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giovedì 26 ottobre 2023

Il Guardian censura e mette in panchina Steve Bell

By Pagina 21 

Il caso Steve Bell: vignette politiche versus censura e propaganda una battaglia persa?

SCRITTO DA THIERRY VISSOL 25 OTTOBRE 2023

Il 9 ottobre 2023, Steve Bell, famoso vignettista editoriale del quotidiano britannico The Guardian da 42 anni, non solo si è visto rifiutare una vignetta considerata antisemita, ma è stato notificato che nessuna delle sue vignette sarebbe stata pubblicata fino alla scadenza del suo contratto nel maggio 2024. Un contratto che, ovviamente, non sarà rinnovato.

Il motivo? Una satira del primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu, quella che compare in testa a questo articolo. Quest’ultima è una caricatura nel solito stile di Bell, se il lettore ricorda il modo in cui per decenni ha ritratto l’attuale re d’Inghilterra o i politici britannici e altri personaggi sul Guardian: grandi orecchie, grande naso. Lo dimostra la lettura del suo ultimo libro, L’arazzo di Windsor, di cui ho scritto con ammirazione nel mio articolo su Pagina21 del 30 settembre, dopo aver incontrato Steve Bell a Saint-Just-Le Martel.

Questo disegno non ha nulla da essere paragonato ai disegni satirici degli ebrei prodotti dalla propaganda nazista. Anzi, sembrerebbe piuttosto un ritratto assai realistico per una caricatura, se ci atteniamo ai codici di esagerazione e alle tecniche utilizzate in questo tipo di disegno. Nella mano destra tiene un bisturi con cui sembra pronto a tagliare una linea tratteggiata che rappresenta la mappa della Striscia di Gaza sul suo stomaco. Tuttavia, le sue mani indossano guantoni da boxe, che ovviamente renderanno difficile l’operazione. Il suo sguardo determinato dimostra che è pronto a tutto. Il disegno è accompagnato da un testo «Abitanti di Gaza andate via immediatamente», riportando l’ordine di Netanyahu alla metà della popolazione della Striscia di Gaza, sotto assedio totale.

giovedì 5 ottobre 2023

Laicità e anticlericalismo. Una storia con origini lontane

 By Il giornale di Libex 2023



La lanterna magica 1863


Laicità e anticlericalismo. Una storia con origini lontane

DINO ALOI | Editore e storico della satira grafica


Laicità e anticlericalismo.

La satira anticlericale in Italia ha origini lontane, ovvero pone le sue radici nel Risorgimentoper questioni principalmente politiche in quanto lo Stato Pontificio si è sempre opposto all’unificazione italiana. Oltretutto, la posizione dedita alla laicità ha sempre visto come fenomeno naturale una netta distinzionetra potere spirituale e potere temporale.

Il papa agiva infatti come un capo di stato avocando a sé sia un potere politico (temporale e di governo) che quello spirituale. I satirici che nella loro natura hanno già per traverso ogni tipo di potere – finanziario, politico, militare, istituzionale, giuridico, ecc. – non potevano che avere fortemente inviso anche quello di un papato che oltretutto era anche rappresentante di ostentate ricchezze. È dunque normale che durante la Repubblica Romana, nel 1849, nel momento incui si insediò il triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, con la fuga temporanea del papa Pio IX a Gaeta, sia uscito a  Roma un giornale come “Don Pirlone” in cui l’obiettivo di dileggio principale era proprio il potere della chiesa. Non sono certo da meno altri giornali, fortemente favorevoli alla riunificazione italiana come “Il Fischietto” di Torino e “Il Lampione di Firenze”. Su quest’ultimo le vignette contro il papa abbondano, mentre il giornale torinese si pone in modo più leggero e politico non gettando un vero e proprio guanto di sfida e ponendosi principalmente in chiave anti austriaca.

Dopo l’Unità del 1861 si pone dunque ciò che sarà chiamata “la questione romana” ovvero l’atteggiamento da tenere nei confronti dello Stato Pontificio, con personaggi come Garibaldi che cerca di andare ad occupare i territori per ben due volte (Aspromonte, 1862 e Mentana, 1867) nonostante gli accordi con il regno appena nato, cosa che lo costringerà alla ritirata sotto le fucilate degli stessi piemontesi.

