) per Black Post - L'informazione Nero su bianco - 
#trump #maga #makeamericagreatagain #kinglear #capitolhilloccupiedprotest #protester #proudboys #magariots #civilwar2021 #vignetta #satira #blackpost #alagon
Alagon




Democrazia violata Violated Democracy #democracy #washington #Trump #statueofliberty #courrierinternational #Repubblica #ilmessaggero #cartoonmovement #cartooningforpeace #lemonde

Marco De Angelis

Bringing it all down
Matt Wuerker




 Trump is leaving by Martin Sutovec, Slovakia



Party of Insurrection by David Fitzsimmons, The Arizona Star, Tucson, AZ


American Nero
David Rowe on #TrumpRiots #TrumpTreason #USElections #Certification – political cartoon gallery in London http://original-political-cartoon.com


Trump TV
David Rowe



Peter Brookes on #Trump #TrumpRiots #TrumpsAmerica #GeorgiaSavedDemocracy - http://original-political-cartoon.com - political cartoon gallery in London




Trump è da arrestare
Paolo Lombardi



Centinaia di sostenitori di Donald Trump hanno attaccato la sede del Congresso a Washington DC, scontrandosi con la polizia, superando i blocchi e occupando l’edificio, arrivando armati fino alle aule dove si riuniscono la Camera e il Senato. I parlamentari, che sono stati evacuati, erano riuniti per ratificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020. La seduta è stata sospesa fino a che – tre ore dopo – i rivoltosi non sono stati tutti allontanati: una di loro è morta dopo essere stata colpita da un’arma da fuoco all’interno del Campidoglio. Donald Trump, che non ha mai accettato la sconfitta sostenendo senza alcuna prova la tesi dei brogli, e ha cercato in ogni modo di restare al potere ribaltando l’esito del voto, aveva convocato questa manifestazione e ha incitato i manifestanti poco prima dell’attacco.

Washington, quattro morti dopo gli scontri dentro e fuori Capitol Hill 13 feriti e 52 arresti: è il bilancio provvisorio degli scontri nella manifestazione di protesta dei fan di Donald Trump nella capitale.

Quattro morti, 13 feriti e 52 arresti: è il bilancio provvisorio degli scontri nella manifestazione di protesta dei fan di Donald Trump nella capitale, secondo la polizia. Il capo della polizia metropolitana di Washington Dc, Robert J. Contee, ha precisato che gli arresti sono stati 52 e che hanno partecipato alle marcia di Washington “Save America” circa 45.000 persone. Degli arresti, 47 sono stati effettuati per le violazioni del coprifuoco e ingresso illegale. Quattro per possesso di pistole senza licenza e un’altra persona è stata arrestata per possesso di armi proibite. 



