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martedì 28 febbraio 2023

Primarie PD 2023: vince Elly Schlein

 


Mattia Feltri: "Bonaccini o Schlein? Idem" *


Segretari PD



https://www.ansa.it/.../elly-schlein-prima-donna-a...


New Party, old Party


Primarie PD
Franco Portinari / PORTOS


Elli Ciao

 Elli Schlein ribalta il voto degli iscritti e diventa la prima segretaria donna del PD.

Sia il risultato che la grande partecipazione dimostrano che c'è una grande voglia di cambiamento per una opposizione democratica di sinistra.

Auguri e buon lavoro!

Gianfranco Uber


Primarie PD
Altan

Disparità
Giannelli


Gli effetti delle primarie PD
Giannelli


Non ho vinto?
A sorpresa #EllySchlein vince le #primarie #PD e diventa segretaria del partito.
#StefanoBonaccini #partitodemocratico #primariepd2023
Tartarotti



#Elly #EllySchlein #PD #partitodemocratico #primarie #machine #italia #italy

Marco De Angelis



Allarme rosso

Riccardo Mannelli




Ai gazebo

Durando



Elly

Paolo Lombardi


----* ---- *----

* =

I polli di Renzi

Mattia Feltri

La stampa 25 Febbraio 2023

Alla fine di una estenuante e non tonicissima corsa alla segreteria del Pd, si può dire che il cuore del dibattito è stato Matteo Renzi: quanto rimane di renzismo nei candidati, quanto furono compromessi col renzismo, quanto collaborarono col renzismo, quanto renzismo resta da far fuori e così via. Dentro il più autorevole partito della sinistra, il renzismo ha preso il posto del berlusconismo come categoria del male, probabilmente per la tendenza a dire chi non si è, non sapendo dire chi si è. Il problema è che Renzi non è stato un gerarca nazista o un liberista del Britannia, ma il segretario. Il loro segretario. Fu eletto nel dicembre del 2013 dopo essere arrivato primo sia nel voto degli iscritti sia nel voto degli elettori.

Due mesi dopo, febbraio 2014, convocò una direzione per sfiduciare Enrico Letta, presidente del Consiglio, e prendere il suo posto. Votarono a favore della mozione di Renzi in centotrentasei, sedici i contrari, due gli astenuti. Così, a occhio, un partito piuttosto compatto, e compattamente renziano. Nel 2017, dopo aver perso il referendum e lasciato Palazzo Chigi, Renzi si ricandidò alla segreteria, rivinse nel voto degli iscritti, rivinse nel voto degli elettori, e in entrambi i casi col settanta per cento delle preferenze. Di nuovo a occhio, fra chi lo ha votato o sostenuto la prima volta, chi la seconda, chi nella direzione del letticidio, chi ha incassato incarichi di governo, parlamentari, ruoli nel partito, candidature ed eurocandidature, ne saranno rimasti forse due o tre autorizzati a dirsi non renziani. E l’allucinazione collettiva non mi sembra tanto di allora, ma di oggi.

giovedì 4 febbraio 2016

Le primarie del Centrosinistra a Milano 2016

I sondaggi:

http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2016/1/18/SONDAGGI-ELETTORALI-POLITICI-2016-Media-settimanale-dei-partiti-solo-il-Pd-avanza-FI-in-picchiata-oggi-18-gennaio-/671103/


I candidati:


- Sala

Sala, l’uomo di Expo scelto da Renzi per Palazzo Marino
Beppe Sala, se fossimo aldilà dell’oceano sarebbe “The man of the
year”. Qui da noi è l’uomo di Expo, sceso nell’agone politico milanese
sospinto da Renzi e, conseguentemente, mal sopportato da
una parte della Sinistra. Paradossalmente però, avendo incassato l’appoggio
di quasi tutta la giunta Pisapia, appare, più lui che gli altri candidati,
il prosecutore del lavoro portato avanti da Palazzo Marino in questi
cinque anni. Per il suo profilo di manager di successo arruolato dalla politica
è visto come il fumo negli occhi anche dalla Destra, che con lui
sente restringersi lo spettro delle possibilità di produrre un candidato all’altezza
per Palazzo Marino. Non per niente sono arrivati nei mesi scorsi
endorsement “pelosi” dai vari Berlusconi e De Corato che puntano sulla
sua sconfitta il 7 febbraio. E altri ne arriveranno prima del voto delle Primarie,
che secondo molti sono per lui lo scoglio più difficile. «Se sarò io
il 12 giugno il candidato del Centrosinistra per gli altri non ce n’è», ha affermato
Sala in più occasioni, forse con troppo ottimismo. Ma sono in
molti a pensarla così. E a sostenerlo proprio per questo.
Dalla sua ha il grande successo di Expo (aldilà delle stantie polemiche
sui conti). «La mia esperienza e le mie relazioni coltivate durante l’esposizione
universale saranno al servizio della città, per continuare il lavoro
di rilancio iniziato con questa amministrazione». Certo non ha il pedigree
di sinistra, ma lui sostiene
di esserlo sempre stato,
«chiedetelo a Letta e a Prodi» ha
detto tempo fa, ma i panni del politico
ancora gli stanno stretti e lo si è visto soprattutto negli incontri pubblici,
dove non ha mostrato la scioltezza retorica e la conoscenza del territorio
dei suoi avversari.
Proprio dalla sua nuova veste di politico e aspirante amministratore di
una città complessa e un po’ snob come Milano è partita la nostra intervista.







Lo yachtman






- Balzani


Francesca Balzani, la candidata del... “mi manda Pisapia”
Quarantanove anni, tre figli, sorriso deciso sotto uno sguardo ironico, Francesca
Balzani si presenta così, con quei capelli corti destinati a crescere
come i consensi che si impegna a raccogliere. Sensibile al suo fascino è soprattutto
l’area sociale e politica che innalzò sugli scudi il sindaco uscente, suo attuale
mentore assieme agli altri candidati alle primarie del 2011, Stefano Boeri e
Valerio Onida. Piace a giornalisti come Gad Lerner, Piero Scaramucci, Natalia Aspesi
e Benedetta Tobagi, ad avvocati come Mario Fezzi, Caterina Malavenda e Cesare
Rimini, a economisti come Francesco Giavazzi. Veri e propri fan (l’elenco è
lungo) ben decisi a sovvertire le previsioni dei sondaggi che danno Sala favorito.
Formatasi in uno degli studi tributari italiani più noti, quello fondato da
Victor Uckmar, Francesca ha una proposta fortissima in materia: trattenere
a Milano le entrate di tutte le tasse locali. Altra proposta shock, la
gratuità di tutti i mezzi di trasporto pubblico urbano di superficie. Tutt’altro
che tirchia, nonostante qualcuno le rimproveri di essere più genovese
che milanese. Proprio a Genova, prima di approdare al
Parlamento Europeo, si era
“allenata” come assessore al bilancio
del sindaco Marta Vincenzi,
carica che poi avrebbe ricoperto nella
giunta Pisapia.
Continua 





Vendola scrive a Pisapia: “Hai fatto bene a schierarti con Balzani” continua su: http://milano.fanpage.it/primarie-2016-milano-vendola-scrive-a-pisapia-hai-fatto-bene-a-schierarti-con-balzani/ http://milano.fanpage.it/







-Majorino

Majorino, il candidato “senza santi in paradiso”
È di sinistra, ma piace anche ai renziani. Ha avuto l’appoggio di Sel,
ma i suoi colleghi “vendoliani” stanno con Sala o, come la Balzani,
all’ultimo si candidano sostenute da Pisapia. È Pierfrancesco Majorino,
attuale assessore alla Politiche sociali, candidato alle primarie
sin dall’estate, amatissimo dai suoi collaboratori e dal terzo settore, meno
dai vertici milanesi del Partito Democratico e dall’influente sinistra radical-chic
milanese. Insomma un candidato senza santi in paradiso,
ma con un seguito popolare che il 6 e 7 febbraio potrebbe fare la differenza.
Soprattutto se le convincenti performance di queste settimane
nei dibattiti con gli altri candidati e una campagna elettorale
lunga più di sei mesi abbatteranno gli steccati degli schieramenti.
Non a caso Pier ci spiega: «sono una persona di sinistra, non è che
smetto di essere tale perché ho bisogno dei voti. Ai sostenitori di
Renzi dico: scegliete me per la città, non per gli equilibri di vertice».
Per l’intervista Majorino ci accoglie durante la pausa pranzo nella
sede del Comune di largo Treves. Poco sorridente come suo costume
– i consulenti di immagine,
se li ha, dovrebbero fargli
fare un corso di public
relations – se non lo conosci non
mette certo a proprio agio. Ma quando ci
dice che conosce molto bene il nostro giornale – «è il più diffuso» afferma
– e che le testate locali «sono importantissime» e devono essere
valorizzate almeno noi, rinfrancati, sorridiamo. E iniziamo l’intervista.





