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domenica 13 settembre 2015
Lo sgomento ungherese
THE DISMAY Gianfranco Uber
I confess that the kick of the Hungarian photojournalist has caused me dismay. An act so stupid as to even make credible his repentance. Now Petra Lazlo could continue to inform us about the fate of the man and her child.
11 Sep 2015
[Lo sgomento
A me lo sgambetto della fotoreporter ungherese ha causato un grande sgomento.
Un atto talmente stupido da rendere persino credibile il suo pentimento.
Ora Petra Lazlo potrebbe occuparsi della sorte di quell'uomo in fuga e del suo bambino.]
Tripping Refugee Mike Flugennock
The really sad thing about that Hungarian camerawoman's action is that it pretty much encapsulates the current attitude of EU member governments.
10 Sep 2015
HUNGARIAN JOURNALISM Marian Kamensky
HUNGARIAN JOURNALISM
09 Sep 2015
Hungarian camerawoman and the migrants
BY OSMANI SIMANCA, BRAZIL, WWW.CAGLECARTOONS.COM - 9/10/2015 1
La notizia:
Il gesto dello sgambetto, ha fatto il giro del mondo: la videoreporter Petra László - della tv ungherese N1TV legata al partito di estrema destra Jobbik - che fa lo sgambetto ad un migrante con il figlio in braccio mentre tenta di scappare dalla polizia nei pressi del villaggio di Roszke in Ungheria, non smette di far discutere. E l’operatrice licenziata dall’emittente per cui lavorava e inseguita da una inchiesta penale della procura della città ungherese di Szeged, tenta - dalle pagine del Guardian - una estrema difesa: «Non sono una razzista senza scrupoli - dice László - Sono andata nel panico quando il cordone della polizia è saltato e le persone hanno cominciato a correre». fonte
Kountoris
giovedì 7 agosto 2014
Iran - Forte repressione contro la stampa libera
#freesaba http://ortakhaber.com/
Free Iranian journalist Saba Azarpeik
Frihet for iransk journalist Saba Azarpeik
İranlı gazeteci Seba bırakılsın
Firuz Kutal
[ACTU] Une journaliste culturelle iranienne condamnée à 2 ans de prison : http://bit.ly/1ojp3ao - Dessin de Mana Neyestani
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[NEWS] Iranian journalist sentenced to 2 years in prison : http://bit.ly/1qIoHPd - Cartoon by @Mana Neyestani
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La notizia
Iran, escalation della repressione: Amnesty International denuncia una nuova ondata di attacchi contro i giornalisti
CS116-31/07/2014
"Il modo in cui i giornalisti vengono trattati pone a rischio tutto ciò che loro dovrebbero fare. Negli ultimi mesi, chiunque sia stato sospettato di avere posizioni critiche nei confronti delle autorità ha rischiato sempre di più di essere arrestato e processato. In questo modo si è diffuso un intenso clima di paura, nel quale ogni espressione critica porta direttamente in prigione" - ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
"La politica di 'tolleranza zero' adottata dalle autorità nei confronti di tutto ciò che non rappresenti le idee e le voci dello stato significa che anche solo riferendo notizie si può finire in carcere" - ha sottolineato Sahraoui.
Negli ultimi mesi, l'ondata repressiva che si era intensificata all'indomani delle contestate elezioni presidenziali del 2009 ha conosciuti nuovi picchi. Le autorità paiono aver allargato il perimetro della repressione con l'intento di stroncare ogni aspirazione al cambiamento venutasi a creare con le promesse di maggiore libertà seguite all'elezione, nel 2013, del presidente Hassan Rouhani.
I giornalisti iraniani e i corrispondenti della stampa estera vanno incontro a minacce, intimidazioni, arresti e condanne a causa della loro legittima attività giornalistica. Altri operatori dei media, come i filmmaker, hanno subito provvedimenti giudiziari che hanno impedito loro di proseguire a lavorare.
Molte delle persone arrestate sono state accusate di reati previsti dal codice penale islamico e descritti in modo del tutto vago, come "diffusione di bugie", "diffusione di propaganda contro il sistema" o "procurare disagio nella mente dei cittadini".
Il risultato è la criminalizzazione di tutta una serie di attività pacifiche. Le autorità stanno inoltre ricorrendo a estenuanti durate dei processi, al rientro in carcere per terminare parti di pena non scontate e al rifiuto di permessi per motivi di salute per minacciare i giornalisti che osano criticarle.
"Queste disposizioni di legge eccessivamente ampie vengono usate come uno strumento per impedire ai giornalisti di fornire al mondo informazioni indipendenti sulla situazione sociale e politica in Iran" - ha commentato Sahraoui.
"Il sistema giudiziario gioca con la legge e usa la durata dei processi e la minaccia di tornare in carcere per scontare pene residue per spingere i giornalisti all'autocensura" - ha proseguito Sahraoui.
Jason Rezaian, corrispondente dall'Iran del Washington Post di doppia cittadinanza irano-statunitense, è stato arrestato il 22 luglio 2014 a Teheran insieme alla moglie, Yeganeh Salehi, giornalista del quotidiano emiratino The National. Tre giorni dopo il responsabile del potere giudiziario, Gholamhossein Esma'ili, ha confermato gli arresti annunciando ulteriori informazioni solo alla fine delle "indagini tecniche e degli interrogatori". Non si hanno ulteriori informazioni sulla sorte dei due giornalisti.
