Un grande abbraccio alla gente!
Le parole del pontificato: PACE!
Il Papa che abbraccia la gente
GIO
www.caricaturegio.altervista.it
Mattinata di udienza, quella del 18 marzo, in Vaticano, per Papa Francesco, che nell’Aula Paolo VI ha ricevuto i rifugiati giunti in Europa attraverso i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme alle famiglie e ai rappresentanti delle comunità che li accolgono e ne curano l'integrazione.
Un breve discorso, quello di Bergoglio, interamente a braccio: il Pontefice, in sedia a rotelle, ha quindi incontrato le famiglie rifugiate, soprattutto tanti bambini, per un abbraccio collettivo, una stretta di mano e un incoraggiamento. Parole di apprezzamento sono arrivate dal Papa per il lavoro svolto da Sant'Egidio con i corridoi umanitari: “Sono bravi, bravi”.
L’occasione ha offerto al Papa la possibilità di tornare sulla tragedia di Cutro: “Quel naufragio non doveva avvenire e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”. La risposta sono dunque i corridoi umanitari: “I corridoi gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone” ha detto Francesco.
“Sono contento di incontrare tante persone rifugiate e le loro famiglie che sono giunte in Italia, Francia, Belgio e Andorra. La loro realizzazione è dovuta sia alla creatività generosa della Comunità di Sant'Egidio, - ha poi aggiunto Bergoglio nel breve intervento - della Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, sia alla rete accogliente della Chiesa italiana. Mi piace tanto che i cristiani si uniscano per lavorare insieme e non sottolineare le differenze”. Francesco ha ricordato anche il lavoro “della Caritas”, con apprezzamento per “l'impegno del governo italiano e dei governi che vi hanno ricevuto”.
PAPA-PANCHO
Sono agnostico, ma mi piace Papa Pancho… E’ uno che non ci gira tanto attorno alle cose: le dice e basta lì! E al MIO Dio (quello a fumetti, ricordate?) PANCHO piace molto!
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Così ho ripreso una frase che ha detto durante un’intervista (RAI, Mediaset? Non ricordo!) ma la frase era: “Io non ci credo alle guerre sante!” Avrebbe anche aggiunto “EcchecCazzo!” ma la formazione cattolica temo gliel’avrebbe impedito!
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E così, eccolo qua, il MIO Dio-a-Fumetti ad apprezzare Papa Pancho e la sua rustica sincerità! Perchè una Guerra è sempre una Guerra, e quindi una MERDATA COSMICA! e , se un qualche dio esiste , mi piace pensare che la pensi così!
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#Moise #PaoloMoisello #Pubblicità #Fumetti #Vignette #Humor #Disegni #Marchi #Mascottes #Enigmistica #NarrazionePerImmagini
P.S.
Il MIO Dio-a-fumetti vi saluta tutti
Un Papa veramente moderno non si limita a chiedere la pace, ma abbraccia tutta la complessità morale del nostro tempo… Daje France’. #papa #papafrancesco #guerr #russia #ucraina #instagram
Boscarol
David García Vivancos
15 March 2023
Pope Francis
Jorge Mario Bergoglio, Pope Francis, who celebrates the 10th anniversary of his pontificate.
https://cartoonmovement.com/cartoon/pope-francis-4
Oggi, per ”Papa Francesco" sono 10 anni di pontificato. Il 13 marzo 2013, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, argentino, diventava “Papa Francesco”.
Carrrera Arcangelo
DIECI ANNI DI PONTEFICATO - 13 Marzo 2023-
"Papa Francesco"- il 13 marzo 2013 il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Argentino, diventava Papa Francesco.
Marco D'Agostino
Erano passate da poco le 19, ora locale, del 13 marzo del 2013, quando Jorge Mario Bergoglio si affacciava dal balcone su Piazza San Pietro e diceva in italiano: “Fratelli e sorelle, buonasera".
Iniziò così il cammino di Papa Francesco. Un cammino segnato da momenti memorabili, viaggi marcanti, frasi che avrebbero riscritto la storia.
Riviviamo alcuni degli eventi più salienti del pontificato di Bergoglio:
Un uomo solo in Piazza San Pietro. Il 27 marzo 2020 Papa Francesco presiede un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro. Davanti a lui, una piazza insolitamente vuota. Da due settimane l'OMS ha dichiarato la pandemia e l'Italia intera, ma non solo, è entrata in lockdown. Francesco prega per tutti: “Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”, dice prima dell'adorazione del Santissimo Sacramento e della Benedizione Urbi et Orbi.
