Curatrici della mostra le dottoresse Antonella Sbrilli e Ada De Pirro con la consulenza di nomi illustri nel panorama enigmistico tra cui Stefano Bartezzaghi e Franco Diotallevi.
Proprio negli ultimi giorni di apertura sono riuscita a visitarla. Cornice stupenda la fontana di Trevi.
Per dare l'idea dell'intreccio di 5 secoli di storia tra arte ed enigmi le due curatrici, Antonella Sbrilli e Ada De Pirro, hanno compiuto scelte precise, orientandosi alla storia del rapporto fra arte e rebus, e selezionando per la mostra opere, in originale o in facsimile, di particolare interesse.
(cliccare sulle immagini per ingrandire)
Il percorso della mostra si apre con l’accostamento di due dipinti: il Ritratto di Lucina Brembate di Lorenzo
Lotto, 1518 circa, e Personaggio in grigio di Osvaldo Licini, 1944. In entrambi, la luna è unita a delle lettere per suggerire un nome (Lucina) o una serie di parole potenziali, in uno scambio fra figure e lettere, fra visibile e leggibile.
Sotto il particolare della luna con i grafemi CI classico rebus ad incastro.
Accanto ai rebus veri e propri, la mostra allinea rebus spuri, opere che adottano la cifra del rebus dentro un contesto altro, artistico, e lì spesso il depistaggio sta nell’illudere lo spettatore che il rebus sia risolvibile e invece è solo uno stilema: si allude all’enigma ma non lo si costruisce. Un esempio per tutti: il Personaggio in grigio di Osvaldo Licini, un dipinto del 1944 esposto astutamente davanti al quadro del Lotto, e anche Licini dipinge una mezzaluna che contiene in sé una lettera - la forma è una G - e sul corno della luna-G si erge un omino, ma il rompicapo è irresolubile, perché non esiste. C’è solo «la pura assonanza con la forma del rebus», commenta Antonella Sbrilli, curatrice della mostra con Ada De Pirro.
Più di più di cento opere tra disegni, incisioni, dipinti, libri, riviste, video, propongono un percorso originale nei rapporti fra arte e rebus in Italia.
Il percorso si snoda attraverso i rebus disegnati da Maria Ghezzi Brighenti per “La Settimana Enigmistica”, ripresi dai pittori della Pop Art italiana, le imprese del Rinascimento; i rebus per i ventagli incisi da Stefano Della Bella, e quelli sulle riviste ottocentesche; i rebus politici del Risorgimento e i graffiti metropolitani; passando per il ritratto di Lucina Brembate di Lorenzo Lotto, i Bagni misteriosi di De Chirico, i rebus filmati nei video d'artista, le pagine antiche con sonetti in forma di rebus, le poesie visive che permettono una doppia lettura.
Una selezione di opere di artisti contemporanei infine, mostra in che misura il rebus sia presente in opere che sono da vedere, da leggere e da indovinare.
Anche gli egiziani li facevano, qualcosa come tremila anni fa, e all’occorrenza se ne servivano. Così il re Namer metteva come firma, forse per far confondere i sudditi, un pesce (nar) e uno scalpello (mer).
Leonardo li chiamava cifre figurate. E ne inventava a iosa. Un colle associato a dei pifferi, nella grafia dell’epoca s’intende (“col” e “piferi”), parlava i “colpi feri”, insomma colpi feroci, forse omicidi, di probabili mischie o battaglie. Malgrado il peso di Leonardo, come denominazione invalse alla fine rebus. Che si vuole attribuire al latino: l’ablativo di res (cosa) per significare un concetto che può essere espresso tramite delle cose. Etimologia che ad alcuni fa storcere la bocca, perché convinti che la radice si trovi piuttosto tra antichi vocaboli francesi o tedeschi.
Attualissimo il rebus di Agostino Carracci qui sotto
Il drappo papale Drappo con epigrafe-rebus
Esposto durante i festeggiamenti in onore di Pio IX che aveva concesso l’amnistia nel 1846
tempera su mussolina bianca
Roma, Museo Centrale del Risorgimento
Soluzione: Corone a Pio che messa via l’ira poté torre ala prigione o riportare d’estranei paesi ala casa numerose vittime papa vero è scritta su un cartellino che si trovava sul retro del drappo (Spiegazione del Rebus delli 8 7bre 1846)
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Una sorpresa piu' recente e' la presenza delle vignette della celebre rivista 'La Settimana Enigmistica', disegnate dall'illustratrice milanese Maria Ghezzi (la Brighella), nella pittura italiana degli anni Sessanta e Settanta, in particolare nelle opere di Renato Mambor e Tano Festa.
