Visualizzazione post con etichetta religione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta religione. Mostra tutti i post

domenica 19 giugno 2016

Ritratto di Pierre Riches

Su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli

e l'intervista di Antonio Gnoli

a Pierre Riches



Pierre Riches: "Devo la conversione a Wittgenstein. Mi spiegò che la ragione non è tutto"

Nato nel 1927 ad Alessandria d’Egitto, il sacerdote e teologo ha insegnato filosofia in Italia, Stati Uniti, Uganda e Pakistan. Ha preso parte al Concilio Vaticano II


Pierre Riches è una figura singolarissima e affascinante del mondo della teologia. Da qualche anno si è trasferito in Sabina, non lontano da Roma. La casa, dove vive, si affaccia sulla valle del Tevere. Sobria e accogliente. Qualche mese fa è andata a trovarlo Laurie Anderson. Hanno cenato assieme e ricordato Lou Reed, di cui Padre Pierre è stato amico. Una foto sul muro del salotto ne descrive la relazione in qualche modo paterna: Lou Reed lo abbraccia sorridente e felice. Sul tavolo vedo una fresca copia di Note di catechismo per ignoranti colti, ripubblicato da Gallucci, con una prefazione di Giorgio Manganelli. "Il titolo", rammenta Riches, "me lo suggerì Elsa Morante".

giovedì 5 febbraio 2015

Padre Romero: (nostro) Santo subito!


di Tiziano Riverso




Padre Romero: (nostro) Santo subito!

di Nadia Redoglia

«…Per molti anni nella Chiesa siamo stati responsabili del fatto che molte persone vedessero nella Chiesa un’alleata dei potenti in campo economico e politico, contribuendo così a formare questa società d’ingiustizie in cui viviamo. Dio sta parlandoci attraverso gli avvenimenti, le persone. Ci ha parlato attraverso padre Rutilio, padre Navarro [ndt sacerdoti assassinati], i contadini, ecc. Ci parla attraverso la pace, la speranza che sentiamo anche in mezzo a tanti patimenti»

Così scriveva Padre Oscar Romero, vescovo di San Salvador trucidato nel 1980 dai sicari militari mentre alzava il calice dell’Eucarestia.  Per tutti gli uomini di buona volontà, non necessariamente cattolici, fu Santo fin da subito, ma queste voci non vennero mai ascoltate dalla Chiesa che ha sempre preferito algidamente definirlo  “sovversivo”. E’ il termine più spiccio (il più ignobile “è andato dunque a cercarsela”) per chiudere ogni discussione.






Oscar Romero Saint Now
Paolo Lombardi


di Luc Garçon 



 "Ma alla fine abbiamo vinto". Anche grazie alla svolta del pontificato di Francesco. L'incontro tra la figura di Romero e quella di Bergoglio, spiega Paglia, è nella frase del Papa argentino: "Come vorrei una Chiesa povera per i poveri". L'arcivescovo di El Salvador, dice infatti il postulatore, fu ucciso "in odium fidei", in odio della fede, "perché aveva incarnato la Chiesa del Concilio Vaticano secondo e della conferenza di Medellin", quella in cui i presuli del Sudamerica avevano postulato l'opzione per gli ultimi, che è stata poi alla base della teologia della liberazione.

Una linea che ha avuto molti oppositori: "Romero ha avuto scontri con il nunzio, con il Vaticano, con i poteri locali che lo definivano comunista solo perché aveva scelto di sporcarsi le mani dedicandosi all'aspetto sociale del dogma", ricorda Paglia, che al petto indossa la croce appartenuta a Romero. Ci fu un clima di persecuzione, come ricorda  Roberto Morozzo della Rocca, docente dell'Università di Roma 3 e biografo del neo beato. Sapeva che sarebbe morto e ha visto cadere, prima di lui, circa 20 tra preti e religiosi che si dedicavano agli ultimi e per questo erano stati uccisi. Ed era stato proprio l'omicidio di padre Rutilio Grande, gesuita come Bergoglio, a ispirare in lui quella che definiva la "fortaleza" di lottare per il popolo. Rutilio, ora, potrebbe essere il prossimo martire: la causa di beatificazione è stata avviata in diocesi. "Oggi è un giorno di festa nel Salvador", ha detto padre Jesus Delgado, segretario personale di Romero: "Il riconoscimento del suo sacrificio sancirà il grande miracolo dell'incontro fraterno di tutti i salvadoregni, perché Romero ha sempre predicato la via della pace e del dialogo".
(fonte)