Curiosa la posizione francese che, con Napoleone III, si trova ad essere protettore sia del regno d’Italia che, nel contempo, dello Stato Pontificio, una sorta di arbitro o di vigile urbano che tende a non far acuire conflitti tra le due parti.

La posizione della chiesa, contraria al Risorgimento porterà ovviamente ad una maggiore laicizzazione dello stato anche per via del decreto “Non expedit” emanato da Pio IX (29 febbraio 1868), che impediva ai cattolici di partecipare alla vita politica nazionale, dando ovviamente il fianco a coloro che incrementarono anche l’anticlericalismo. Dopo la battaglia di Sedan (1870), apice della guerra franco-prussiana che vede la disfatta dei francesi, gli italiani, attraverso l’esercito, si fanno più arditi e appena 20 giorni dopo, in una città senza più la protezione francese, occupano l’urbe attraverso la “Breccia di Porta Pia”. Nonostante l’emanazione

Rata Lunga (Galantara), Clericalismo, L’asino 1914

della “legge delle guarentigie” (13 maggio 1871) da parte dello Stato italiano, ora riunificatosi e con Roma capitale, in cui si stabilivano tutta una serie di privilegi per il papato, non essendo stata riconosciuta dalla parte clericale, i papi restarono chiusi all’interno dei loro territori, ormai molto ridotti, per sessant’anni, sino alla firma dei “Patti lateranensi” (11 febbraio 1929) in cui si stabiliva un accordo formale tra stato e chiesa. La presa di Roma porto alla fuga i redattori del giornale di ispirazione cattolica “Cassandrino”.

Oltre alla satirica anticlericale è opportuno osservare che anche nell’Ottocento vi furono molti giornali satirici di chiara posizione  cattolica e antigovernativa come “La Frusta”, “La Lente” e “Il Caccialepre”, giusto per citarne alcuni. Il più importante di questi sarà poi nel Novecento “Il Mulo”, nato su posizioni ultracattoliche, antisocialista e antimassonico, per contrastare il grande successo de “L’Asino” creato da Guido Podrecca e Gabriele Galantara.

Spesso mi diverto a mostrare le vignette laiche contro il papa dell’Ottocento in quanto, essendo ormai storicizzate, non devono passare sotto le forche caudine di un politicamene corretto oggi imperante, un qualcosa che è decisamente in funzione antisatirica e soprattutto antipensiero, volto a un’omologazione che può far comodo ai poteri davvero forti, non quelli politici ma più propriamente quelli capitalisti/finanziari. Le vignette contro la chiesa e contro il papa nello specifico, in quanto rappresentante principale, erano davvero forti e oggi non passerebbero nemmeno la censura. Motivo in più per poterle godere e soprattutto continuare a farle girare.

Galantara fu davvero autore di vignette anche molto forti rivolte a Leone XIII e soprattuttocontro Pio X, bersaglio prediletto dalla satira socialista nascente proprio in quegli anni. Il Giornale “L’Asino” venne infatti fondato nello stesso anno del Partito Socialista Italiano (1892) e possiamo considerarlo il primo foglio socialista italiano - e lo rimarrà fino alla sua censura nel 1925 - in cui ci si inizia a preoccupare degli oppressi e dei deboli come i contadini e gli operai che finalmente trovano qualcuno che politicamente inizia a farsi carico delle loro problematiche. La politica resta appannaggio della borghesia, ma quantomeno è una borghesia che guarda oltre gli interessi di classe.

In Francia, le riviste su posizioni anticlericali sono molte, anche queste sempre in veste antipotere ricoperto dalla chiesa, giornali che si scagliano ferocemente contro le ricchezze accumulate anche grazie agli oboli.Tra queste citiamo “Le Canard Sauvage” (1901), La Calotte (1906-1912) e soprattutto “L’Assiette au Beurre” (1901-1912) che videro come collaboratori artisti di prima grandezza, pittori e vignettisti satirici, Théophile Alexandre Steinlen, Juan Gris, František Kupka e Gustave-Henri Jossot, ma anche alcuni italiani come lo stesso Gabriele Galantara (che dedicò al Vaticano un intero numero del giornale) e Cesare Giri (in arte “Giris”, anche lui artefice di un numero sull’elezione del nuovo pontefice Pio X).

