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giovedì 26 settembre 2024

I Vincitori del Premio Nazionale Cartoonsea 2024

 

ANDREA PECCHIA_VOI UMANI
GRAND PRIX CARTOONSEA 2024

COMUNICATO STAMPA CARTOONSEA 2024 - XIV EDIZIONE

Edizione dolorosamente speciale per il Premio nazionale di Umorismo e Satira CARTOONSEA ideato e promosso dall’azienda fanese SEA GRUPPO: in corso d’opera, quest’anno, il concorso ha visto la scomparsa del suo ideatore Oscardo Severi che tutta la comunità di Cartoonsea ricorda come una persona speciale e un “padrone di casa” impeccabile, la cui conoscenza e amicizia è stata un piacere e un onore.

Al di là del dolore e del vuoto che l'assenza di Oscardo ci procura, insieme alle figlie e all'azienda Sea Gruppo, dopo una lunga riflessione abbiamo deciso, pensando di interpretare al meglio le volontà del suo “Patròn”, di portare a termine la XIV edizione di Cartoonsea.

Crediamo che nulla lo renderebbe più orgoglioso.

Il titolo di questa XIV edizione è:

VOI UMANI… Emancipati o bullizzati dalle macchine?”


Le macchine nascono con lo scopo di alleviare le fatiche dell’uomo. Dagli albori dell’industrializzazione ci confrontiamo con il tema della meccanizzazione chiedendoci se questa debba portare a meno lavoro o a maggior profitto… Le più avanzate tecnologie conducono il dibattito a un passo ulteriore: l’automazione, la robotica, l’intelligenza artificiale renderanno l’umano più emancipato dal lavoro permettendogli di coltivare la libertà, le arti e le passioni o lo obbligheranno a lavori sempre più umili sostituendolo in quelle competenze artigianali artistiche e intellettuali fino a ora appannaggio del pensiero umano? L’artificiale sarà dunque uno strumento di aiuto per l’intelligenza naturale o produrrà un’inesorabile atrofia cerebrale e plastica dell’essere pensante per eccellenza: l’umano?

La giuria riunita il 31 agosto 2024, composta dai vincitori della passata edizione: Urka (presidente),

Maurizio Boscarol e Walter Leoni insieme a Michele Ambrosini (direttore artistico) e Luciana Forlani, ha valutato le 226 opere giunte da ben 120 artisti da tutta Italia, 25 dei quali partecipano per la prima volta.


Il vincitore del GRAND PRIX CARTOONSEA 2024 è l’artista Andrea Pecchia (Roma 1972) con l’opera Voi umani…


Vincitori dei due PRIX CARTOONSEA 2024 ex aequo sono Margherita Allegri (Cremona 1977) con l’opera Ciclo creativo e Scevoland (Torino 1981) con l’opera Prenderci la mano.

Il Premio ORIGONE under 29 quest’anno è stato assegnato al giovanissimo Marco Caverni (Fano 1998) con l’opera Un lavoro si trova.

Ai premiati si aggiungono le opere segnalate:

GIANCARLO COVINO - Umanità artificiale

GIANLORENZO INGRAMI - Ufficio 9000

RAFFAELE MOLLICA - La pace non è per gli uomini

FRANCESCO NATALI - App

BRUNO OLIVIERI - Dica 33

STEFANO TARTAROTTI - Ooops



La premiazione avverrà sabato 28 settembre 2024 a Fano, Palazzo Bracci Pagani Corso Matteotti 97. Le opere vincitrici e segnalate insieme a una selezione delle più significative resteranno esposte presso la stessa sede, fino al 12 ottobre 2024.



Ufficio Stampa

CARTOONSEA

info@premiocartoonsea.it

++

MARGHERITA ALLEGRI_CICLO CREATIVO.
PRIX CARTOONSEA 2024 ex aequo

SCEVOLAND_PRENDERCI LA MANO.
PRIX CARTOONSEA 2024 ex aequo




Le opere segnalate:



GIANCARLO COVINO_UMANITA ARTIFICIALE.


GIANLORENZO INGRAMI_UFFICIO 9000.


RAFFAELE MOLLICA_LA PACE.




+
BRUNO OLIVIERI_DICA 33.



FRANCESCO NATALI_APP.