-----------------------------------------------------------------------------


Il Papa ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a pubblicare il decreto che sancisce che l'arcivescovo di San Salvador fu ucciso, il 24 marzo del 1980, "in odio alla fede", e quindi ne ha riconosciuto il martirio. In questo slide-show di Romano Siciliani i momenti salienti della sua vita.



http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/03/news/via_libera_del_papa_monsignor_romero_sar_presto_beato-106443964/

giovedì 4 dicembre 2014

Ritratto di Clara Gallini

 Il 3 novembre  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Clara Gallini




Clara Gallini: "Pensiamo che i miracoli siano arcaici ma li abbiamo inventati noi moderni"

Parla l'antropologa e etnologa italiana, nata a Crema nel 1931, professore emerito di antropologia culturale all'Università di Roma La Sapienza e presidente onorario dell'Associazione Internazionale Ernesto De Martino: "Che cos'era Lourdes se non un immenso ricettacolo di emotività fuori controllo e di tragici inganni?"
di ANTONIO GNOLI

CLARA Gallini è stata una delle prime antropologhe italiane. In un mestiere prevalentemente per maschi ha affrontato

venerdì 25 luglio 2014

Meriam


Meriam
di Tiziano Riverso

Meriam è libera, ed ieri mattina è arrivata in Italia per una breve ma intensa visita, prima di raggiungere gli Stati Uniti.
 Intensa perchè all'aeroporto c'era ad accoglierla il premier italiano e subito dopo ha incontrato il Papa a Villa Marta.




Meriam Yehya Ibrahim, la donna cristiana condannata a morte per apostasia il 15 maggio scorso, “è stata liberata e ora è sulla strada di casa”. Lo ha annunciato il suo avvocato, Elshareef Ali, parlando con la Bbc dopo che i media locali avevano dato notizia dell’imminente rilascio. La misura è stata decisa da un tribunale d’appello di Khartoum, che ha annullato la sentenza di condanna a morte. “Siamo felicissimi – ha detto Ali – e stiamo andando da lei”.
Il 15 maggio un tribunale di Khartoum aveva condannato a morte per impiccagione la 27enne, cristiana, madre di un bambino e all’epoca incinta di otto mesi (ha poi partorito in carcere), con l’accusa di apostasia. I giudici avevano inoltre stabilito che la donna dovesse subire cento frustate per aver commesso adulterio, visto che il suo matrimonio con un uomo cristiano non è riconosciuto valido in base alla sharia (diritto islamico).
I giudici avevano dato tre giorni alla donna per rinunciare alla sua fede cristiana, ma in aula, dopo un lungo colloquio con un religioso musulmano, la donna aveva affermato: “Sono cristiana e non ho mai commesso apostasia”. Meriam, laureata in fisica, è sposata con Daniel Wani, un sud-sudanese cristiano. Lei è invece sudanese e nel suo paese è considerata musulmana, perché nata da un padre musulmano.
In base alla sharia, una donna musulmana non può sposare un uomo di un’altra fede e i figli nati dalla loro unione sono quindi considerati illegittimi e frutto di adulterio. Per salvare la giovane è stata lanciata una campagna internazionale, alla quale ha contribuito, tra gli altri, l’ong Italians For Darfur. Anche molte ambasciate in Sudan si sono mobilitate, rivolgendo appelli alle autorità locali.
Khartoum: su caso Meriam pressioni senza precedenti – Il governo sudanese denuncia “pressioni senza precedenti da parte di governi, organizzazioni e personalità internazionali’’ sul caso di Meriam e sottolinea come la sentenza sia stata emessa “sulla base dell’indipendenza della magistratura”.
L’annullamento “in primo grado” della condanna a morte nei confronti Meriam è avvenuto “nel contesto dell’indipendenza della magistratura sudanese, in applicazione dello stato di diritto e dei principi della Costituzione”, si legge in una nota del ministero degli Esteri.
Il governo sudanese sottolinea quindi di aver “sempre respinto con fermezza” esortazioni a intervenire sul caso “senza attendere la conclusione dell’iter giudiziario’’. Khartoum accusa anche i “media di aver ignorato il principio della separazione dei poteri”.
(fonte) 