fonte Reuters #Washington #CapitolHill #Trump




Trump, un populista pericoloso per la democrazia
Trump può restare un minuto di più al suo posto alla Casa Bianca dopo quello che ha scatenato ieri nella capitale della più grande democrazia del mondo? E’ l’interrogativo che in tanti si stanno ponendo negli Stati Uniti dopo il folle comportamento di un presidente egocentrico che prima, con un discorso incendiario, ha incitato i suoi supporters ad assaltare il Congresso e poi si è chiuso nel suo ufficio alla Casa Bianca a guardare in tv che cosa stava succedendo. 4 morti e una cinquantina di feriti sono il bilancio provvisorio della violenza che si è scatenata nel giorno in cui il Congresso doveva ratificare la vittoria di Biden ascoltando in modo democratico le obiezioni di alcuni repubblicani. Quanto abbiamo visto in diretta tv non ha avuto nulla di democratico e l’America è sotto shock. Da subito i principali commentatori hanno parlato di tentativo di colpo di stato con la polizia che non è intervenuta in assetto antisommossa e numerosa come invece fa abitualmente quando si tratta di fronteggiare una qualunque manifestazione di Black Lives Matter. I manifestanti aizzati per mesi dal loro capo populista e alimentati dalle sue bugie hanno potuto avvicinarsi al palazzo del Congresso indisturbati,nonostante fossero armati e portassero anche bombe artigianali come si è scoperto nelle ore successive. Come è potuto accadere? Lo spettacolo vergognoso andato in scena sotto gli occhi del mondo,con il vicepresidente Pence portato al sicuro e i parlamentari trasferiti nei sotterranei dell’edificio e invitati ad indossare le maschere antigas non è degno degli Stati Uniti. E lo ha ricordato bene il presidente eletto Biden intervenuto in diretta sugli schermi televisivi nazionali “Noi non siamo questo,l’America è meglio di quello che stiamo vedendo”.Biden ha quindi comunicato agli americani di avere telefonato a Trump e di avergli detto di intervenire. “Step up”, “fatti avanti e ferma tutto questo” gli ha intimato. Poteva essere il gesto riparatore del caos scatenato da un presidente distrurbato,ma anche in questa occasione Trump ha dimostrato di essere un irresponsabile. Ha invitato i manifestanti ad andare a casa in modo pacifico,ma ha ribadito che le elezioni sono truccate. Ha mentito di nuovo, nonostante in questi mesi nessun giudice americano gli abbia dato ragione e abbia scoperto delle irregolarità nel voto. Ha lasciato che il fuoco covasse sotto la cenere di nuovo con una bugia,una delle tante che ha usato in questi 4 anni di presidenza. Un presidente bugiardo che ha spaccato l’America, facendo scorrere il sangue, alimentando conflitti razziali e sdoganando le forze più ambigue della nazione. Complottisti surreali,seguici di Qanon , suprematisti bianchi,la destra estrema, nostalgici del KuKlux Klan. Un’eredità pesante quella che lascia Trump, una pagina vergognosa per la nazione americana che sarà impossibile cancellare. Anche i repubblicani a lui più fedeli ne stanno prendendo le distanze a partire dallo speaker del Senato Mitchell McConnell, accanito oppositore di Biden. Davanti allo scempio compiuto ieri ha dovuto ammettere pubblicamente che quanto accaduto è stato un tentativo di ostacolare la democrazia. Se ne stanno andando in anticipo in queste ore dalla Casa Bianca anche alcuni stretti collaboratori di Trump. Dovrebbe andarsene anche Trump, senza attendere le due settimane che mancano all’insediamento di Biden. Difficile che lo faccia, ma sarebbe il primo gesto sensato dopo lunghi mesi di follia, a partire dalla gestione della pandemia che ha portato gli Stati Uniti ad essere il paese con più morti al mondo. Trump ha dimostrato quanto i leader populisti possano essere pericolosi,quanto le loro bugie tossiche alimentate dai social possano degenerare in scontro violento in una nazione democratica. Bene ha fatto Twitter a bloccare l’account di Trump. Non dimentichiamoci di chi ha sostenuto Trump con altre bugie anche nel nostro paese, perché quanto accaduto negli Stati Uniti può ripetersi ovunque, anche in Italia.Le istituzioni vanno difese,non vilipese come è successo ieri a Washington,ma come è accaduto più volte anche dentro il nostro Parlamento. L’America sta per voltare pagine per fortuna e speriamo che avvenga senza altri disordini e spargimento di sangue. Dalla Georgia è arrivata la buona notizia che i due seggi in ballottaggio sono stati vinti da due democratici,il reverendo Raphael Warnock e il giovane Jon Ossoff. 50 a 50,ma significa che per i prossimi due anni il Senato sarà a maggioranza democratica grazie al voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris. Fa una differenza enorme per la presidenza Biden che sta per cominciare il suo lavoro senza l’ostacolo di un Senato contro. C’è molto da ricostruire, c’è molto da guarire nelle anime degli americani,ma lo scempio il disprezzo per la democrazia visti ieri saranno un monito per tutti,anche per i repubblicani più riottosi.

giovedì 29 gennaio 2015

Obsequies for King Abdullah of Saudi

My cartoon Saturday @TheTimes. Obsequies for King Abdullah of Saudi #humanrights #SaudiArabia
Peter Brookes


King Abdullah dead Hassan Bleibel
saudi shadow
23 Jan 2015




King Abdullah Dies
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Elchicotriste: 'All the petrodollars in the world are not enough to avoid death.'
23 Jan 2015