Il Papa dei migranti. "Ho sentito che dovevo venire qui a pregare". Con queste parole Papa Francesco inizia la sua omelia allo stadio di Lampedusa, l'8 luglio 2013, per il suo primo viaggio pastorale fuori dalla capitale. Già allora il messaggio del pontefice è chiaro: "La globalizzazione dell'indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere. Chiediamo perdono per la nostra indifferenza". E non è certo indifferenza quella che nel 2016 lo spinge a portare con sé sul volo di ritorno dall’isola greca di Lesbo dodici profughi, ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. Negli anni il Vaticano ospiterà diverse famiglie di migranti.
Il Papa e le donne. "Non si può perseguire un mondo migliore, più giusto, inclusivo e integralmente sostenibile senza l'apporto delle donne", scrive Papa Francesco nella sua prefazione al libro "More Women's Leadership for a Better World". E quel che è certo è che le dipendenti donne presso la Santa Sede non sono mai state così tante come oggi. Secondo un'indagine svolta da Vatican News, 1.165 donne lavorano in Vaticano attualmente e oggi più di un dipendente su quattro è donna. All'inizio del pontificato erano 846. Con Bergoglio le nomine di donne a posizioni dirigenziali si sono moltiplicate. Al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel 2021 per la prima volta è stato nominata una segretaria, l'incarico più alto mai ricoperto da una donna presso la Santa Sede.
La preghiera al Muro del Pianto. Il 26 maggio 2014, poco più di un anno dopo la sua elezione, Papa Francesco visita Gerusalemme.
"Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio, ma lavoriamo insieme per la giustizia e per la pace", diceva nella città Santa. Incontra prima
sulla Spianata delle Moschee, luogo sacro all'Islam, il Gran Mufti, poi abbraccia l’imam argentino Aboud e il rabbino di Buenos Aires Skorka al Muro del Pianto, dove si ferma per un momento di preghiera. Infine si reca sul monte Herzl, per visitare la tomba del fondatore del Movimento Sionista e al memoriale della Shoah Yad Vashem.
Il viaggio in Congo e Sud Sudan. Per il suo quarantesimo viaggio apostolico, Papa Francesco si reca tra il 31 gennaio e il 5 febbraio 2023 nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, Paesi africani teatro di conflitti e dove il tasso di povertà è altissimo. A Giuba Francesco invita la popolazione a "superare quelle antipatie e avversioni che, nel tempo, sono diventate croniche e rischiano di contrapporre le tribù e le etnie". Incontrando le autorità chiede: "Basta sangue versato, basta conflitti, basta violenze e accuse reciproche su chi le commette, basta lasciare il popolo assetato di pace”. Precedentemente a Kinshasa aveva detto: "Giù le mani dall’Africa! Basta soffocarla: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.
Il pellegrinaggio penitenziale in Canada. Nel maggio del 2021 vengono ritrovati i resti di 215 bambini in una fossa comune, nei pressi di un'ex scuola residenziale indiana in Canada. Non sono gli unici. Viene a galla uno scandalo che coinvolge le
scuole fondate dal governo canadese nel XIX secolo e amministrate dalle Chiese cattoliche, che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante. Nel luglio del 2022 Bergoglio si reca proprio in quelle zone, per chiedere perdono: "Sono profondamente addolorato, provo indignazione e vergogna. Chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni”.
La lavanda dei piedi. È il 28 marzo 2013, due settimane dopo la sua elezione, quando Bergoglio sceglie il carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma per la lavanda dei piedi. Cinquanta giovani detenuti, tra i quali delle ragazze, partecipano al momento, lasciando che il Papa lavi loro i piedi, li asciughi e li baci. Gli anni successivi avrebbe ripetuto l'azione in altre carceri, centri per disabili, centri per migranti. Per Bergoglio è sempre stato un atto d'amore, per ripetere quanto Gesù, secondo il Vangelo, fece con i suoi discepoli.
“Chi sono io per giudicare?”. Durante il volo di ritorno dal Brasile nel luglio 2013
, Papa Francesco si intrattiene con la stampa e parla anche di omosessualità:
"Il problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica e anche lobby gay.
Le lobby tutte non sono buone. Mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone". Dieci anni dopo, in un'intervista rilasciata alla Associated Press cristica le leggi di quegli Stati che criminalizzano i gay, definendole ingiuste e invitando i vescovi cattolici ad accogliere le persone LGBTQ nella Chiesa. "L'omosessualità non è un crimine", dice.
Il Sinodo per la regione Panamazzonica. Fortemente voluto da Francesco, il 6 ottobre 2019 si apre a Roma il Sinodo per l'Amazzonia, un grande progetto ecclesiale, civile ed ecologico per superare i confini e ridefinire le linee pastorali, adattandole ai tempi contemporanei. L'obiettivo principale, per usare le parole del pontefice, è quello di "trovare nuove vie per l'evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta".
"Non c'è alcuna contraddizione nel fatto che un prete si sposi". Papa Francesco è disposto a "rivedere" il celibato all'interno della Chiesa cattolica