Gioia immensa per la liberazione di Meriam ma non dimentichiamo Asia, Faiza e le altre

mercoledì 14 maggio 2014

La donna e le religioni... secondo Boko Haram #BringBackOurGirls


#BringBackOurGirls






la donna e le religioni ... parlando di Bobo Haram
Riber Hansson




Parlando di Boko Haram
Riber Hansson

 

L'HASHTAG di Uber
 Quanto effetto potrà avere l'hashtag #BRINGBACKOURGIRL sui rapitori Boko Haram delle ragazze nigeriane non lo so ma comunque va bene tentare. La foto delle ragazze rapite me ne ha fatto venire in mente un altro: #helpus. Proviamoci.




Kidnapping
Osvaldo Gutierrez Gomez
Abduction of over 200 girls by Islamic terrorist group Boko Haram in Nigeria 13 May 2014


COWARDS
Deb Milbrath
they are spineless cowards pure and simple….and bastards too !!!! 14 May 2014




LES LYCÉENNES ENLEVÉES AU NIGERIA. Le dessin du Monde de ce mardi.
LE STUDENTESSE RAPITE IN NIGERIA. L'immagine di Monde di questo martedì.
Plantu





"GLOBAL TRAGEDY"
Antonio Rodriguez Garcia



Nigeria...
Pedro X. Molina
... 12 May 2014



++++++
 


Il papa twitta e Michelle Obama promette aiuti: le ragazze nigeriane sono meno sole?

Uniamoci tutti nella preghiera per l'immediato rilascio delle liceali rapite in Nigeria è il tweet di papa Francesco con l'hashtag #bringbackourgirls, per le ragazze rapite in Nigeria. Le parole del papa fanno eco all'attenzione internazionale che in questi giorni sta avendo la questione. 
La First Lady americana Michelle Obama, promette aiuti concreti dagli Usa. La mogli del presidente ha ricordato che il caso nigeriano non è isolato e che nel mondo ci sono 65milioni di ragazze vittime di abusi di ogni genere.
Parole di appello anche dalla nostra presidente della Camera Laura Boldrini, che sottolinea come le bambine siano assimilabili alle nostre stesse figlie.
Rimaniamo nella speranza che la mobilitazione internazionale aiuti le ragazze a tornare presto a casa.

#BringBackOurGirls
 -----------------------------------------------------------------------

Le ragazze convertite all'Islam - nuovo video diffuso dai Boko Haram

I Boko Haram hanno diffuso un altro video. Questa volta si vedono le ragazze con l'abito tradizionale islamico khemar, un velo che copre fino ai fianchi, recitare il Corano.
Nel video si apprende inoltre che le studentesse cattoliche sono state obbligate a covertirsi all'Islam.
Secondo la BBC, il leader del gruppo Abubakar Shekau ha detto che le terrà in ostaggio finché non saranno liberati tutti i membri del gruppo Boko Haram imprigionati.