STEFANO TARTAROTTI_OOOPS.


giovedì 16 novembre 2023

Famiglie arcobaleno

 

Tutte le famiglie felici sono uguali 

(Tolstoj)



Stefano Tartarotti
  · 
È iniziato a #Padova il processo contro 33 coppie lesbiche e i loro 37 bambini. La colpa è aver ottenuto la trascrizione all'anagrafe dei figli, vietata a giugno di quest'anno dalla circolare Piantedosi e impugnata con effetto retroattivo dalla Procura, che non si è limitata, come a Milano, ad impugnare le ultime registrazioni, ma è andata indietro nel tempo, fino al 2017, decidendo di annullare i certificati anche di bimbi che oggi hanno 7 anni.
#Governibigotti #sovranisti #dirittideibambini #dirittilgbt






Famiglia arcobaleno
Gio - Mariagrazia Quaranta

"Caro te, che sei femmina o sei maschio poco importa.
Te che non sei nato dalla mia pancia, ma dal mio cuore.
Te che hai una faccia diversa dalla mia, anche se tutti dicono che ci somigliamo.
Te che la vita è bastarda, che ti ha fatto nascere in un posto e rinascere in un altro e non hai potuto scegliere.
Nessuna delle due volte.
Te che una mamma ce l’avevi e poi ne è arrivata un’altra e adesso ne hai due ed è un gran casino.
Te che sei da maneggiare con cura come c’è scritto sulle robe fragili.
Che sei fatto di spine, ogni tanto pungi e ti dispiace.
Che a volte non ci stai dentro, che vuoi scappare ma non sai da cosa.
Te che per paura di essere lasciato lasci, ma non ti fidi.
Te che dimmi che mi vuoi bene, ma dimmelo venti volte di seguito.
Te che.. posso venire nel letto con te? E dimmi che non mi lasci anche tu.
Te che è vero che sei un figlio e una figlia diversa.
Perché i figli nati solo dal cuore, sono figli al quadrato, alla terza, alla quarta, alla quinta potenza. Perché sei stato l’atteso, il mistero, la pazienza, la tenacia. Il senso definitivo di tutto. Se ci fosse la misura dell’amore ti direi che il mio amore non sta dentro una piscina olimpionica. Se lo misurassi in Km sarebbe lungo come la Salerno Reggio Calabria, la Transiberiana e la curva dell’arcobaleno. Se fosse un mare tutti gli oceani messi insieme… e se fosse cielo una galassia intera, un miliardo di stelle sarebbero tutte per te.
E se non sei convinto, voglio ripetertelo ancora.
Sei mio figlio.
Sei mia figlia.
In ogni istante di ogni minuto, di ogni ora della mia vita. E non potrei mai, di tutto il mondo dei mai, fare a meno di te.
Per questo ti do tutti i baci che ho".
- Luciana Littizzetto, 
 a nome di tutte le mamme e papà adottivi o affidatari ♥️



Mamme gay dai giudici, 'Procura ha cambiato posizione' 
Prime udienze su impugnazione atti anagrafe, si profila Consulta 
PADOVA, 14 novembre 2023, 17:33



Sulla decisione di impugnare gli atti d'anagrafe dei bimbi figli di due mamme gay "la Procura ha cambiato posizione".

E' questo, ridotto all'osso, il risultato più importante che le coppie omogenitoriali di Padova portano a casa dopo il primo giro di udienze davanti al Tribunale civile, che dovrà decidere se accogliere o meno i 33 atti di opposizione alla trascrizione dei bambini con due mamme (e doppio cognome) - quella partoriente e quella intenzionale - registrati a partire dal 2017 dal Comune di Padova. Comune che, con il sindaco Sergio Giordani, non si è fermato: dopo l'impugnazione degli atti decisa a giugno dall'ex Procuratore della repubblica Valeria Sanzari - ora in quiescienza - ha infatti continuato ad accogliere le richieste di altre mamme gay: quattro coppie, l'ultima delle quali per un bimbo nato 40 giorni fa. Le mamme, che in mattinata hanno dato vita all'ennesimo sit in di protesta davanti al palazzo di giustizia, erano arrivate all'udienza per niente ottimiste. Da giorni, tra di loro, giravano i pareri depositati agli atti dai giudici tutelari cui si era rivolto il Tribunale. E in questi viene prospettata come soluzione per non lasciare i bambini privi di tutela - in caso di accogliemento delle impugnazioni - l'istituto dell'affido. "In assenza dell'invocato intervento del legislatore - c'è scritto in uno di questi - considerate le favorevoli pronunce, il procedimento di adozione in casi particolari rappresenta allo stato attuale l'istituo presente nel nostro ordinamento per poter riconoscere al minore lo status di figlio del genitore di intenzione". Il movimento delle mamme Arcobaleno aveva già detto che la strada non è quella dell'adozione, ma del riconoscimento di un atto anagrafico che vede un bambino già con i cognomi di entrambe le mamme che lo hanno voluto. L'esito delle prime quattro udienze, però, ha riacceso la fiducia delle coppie gay padovane. "È andata molto bene - ha commentato all'uscita dall'aula l'avvocata Susanna Lollini, che difende Laura, Irene e i loro due bambini - Ci ha colpito che i giudici ci hanno ascoltato con molto interesse. La questione dell'inammissibilità delle procedure (l'impugnazione dei certificati anagrafici dei bimbi con due madri, ndr) che abbiamo presentato è sembrata convincente". Ma soprattutto, ha aggiunto Lollini, "la Procura ha cambiato posizione, ed ha aderito alla questione di incostituzionalità, sollevata da noi avvocati di tutte le coppie di madri, ritenendo opportuno che la Consulta torni ad esaminare il tema". E dato che l'invito rivolto al legislatore con la sentenza 32 del 2021 della stessa Consulta è rimasti inascoltato, "potrebbe decidere di intervenire". La decisione spetterà sempre poi al Tribunale civile, "ma - ha aggiunto - il fatto che la Procura abbia aderito a sollevare la questione di costituzionalità è rilevante, anche per il Tribunale". "Ho anche insistito molto sulla inammissibilità di questi procedimenti - ha concluso Lollini - perché se il Tribunale dovesse definire le procedure inammissibili, Consulta o non Consulta, la questione si chiude qui". Oggi comunque i giudici hanno solo ascoltato le parti, non hanno preso decisioni. I casi sono tutti simili, ed è possibile che il Tribunale voglia arrivare a sentenza una volta vagliate tutte le procedure di impugnazione firmata dall'ex procuratrice Sanzari. Le udienze sono in programma sino a fine dicembre.