Paying Respects
BY JOHN DARKOW, COLUMBIA DAILY TRIBUNE, MISSOURI - 1/28/2015



Saud beneath the sod
BY DAVID FITZSIMMONS, THE ARIZONA STAR - 1/28/2015





Michelle Obama Unveiled
BY RICK MCKEE, THE AUGUSTA CHRONICLE - 1/28/2015







Michelle Obama senza velo oscurata dalla televisione dell’Arabia Saudita


Libertà d'espressione
Magnasciutti


Whipping
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA - 1/17/2015




Mort du roi d'Arabie Saoudite Liberte-Algerie (PAGE OFFICIELLE du quotidien Liberté)
#Dilem

mercoledì 13 agosto 2014

Omaggio a Robin Williams


 Too Soon
Vale Robin Williams
David Rowe


A toque de caixa
Fernandes


Robin Williams
By David Fitzsimmons, The Arizona Star - 8/11/2014


Erdogan Karayel


Mi manca di già
Marianna Balducci



Robin Williams Memorial
By Daryl Cagle, CagleCartoons.com - 8/11/2014


ROBIN WILLIAMS
By Randy Bish, Pittsburgh Tribune-Review - 8/11/2014




Vale Robin Williams
By Peter Broelman, Australia - 8/11/2014


RIP Robin Williams
By Manny Francisco, Manila, The Phillippines - 8/12/2014



Ciao, Robin
Paride Puglia


Mork
Tiziano Riverso




Gianni Fioretti




Robin Williams RIP
By Nate Beeler, The Columbus Dispatch - 8/12/2014



Robin Williams
By Joe Heller, Green Bay Press-Gazette - 8/12/2014




Robin Williams, the most astonishingly funny, brilliant, profound and silly miracle of mind and spirit, has left the planet.
He was a giant heart, a fireball friend, a wondrous gift from the gods. Now the selfish bastards have taken him back. Fuck 'em!
Terry Gilliam



Robin Williams (1951-2014)
È stato il professore che tutti avrebbero voluto avere, l’eroe senza tempo delle favole, lo psicologo al servizio del “genio ribelle”. Il padre che fa di tutto, anche travestirsi, per riconquistare i piccoli figlioletti. Sempre emozionante, sempre diverso, mai un ruolo poco definito. Robin Williams ha donato faccia e corpo a una serie di personaggi che resteranno nella storia del cinema degli ultimi trent’anni. Rigore, creatività, talento puro. Un volto “normale” capace di generare passioni e sogni. Oltre sessanta film, per una carriera che lo ha portato nell’olimpo di Hollywood. (Fonte: la Repubblica)


(continua)

venerdì 4 aprile 2014

Incontro Obama Papa Francesco





ADAGIO
L'incontro tra il Papa e Obama sembra, all'estero, il vero clou della visita romana del Presidente USA.
Chi si aspettava però scintille è rimasto deluso. Anche Francesco, che di solito non le manda a dire, sembra aver adottato il "bon ton" con cui, un po' ipocritamente, le persone di mondo accantonano momentaneamente le divergenze.
( CARTOONMOVEMENT)

Mentre in Italia giornali e politici discutono dell'incontro tra il presidente degli Stati Uniti e Matteo Renzi, a Washington la preoccupazione è tutta per il dialogo con il Pontefice. L'inquilino della Casa Bianca sperava di ottenere qualche apertura sui punti più osteggiati dai cattolici dell'Obamacare, ma Francesco ha risposto con freddezza e si è schierato con i vescovi americani


Obama meets Pope Francis
Chappatte


My cartoon Friday @TheTimes #Obama meets #Pope and hopes to catch some stardust pic.twitter.com/jSo5X79dTZ
Peter Brookes


Pope and Obama
By David Fitzsimmons, The Arizona Star - 3/26/2014


OBAMA AND THE POPE
By Randy Bish, Pittsburgh Tribune-Review - 3/28/2014



Pope and Obama meet
By Jeff Darcy, The Cleveland Plain Dealer - 4/1/2014




yes, week end
 fabiomagnasciutti

venerdì 1 febbraio 2013

USA: Women In Combat (donne soldato in prima linea)

 Le forze armate americane aprono alle donne in prima linea.  