#BringBackOurGirls
++++++++++++++++++++++

martedì 1 ottobre 2013

Il Papa risponde ai non credenti

Papa Francesco di Paolo Lombardi




Papa Francesco scrive a Repubblica:
"Dialogo aperto con i non credenti"


Il Pontefice risponde alle domande che gli aveva posto Scalfari su fede e laicità. "E' venuto il tempo di fare un tratto di strada insieme". "Dio perdona chi segue la propria coscienza"
di FRANCESCO

4 settembre 2013
PREGIATISSIMO Dottor Scalfari, è con viva cordialità che, sia pure solo a grandi linee, vorrei cercare con questa mia di rispondere alla lettera che, dalle pagine di Repubblica, mi ha voluto indirizzare il 7 luglio con una serie di sue personali riflessioni, che poi ha arricchito sulle pagine dello stesso quotidiano il 7 agosto.

La ringrazio, innanzi tutto, per l'attenzione con cui ha voluto leggere l'Enciclica Lumen fidei. Essa, infatti, nell'intenzione del mio amato Predecessore, Benedetto XVI, che l'ha concepita e in larga misura redatta, e dal quale, con gratitudine, l'ho ereditata, è diretta non solo a confermare nella fede in Gesù Cristo coloro che in essa già si riconoscono, ma anche a suscitare un dialogo sincero e rigoroso con chi, come Lei, si definisce "un non credente da molti anni interessato e affascinato dalla predicazione di Gesù di Nazareth".

martedì 20 agosto 2013

Domande al Papa di un non credente.


Casting the First Stone
Angelo Lopez
A cartoon on LGBT rights, the Philippines Roman Catholic Church and Pope Francis's recent comments about respecting and not judging gay people. Published in the August 14, 2013 edition of the Philippines Today 17 Aug 2013 Cartoon Movement


**************************************************
In questo post trovate la bella riflessione di Eugenio Scalfari su Papa Francesco 
insieme ad una selezione di vignette 
di famosi artisti internazionali, con  diversi significativi temi.
 Per lui non esistono tabù, o frontiere invalicabili. A Rio, difatti, ha detto "sogno una Chiesa senza frontiere". Esiste il Vangelo, non esistono limiti.E non esistono situazioni esistenziali che impediscano al Vangelo di entrare»
***************************************************


Le domande di un non credente
al papa gesuita chiamato Francesco
Il pontefice argentino è lo scandalo benefico della Chiesa di Roma. Ma cosa risponderebbe agli interrogativi di un illuminista?
di EUGENIO SCALFARI

PAPA Francesco è stato eletto al soglio petrino da pochissimi mesi ma continua a dare scandalo ogni giorno. Per come veste, per dove abita, per quello che dice, per quello che decide. Scandalo, ma benefico, tonificante, innovativo.

lunedì 29 luglio 2013

Ritratto di Enzo Bianchi, priore di Bose

Ieri su Repubblica uno splendido ritratto di Riccardo Mannelli ed una bella intervista-testimonianza
di Antonio Gnoli
a Enzo Bianchi, il priore di Bose



“Ho passato la vita alla ricerca di Dio oggi sento il peso di non avere figli”
intervista a Enzo Bianchi a cura di Antonio Gnoli
in “la Repubblica” del 28 luglio 2013
Forse cinquant’anni fa Enzo Bianchi non avrebbe immaginato che la Comunità di Bose, da lui
fondata, sarebbe diventata un importante centro della spiritualità, sul quale convergono religiosi e
laici da tutta Europa. E non è che qui si respiri la severa aria teologale che incute timore e toglie il
respiro. Quel vecchio detto: solo il bene alla lunga è degno di considerazione qui è declinato con
naturalezza e semplicità. Sono le armi con cui mi accoglie il Priore, in questo luogo che conta una
settantina di monaci, impegnati nelle più diverse attività.
Bianchi ha una vita intensa. Scandita, oltre che dal lavoro in comunità, dagli incontri esterni:
generalmente sono conferenze con molto seguito. Ha da poco compiuto settant’anni che Einaudi ha festeggiato con una raccolta di scritti in suo onore (La sapienza del cuore). E nell’osservare
quest’uomo dalla costituzione robusta e dallo sguardo franco mi chiedo quanto di tutto quello che vedo realizzato sia dipeso dal suo carisma. Sediamo a una tavola imbandita con semplicità e dovrei raccontare a questo punto l’appassionata competenza che il Priore esibisce in fatto di cucina. Quella che predilige è monferrina, perché lì sono le sue origini: «Mia nonna era una cuoca francese, venne in Italia e sposò mio nonno, un panettiere. In casa c’è sempre stato il culto per la cucina». E per un po’ la conversazione si insinua tra i ricordi di pietanze della sua terra: «Amo il mio Monferrato con
le sue colline e le sue viti», dice. E nel dirlo, si avverte un senso di pienezza e di malinconia.