Le mamme arcobaleno sono tornare a manifestare stamane a Padova davanti al Tribunale, dove stavano per iniziare le udienze delle prime 4 coppie omogenitoriali contro le quali a giugno la Procura ha impugnato i certificati di nascita dei 37 figli di 'due mamme' - una biologica, e la seconda di intenzione - registrati all'anagrafe dal Comune euganeo.
Nella piazzetta antistante il Tribunale una trentina di mamme gay hanno dato vita ad un sit in con bandiere e cartelli a favore della causa delle coppie omogenitoriali, leggendo a voce alta i nomi dei bambini di tutte le 33 coppie di donne che dovranno comparire davanti ai giudici. La Procura, in base al decreto del ministro Piantedosi, ha chiesto la rettifica degli atti di nascita, con la cancellazione del cognome della mamma non biologica. Dopo la lettura dei nomi dei bambini le mamme si sono legate l'una all'altra ai polsi con un nastro rosa, scandendo più volte lo slogan "siamo tutte famiglie!". 

"Oggi a Padova inizia il processo civile contro 33 coppie di madri, colpevoli di aver ottenuto la trascrizione dei propri figli, vietata dalla circolare del ministro dell'Interno Piantedosi e impugnata con effetto retroattivo dalla Procura. Il tribunale potrebbe decidere di togliere bambini alle loro mamme, rendendo 37 figli legalmente orfani di un genitore. Una vicenda vergognosa frutto del furore ideologico anti-Lgbtqi+ e dell'accanimento contro le famiglie omoparentali da parte del governo italiano". Lo afferma in una nota Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo. "E' inaccettabile secondo gli standard europei che un Paese membro dell'Ue porti alla sbarra delle mamme colpevoli solo di aver voluto dare un futuro più sicuro ai loro figli. Si tratta di una chiara violazione dei diritti civili, delle libertà fondamentali e del diritto europeo, ma soprattutto una lesione della dignità di queste madri e di questi figli", aggiunge Gozi. "Essere oggi al loro fianco, contro la deriva orbaniana del nostro Paese, è una questione di civiltà. Non esistono famiglie eterosessuali di serie A e famiglie omosessuali di serie B", conclude.

venerdì 27 ottobre 2023

Ciao direttore! per Sergio Staino gli amici artisti.

ciao Sergio è proprio il caso di dire "riposa in pace", dopo tanto dolore grazie per l'impegno, per la lotta per aver cercato ostinatamente, fino all'ultimo, quell'angolo di luce nei tuoi occhi per i brevi momenti condivisi chissà come avresti trattato questi tempi bui tu che al buio davi del tu
Fabio Magnasciutti


Se ne va un grandissimo amico.

Un affabulatore eccezionale, una persona splendida dotata di grande senso dell'umorismo".

Dino Aloi, vignettista e storico della satira, conosceva Staino dal 1983 e con lui aveva un forte legame.
    "Era molto preciso nelle sue vignette, riusciva a far sorridere anche raccontando aneddoti, le sue esperienze. Gli abbiamo attribuito nel 2002 il premio Giorgio Cavallo. Fu una grande festa: ci intrattenne con i suoi ricordi, anche quelli su Cavallo che conosceva bene" ricorda Aloi che, con Claudio Mellana, organizzò in quell'occasione una grande mostra dedicata a Staino a Moncalieri (Torino).
    "Ha quasi inventato un genere perché da comunista - osserva Aloi - diventò l'anima critica del Pci: attraverso il suo personaggio Bobo ha raccontato il teatrino della politica degli ultimi quarant'anni. Ha fatto satira politica vista dall'interno, un grande intellettuale della sinistra che amava e però criticava, Non potevi non volergli bene. Era un geniale battutista, bravissimo anche disegnatore. Ultimamente purtroppo tutti sanno che aveva problemi di vista" Staino aveva creato la copertina per Buduar, la rivista satirica online che Aloi dirige con Alessandro Prevosto. Insieme hanno tenuto conferenze sulla storia della satira. "A scoprirlo - ricorda Aloi - fu nel 1979 Oreste del Buono che pubblicò le sua vignette su Linus. Fu direttore dell'Unità e prima, nel 1986, l'inventore di Tango, il supplemento dell'Unità, poi diventato Cuore sotto la direzione di Michele Serra. Ha ideato supplementi come La domenica del cavaliere, molto divertente e raffinato, Emme. Amava molto i giovani. La stessa ElleKappa maturò proprio con lui".
    "Mi mancherà tantissimo, oltre che un amico, era la persona giusta a cui chiedere un consiglio", dice con tristezza Aloi.
 

