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lunedì 20 agosto 2018

Lettera al popolo di Dio

"La lettera al popolo di Dio" è la lettera di papa Francesco contro gli abusi sessuali compiuti da uomini di chiesa.
È rivolta a tutti i cattolici del mondo ed è stata diffusa pochi giorni dopo il rapporto sugli abusi della Chiesa in Pennsylvania. Più di mille persone sono state vittime di questi orrendi crimini per almeno 70 anni solo in questo stato. E purtroppo non è l'unico, è successo e continua a succedere  purtroppo in ogni parte del mondo.

Prima della lettera alcune delle tante vignette disegnate a commentare e denunciare questi orribili scandali.

Senza parole
GIO / Mariagrazia Quaranta

sabato 29 luglio 2017

4 anni senza Padre Paolo Dall'Oglio


 Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano fondatore della comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa, è stato sequestrato il 29 luglio del 2013 a Raqqa da un gruppo di estremisti islamici senza che da allora si sia saputo più nulla.


Disegnava Mauro Biani nel 2014:

Siria chi?
Siria, padre Dall’Oglio. E’ tutto. Dimenticato.
Mauro Biani









Quattro anni fa “spariva” Padre Paolo Dall’Oglio, uomo di pace e riconciliazione
di Giuseppe Giulietti
Il 29 luglio del 2013 “Spariva” Padre Paolo Dall’Oglio, uomo di pace e di dialogo, tenace costruttore di ponti in una Siria travolta dal dispotismo di Assad, dalla repressione dei fermenti democratici e socialisti, dalla presenza del terrorismo fondamentalista, dagli errori di un Occidente diviso e incapace, anche su questo fronte, di elaborare una strategia comune e condivisa, capace di mettere al centro la difesa dei più elementari diritti politici, civili, sociali.
Padre Paolo era ed é, perché non vogliamo rassegnarci, una presenza scomoda, urticante, invisa ai signori della guerra e del terrore, di qualsiasi natura, colore politico e fede religiosa.

Ricercare, sempre e comunque, i fili del dialogo, dell’unità di azione possibile, persino di una comune preghiera per la pace, comporta anche l’ostilità dei fondamentalisti e degli integralisti, l’avversione di chi ha bisogno di alimentare i pozzi dell’odio per incrementare il proprio conto bancario.
Paolo non ha mai rinunciato al suo impegno per abbattere i muri e realizzare i ponti, persino quando attorno vi erano e restano solo macerie, morte, profughi che scappano, torture e brutalità di ogni genere.
Articolo 21, la sua redazione, il direttore Stefano Corradino, hanno seguito la sua storia attraverso  i racconti di Riccardo Cristiano e della associazione “Amici di Padre Paolo”che, insieme ai familiari, è impegnata non solo a tener desta la memoria, ma anche a dare forza ad un pensiero che appare sempre più attuale.

Questo impegno ha ora trovato espressione anche nel libro “Paolo Dall’Oglio, una profezia messa a tacere”, pubblicato dalla San Paolo, e che ricostruisce l’itinerario, la vocazione, l’impegno sacerdotale e politico, le speranze e le amarezze che hanno segnato la sua vita.
Il volume  è arricchito dalle testimonianza di scrittori, teologi, amici e compagni delle diverse stagioni della vita, capaci di restituirci non un “Santino”, ma un combattente per la causa della pace e per le ragioni di un dialogo necessario e profondo con il mondo musulmano, colto nella sua essenza profonda, distante anni luce dai predicatori dell’odio reciproco e delle guerre di religione.
La lettura di queste pagine ci farà scoprire le profonde analogie tra il “Gesuita” Dall’Oglio e Francesco, il Papa gesuita.
Un grazie, infine, a quanti hanno deciso di ricordare Padre Paolo dando spazio al suo pensiero, alle sue azioni, a coloro che, anche in Siria, hanno continuato il viaggio.