La laicità prende forma e si concretizza certamente grazie all’uso delle vignette che mettono alla berlina piccoli soprusi esercitati dal potere dei rappresentanti della chiesa, facendo sorridere ma nel contempo riflettere su certi atteggiamenti, cercando di portare la gente a pensare con la propria testa.

Una storia antica che ci permette di poter godere di riflessioni del passato, osservando i disegni,a prescindere dalle posizioni politiche personali •

Frantis!ek Kupka, Religions, L'assiette au Beurre, 1904

Lange-Gabriel (Asmode"e), La pieuvre, La Calotte n°12 (30 novembre 1906)

Curatela editoriale

Thierry Vissol

Direttore responsabile

Oscar Antonio Buonamano

www.pagina21.eu

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Il giornale di Libex 2023



mercoledì 29 marzo 2023

Vignetta: "Il cranio impoverito"

 Dopo l'attacco di quindici giorni fa  alla caricatura di Elly Schlein  questa settimana 

attaccano la vignetta di Riccardo Mannelli sulle dichiarazioni della Mannocchi.


Riccardo Mannelli, rieccoci. L’ultima volta, se ricordo bene, fu per “le cosce” di Maria Elena Boschi. È la stessa storia. La reazione a questa vignetta è la solita, dalle cosce in giù: malafede, pregiudizi e conformismo. ...



Giletti e Mentana hanno aperto la trasmissione "Non è l'arena" su la7 parlando della mia vignetta di oggi sul Fatto, sulla Mannocchi.

Mentana aggredendomi, dicendo che non è satira ma insulto, che è indecente insultare così una giornalista che sta sul campo di battaglia eccetera, come al solito....nessuno dei due mi nomina, come al solito e vanno avanti per più di cinque minuti con lo schifo e l'indecenza per il mio lavoro.La solita vigliaccata, perchè a me nessuno mi interpella, mi sparano solo addosso da lontano, cercando di delegittimarmi...ma il microfono l'hanno solo loro. Insomma, come al solito, continuo ad essere l'artista più chiacchierato e nessuno si azzarda a chiacchierare con me. Buffo, no?

Riccardo Mannelli 26/3/23



 

«ERANO TUTTI “JE SUIS CHARLIE”, OGGI SONO TUTTI IPOCRITI E TIFOSI CHE IGNORANO LA SATIRA»

Riccardo Mannelli, rieccoci. L’ultima volta, se ricordo bene, fu per «le cosce» di Maria Elena Boschi.

«È la stessa storia. La reazione a questa vignetta è la solita, dalle cosce in giù: malafede, pregiudizi e conformismo». 

Stavolta lei ha colpito una giornalista, Francesca Mannocchi.

«Era tutto fuorché un attacco personale a Mannocchi. Il punto è quello che ha detto: scemenze, credo. Anzi, è un eufemismo. Atrocità».

Quali?

«Più d’una, ma è gravissimo soprattutto il discorso sull’uranio impoverito. In Ucraina è quasi un anno e mezzo che si sparano addosso. Anzi molto di più, dal 2014. Queste armi sarebbero devastanti per i russi, ma pure per gli ucraini stessi. Come si fa a minimizzare?».

 Mannocchi non è una potente, in senso stretto. Perché fare satira su un’inviata di guerra?

«Ne hanno fatto un santino. E questo mi dispiace per lei. I suoi servizi vengono sempre presentati come “bellissimi”. Forse sarebbe il caso di smettere di definire così i reportage dalla guerra. Possono essere duri, struggenti, atroci, importanti, ma non “bellissimi”. E poi ci si lamenta dell’assuefazione. Il punto non è Mannocchi, ma ciò che dice: per me sono atrocità». 

Qualcuno l’ha anche accusata di aver deriso una persona con una malattia neurodegenerativa.

«È davvero un’infamia bassissima, delirante. Non so nulla del suo stato di salute. È imbarazzante che si arrivi a questi livelli, dovrei essere un boia per fare una cosa del genere. Quante persone che ho disegnato avranno avuto problemi di salute o situazioni personali? La satira è questione d’arte e basta. Non c’entra nulla con il giornalismo, né con l’informazione, la politica o la militanza, solo incidentalmente si incontra con la cronaca e la storia». 