Per Sergio
Ellekappa 




Ciao Direttore

Ti ringrazio di avermi fatto fare un pezzetto di strada con Te. Grazie alla pubblicazione su Buduàr e su L'Unità, quando eri Direttore del giornale, ho vissuto la bellissima avventura del World Press Cartoon.

Conservo le tue email con molto affetto!

Gio


Sul giornalone della Stampa per l'omaggio a Staino ho plagiato alcuni suoi sodali di Tango
Andrea Bozzo


Ciao Staino.
Lele Corvi



Voglio salutare Sergio con questo disegno, che realizzai per la simpatica mostra organizzata nel 2020, a Firenze, dal comune amico Stefano Giraldi per i suoi ottant'anni (e per quelli di Francesco Guccini) dal titolo "Ottanta voglia di raccontare". E ricordando il nostro ultimo allegro incontro in occasione di "Racconti nella Rete" a Lucca. Ciao Sergio!
Le mie più sincere condoglianze alla famiglia.
Marco De Angelis




È morto Sergio Staino. Vorrei dire qualche parola in più sul nostro rapporto. Complicato, oppure molto semplice: non so. Magari ci proverò, ma per ora lascio la parola a Bobo: la scena è sua.

#staino #bobo #sergiostaino #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor
Mario Natangelo



Ciao Staino
Romaniello U.


A Sergio Staino Sergio Staino Due
#satira #bobo #SergioStaino #perte
Kutoshi Kimino



by Joshua Held



#SergioStaino La mia vignetta oggi nel paginone dedicato a Sergio, su 
@repubblica
Mauro Biani


#SergioStaino 💗 #propagandalive
Makkox



È morto Sergio Staino.
#Staino #SergioStaino #satira #lutto #scomparsa #Bobo
Tartarotti