Il Sindacato dei giornalisti della Rai e il segretario Vittorio Di Trapani, hanno chiesto e ottenuto che il quarto anno dalla sua scomparsa, diventasse anche una giornata di trasmissioni dedicate ai costruttori di ponti.
“I cristiani di Siria possono vivere nel loro paese che é tale da più di duemila anni,in pace con i musulmani, loro fratelli e loro vicini..”
Parole di Paolo che, ne siamo sicuri, ovunque si trovi ora, sta continuando nel suo impegno per la pace e la riconciliazione.



Gli articoli scritti nel luglio 2013 di Padre Dall'Oglio:

Un libro per capire la Siria

La morale cristiana e l'arma chimica siriana

Chi sta con Bashar?

Appello per imporre alla Siria e in Siria un immediato cessate il fuoco

I nostri figli nel cuore dell'Occidente pagheranno la nostra indifferenza sulla Siria


giovedì 20 luglio 2017

I ragazzi del coro

"Choc": non c'è altra parola per descrive l'effetto della pubblicazione del Rapporto Weber in Vaticano su quanto successo nella diocesi di Ratisbona. Papa Francesco è rimasto molto rattristato da quanto emerso nel documento, che ha peggiorato oltre ogni immaginazione il quadro già gravissimo emerso un anno e mezzo fa , in una prima relazione.

Ancora più prostrato Benedetto XVI visto che il caso riguarda la città dove ha insegnato all'Universita' per lunghi anni e coinvolge suo fratello Georg.

I ragazzi del coro*
GIO
www.caricaturegio.altervista.it


AND NOW: ALL IN CHORUS    Gianfranco Uber
Great embarrassment of the German Church after the revelations about the abuses that would have been committed on the choir boys of the Regensburg cathedral. For years gone by and, alas, officially hidden now Papa Bergoglio's desire for cleansing is arriving even late (all crimes prescribed) painful but just right.
19 Jul 2017
Grande imbarazzo della Chiesa tedesca dopo le rivelazioni sugli abusi che sarebbero stati commessi sui ragazzi del coro della cattedrale di Ratisbona. Per anni taciuti e, ahimè, nascosti ufficialmente ora la voglia di pulizia di Papa Bergoglio sta arrivando anche se in ritardo (reati tutti prescritti) dolorosa ma giustissima.
(CARTOONMOVEMENT)



Mario Airaghi


Apicella



Mora


Dark    Charlie Comics
'The world around me scares me...'
19 Jul 2017


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Un’inchiesta indipendente ha scoperto che fra il 1945 e il 1992 più di cinquecento bambini e ragazzi hanno subìto violenze fisiche e sessuali all’interno del prestigioso coro della cattedrale di Ratisbona, in Germania, composto da ragazzi di una scuola privata cattolica. L’inchiesta è stata condotta dall’avvocato Ulrich Weber su richiesta della stessa diocesi di Ratisbona, che da diversi anni sta cercando di comportarsi in maniera più trasparente sul tema, visto che secondo Il New York Times era da tempo a conoscenza della vicenda ma non ha mai preso provvedimenti.
Uno degli elementi più rilevanti della storia è che dal 1964 al 1994 il coro è stato diretto da Georg Ratzinger, fratello maggiore del Papa emerito Benedetto XVI. Secondo Weber, Ratzinger «doveva essere a conoscenza di alcuni casi», ma l’ex direttore sostiene di non aver saputo nulla di abusi sessuali (mentre qualche tempo fa si è scusato per aver picchiato alcuni dei suoi allievi).
Circa 500 casi riguardano violenza fisica, 67 di natura sessuale. (continua)

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*= Il titolo è tratto dal bellissimo film francese con il superbo attore Clement Mathieu.

martedì 1 marzo 2016

Spotlight ed il cardinale Pell



Spotlight di David Rowe

Pedofilia: giudici, difficile credere cardinale Pell non sapesse abusi Ridsdale
Ieri l'appello del produttore di 'Spotlight' sugli abusi. "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano"