Maria Ghezzi (la Brighella) ne esce finalmente valutata come artista e non semplicemente disegnatrice di rebus.
La vera novità, tuttavia, consiste nella scelta di esporre rebus tout court: le tavole originali di Maria Ghezzi, eseguite a china su cartoncino, sono ora intese come opere d’arte propriamente dette, raffinati lavori di grafica che nascondono un gioco, hanno un valore aggiunto.
Proprietà La Settimana Enigmistica
Paolo Fai Venerdì, 07 Gennaio 2011 |
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Ah, che rebus! Così si intitola una mostra, assai curiosa, che dallo scorso 17 dicembre 2010 si tiene a Roma, a Palazzo Poli, e che resterà aperta fino al prossimo 8 marzo. Il sottotitolo, "Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia", chiarisce che il rebus non è solo passatempo per enigmisti, ma "uno scherzo d'artisti, un arcano araldico, un divertimento scientifico ('le cifre figurate' elaborate da Leonardo, per esempio)". Così scriveva Maria Giulia Minetti su "La Stampa" dello scorso 21 dicembre. E, poco dopo, si chiedeva: "Ma intanto, scusate, perché questo tipo di gioco tra natura e scrittura, tra mimesi e simbolo si chiama 'rebus', adottando come nome l'ablativo plurale del sostantivo latino 'res' che significa 'cosa'? Sul catalogo bello e dotto della mostra (Mazzotta editore) si occupa della questione Franco Bosio. Tra le spiegazioni proposte: rebus perché si tratta di un discorso fatto con le cose (complemento di mezzo, in latino si rende con l'ablativo), non con le parole [insomma, una variante dei geroglifici, della pittografia - nota mia]; rebus come corruzione del francese 'à rebours', a rovescio, e sarebbe un'allusione ai depistaggi contenuti nelle immagini (Bosio: "Il rebus trasmette il suo messaggio nascosto... attraverso una o più figure che non significano mai quello che rappresentano apparentemente'). A sostenere questa seconda tesi il piemontese 'alla rebusa', alla rovescia appunto". E' stato risolto il rebus sul rebus dalle parole della Minetti, o qualcuno degli amici del forum ha altre soluzioni? Cari saluti Paolo Fai |
Le atmosfere metafisiche dei Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico dialogano sia con le vignette dei rebus moderni sia con dipinti, video, disegni contemporanei legati all’enigma.
I “Bagni misteriosi” di Giorgio De Chirico, con le ormai
classiche atmosfere metafisiche, incuriosiscono il folto ed attento gruppo di visitatori.
I rebus dell’Ottocento, con le loro lettere animate, sono accostati agli esperimenti futuristi, come nel disegno Marinetti ferito dei fratelli Cangiullo.
Il meccanismo del rebus è presente in molti titoli di opere contemporanee e spesso il gioco avviene fra titolo, opera, materia e tecnica. E ancora, il rebus è lo spunto di poesie, come quelle di Edoardo Sanguineti interpretate in alcune opere grafiche presenti in mostra. Si ritrova nei video come tecnica di narrazione, nei graffiti sui muri, come esca che attira lo spettatore.
Ma è anche enigmistica
Senza dimenticare che il rebus è enigmistica, approdato e celebrato da decenni in una rivista settimanale specializzata, che vanta di aver subìto oltre cinquecento tentativi di imitazione. Quella “Settimana enigmistica”, con le vignette della disegnatrice milanesi Maria Ghezzi (in arte Brighella), riprese appunto sulle tele di artisti affermati negli anni Sessanta e Settanta.
Maria Ghezzi Pianta di Vienna china su cartoncino autore della frase I. Fiocchi (1987) proprietà La Settimana Enigmistica |
Maria Ghezzi Una trentina d'anni fa frase di Brighenti (1970) |
REBUS Coniglio Viola
(Frase: 3,8,10,7,1,10,3,6,8,2,8,7,1,8,8,3,3,7,2,5)
rebus in video
la locandina della mostra
i link:
Palazzo Poli – Istituto Nazionale per la grafica
Culturaitalia – intervista ad Antonella Sbrilli
http://engrammi.blogspot.com/2010/12/ah-che-rebus.html
http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2010/12/105889.
http://forum.corriere.it/scioglilingua/07-01-2011/ah-che-rebus-1691623.html
Ah, che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia- travelling.travelsearch.it/
Artisti enigmisti
Le regole del gioco permettono infinite partite”
Nota:
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