mercoledì 10 luglio 2013

Papa Francesco: l'enciclica e due "santi"

Pope Franziskus
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria  -  4/10/2013


 La notizia
5 luglio 2013: data multipla e ricca di significati. Arriva, presentata in Sala Stampa ai giornalisti di tutto il mondo, la prima Enciclica di Francesco, “Lumen Fidei”, che come noto tiene conto anche del precedente lavoro di Benedetto XVI. Questi aveva l’intenzione di completare con il terzo documento, sulla fede, il complesso delle sue due encicliche, Deus Caritas e Spe salvi, sulla carità e sulla speranza. Poi la realtà si è fatta diversa, nell’annuncio dell’11 febbraio scorso…

E il Papa è Francesco. Non basta: nella stessa circostanza viene annunciata la canonizzazione di due Papi recenti, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, e stesso giorno si sono incontrati pubblicamente Francesco e il Papa emerito, nei giardini vaticani per l’inaugurazione di una statua dell’Arcangelo San Michele, alleato del credente nella lotta per il bene e contro il male, anche tradizionalmente personificato in Satana e nelle sue tentazioni che non risparmiano gli uomini di fede… Un’enciclica “a quattro mani” – si era detto – ma che si presenta con una sola firma. Infatti uno solo è il Papa, Francesco, che riconosce con gratitudine il contributo del suo Predecessore, ma si assume tutto il testo: 4 capitoli in 82 pagine indirizzate “Ai vescovi, ai presbiteri” (cioè i preti), “ai diaconi, alle persone consacrate” (cioè i frati non preti e le suore) e “a tutti i fedeli laici”.
(continua)

Le vignette


Giannelli - Corriere della sera


FRANCESCO V
Mancherebbe un miracolo ma che importa?
Papa Francesco approfitta della beatificazione di papa Wojtyla e proclama santo anche Giovanni XXIII mettendo d'accordo le opposte tifoserie.
Gianfranco Uber



vengo a prenderti stasera
 fabiomagnasciutti
Etichette: enciclica, magnasciutti, papi


fabiomagnasciutti



 enciclica a quattro mani con Ratzinger
UVA




Claudio Cadei



Nico Pillinini






giovedì 28 marzo 2013

Magdi Cristiano Allam lascia la chiesa


martedì 26 marzo 2013
MAGDI NON PIU' CRISTIANO
Domanda: ora gli toglieranno la scorta? Oppure...



Frator



Mario Bochicchio


Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam

Cinque anni dopo aver ricevuto il battesimo in San Pietro da Benedetto XVI, l'annuncio dell'addio: troppo relativismo
Magdi Cristiano Allam - Lun, 25/03/2013 - 07:55


Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino, leggendolo nei Vangeli e vivificato da autentici testimoni - religiosi e laici cristiani - attraverso le loro opere buone, ma non credo più nella Chiesa. La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato.

Sono stati 5 anni di passione in cui ho toccato con mano la vicissitudine del vivere da cattolico salvaguardando nella verità e in libertà ciò che sostanzia l'essenza del mio essere persona come depositario di valori non negoziabili, di un'identità certa, di una civiltà di cui inorgoglirsi, di una missione che dà un senso alla vita.