Come poteva non sapere che il prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale commetteva abusi sessuali a ragazzini mentre lavorava al suo fianco nella diocesi di Ballarat, dove è stato viceparroco fra il 1973 e il 1983? E' stato il tema dominante del secondo giorno di deposizione del cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, in videoconferenza da Roma davanti alla Commissione d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni 1970 e 1980. La puntigliosa legale della Commissione in seduta a Ballarat, Gail Furness, si è concentrata sul ruolo di Pell come consultore dell'allora vescovo di Ballarat, Ronald Mulkearns, a cui lo stesso Pell ieri ha attribuito la responsabilità di aver trasferito da una parrocchia all'altra Ridsdale, che ha continuato a commettere innumerevoli abusi e ora è in carcere per scontare 138 reati ai danni di 53 vittime. Diverse domande di Furness e dello stesso presidente della Commissione, giudice Peter McClellan, si sono concentrate su una riunione di consultori presieduta dal vescovo Mulkearns nel 1982, a cui Pell era presente. Secondo documenti della Commissione a quel tempo il vescovo e la maggioranza dei consultori sapevano degli abusi di Ridsdale, che continuavano sin dagli anni 1960. E a quella riunione decisero di trasferirlo a un'altra parrocchia per la sesta volta. Pell sostiene che nonostante la conoscenza diffusa degli abusi di Ridsdale, nessuno glielo aveva detto e non l'aveva sentito dire. Ha poi suscitato sussulti fra i cittadini di Ballarat che lo seguivano dalla biblioteca cittadina, quando ha detto quella degli innumerevoli abusi commessi da Ridsdale, era "una storia triste ma non era di grande interesse per me". Alla domanda se accettava responsabilità per i trasferimenti del prete da una parrocchia all'altra, invece di rimuoverlo dalla Chiesa e di denunciarlo alla polizia, Pell ha risposto di no. La Furness ha definito "non plausibile" che Pell non sapesse che le accuse di pedofilia verso Ridsdale erano la ragione per cui era necessario allontanarlo. La testimonianza del cardinale, dalle 8 alle 12 in Australia e dalle 22 del giorno prima fino alle 2 a Roma, è prevista per altri due o tre giorni. Alla deposizione assistono di persona 14 vittime e loro sostenitori, il cui viaggio è finanziato da una raccolta fondi che ha superato l'equivalente di 130 mila euro. (ANSA).

Ieri dopo la vittoria di Spotlight come miglior film agli Oscar il produttore ha sottolineato: "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini". Così Michael Sugar, il produttore del film premio Oscar "Spotlight", durante il discorso di ringraziamento al Dolby Teathre di Los Angeles dopo aver ricevuto la statuetta.
(Ansa)

lunedì 30 novembre 2015

Fittipaldi, Nuzzi e la giustizia vaticana

Il caso Fittipaldi - Nuzzi
Tiziano Riverso
Fittipaldi Nuzzi: non sharia, ma ria sì  

di Nadia Redoglia
Nel novembre 2000 papa Wojtyła promulgando la nuova “Legge Fondamentale” (Costituzione di soli 20 articoli ferma al 1929) dello Stato della Città del Vaticano, abolì definitivamente la pena di morte, praticata abbondantemente dallo Stato Pontificio ante patti lateranensi. Un’idea possiamo farcela andando a rilegger di mastro Titta  (er boja de Roma  che in ogni genere di supplizio – mazzola, squarto, forca, ghigliottina – mostrò sempre eguale abilità) che prima d’ogni esecuzione si confessava e comunicava.

L’art.1 della Carta sancisce: Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano,  ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. A fronte di questo, i restanti 19 si rivelano pure troppi.

Se poi consideriamo che il Papa, oltre a essere il sovrano di quello Stato, è altresì Pontefice della Chiesa cattolica (probabilmente fu proprio l’enciclica «Evangelium vitae» del 1995 che portò Giovanni Paolo II ad abolire pur come sovrano di Stato la pena di morte), le “cose” assumono doppia sacralità che è termine di profonda valenza anche per laicità di Stato. Se così non fosse si parlerebbe (seppur grossolanamente) di teocrazia e non pare proprio il caso di giungere a trattar di sharia vaticana!

