lunedì 30 novembre 2015

Fittipaldi, Nuzzi e la giustizia vaticana

Il caso Fittipaldi - Nuzzi
Tiziano Riverso
Fittipaldi Nuzzi: non sharia, ma ria sì  

di Nadia Redoglia
Nel novembre 2000 papa Wojtyła promulgando la nuova “Legge Fondamentale” (Costituzione di soli 20 articoli ferma al 1929) dello Stato della Città del Vaticano, abolì definitivamente la pena di morte, praticata abbondantemente dallo Stato Pontificio ante patti lateranensi. Un’idea possiamo farcela andando a rilegger di mastro Titta  (er boja de Roma  che in ogni genere di supplizio – mazzola, squarto, forca, ghigliottina – mostrò sempre eguale abilità) che prima d’ogni esecuzione si confessava e comunicava.

L’art.1 della Carta sancisce: Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano,  ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. A fronte di questo, i restanti 19 si rivelano pure troppi.

Se poi consideriamo che il Papa, oltre a essere il sovrano di quello Stato, è altresì Pontefice della Chiesa cattolica (probabilmente fu proprio l’enciclica «Evangelium vitae» del 1995 che portò Giovanni Paolo II ad abolire pur come sovrano di Stato la pena di morte), le “cose” assumono doppia sacralità che è termine di profonda valenza anche per laicità di Stato. Se così non fosse si parlerebbe (seppur grossolanamente) di teocrazia e non pare proprio il caso di giungere a trattar di sharia vaticana!

Il processo penale dello Stato Vaticano contro i due giornalisti Fittipaldi e Nuzzi sta (velocissimamente) procedendo a botte di vaticani codici penali per diritto e procedura  che, a dir poco,  annichiliscono il diritto italiano e pur quello internazionale. Ed è qui che rientra in ballo la “Legge Fondamentale” per 20 articoli. Quella è base di tutti i codici delle leggi.

Che possiamo aspettarci dunque da soli 19 articoli, pianeti ruotanti attorno al Sole del primo articolo che tutto fa e tutto può?!

Giusto questo: che il sovrano di quello Stato indossi la veste di Pontefice della Chiesa, peraltro in prossimità del giubileo di misericordia, e conceda dunque questa agli imputati…

28 novembre 2015



Portos


Dopo i provvedimenti per la fuga di documenti emessi nei confronti della lobbista Francesca Chaoqui e di Monsignor Vallejo Balda, le autorità giudiziarie vaticane indagano sugli autori dei libri "Via Crucis" e "Avarizia". Ipotesi di reato: "concorso in divulgazione di notizie e documenti riservati" -
 See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vatileaks-2-Il-Vaticano-indaga-Nuzzi-e-Fittipaldi-c2835530-cbd5-464e-9fe2-d78d41508acd.html

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Vatileaks 2015

domenica 29 novembre 2015

Roma: "Di colomba ce n'è una sola"


Da Repubblica

"I caricaturisti e disegnatori di tutto il mondo ci ricordano che l'umile colomba della pace, con le sue candide piume, rappresenta la speranza per una migliore qualità della vita per tutti gli abitanti della terra". Il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchù commenta la mostra "Di colomba ce n'è una", rassegna curata e organizzata da Julio Lubetkin, ideatore del Festival Internazionale di Humor Grafico, che si tiene dal 28 novembre al 20 dicembre a Roma, a Palazzo Corsini nella Villa Doria Pamphilij. La mostra, che si svolge all'interno dell'evento multimediale "Il Grande Canale della Pace", consta di di 80 vignette raffiguranti la colomba della pace, disegnata dalle migliori matite umoristiche del mondo, tra cui Altan, Bucchi, Quino, Bozzetto, Staino e molti altri. Il progetto nasce con l'obiettivo di dare voce all'arte di tutto il mondo contro la guerra e la distruzione
26 novembre 2015

Alcune delle 80 vignette, della mostra, inaugurata ieri pomeriggio:
Marco De Angelis

Lucio Trojano

Altan

 Bertolotti e De Pirro

Quino


Bruno Bozzetto


Bucchi



Contemori



Kemchs

Rousso



"....C'è tanta gente che se diverte a fare piangere 
l'umanità...noi dobbiamo soffrire per divertirla ..."
Totò
disegno di Lido Contemori