SERGIO STAINO, UN COMUNISTA ERETICO MA ANCHE ORTODOSSO 
L'AMICO MICHELE SERRA LO RICORDA COSÌ SU “LA REPUBBLICA” 
■ di Michele Serra per “la Repubblica”
Sergio Staino non è stato solo un grande autore e narratore satirico (uno dei più importanti del Novecento italiano). È stato anche un intellettuale generoso e indomabile, neppure scalfito dal sospetto che la politica, la cultura, l’arte potessero mai perdere rilievo e significato sotto i colpi dei tempi nuovi. Intellettuale nel senso più profondo e più concreto del termine: una persona che suscita pensiero, lo provoca, lo organizza, e nel tumulto che ne deriva si sente vivo e utile.
Oggi, in un mondo ideologicamente scardinato, non è facile capire quale ingegnoso, incredibile azzardo fu il suo “Tango”: un giornale di satira dentro l’organo ufficiale del Partito comunista, "l'Unità", un bivacco chiassoso e programmaticamente libero dentro le mura già intaccate ma ancora imponenti di quel partito che per lui, come per milioni di italiani, era ancora casa e chiesa. Sergio, in quell’ormai lontano ’86, era già il padre di Bobo. Ovvero l’autore di una vera e propria saga del disincanto, autobiografia collettiva di un mondo perfettamente cosciente della morte dell’ideologia eppure appassionatamente vivo, persona per persona; e fermamente intenzionato a non diventare mai cinico, mai immeschinito.
In quelle strisce l’intenzione artistica di Staino era indistinguibile da quella politica: quel gruppo di famiglia era una specie di parlamentino domestico. Bobo è una delle più fortunate, limpide applicazioni dell’idea sessantottina che niente è solo privato, niente solo politico. Si trattava di elaborare il lutto (la casa comune si stava sfarinando, la Bolognina era alle porte) senza piangersi addosso e anzi ridendo di sé stessi, terapeuticamente, intelligentemente. Bobo lo faceva a partire dai suoi esordi politici giovanili, la militanza in un partitino marx-leninista settario e moralista del quale parlava quasi con tenerezza, come di una malattia formativa. Da quell’angustia il giovane Staino, architetto già con il guizzo del disegnatore, era sortito con una gran voglia di campo aperto e di avventura intellettuale.
Ma la vittoria di Bobo, il suo successo ben presto molto solido, non gli bastava. Bobo era un eroe collettivo, insieme a Cipputi è stato ed è il testimone impavido di un trapasso d’epoca di quelli che tutto travolgono tranne i sentimenti forti e i princìpi solidi. Il suo romanzo non poteva esaurirsi nell’autobiografia, era un romanzo sociale ed era un romanzo politico. Aveva necessità di compagni di viaggio e andò a snidarli quasi ovunque. (Me, molto giovane, mi inchiodò al bar Basso di Milano dicendomi: tu sei un autore di satira. Non mi risultava e glielo dissi, ma non mi sembrò che la mia opinione reggesse davanti alla sua, che era quella di un capo).
Ancora oggi mi chiedo come abbia fatto, Sergio, a mettere insieme un gruppo di autori così lontani tra loro e così lontani da lui, gli anarchici, i menefreghisti, quelli del Settantasette, i comunisti, i radicali, gli allegri sporcaccioni “alla francese”, i moralisti pan-politici. Con un tasso di narcisismo e di ombrosità che, per giunta, tra i satirici è spesso altissimo, perché alla foga politica tocca sommare la prosopopea artistica. Ma la sua fiducia nella interminabile e sempre inconclusa discussione che costituisce l’essenza stessa della sinistra era così forte da vincere una scommessa che, sulla carta, sembrava quasi insensata. Andrea Pazienza con Ellekappa, Vincino con Altan, Angese con Domenico Starnone, Mannelli con Francesco Guccini, tutto si tenne. E Paolo Hendel, David Riondino, le feste di Tango a Montecchio: “Cuore” fu, di quella storia, una fortunata discendenza. Il figlio di quel padre.
Già lo slogan di lancio di “Tango”, ovvero “chi si incazza è perduto”, diceva tutto dello spirito di Sergio, che era aperto, curioso, disponibile, mai arcigno, mai escludente. Da Mao a Matteo Renzi (non è una battuta, è l’enunciazione di una vastità) non c’è fase o personaggio della storia della sinistra e della post-sinistra con i quali Sergio non avesse voglia di aprire un contraddittorio permanente. Perché Sergio aveva la fortuna di essere – o di essere diventato per intelligenza e per voglia – al tempo stesso un eretico e un ortodosso, un riformista e un incendiario, un polemico e un tollerante, un uomo di partito e un artista irriducibile a qualunque convenienza politica, una persona schieratissima eppure dal giudizio sempre libero. Lasciando un segno che, a volerlo intendere, è tanto più importante quanto più la discussione pubblica va facendosi acrimoniosa e suscettibile: essere appassionati ed essere tolleranti non solo non è incompatibile, ma l’una e l’altra facoltà possono darsi reciproco sostegno. “Chi si incazza è perduto”.
Le persone che, sulla scena artistica e culturale italiana, devono qualcosa a Sergio Staino sono parecchie: la sua capacità di “fare ambiente” e anzi crearne di nuovi, la sua voglia di animare giornali, riempire teatri, organizzare incontri è stata ininterrotta (fino alla presidenza del club Tenco, la cui rassegna è in corso proprio in questi giorni sul palco dell’Ariston). Ha fatto incontrare persone, ha incrociato altri artisti e li ha fatti incrociare tra loro, ha preso di petto i leader della sinistra da pari a pari, è intervenuto in tutti o quasi i dibattiti esistenti perché rimanersene zitto non era nelle sue facoltà. Ha sollecitato chiarimenti e ha sollevato polemiche, e sempre come se nessuna partita fosse chiusa e tutte le occasioni ancora aperte. Era ottimista, spiritoso, coraggioso. Non si è mai arreso alla cecità progressiva che lo ha tormentato per quasi tutta la vita. Ha continuato a lavorare con l’aiuto di suo figlio Michele e il sostegno inesauribile di sua moglie Bruna.
Mancherà molto a chi gli ha voluto bene. Oltre agli amici, milioni di lettori, che gli saranno sempre grati per avere raccontato gli sconvolgimenti della sinistra italiana come se la sinistra, anche in mezzo ai cocci, fosse ancora una comunità, e il suo viaggio non debba mai avere fine.






*****

mercoledì 26 luglio 2023

Twitter: una X al posto dell'uccellino.

 If a good enough X logo is posted tonight, we’ll make go live worldwide tomorrow

Se stasera viene pubblicato un logo X abbastanza buono, domani lo faremo live in tutto il mondo

Elon Musk - 23luglio 2023

poulterer x 

by Joep Bertrams, The Netherlands

https://politicalcartoons.com/cartoon/276716

 #ElonMusk  #Twitter #X


by Guardian

Il logo in crowdsourcing è stato pubblicato dall'utente di Twitter Sawyer Merritt , il co-fondatore di un'azienda di abbigliamento sostenibile, che ha twittato che il carattere era stato utilizzato per un podcast interrotto . Il logo è tratto da unicode, uno standard industriale internazionale per la codifica dei caratteri di testo in modo che possano essere visualizzati online.

Il logo di Twitter si basa su un carattere unicode chiamato Blackboard bold, che lascia aperte domande sul fatto che il logo possa essere protetto da copyright o protetto come marchio.