Il processo penale dello Stato Vaticano contro i due giornalisti Fittipaldi e Nuzzi sta (velocissimamente) procedendo a botte di vaticani codici penali per diritto e procedura  che, a dir poco,  annichiliscono il diritto italiano e pur quello internazionale. Ed è qui che rientra in ballo la “Legge Fondamentale” per 20 articoli. Quella è base di tutti i codici delle leggi.

Che possiamo aspettarci dunque da soli 19 articoli, pianeti ruotanti attorno al Sole del primo articolo che tutto fa e tutto può?!

Giusto questo: che il sovrano di quello Stato indossi la veste di Pontefice della Chiesa, peraltro in prossimità del giubileo di misericordia, e conceda dunque questa agli imputati…

28 novembre 2015



Portos


Dopo i provvedimenti per la fuga di documenti emessi nei confronti della lobbista Francesca Chaoqui e di Monsignor Vallejo Balda, le autorità giudiziarie vaticane indagano sugli autori dei libri "Via Crucis" e "Avarizia". Ipotesi di reato: "concorso in divulgazione di notizie e documenti riservati" -
 See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vatileaks-2-Il-Vaticano-indaga-Nuzzi-e-Fittipaldi-c2835530-cbd5-464e-9fe2-d78d41508acd.html

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Vatileaks 2015

venerdì 13 novembre 2015

Papa Francesco cita Guareschi e i suoi personaggi Don Camillo e Peppone.

di Pierpaolo Perazzolli


10 novembre 2015
"La Chiesa italiana ha grandi santi il cui esempio può aiutarla a vivere la fede con umiltà, disinteresse e letizia, da Francesco d`Assisi a Filippo Neri. Ma pensiamo anche alla semplicità di personaggi inventati come don Camillo che fa coppia con Peppone".
Così il Papa, al duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze, nel convegno decennale della Chiesa italiana, cita i celebri personaggi dei romanzi di Guareschi in un passaggio dedicato alla tentazione, da sconfiggere, dello "gnosticismo".
 "Mi colpisce come nelle storie di Guareschi la preghiera di un buon parroco si unisca alla evidente vicinanza con la gente".
E Bergoglio continua: "Di sé don Camillo diceva: `Sono un povero prete di campagna che conosce i suoi parrocchiani uno per uno, li ama, che ne sa i dolori e le gioie, che soffre e sa ridere con loro`". "Vicinanza alla gente e preghiera - continua il pontefice - sono la chiave per vivere un umanesimo cristiano popolare, umile, generoso, lieto. Se perdiamo questo contatto con il popolo fedele di Dio perdiamo in umanità e non andiamo da nessuna parte".
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-papa-cita-Don-Camillo-e-Peppone-di-Guareschi-Stare-accanto-alla-gente-d795b178-42c9-41d9-9d24-a6a062160899.html

«Via crucis».
La vignetta di #Giannelli su http://www.corriere.it

martedì 10 novembre 2015

Vatileaks 2015


Corvi viaggiatori
Bochicchio



IL CORVO SANTO
Scoperti gli autori delle spifferate sugli imbrogli vaticani. Saranno processati per il furto e la diffusione di atti segreti sulle attività della Curia romana. Ora però il vero problema è: hanno venduto frottole oppure no.
Uber

Bianco

Tullio Boi



Vatileaks per corvi e volpi, il resto è per l’uomo

di Nadia Redoglia
Se quelli son corvi, i due giornalisti scrittori alla Dan Brown (almeno quanto a pubblicità)  sarebbero volpi?  Tanto per richiamare le favole di Esopo, Fedro e de la Fontaine, ché altrimenti non si spiegherebbe da dove arrivi ‘sto conclamato bisogno morboso d’identificare gli umani in ogni specie animale (colombe, falchi, gufi, corvi, serpenti, gattopardi, leopardi e felini in genere, talpe, canguri, lupi  e via così andare)…tranne che nell’uomo. Consideriamo l’uomo troppo eccelso per accettare certi suoi comportamenti e dunque risolviamo il tutto definendo animale (ritenuto) inferiore chi non è ad altezza umana oppure, data la conclamata bassezza umana, ipocritamente ci mascheriamo parafrasando inferiori (invece nobilissimi) fratelli di specie?