La mia è una scelta estremamente sofferta, mentre guardo negli occhi Gesù e i tanti amici cattolici che proveranno amarezza e reagiranno con disapprovazione. C'è stata un'improvvisa accelerazione nel far maturare questa decisione di fronte alla realtà di due Papi, che per la prima volta nella Storia s'incontrano e si abbracciano, entrambi depositari di investitura divina, dal momento che il grande elettore è lo Spirito Santo che si manifesta attraverso i cardinali, entrambi successori di Pietro e vicari di Cristo anche a prescindere dalla decisione umana di dimettersi.

La Papalatria che ha infiammato l'euforia per Francesco I e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un quadro complessivo di incertezze e dubbi sulla Chiesa che ho descritto correttamente e schiettamente già nel mio «Grazie Gesù» del 2008 e in «Europa Cristiana Libera» del 2009.
Se proprio Benedetto XVI denunciando la «dittatura del relativismo» mi aveva attratto e affascinato, la verità è che la Chiesa è fisiologicamente relativista. Il suo essere contemporaneamente Magistero universale e Stato secolare, ha fatto sì che la Chiesa da sempre accoglie nel suo seno un'infinità di comunità, congregazioni, ideologie, interessi materiali che si traducono nel mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Così come la Chiesa è fisiologicamente globalista fondandosi sulla comunione dei cattolici in tutto il mondo, come emerge chiaramente dal Conclave. Ciò fa sì che la Chiesa assume posizioni ideologicamente contrarie alla Nazione come identità e civiltà da preservare, predicando di fatto il superamento delle frontiere nazionali. Come conseguenza la Chiesa è fisiologicamente buonista, mettendo sullo stesso piano, se non addirittura anteponendo, il bene altrui rispetto al bene proprio, compromettendo dalla radice il concetto di bene comune. Infine prendo atto che la Chiesa è fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio, in aggiunta alla tentazione del denaro.

Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell'islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto. È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all'interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso». Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l'islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l'umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffusione delle moschee.
Sono contrario al globalismo che porta all'apertura incondizionata delle frontiere nazionali sulla base del principio che l'insieme dell'umanità deve concepirsi come fratelli e sorelle, che il mondo intero deve essere concepito come un'unica terra a disposizione di tutta l'umanità. Sono invece convinto che la popolazione autoctona debba legittimamente godere del diritto e del dovere di salvaguardare la propria civiltà e il proprio patrimonio.

Sono contrario al buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati, compresi - e soprattutto - i clandestini. Io sono per l'accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzitutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l'esortazione di Gesù «ama il prossimo tuo così come ami te stesso».
Sono stati dei testimoni - coloro che fanno sì che la verità che affermano corrisponde alla fede in cui credono e si traduca nelle opere buone che compiono - a persuadermi della bontà, del fascino, della bellezza e della forza del cristianesimo come dimora naturale dei valori non negoziabili, dei binomi indissolubili di verità e libertà, fede e ragione, valori e regole. Ed è proprio nel momento in cui attorno a me viene sempre meno la presenza di testimoni autentici e credibili, in parallelo alla conoscenza approfondita del contesto cattolico di riferimento, che è vacillata la mia fede nella Chiesa.

Faccio questa scelta, nella sofferenza interiore e nella consapevolezza della disapprovazione che genererà nella patria del cattolicesimo, perché sento come imperativo il dovere morale di continuare ad essere coerente con me stesso e con gli altri nel nome del primato della verità e della libertà. Non mi sono mai rassegnato alla menzogna e non mi sono mai sottomesso alla paura. Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente nel cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l'uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo e che più di altre sostanzia l'essenza della nostra comune umanità. Continuerò a difendere laicamente i valori non negoziabili della sacralità della vita, della centralità della famiglia naturale, della dignità della persona, della libertà religiosa. Continuerò ad andare avanti con la schiena dritta e a testa alta per dare il mio contributo alla rinascita valoriale e identitaria degli italiani. Lo farò da uomo integro nell'integralità della mia umanità.
twitter@ioamolitalia.it





mercoledì 27 marzo 2013

Le ultime su Papa Francesco


MIND THE CAP
Il Papa, per il momento tiene a precisare padre Lombardi, non si trasferirà nella residenza pontificia.
Un altro piacevole segno della volontà di normalizzazione di Francesco che sicuramente conosce i pericoli della lenta ma progressiva omologazione con la Curia Romana.
Gianfranco Uber
 