locandina disegnata da Marilena Nardi


Alcuni artisti presenti all'inaugurazione
Da sin. Luca Bertolotti, Andrea Pecchia, Lucio Trojano, Marco De Angelis, Julio Lubetkin (foto Bertolotti).
la mostra
Gli 80 autori in ordine sparso:
Crist, Quino, Amorim, Bucchi, Biani, Bonil, Biratan, Cackmak, Zlatovsky, Molina, Ospina, Tabarè, Nardi, Pecchia, Boligan, Alcuri, Limura, Sabat, Rousso, Kap, Ozer, ozbek, Jablonovsky, Talarico, Kazanchev, Oswaldo, Smajic, Ares, Contemori, Yavuz, Volas, Turcios, Kulinich, Ajubel, Forges, Cornè, Mosquera, Kosubukin, Desioglu, Langer, Liberati, Staino, Maramotti, Yayo, Passepartout, Origone, Tincho, Kemchs, Pilozo, Penwill, Katz, Alimov, Pohle, Neama, Fuglevicz, Bendziecha, Emad, Zevallos, Brosz, Aragones, Belortaja, Furnier, Magnasciutti, Trojano, Balaban, Maicas, Perini, Palomo, Isca, Bruna, Bozzetto, Vannini, Bertolotti e De pirro, Altan, Mello, De Angelis, Kazanevsky, Marini, Kutal, Riber.




Il Grande Canale della Pace® è un progetto internazionale che ha l’obiettivo di dare voce all’arte di tutto il mondo contro la guerra.
Il progetto, nato a Venezia a maggio 2015,  sbarca ora a Roma con l’obiettivo ambizioso di renderla la capitale mondiale dell’arte contro la guerra.
La prima edizione del GCDP romano, con il patrocinio del Comune e del Ministero dei Beni Culturali, sarà una rassegna ampia e articolata di eventi artistici: mostre, concerti, spettacoli, letture, rappresentazioni. Un percorso di un mese all’insegna della cultura e dei diritti umani, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e renderlo un attivo e partecipe messaggero di pace.
Il Grande Canale della Pace®,
1a Edizione di Roma, Villino Corsini di Villa Pamphilj, 28 novembre - 20 dicembre 2015
il sito



sabato 28 novembre 2015

Karika n° 75

Dalla Croazia la rivista Karika n°75:

Best regards,
Zdenko Puhin, General Secretary HDK/CCA



Download the recent issue

KARIKA no: 75 in PDF.

venerdì 27 novembre 2015

Write for Paris: Contest letterario e Mostra di fumetti

Write for Paris
Contest letterario e Mostra di fumetti


 “Ultimo minuto. Cosa stavo facendo prima che mi uccidessero”: è questo il titolo del contest letterario indetto dalla Scuola Internazionale di Comics a seguito dei tragici avvenimenti avvenuti a Parigi lo scorso 13 novembre.
La Scuola invita tutti a cimentarsi in questa difficile tematica per scuotere le coscienze anestetizzate dai filtri degli schermi televisivi. Il contest è aperto a tutti (esclusi gli iscritti alla Scuola Internazionale di Comics). Il racconto deve essere di massimo 1800 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere inviato entro il 20 dicembre 2015.
L’autore del migliore racconto potrà partecipare gratuitamente al corso di Scrittura Creativa anno accademico 2015-2016 presso la sede di Roma.
Sempre pensando ai fatti di Parigi, nella sede di Roma della Scuola è stata allestita la mostra di fumetti e illustrazioni dal titolo “Oriente e Occidente” che rappresenta un monito all’unione e alla solidarietà fra territori che anche se separati dai mari e da diverse culture condividono lo stesso cielo.

La mostra è ad ingresso libero e durerà sino al 22 dicembre. Si potrà visitare presso i locali della Scuola Internazionale di Comics all’indirizzo Circonvallazione Ostiense 80 (metro Garbatella) nei seguenti orari 10:30-12:30 e 15:30-18:30  .


Contatti:
https://www.facebook.com/scuolacomics/?fref=ts

mercoledì 25 novembre 2015

25 Nov - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

25 /11/2015
Giornata contro la violenza sulle donne
Day for the Elimination of Violence Against Women

Enough!    Doaa Eladl (Egypt)
stop the violence against women
25 Nov 2015





Day for the Elimination of Violence Against Women    Vilma Vargas (Ecuador)
In my country, six of out 10 ecuadorian women suffer some form of violence.
25 Nov 2015


Stoning    Shahid Atiqullah (Afghanistan)
Stop stoning and the violence against women
25 Nov 2015



Stop alla violenza sulle donne
CeciGian (Italia)
http://cecigian.blogspot.it/


Macho trap    Alex Falcó Chang (Cuba)
Macho trap.
24 Nov 2015




Violencia contra la mujer-PxMolinA (Nicaragua)


No violenza
Riverso


No alla violenza
Silvia Ziche



Firuz Kutal


GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 2015
Ieri era la giornata contro la violenza sulle donne. Impressionante il numero di casi verificati specialmente in Italia ma un po' in tutto il mondo. Gli uomini non dovrebbero sottovalutare questo scandalo.
Prima o poi qualcosa scoppia.
Uber

White ribbon #WhiteRibbonDay
David Rowe





Fonte Ansa: 
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non è una data a caso. E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche a casa nostra, dove la violenza contro le donne è spesso nascosta in ambito domestico.

   La Giornata è stata istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".