Papa Bergoglio (che parla di demonio, non già d’animali esseri!) al momento fornisce buoni elementi per comprendere qualcosa. L’assumere il nome del poverello d’Assisi così amorevole fratello di tutti gli animali  terreni fa ben sperare quanto a rivelazione d’ autentica natura tra  “altezza” e “bassezza”.

Vatileaks ovvero fuga di notizie dal Vaticano. Già successe tre anni fa e subito dopo il papa Benedetto (sedicesimo) si dimise. Il papa Francesco I è arrivato per tentare di districare (che non vuole dire risolvere!) il marcio inanellato fin dalla dipartita di papa Pietro (primo e ultimo).

Ricordate la sera in cui fu eletto e si affacciò al balcone? Ci augurò “buonasera” e immediatamente dopo si qualificò come il “vescovo di Roma” ben prima che papa…

La Chiesa cattolica è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità proprio al vescovo di  Roma  perché successore di quel Pietro (primo e ultimo).
Chi ha orecchie per intendere, intenda…

4 novembre 2015


Moise
Trovate il MoisEditoriale di oggi anche su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2015/11/05/corvi-serpenti/

Fabio Magnasciutti

La Micela

Ultimo viene il Corvo
MASSIMO GRAMELLINI
Una delle ossessioni ingigantite dai social consiste nel privilegiare il retroscena alla scena, le modalità con cui si è venuti a conoscenza di un fatto rispetto al fatto vero e proprio. Ogni volta che affiora un’intercettazione non si discute tanto del suo contenuto ma della sua liceità e del chi l’ha fatta uscire e perché. Lo stesso meccanismo si applica alle gole profonde del Vaticano, i famosi Corvi. Dei primi due scandali che squassarono il Cupolone è rimasto nella memoria il maggiordomo del Papa che passò le carte alla stampa. Non che in quelle carte ci fosse scritto che Giulio Andreotti aveva nella sua disponibilità un conto di sette miliardi di lire presso la banca vaticana.

Lo schema si replica in queste ore. È tutto uno svolazzare di pennuti, un proliferare di allusioni sul monsignore spagnolo offeso col Papa per un mancato scatto di carriera, sulla giovane italo-francese issata senza alcuna ragione apparente ai vertici di un ente della Chiesa, sulle loro feste in terrazza riservate ai potenti. Ma il fumo delle chiacchiere rischia di togliere visibilità all’arrosto, ovvero ai documenti che la strana coppia avrebbe messo in circolo, da cui si scopre che il Vaticano possiede 4 miliardi (in euro) di patrimonio immobiliare soltanto a Roma e che valanghe di denaro raccolte per scopi benefici servono a finanziare la bella vita di qualche cardinalone allergico ai costumi evangelici di papa Francesco. Se ci si può permettere una garbata ingerenza nei confronti di uno Stato confinante che notoriamente non se n’è permesse mai, invece di chiudere in gabbia i corvi, il nuovo corso vaticano farebbe meglio a liberarsi degli sciacalli.


Francesco Basile




Misericordia
Vatileaks 2Papa Francesco
Mauro Biani





Riverso



Mannelli




Darix

... Tra Potere Temporale e Potere Spirituale...
Mario Airaghi

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Nota:

SOSTENTAMENTO DEL CLERO
Certo che non fa piacere scoprire che chi dovrebbe destinare il denaro alle opere di carità in realtà lo utilizza per il proprio benessere.
Capisco quanto Francesco possa essere amareggiato per la fuga di notizie ma ritengo che tutto sommato questo non possa che favorire la sua voglia di pulizia.
Potrebbe approfittare ad esempio chiedendo allo Stato Italiano che l'8 per mille venga trasformato da un "di cui" delle imposte dovute ad una aliquota aggiuntiva e volontaria.
Un grosso pericolo di scoprire i tanti finti cattolici odierni ma il piacere di scoprirne tanti nuovi e sinceri in futuro.
Uber

venerdì 2 maggio 2014

Bertone ed il mega attico

Non si placa la polemica di Pasqua che vede sotto i riflettori il cardinal Tarcisio Bertone che si accingerebbe a trascorrere la pensione nel mega-attico di palazzo San Carlo insieme alle tre suore che lo seguono da quando aveva assunto l’incarico di Segretario di Stato. Il suo successore, il cardinale Parolin, si è invece adeguato al nuovo corso low-profile di Papa Francesco andando ad abitare a pochi metri di distanza nella Domus Sanctae Marthae accontentandosi però di un bilocale.
Giovanni Angeli