Saba Azarpeik, una giornalista che collabora con diverse pubblicazioni riformiste di Teheran, è stata arrestata il 28 maggio 2014 e da allora è detenuta in una località sconosciuta. Il 21 e 22 luglio è stata portata di fronte alla sezione 26 del tribunale rivoluzionario della capitale per rispondere di "diffusione di bugie" e "diffusione di propaganda contro il sistema", per cui era stata già arrestata nel gennaio 2013.
Hossein Nourani Nejad, giornalista e membro del partito politico Fronte della partecipazione, rischia di trascorrere sei anni in carcere dopo che nel giugno 2014 un tribunale rivoluzionario di Teheran lo ha giudicato colpevole di "diffusione di propaganda contro il sistema" e di "riunione e collusione contro la sicurezza nazionale". Era stato arrestato il 21 aprile nella capitale e fino al processo era stato tenuto in isolamento nel carcere di Evin. Due mesi prima, era tornato dall'Australia, dove stava seguendo un corso post-laurea, per vedere per la prima volta suo figlio, appena nato. Era stato già arrestato nel 2009.
Il 27 luglio 2014 un altro giornalista, Serajeddin Mirdamadi, è stato condannato a sei anni di carcere per "diffusione di propaganda contro il sistema" e "riunione e collusione contro la sicurezza nazionale".
Negli ultimi mesi vari operatori dell'informazione sono stati richiamati in carcere per scontare residui di pene inflitte per reati previsti dalle generiche norme sulla sicurezza nazionale. Tra questi figurano Mahnaz Mohammadi, autrice di documentari e attivista per i diritti delle donne; Reyhaneh Tabatabaei, giornalista ed ex opinionista dei quotidiani Shargh e Bahar; Marzieh Rasouli, direttrice di alcune testate riformiste; e Sajadeh Arabsorkhi, giornalista.
"Il giornalismo indipendente non è un reato. Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutte le persone arrestate e imprigionate negli ultimi mesi solo per aver esercitato in modo pacifico il loro legittimo diritto alla libertà d'espressione, di associazione e di riunione" - ha concluso Sahraoui.
fonte
Altri disegni
Stoning in Iran
Alfredo Sábat
Iran has a grim history of death by stoning. A cartoon for the publication Human Total: A Violence Prevention Learning Resource, a learning resource on the prevention of violence, published by ICAP. 21 May 2013
Breaking Free
Mohammad Saba'aneh
Journalists will always try to break free from any sort of control, and tell the stories that they want to tell. 15 Nov 2013
Reporting Is Resistance
Mike Flugennock
From police assaults on citizens photographing Occupy protests to Al Jazeera reporters' imprisonment by the Egyptian regime, journalists worldwide have endured escalating attacks by authoritarian regimes. It's gotten to the point where simply reporting the news is an act of resistance. 24 Jul 2014
sabato 10 dicembre 2011
Occupy Wall Street
THE TORCH OF FREEDOM Gianfranco Uber NYC - Mass arrests in Occupy Wall Street protest 19 Nov 2011 |
turning point Pepe Sanmartin we are all in the limit 18 Oct 2011 |
*
Priority Fabio Magnasciutti It was already occupied 05 Oct 2011 |
occupy whole street Fabio Magnasciutti there isn't enough space for all 12 Oct 2011 |
Games of Wall Street Cecigian In Wall Street we see the power of force against peaceful protests, as usual 12 Oct 2011 |
Infiltrator! Mike Flugennock The consensus over here on the Left is that there is a danger to the Occupy Movement far greater than any amount of pepper spray, mace, tear gas or blunt force trauma that could be dished out by various metropolitan police departments, or any amount of buffoonish insults crapped out by Fox News -- and that is the danger of being co-opted by the Democratic Party in the form of its various front groups, even as the Democrats set new records for campaign contributions from Wall Street. 22 Oct 2011 |
The 99 percent. Arcadio Esquivel Lots of money for a very few people, but almost nothing for all. 26 Oct 2011 |
Break Down the Wall Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste) The Occupy Wall Street protests continue; the protests have not only spread to other cities in the United States, but also to other countries around the world. 13 Oct 2011 |
Occupy Trademark
By Nate Beeler,
The Washington Examiner
-
10/31/2011 |
Occupy Ailment
By Nate Beeler,
The Washington Examiner
-
11/11/2011 |
- Bennett |
The Arrest - Bennett |
Occupy Movement - Mike Lukovich |
El noventa y nueve por Ciento
By Eric Allie,
Caglecartoons.com
-
10/18/2011 |
Tea v Occupy
By Eric Allie,
Caglecartoons.com
-
11/22/2011 |
Occupy Movement - John Sherffius |
Wall Street Occupied
By Frederick Deligne,
Nice-Matin, France
-
10/11/2011 |
Occupy the NBA
By Keefe,
The Denver Post
-
11/15/2011 |
Wall Street Bull
By John Darkow,
Columbia Daily Tribune, Missouri
|
Pepper Spraying
By John Darkow,
Columbia Daily Tribune, Missouri
-
11/23/2011 |
Occupy Wall StreetPedro X Molina |
*
Adbusters poster
con la data di inizio del movimento di protesta, 17 settembre 2011.
Link:
http://blog.panorama.it/mondo/2011/10/03/stati-uniti-obama-e-contento-delle-proteste-a-wall-street-lanalisi/
Ultima Ora:
Occupy Wall Street. sgomberato campo a Boston: 46 arresti'Cade' anche il campo di Boston del movimento Occupy. La polizia della città del Massachussets ha sgombrato oggi all'alba l'accampamento degli indignati americani, arrestando 46 persone durante quella che è stata definita dal capo della polizia Edward Davis, "un'operazione in gran parte pacifica"
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