   I dati dell'Onu rivelano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona. Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Nel mondo solo 119 Paesi hanno approvato leggi sulla violenza domestica e 125 sul 'sexual harrassment' (le molestie a sfondo sessuale). Dalla ricerca Onu arriva anche la conferma che prosegue la discriminazione in ambito lavorativo tra uomini e donne. I tassi di disoccupazione rimangono piu' elevati per le lavoratrici, e le donne occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi.

   E in Italia, secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale. Si tratta del 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre. Ma se negli ultimi 5 anni sono leggermente diminuite le violenze fisiche o sessuali, aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono.

   Per combattere il fenomeno sul campo fondamentali sono i Centri Antiviolenza. L'utilizzo dei fondi stanziati dal governo per tali strutture di protezione delle donne vittime non risulta sempre chiaro. E' infatti una mappa con molti buchi neri quella presentata di recente da DonneCheContano, piattaforma open data ideata da ActionAid in collaborazione con Dataninja, in occasione dell’incontro “Sulla violenza voglio vederci chiaro” organizzato con Wister (Women for Intelligent and Smart Territories) e D.i.re (Donne in Rete contro la violenza). Solo sette amministrazioni locali (Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia, Firenze e Pistoia) fanno sapere in modo chiaro e trasparente come stanno utilizzando i fondi. Per altre amministrazioni, i dati sono frammentari, deducibili reperendo altri atti amministrativi (Abruzzo) o per via del numero ridotto di strutture presenti (Valle d’Aosta e Basilicata). Per il resto delle Regioni non è stato invece possibile reperire alcun dato.

In Italia non mancano le leggi per combattere la violenza contro le donne, disciplina ulteriormente rafforzata dal Decreto Legge 93 del 2013 sulla violenza di genere, convertito nella Legge 119 del 15 ottobre 2013.  Serve ora pero' una rivoluzione culturale, a partire dalle scuole. "Ma per costruire una nuova cultura - spiega Cotrina Madaghiele, presidente dell'Associazione Genere Femminile - servono modelli, leggi, educazione, protezione. Oggi c'è una maggiore presa di coscienza femminile, ma molta violenza si agita nel sommerso, non segnalata per paura o scarsa consapevolezza. La violenza domestica è molto più diffusa di quanto si pensi. Resta nella sfera privata in gran parte invisibile e sottodenunciata".

   Con la Legge n. 107 di luglio 2015, è stata introdotta la previsione dell'educazione alla parità tra i sessi nelle scuole di ogni ordine e grado. E' per questo che, secondo Associazione Genere Femminile, è necessario "prima di tutto, di promuovere nei programmi scolastici l'educazione alle relazioni non discriminatorie e il rispetto delle differenze di genere.

  I centri antiviolenza in Italia

lunedì 23 novembre 2015

Madonna!



... Madonna
di Tiziano Riverso


Madonna!

di Nadia Redoglia
La regina del pop, a differenza di molti suoi colleghi, non ha rinunciato alla sua tournée in giro per il mondo. Il titolo (Rebel Heart) in effetti già la dice lunga. Per ciò che riguarda il tour italiano: tre serate tutte a Torino! La prima del 19 è stata un successo grazie alla strepitosa pop star, ma quell’altro l’ha surclassato: il controllo antiterrorismo capillare, cioè sui fans uno per uno (muniti di biglietto e carta d’identità alla mano se no stavi fuori) e uno per uno sui loro involucri al seguito. Un astuccio pur anche di rossetto finiva nelle centinaia di cesti-spazzatura attrezzati ad hoc. Tra i 12mila attesi, circa mille non si sono presentati (resoconto tra biglietti venduti e presenti ai tornelli) ché la psicosi ha prevalso, inoltre c’è da mettere in bilancio chi c’era, ma solo perché non è riuscito a rivendere il biglietto.

Chapeau dunque all’organizzazione per la sicurezza. La sensazione però di “messi alla prova” ovvero di “cavie torinesi” è molto forte: è andata, in ogni caso è andata perché tutto è proceduto bene, quanto a sicurezza. Quanto a tutto il resto, no. E’ infatti impensabile sostenere PER SVAGO, specie a fronte di parecchie decine/centinaia d’euro spesi- a differenza dell’Expo praticamente gratis negli ultimi due mesi- ore di coda, accampamenti, ritardi di ore sull’evento, peraltro pur passibile all’ultimo momento di cancellazione.

E’ ciò che sta accadendo oggi. Sia chiaro: a ragione!

Ma ha da essere ben chiaro molto altro: tutto quanto culturalmente (cultura è ciò che racchiude tutti noi a 360°) legato ad aggregazione con centinaia/migliaia di nostri simili, oggi ha da ritenersi associato a pericolo.

E’ botta tremenda per l’umano essere perché il suo DNA non è compatibile con l’individualismo, nonostante internet e intranet si diano e si siano dati un gran daffare per dimostrarne il contrario…

21 novembre 2015


madonna
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  2/18/2005




non riusciranno a chiuderci in casa
Tiziano Riverso