"Le aziende di solito spendono ingenti somme di denaro per progettare un logo unico per distinguersi dalla massa, quindi scegliere un carattere standard che chiunque altro possa utilizzare sembra molto particolare", ha affermato Alan Woodward, professore di sicurezza informatica presso la Surrey University.




Old Twitter logo dies. 
by Arcadio Esquivel, Costa Rica
https://politicalcartoons.com/cartoon/276727


Elon Musk kills Twitter 
by Christo Komarnitski, Bulgaria
https://politicalcartoons.com/cartoon/276766

Mohammed Gajoum
26 July 2023
Assassination
No Description

Tweet, x, tweeting, social media
https://cartoonmovement.com/cartoon/assassination




Glen Le Lievre
25 July 2023
Dead parrot
#twitter #elonmusk #socialmedia #Musk
https://cartoonmovement.com/cartoon/dead-parrot

Addio Larry
Durando
 #logotwitter #TwitterX #x #Musk #TwitterLogo


ELON… ICS!
Dite ciò che volete ma, da pubblicitario, ‘sto nuovo Logo mi fa sesquipedalmente CA*ARE!
e quindi…
Lunga vita all’Uccellino / E poi tanti auguri per / quel volatile carino / che allegrava anche Twittèr!
Fonte QUA
https://www.rainews.it/.../una-x-al-posto-dell-uccellino...
Moise 



Niels Bo Bojesen
@nielsbobojesen

#ElonMusk  
#Twitter 
#X
#TwitterX
#TwitterBird 
#TwitterLogo

by Portos - Franco Portinari




by Steve Breen 


Non sapevo nulla del cambio di logo di #twitter.
Quando qualche giorno fa ho visto quella X nera con quel font spigoloso e vagamente classicheggiante ho pensato davvero che, per misteriose ragioni, mi fosse rimasto in alto il logo di un utente di casapound e forza nuova, che omaggiava la decima mas nell'immagine profilo.
Poi ho notato tutti gli hashtag sul cambio di logo della piattaforma.
A me piaceva tanto il logo dell'uccellino azzurro. Questa X nera su fondo bianco o bianca su fondo nero è parecchio cupa.
#X #bruttiloghi #vagamentefasci
Tartarotti



Osama Hajjaj
25 July 2023
twitter X


Twitter Logo by Rivers, CagleCartoons.com
https://politicalcartoons.com/cartoon/276717

OUT WITH THE OLD IN WITH THE OLD 
by Randall Enos, Easton, CT
https://politicalcartoons.com/cartoon/276784



Twitter volta pagina e dice addio all’iconico uccellino. Lo ha annunciato domenica, proprio con un tweet, il proprietario Elon Musk, il quale ha rivelato che “presto diremo adieu al marchio di Twitter e, gradualmente, a tutti gli uccelli”. Il miliardario, che lo scorso anno ha acquistato la società di San Francisco per circa 44 miliardi di dollari, ha aggiunto che se entro la serata di domenica “verrà pubblicato un logo con una X abbastanza buono, domani lo renderemo operativo in tutto il mondo”. Musk ha contestualmente postato un’immagine di una “X” tremolante e successivamente in una chat audio di Twitter Spaces ha risposto “Sì” quando gli è stato chiesto se il logo di Twitter sarebbe effettivamente cambiato, aggiungendo che “avrebbe dovuto essere fatto molto tempo fa”. Dopo aver comprato il gigante dei social media a ottobre, l’uomo più ricco del mondo ha rinominato legalmente la società come ‘X Corp’, manifestando l’ambizione di sviluppare una “super app” come la cinese WeChat. Attualmente però Twitter deve fare i conti con una serie di controversie spinosa: l’ultima riguarda una causa intentata martedì, in cui si afferma che l’azienda dovrebbe agli ex dipendenti almeno 500 milioni di dollari di indennità di licenziamento. Ma sul tavolo c’è anche l’impopolare decisione di limitare il numero di tweet giornalieri che i diversi account possono visualizzare – favorendo l’espansione della neo-lanciata Threads, un sito concorrente di proprietà di Meta, che ha raggiunto i 100 milioni di iscritti in soli cinque giorni dall’introduzione.


martedì 25 luglio 2023

Finalmente libero!

 L'incubo è finito, Zaki è libero

Concessa la grazia allo studente egiziano dell'università di Bologna.

L'annuncio di Meloni: oggi tornerà in Italia

Il presidente egiziano al-Sisi concede la grazia a Patrick Zaki

Gianluca Costantini


mercoledì 19 luglio 2023

Vincitori e Segnalati del XIII Premio Cartoonsea 2023

 

URKA _ DETOX.


La giuria ha decretato i vincitori del XIII concorso CARTOONSEA 2023 "Piano B. Un altro mondo è (im)possibile?".