Vatican City Real Estate
 PORTOS / Franco Portinari



FRANCESCO ATTENTO AGLI SCHERZI !
Riuscirà Papa Francesco a imporre alla Curia romana, se non proprio la povertà del Vangelo, una maggiore sobrietà?
Il compito è duro e il rischio che nel modello dell'appartamento spartano della Residenza Santa Marta ci rimanga chiuso solo lui è alto.
Uber


by Tiziano Riverso




 Bertone l'eroe
Sorella povertà, fratel Tarcisio.
Mauro Biani



Consigli utili
by Tomas


La festa dei papi - Ber-orgoglio
mario airaghi

martedì 29 aprile 2014

Santo? ... le vignette critiche.

"Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell'uomo".
Pio IX

La santità  è un rapporto profondo e trasformante con Dio, costruito e vissuto nel quotidiano impegno di adesione alla sua volontà. La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità. Beatificando un suo figlio la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all'imitazione e alla venerazione per le sue virtù, a lode della grazia divina che in esse risplende.
Giovanni Paolo II nell'omelia della Beatificazione di Pio IX e Giovanni XXIII


Ho riportato sopra un passo molto importante che ho sentito spesso ripetere durante l'evento della proclamazione dei due Papi Santi domenica. Si perchè milioni di fedeli hanno acclamato le canonizzazioni, ma ci sono state anche alcune voci contrastanti, riporto in fondo alla pagina un articolo a tal proposito.
Ho raccolto, di seguito, anche alcune vignette che fanno riferimento a quelle scelte molto discusse di padre Woitila contro l'uso del preservativo e sopratutto l'aver tenuto nascosto lo scandalo dei preti pedofili durante il suo lungo pontificato.





di Manel Fontdevila riveduta e tradotta in italiano
sotto l'originale, disegnato in occasione della beatificazione

1/05/2011

Hoy, Beatificacion
Manel Fontdevila



Santo subito
Gava



Saint Pope John Paul II and Pedophile Priest
 By Dario Castillejos, Diario La Crisis - 4/26/2014



BEATIFICAZIONI FACILI
Non è tutto oro quel che riluce !!
Mangosi

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Vaticano, il New York Times contro la santificazione di papa Wojtyla: "Non fece nulla per le vittime di pedofilia"