Majorinin



- Iannetta

Iannetta, il manager outsider che guarda al sociale
Classe 1974, padre di due bambini, Antonio Iannetta può permettersi di
brandire la più giovane età, rispetto agli altri candidati, come un’arma a
suo favore, almeno in termini di capacità di dialogo con la parte più giovane
dell’elettorato. Nemmeno il taglio molto classico, quasi risorgimentale della
barba riesce a cancellare la piacevole impressione di trovarsi di fronte a
un politico fresco, energico che gioca nel futuro le carte migliori. Il suo
vantaggio, però, è anche la sua debolezza, dato che, per converso, è il candidato
che i milanesi conoscono meno, ad eccezione del tutt’altro che trascurabile
mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Il suo profilo,
come egli stesso sottolinea, è quello di un vero e proprio “manager del sociale”,
considerando che la
sola Uisp, di cui è direttore
generale, tra Milano e provincia
conta 550 società sportive e 70mila
tesserati. continua



I disegni di Portos- Franco Portinari sono presi dal suo sito e i testi dal giornale Milano Sud.
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Nota:



Incogniti
(Le Primarie del centrosinistra.)
Sicuramente sono un buon segno di democrazia anche se, in mancanza di una legge elettorale specifica nutro ancora molte perplessità sul sistema delle Primarie.
Uber

lunedì 23 dicembre 2013

La porti un bacione da Firenze

La porti un bacione da Firenze,
che l'è la sua città
che in cuore ho sempre qui.
La porti un bacione da Firenze,
lavoro sol per rivederla un dì.



RENZI visto dai disegnatori italiani * 


Franco Portinari

venerdì 29 novembre 2013

L'Angelo e il Pennuto (6)

L'Angelo e il Pennuto 


-Primarie 2013, D'Alema dice che Renzi non ha contenuti
-Accusarlo di aver copiato la linea di Bersani mi sembra troppo!
Etichette: D'alema, L'Angelo e il Pennuto, primarie PD, Renzi

lunedì 10 dicembre 2012

Le vignette delle Non Primarie del PdL


 Gusti semplici
Roberto Grassilli


Primario PdL
 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: Alfano, berlusconi, Crosetto, Meloni, postcards, primarie PdL, Santanchè



 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: condannati, Fiorito, indagati e pregiudicati, Nuove regole, primarie PdL, Realitisciò, visite parenti




PORTOS / Franco Portinari



PORTOS / Franco Portinari


PORTOS / Franco Portinari



DANIELA DEMON
Sempre in linea con le ultime tendenze della moda e delle "pellicce" la pasionaria del PDL vorrebbe rottamare tutti i vertici del partito. Particolarmente accesa contro il segretario Alfano che però non raccoglie l' invito a farsi da parte e annuncia la sua partecipazione alle primarie (se ci saranno).
Gianfranco Uber


Tiziano Riverso

 Primarie PiDiElline
Moise



Nicola Bucci "Bucnic"


Secondarie
Luca De Santis IFIORIBLU




Gino di Frenna -L'Asino


Giannelli - Corriere della sera



Rocco Grieco / Khamard



Figurati
1 dicembre 2012
Makkox


Primarie PdL
CeciGian

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(AGI) - Roma, 6 dic. - "Anche oggi Berlusconi mi ha espresso la volonta' di tornare in campo da protagonista. E' lui il detentore del titolo", afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano spiegando che con la discesa in campo di Berlusconi le primarie non si fanno: "Erano per la successione, ma ho sempre detto che se tornava in campo Berlusconi non ha senso farle". Il Pdl votera' la legge di stabilita', garantisce Alfano: "Noi abbiamo sempre detto che non vogliamo far precipitare il Paese in un esercizio provvisorio". Quindi "la legge di stabilita' non e' a repentaglio".
Alfano ha aggiunto: "Domani mattina, alle 10,30, andro' a riferire al Presidente della Repubblica". Il segretario del Pdl andra' al Quirinale assieme ai capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Della delegazione del Pdl, quindi, non fara' parte Silvio Berlusconi. (continua)




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Nota:

 Niente supereroi per il PdL!!