Grand Prix - Urka con la vignetta "Detox"
Prix - Maurizio Boscarol con la vignetta "Planet B"
Prix - Walteri Leoni con la vignetta "Arca Planet"

Premio Speciale Franco Origone under 29 - Marco Ceccolini  con la vignetta "Involuzione industriale"

i segnalati sono:

Letizia Battisti - Così non ci riusciamo
Lele Corvi - Rivedere la partenza
Bicio Fabbri - Che strano mondo!
Ciaci El Kinder - Changing
Gava - Farina del nostro sacco
Stefano Tartarotti - Piani B e ombrelli

venerdì 30 giugno 2023

Mediterraneo: ogni giorno una tragedia.

 

Marilena Nardi

19 June 2023

Massacre in the Mediterranean

'It is the greatest tragedy in the Mediterranean', said Ylva Johansson, EU Commissioner for Internal Affairs. 

https://cartoonmovement.com/cartoon/massacre-mediterranean



Emanuele Del Rosso
15 June 2023
The cold shoulder
https://cartoonmovement.com/cartoon/cold-shoulder

#Grecia #Europa #persone #migranti #rifugiati 
79 morti, centinaia di dispersi.
"L'abisso di Calipso", il nostro abisso.
Mauro Biani

Mauro Biani @maurobiani
·18 giu
#Grecia #Europa #LuttoUniversale #persone #migranti #rifugiati
C'era mare calmo. Centinaia di invisibili scompaiono. Chi li conosce?


"È colpa di tutti, nessuno escluso."

600 persone morte nel naufragio di Kalamata in Grecia.
Stimati circa 100 bambini a bordo.
Sono stati recuperati i corpi di 78 persone tutti gli altri dispersi.
104 le persone tratte in salvo.
Gianluca Costantini





E L E N A . ospina
20 June 2023
Everyday tragedy
All developed countries, blind, deaf and dumb with this daily tragedy...
https://cartoonmovement.com/cartoon/everyday-tragedy


Due giorni fa un grande ex #peschereccio è affondato al largo del #Peloponneso, in #Grecia.
L’imbarcazione era stracolma e si stima potesse contenere da 400 a 750 persone.
Si ritiene probabile che anche la stiva fosse affollata. Di solito vi si sistemano donne, anziani e bambini, per proteggerli dal sole.
C'è chi parla di almeno cento bambini, ma non ci sono conferme.
Per tredici ore prima del naufragio erano partite decine di richieste di soccorso.
Martedì 13 alle 9.47 un aereo di sorveglianza di Frontex aveva allertato l’autorità italiana e quella greca. La guardia costiera italiana ha girato la segnalazione a quella greca. Questa alle 13.50 ha inviato un elicottero, che alle 15.35 ha avvistato il peschereccio. La guardia costiera greca sostiene di non aver avviato le operazioni di soccorso perché dalla nave non è arrivata una richiesta soccorso.
Questo nonostante dalla nave continuassero a giungere telefonate di richiesta di aiuto (sono state 19) e le persone sul ponte affollato della nave si sbracciassero verso l’elicottero.
Lo stesso è avvenuto alle 18.00 quando una motovedetta greca si è avvicinata, senza però iniziare i soccorsi.
All’una di notte l’ex peschereccio si è rovesciato ed è affondato in pochi minuti.
Finanziare i lager in Libia e ritardare e rimpallare le responsabilità di salvataggio nel tentativo di non dover poi prendersi carico di quelle persone in pericolo, uccide centinaia di uomini, donne e bambini.
Un giorno, nel futuro, la storia riconoscerà le responsabilità dei governi e (in parte) di chi li ha votati.
Stefano Tartarotti 16/06/23
#immigrazione #naufragio



Più di 600 morti nel naufragio di migranti in Grecia, la realtà è che c'è una totale indifferenza, quando va bene, altrimenti c'è anche chi gioisce.
Paolo Lombardi




Ora cosa si farà di fronte alla nuova enorme strage di migranti sulle coste della Grecia ?
Il Manifesto propone il  "Lutto Universale", ovviamente considerandolo molto più necessario del nostro recente lutto nazionale, ma io temo che in effetti sarà un bel suggerimento come utile salvataggio delle coscienze di tutti coloro che dovrebbero e potrebbero fare qualcosa.
Gianfranco Uber




Aiuto Grecia
GIO / Mariagrazia





by Makkox




Schot

16 June 2023

Boat refugees

Asylum seekers to Europe/EU. Human trafficers

https://cartoonmovement.com/cartoon/boat-refugees



Marco De Angelis

26 June 2023

Dirty plates

How Europe thinks about migrants.

https://cartoonmovement.com/cartoon/dirty-plates


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Fonte Internazionale

L’imbarcazione su cui viaggiavano Moshin Shazad e gli altri era partita da Tobruk il 9 giugno, era diretta in Italia, lungo una rotta da cui sono arrivati nel 2023 la metà dei migranti partiti dalla Libia.