Il New York Times scrive un editoriale di fuoco contro la santificazione di papa Giovanni Paolo II, in programma per domenica prossima a Roma. Il commento dal titolo "Non era un santo" ("A saint, he ain't") prende spunto dai numerosi casi di pedofilia scoppiati duranti il papato di Wojtyla e che scossero anche molte diocesi americane senza ricevere adeguata attenzione dal Vaticano.
"La Chiesa sta dando il premio più alto alla persona che avrebbe potuto fermare questa macchia e non fece nulla", scrive l'editorialista Maureen Dowd che già nel 2011 si era scagliata dalle colonne del prestigioso quotidiano statunitense contro la beatificazione di Wojtyla. "È orribile e ferisce il fatto che per la Chiesa quelle migliaia di vittime tradite e danneggiate siano date per scontate come un asterisco che lentamente scompare".
Per Dowd, dunque, papa Giovanni Paolo II non dovrebbe diventare santo: "Può essere considerato una figura rivoluzionaria nella storia, ma un uomo che fece finta di non vedere la crisi morale non può essere descritto come un santo". Infine, l'affondo: "Quando la Chiesa lo eleva, è come se facesse l'occhiolino all'inferno che causò a numerosissimi bambini e ragazzi".
Washington Post: "Abbiamo ancora bisogno di santi?". Più interlocutorio - ma comunque critico - il commento del Washington Post a firma di James Martin, gesuita americano editorialista di "America", il più importante magazine cattolico degli Stati Uniti e autore del libro "Gesù, un pellegrinaggio".
"Per centinaia di milioni di cattolici la festa di domenica sarà un'occasione di grande gioia", scrive Martin, ricordando che Giovanni XXIII "mise in moto il processo di aggiornamento della Chiesa", mentre Giovanni Paolo II, "l'unico Papa che i cattolici più giovani hanno conosciuto prima di Benedetto XVI e Francesco, è stato "un colosso della Chiesa, che ha esercitato la sua influenza non solo in quanto instancabile evangelizzatore, ma anche sulla scena mondiale, giocando un ruolo decisivo nella caduta del comunismo".
Ciò premesso, il gesuita sottolinea come "per alcuni la reazione alla doppia canonizzazione sia: chi se ne importa? Anche tra i cattolici ci sono quelli che pensano il processo di canonizzazione sia disperatamente arcano, che il 'culto dei santi' sia superato, che credere nei miracoli sia assurdo e, in questo caso, che la canonizzazione sia una cattiva idea". Quindi, la domanda è: "Abbiamo ancora bisogno di santi?". La risposta del gesuita, dopo l'elencazione di tutte le critiche che riguardano il processo di canonizzazione, è semplice: "Non è la Chiesa che crea i santi, ma Dio, la Chiesa soltanto li riconosce. Naturalmente il processo di canonizzazione è imperfetto, la Chiesa dovrebbe riconoscere più santi laici e sposati, tuttavia, in complesso funziona". "E fino a quando Dio continuerà a darci santi, che siano papi o altro - chiosa - la Chiesa dovrà riconoscerli. Dunque, in fondo, la domanda non è, 'abbiamo ancora bisogno di santi', ma, 'quale lezione possiamo imparare dai santi che Dio ci manda'?".
La difesa di Joaquin Navarro: "Wojtyla visse con dolore notizie abusi". Il tuono del New York Times non è rimasto inascoltato in Vaticano. A rispondere interviene lo storico portavoce del pontefice polacco, Joaquin Navarro-Valls: "'È un'opinione che non tiene conto dei fatti. Per il caso Maciel, ad esempio, la procedura penale canonica è cominciata nel Pontificato di Giovanni Paolo II. Ed è finita nel primo anno del Pontificato di Benedetto XVI".
Secondo Navarro, "la procedura per far accertare quanto accaduto smentisce la teoria per la quale il fondatore dei Legionari era intoccabile durante il Pontificato wojtyliano". Giovanni Paolo II viveva le vicende relative a abusi sessuali compiuti da sacerdoti delle quali aveva notizia "con grande dolore e partecipazione e sentendo il dovere di farsene carico, portando a Roma la competenza sui casi di abuso affinché non potessero esserci attenuanti ne insabbiamenti di nessun tipo. Fu lui che dieci anni fa volle riunire in Vaticano tutti i cardinali degli Stati Uniti, per affrontare nel modo più autorevole questo tema".
fonte
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lunedì 6 gennaio 2014

Papa Francesco “personaggio dell’anno” per Time

HMMMM... The world feels a bit warmer tonight
HMMMM... il mondo si sente un po 'più caldo stasera
Person of the Year
By Joe Heller, Green Bay Press-Gazette - 12/11/2013


La rivista Time incorona Papa Francesco “personaggio dell’anno”
11/12/13
Perché in pochi mesi ha saputo restituire fiducia nella Chiesa a milioni di persone che l’avevano persa, Papa Bergoglio è stato nominato “personaggio dell’anno” dalla rivista americana Time.

Un riconoscimento ottenuto anche da Giovanni XXIII nel 1962 e Giovanni Paolo II nel 1994. Ma nessuno a meno di un anno dall’elezione. In questo sta la novità di Francesco, come lasciavano intendere le sue prime parole da Vescovo di Roma: “Vi chiedo di pregare per me, la preghiera del popolo per il suo vescovo”.