Leon Panetta and General Martin Dempsey sign a memorandum ending the 1994 ban on women serving in combat roles in the military.
Il ministro delle Difesa uscente, Leon Panetta, ha revocato il divieto di schierare al fronte come combattenti in prima linea le donne soldato, che finora venivano impiegate nelle retrovie.

Il Presidente Obama ha affermato: "This milestone reflects the courageous and patriotic service of women through more than two centuries of American history" -- http://goo.gl/YBfos



 Diritti
Usa. Soldati donne in prima linea. La vignetta oggi su il manifesto.
Mauro Biani



Women in Combat
This cartoon by Clay Bennett from the Chattanooga Times Free Press relates to news that the US military has officially lifted the 1994 ban on female soldiers serving in combat roles and said that anyone qualified should get a chance to fight on the front lines of war regardless of their sex. At the moment women make up about 14% of the US military's 1.4 million active members and more than 280,000 of them have done tours of duty in Iraq, Afghanistan or overseas bases where they helped support the US war effort in those countries. Full story >>
THE CARTOON
Two soldiers, one male and one female, are sitting on their beds in the army barracks. The woman is reading a newspaper story about the lifting of the ban. The man tells her, 'Congratulations... or condolences. Whichever.'
[ 'Congratulazioni ... o condoglianze. Qualunque sia. ']
Clay Bennett
Steve Breen




Women in combat
Mike Keefe


women in combat
 By David Fitzsimmons, The Arizona Star - 1/24/2013



Women in Combat
 By Daryl Cagle, CagleCartoons.com - 1/24/2013


Women in Combat
By Joe Heller, Green Bay Press-Gazette - 1/24/2013



Women In Combat
 By Rick McKee, The Augusta Chronicle - 1/24/2013



Women In Combat
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 1/25/2013





Paride Puglia


L'opinione di Gramellini

25/01/2013
Donne in prima linea

massimo gramellini

Chiedo scusa se non esulto alla notizia che l’esercito americano consentirà alle donne soldato di combattere in prima linea. La parità nell’uccidere non mi sembra una grande parità. La parità nel drogarsi per superare la paura di dare e ricevere morte. La parità nel parlare come il caporale di Full Metal Jacket. Non era questo il percorso che noi femministi sognavamo. Noi sognavamo un mondo meno aggressivo, dove fossero le donne a contaminare il modello degli uomini e non viceversa.
Intendiamoci. Per ora il maschio violento e possessivo conserva il monopolio dei delitti familiari e sessuali. Ma intanto al cinema le Angeline e le Charlize hanno cominciato a menare come ossesse. Ve la immaginate Katharine Hepburn prendere Spencer Tracy a calci nella giugulare? Negli uffici molte donne assurte a ruoli di responsabilità hanno rinserrato il cuore dentro una fodera di cinismo e alzato la mascella fino al soffitto. Non alternative ai manager maschi, ma cloni in tailleur. Quanto al futuro, la cronaca è invasa da storie di ragazzine che si uniscono in gang per picchiare il prossimo: ieri, in una scuola media del Pisano, il padre esterrefatto di un alunno ha sottratto una dodicenne al pestaggio in stile Arancia Meccanica cui la stavano sottoponendo tre coetanee. Finora, quando incrociavo qualche banda di bulli in una strada buia e poco popolata, la presenza nel gruppo di una ragazza aveva il potere di tranquillizzarmi. Adesso anche, ma nel senso che le andrò incontro per ingaggiarla come guardia del corpo.



L'opinione di  Maria Sardella:

Fronte del parto
Non c'è di che da rallegrarsi. Trattasi di un ulteriore arretramento e un estremo ( nel senso mortifero del termine, letteralmente parlando) appiattimento sull'ordine maschile. Le donne dovrebbero volere un mondo che ripudi la guerra e l'industria degli armamenti. Pensare che fare il soldato di prima o seconda linea, per le donne, sia un passo avanti per la parità, è la più mistificante delle teorie. Siamo donne, diamo la vita, la curiamo, l'alleviamo e mai dovremmo pensare di toglierla a qualcuno.
Fonte: la Repubblica

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