Fila
Mauro Biani


L'unico modo per fare le primarie


Natangelo

giovedì 6 dicembre 2012

Primarie PD: il giorno dopo




 Oggi Sposi
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: Bersani, Leadership Centrosinistra, postcards, Vendola



 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: ballottaggio, Bersani, Libia, Papa Giovanni XXIII, Primarie Centrosinistra, Renzi, Sotto il Monte, SUPERMARKET



ePemillo
fabiomagnasciutti 
Etichette: bersani, chiesa, don camillo, guareschi, magnasciutti, pd, peppone




Partito Dermocratico
fabiomagnasciutti


CHI LA FA...
D'Alema tira un sospiro di sollievo. Con la vittoria di Bersani per lui si allontana il pericolo di rottamazione.
Renzi, dice, può comunque essere una risorsa. Cosa avrà voluto dire?
Gianfranco Uber


Giannelli - Corriere della sera


SERGIO STAINO 

 
"Noi abbiamo perso
...
ne valeva la pena
...
ne è valsa la pena"
Matteo Renzi
 Certamente Matteo Renzi non ha saputo vincere. Ma con il discorso che ha pronunciato ieri sera dopo i risultati, ha dimostrato di saper perdere.
«Se fanno festa anche gli sconfitti», titolava Repubblica stamattina, pubblicando un articolo in cui Michele Serra definisce il discorso del sindaco «un elogio della politica di grande livello retorico, decisamente emozionante».
Il “concession speech” (il discorso fatto da un politico quando è chiaro che ha perso le elezioni) di Matteo Renzi, ieri sera, ha infiammato i media, che lo hanno celebrato a giorni alterni in questi due lunghi mesi di campagna elettorale. Una campagna cui ha partecipato tutta l’Italia, compresa quella che da sempre aveva snobbato le primarie, con un tifo che dire da stadio è dire poco. Un bel successo, alla faccia di chi su rete, lotta alla casta e antipolitica sta costruendo la propria fortuna elettorale.(continua L'Unità)






Fioretti



Il giorno dopo
Matteo Bertelli


Umberto Romaniello
 


Bertolotti e De Pirro


Natangelo



Tiziano Riverso



Tiziano Riverso



FEI


Luca De Santis IFIORIBLU




Dopo di me l’effluvio

di Nadia Redoglia
 “Ha vinto Bersani. Avevo ragione io: i comunisti non cambieranno mai! Si rende pertanto necessaria la mia (ri)discesa in campo per lo stesso motivo che mi costrinse a scendere nel ’94.
Ghe pensi mi”
Ma anche.
“Ha vinto Renzi. Avevo ragione io: i comunisti, grazie alla ventata del nuovo da me fornita fin dal ’94, hanno finalmente capito che dovevano darsi un drizzone (cit.). Adesso sì che posso (ri)discendere in campo, rasserenato dal fatto che insieme a lui questa volta il miracolo italiano promesso allora si compirà.
Ghe pensi mi.
Ci fu un tempo in cui ogni “ghepensimi” procurava, già ai neonati innocenti, malvagi aumenti del debito pubblico, tanto s’impennava lo spread! ‘Sto erode qui oggi non fa più paura, nonostante le quotidiane minacce di ripresentarsi adducendo motivi già scalettati a seconda dell’uso che ne deve fare. L’uomo non demorde e prosegue nella sua convinzione che saranno ancora in molti a rendergli dichiarazione di fede. Per il momento moltissimi ne hanno una sottomano da riciclare: “non è bellezza, a tratti è sgradevole e poi non ha un buon odore…”
4 dicembre 2012