“Secondo le prime testimonianze sarebbe corretta la stima di 700-750 persone a bordo, tra cui almeno quaranta bambini, che probabilmente erano nella stiva. Se questi numeri fossero confermati, si tratterebbe del secondo naufragio più grave avvenuto nel Mediterraneo dopo quello dell’aprile 2015”, racconta Flavio Di Giacomo, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Settantotto corpi sono stati recuperati finora in mare al largo della penisola del Peloponneso. Ma l’Oim ha affermato di “temere che altre centinaia di persone” siano annegate. Il portavoce della guardia costiera greca Nikos Alexiou ha detto che l’imbarcazione è naufragata, dopo che le persone si sono spostate bruscamente su un lato. L’imbarcazione è affondata in quindici minuti.

Frontex li aveva avvistati

Secondo le autorità greche, un aereo di sorveglianza dell’agenzia europea Frontex aveva avvistato la barca il 13 giugno. In un comunicato Frontex ha confermato di avere visto l’imbarcazione in mattinata, alle 9.47 (12.47 ora greca) del giorno precedente al naufragio e di averlo comunicato alle autorità preposte al soccorso, cioè alla guardia costiera greca. Anche la guardia costiera italiana e due mercantili avevano segnalato alle autorità greche la presenza dell’imbarcazione in difficoltà. Ma secondo la guardia costiera greca, i passeggeri dell’imbarcazione “hanno rifiutato qualsiasi aiuto”, perché i migranti si stavano dirigendo verso l’Italia.

“Nel pomeriggio, una nave mercantile si è avvicinata alla barca e le ha fornito cibo e rifornimenti, mentre i (passeggeri) hanno rifiutato ogni ulteriore assistenza”, ha detto la guardia costiera greca in un comunicato. Una seconda nave mercantile in seguito ha offerto più rifornimenti e assistenza. Ma anche questa volta sono stati rifiutati, secondo i greci.

Alle 22.40 (ora greca), una motovedetta della guardia costiera ha raggiunto la nave “e ha confermato la presenza di un gran numero di migranti sul ponte”, è scritto nel comunicato delle autorità greche. “Ma hanno rifiutato qualsiasi assistenza e hanno detto che volevano continuare in Italia”. Tuttavia le leggi internazionali sul soccorso in mare avrebbero imposto in ogni caso ai greci di intervenire per le condizioni in cui l’imbarcazione stava navigando. Diverse testimonianze contestano la versione delle autorità greche.

Il motore della barca si è rotto intorno all’1.40 del 14 giugno e intorno alle 2 la barca si è ribaltata ed è affondata, secondo quanto ricostruito dalle autorità greche. Il naufragio è avvenuto 15 ore dopo la prima segnalazione. I naufraghi hanno chiesto aiuto, telefonando alla rete di volontari Alarmphone, già dal 13 giugno, dicendo di avere contattato anche “la polizia”. L’attivista Nawal Soufi, che vive in Italia, ha raccontato che i migranti con cui era in contatto telefonico le hanno detto che alcune imbarcazioni si sono avvicinate, distribuendo delle bottigliette di acqua.

“Il 13 giugno 2023, nelle prime ore del mattino, i migranti a bordo di una barca carica di 750 persone mi hanno contattata comunicandomi la loro difficile situazione. Dopo cinque giorni di viaggio, l’acqua era finita, il conducente dell’imbarcazione li aveva abbandonati in mare aperto e c’erano anche sei cadaveri a bordo. Non sapevano esattamente dove si trovassero, ma grazie alla posizione istantanea del telefono Turaya (telefono satellitare, ndr), ho potuto ottenere la loro posizione esatta e ho allertato le autorità competenti”, scrive Soufi, condividendo la sua ricostruzione su Facebook.

“La situazione si è complicata quando una nave si è avvicinata all’imbarcazione, legandola con delle corde su due punti della barca e iniziando a buttare bottiglie d’acqua. I migranti si sono sentiti in forte pericolo, poiché temevano che le corde potessero far capovolgere la barca e che le risse a bordo per ottenere l’acqua potessero causare il naufragio. Per questo motivo, si sono leggermente allontanati dalla nave per evitare un naufragio sicuro”, continua l’attivista nel suo post.

“Durante la notte, la situazione a bordo dell’imbarcazione è diventata ancora più drammatica. Io sono rimasta in contatto con loro fino alle 23 ore greche, cercando di rassicurarli e di aiutarli a trovare una soluzione”. Fino all’ultima chiamata in cui “l’uomo con cui parlavo mi ha espressamente detto: ‘Sento che questa sarà la nostra ultima notte in vita’”, conclude. Il parlamentare greco Kriton Arsenis, che ha parlato con i sopravvissuti a Kalamata, ha confermato la versione dell’attivista Soufi e ha dichiarato che l’imbarcazione si è ribaltata dopo essere stata trainata con delle corde dai greci. Secondo Arsenis, i greci volevano spingere l’imbarcazione di migranti nelle acque di ricerca e soccorso italiane. Ma le autorità hanno negato questa ricostruzione.