Un combinato di umiltà, spirito di riconciliazione e attenzione per i poveri, i bisognosi, i peccatori, che il nuovo Papa ha saputo distillare – scrive la rivista – maneggiando con arte gli strumenti di comunicazione del XXI secolo.

Bergoglio è stato scelto tra una cinquina che includeva la talpa dell’intelligence americana Edward Snowden e l’attivista per i diritti degli omosessuali Edith Windsor, ma anche il contestato presidente siriano Bashar al Assad.


Che Francisco
By Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com


UN PASTORALE ROSSO E BLU
Grande l'impressione suscitata dall'intervista rilasciata dal Papa a Civiltà Cattolica.
Netta la sensazione che prosegua, lenta ma inesorabile, la volontà di Francesco di correggere i tanti errori nei compiti della Chiesa.



Francisco I
By Dario Castillejos, El Imparcial de México


Marx, Engels, Pope Francis
By Rainer Hachfeld, Neues Deutschland, Germany - 11/27/2013


Anche la copertina del New Yorker del 23 dicembre scorso, è stata dedicata a Papa Francesco: mostra il Papa mentre fa “l’angelo della neve”, un gioco invernale molto diffuso, ed è stata realizzata da Barry Blitt, illustratore e collaboratore del New Yorker, che ha detto: ”Papa Francesco sembra una persona rispettabile – un brav’uomo – e un sostenitore sincero della buona volontà e della pace sulla Terra. Ma chi sono io per giudicare?”.
Who Am I to Judge? è anche il titolo della cover-story di James Carroll dedicata al Papa (che è anche la persona dell’anno secondo Time).


Cover Credit: PORTRAIT BY JASON SEILER FOR TIME

Read more: TIME Magazine Cover: Pope Francis, Person of the Year - Dec. 23, 2013 - Pope Francis - Church - Person of the Year
 http://content.time.com/time/covers/0,16641,20131223,00.html#ixzz2pZztIIRk

mercoledì 10 luglio 2013

Papa Francesco: l'enciclica e due "santi"

Pope Franziskus
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria  -  4/10/2013


 La notizia
5 luglio 2013: data multipla e ricca di significati. Arriva, presentata in Sala Stampa ai giornalisti di tutto il mondo, la prima Enciclica di Francesco, “Lumen Fidei”, che come noto tiene conto anche del precedente lavoro di Benedetto XVI. Questi aveva l’intenzione di completare con il terzo documento, sulla fede, il complesso delle sue due encicliche, Deus Caritas e Spe salvi, sulla carità e sulla speranza. Poi la realtà si è fatta diversa, nell’annuncio dell’11 febbraio scorso…

E il Papa è Francesco. Non basta: nella stessa circostanza viene annunciata la canonizzazione di due Papi recenti, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, e stesso giorno si sono incontrati pubblicamente Francesco e il Papa emerito, nei giardini vaticani per l’inaugurazione di una statua dell’Arcangelo San Michele, alleato del credente nella lotta per il bene e contro il male, anche tradizionalmente personificato in Satana e nelle sue tentazioni che non risparmiano gli uomini di fede… Un’enciclica “a quattro mani” – si era detto – ma che si presenta con una sola firma. Infatti uno solo è il Papa, Francesco, che riconosce con gratitudine il contributo del suo Predecessore, ma si assume tutto il testo: 4 capitoli in 82 pagine indirizzate “Ai vescovi, ai presbiteri” (cioè i preti), “ai diaconi, alle persone consacrate” (cioè i frati non preti e le suore) e “a tutti i fedeli laici”.
(continua)

Le vignette


Giannelli - Corriere della sera


FRANCESCO V
Mancherebbe un miracolo ma che importa?
Papa Francesco approfitta della beatificazione di papa Wojtyla e proclama santo anche Giovanni XXIII mettendo d'accordo le opposte tifoserie.
Gianfranco Uber



vengo a prenderti stasera
 fabiomagnasciutti
Etichette: enciclica, magnasciutti, papi


fabiomagnasciutti



 enciclica a quattro mani con Ratzinger
UVA




Claudio Cadei



Nico Pillinini