Papale papale
Papa Francesco va a trovare Joseph Ratzinger a Castelgandolfo, prima assoluta dell'incontro terreno tra due Papi.
Gianfranco Uber

Attenti al Papa
Riuscirà Francesco a convertire il lupo? Mi pare comunque che ci stia provando.
Parafrasando Dalla dovremo stare molto "attenti al Papa", pronti anche a cambiare idea ma senza pregiudizi.
Gianfranco Uber


L'elicottero
Papa Francesco andrà a Castelgandolfo in elicottero. Si dirà: ecco il primo segnale della sua lenta omologazione !. Eh no! Aspettate prima di giudicare!
Gianfranco Uber


Castel Gandolfo
PORTOS


Pope meet Pope
Marian Kamensky
friends 23 Mar 2013



Poor church, for the poor
Alfredo Martirena
The new Pope Francisco, Tries to bring the poor mas over to the church 19 Mar 2013



Vatican spring cleaning?
Jean Gouders
....... 18 Mar 2013



Urbi et Orbi Pope
Marian Kamensky
just for fun pope.... 18 Mar 2013
Tendi le braccia 22/03/13
Adams Telegraph



Francisco
 By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 3/24/2013


Riccardo Mannelli


more smoke in Vatican City
By Kap, La Vanguardia, Spain - 3/20/2013



El Papa Francisco leyendo los Vatileaks
By Lailson, Humor World - 3/19/2013



Tango Argentina -
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 3/24/2013



Giorgio Forattini


Gool
di Makkox


domenica 17 marzo 2013

La sorprendente semplicità del nuovo Papa


El afecto reflejado al Papa Francisco dentro y fuera de las redes sociales es un hecho. Y es que su sencillez definitivamente ha conquistado.
Jorge Enrique Mújica, LC | https://twitter.com/web_pastor
fonte

Nell'incontro con i giornalisti sabato mattina, Jose M. Bertoglio, parlando a braccio ha spiegato la scelta del nome: "Alcuni non sapevano perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico. Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa", lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".
Poi ha raccontato che alcuni porporati hanno fatto diverse battute: "‘Ma, tu dovresti chiamarti Adriano, perché Adriano VI è stato il riformatore, bisogna riformare …’. E un altro mi ha detto: ‘No, no: il tuo nome dovrebbe essere Clemente’. ‘Ma perché?’. “Clemente XV: così ti vendichi di Clemente XIV che ha soppresso la Compagnia di Gesù!’".


by Petar Pismetrovic

sabato 16 marzo 2013
CAMMINARE, PREFERIBILMENTE COL BUS
Sorprende piacevolmente la semplicità di Papa Francesco.
Speriamo duri e che serva veramente da esempio
Gianfranco Uber



Giannelli - Corriere della sera


Pope Francis for Der Spiegel. (One day turn around)
JASON SEILER


by Antonio Gallo



Hola Papa Francisco
By Lailson, Humor World - 3/15/2013


Natangelo


Papulismo
fabiomagnasciutti


domenica 17 marzo 2013
il sorpasso (a destra)
fabiomagnasciutti

Pope Francis at the end of the World
By Christo Komarnitski, Bulgaria - 3/15/2013


by Tiziano Riverso


Sospetti
CeciGian
-------------------------------------------------------------------------------------------
Di Fany-Blog anche:

Conclave in Vaticano

Le fumate del
camino della
Cappella Sistina

Habemus Papam:
Francesco