Tra i tanti, Mentana in diretta tv ha detto che la sua vignetta «fa schifo»  e «non fa ridere».

«E senza nemmeno nominarmi, come un reietto. Mi hanno sparato addosso senza dignità di replica. Per fortuna non coincidono con l’opinione pubblica, loro. Anzi, credo siano agli antipodi».

Loro chi?

«Quella compagnia di giro che da decenni gironzola per le televisioni, sono sempre gli stessi. C’è una cosa che mi fa imbestialire nel merito. Anzi, due. E mi rimangio la parola “imbestialire”, perché a quanto pare la bestia sono io... La prima è l’ignoranza e la cialtroneria di chi dà per scontato che l’arte satirica debba coincidere con l’umorismo o la comicità. La seconda: almeno abbiate la bontà d’animo di dire “non mi fa ridere”. Parlate per voi. La risata è una delle espressioni più intime della persona umana. Anche più della commozione. Ce l’hanno più con lei o con il giornale per cui lavora? Credo entrambi. Mi trattano come un sicario del Fatto Quotidiano, come fossi il braccio armato di Travaglio o Padellaro. Ignorano la mia storia personale, credono di potermi umiliare e sputtanare, ma non mi offendo. Non sanno che sono stato inviato anche io in decine di guerre. E chissà dov’erano quando Scalfari mi cacciò da Repubblica nel 1989».

Perché la mandò via? 

«Quello che davvero non sopportava Scalfari era non poter vedere i miei disegni: con la scusa di essere inviato, i miei lavori li facevo arrivare direttamente la notte in tipografia (ride). L’ultimo reportage per Satyricon di Repubblica fu sul Partito socialista e il congresso dell’Ansaldo, l’apoteosi del craxismo: prevedevo un finale, chiaramente uno sberleffo, in cui si preparavano i ganci come in Piazzale Loreto. Due anni dopo scoppiò Mani Pulite. La satira certe volte ha capacità visionarie».

Dove sono finiti i santini di Charlie Hebdo?

«Si sono rimangiati tutto, ma ci sono abituati. Io peraltro avevo quasi smesso di fare satira all’inizio degli anni 2000, il terreno culturale ormai era questo qui. La satira non è un mestiere, sennò diventa routine e cinismo: la si può fare sempre e solo con una certa dose di pancia. Le testate con cui collaboravo mi utilizzavano solo per le illustrazioni. Ho ricominciato col Fatto Quotidiano. Sono stato antigrillino dall’inizio e tutto il mio antigrillismo l’ho pubblicato sul Fatto, con prese per il culo anche feroci. Ma ormai la storia personale di un autore non conta: ci sono solo i tifosi e gli schieramenti, gli amici e i nemici».

(Tommaso Rodano Riccardo Mannelli, Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2023)



Dal Fatto di oggi.




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Vignetta: “Riforme: lo stato delle cos(c)e”.



martedì 28 marzo 2023

La caricatura della Schlein in mostra al Mac,n a Monsummano Terme (PT)

 Da oggi fino al 7 maggio un'altra caricatura si aggiunge alle 68 della personale di Francesco Frank Federighi ospite al Mac,n ...è proprio lei: la chiaccheratissima Elly Schlein!
 Andate a vederla a Villa Renatico Martini!
Mac,n - Museo di Arte Contemporanea e del Novecento:
 Dal 28 gennaio al 7 maggio le sale di Villa Renatico Martini ospiteranno la personale di Frank Federighi "Caricature". Un'incredibile carrellata di personaggi famosi, politici, musicisti, attori, sportivi, artisti, vip della televisione... tutti "ritoccati" dal pungente e abile pennello dell'artista lucchese, maestro del genere della caricatura. Tutta l'ironia, il colore ed il "graffio" delle opere di Frank porteranno un'ondata di buonumore (ma anche di riflessione) nel nostro museo... con una mostra assolutamente originale. 
Per info e prenotazioni: 366 5363331 - 0572 952140 oppure macn.villa@gmail.com
 The Mac,n - Museo di Arte Contemporanea e del Novecento
 From 28 January to 7 May, the rooms of Villa Renatico Martini will host Frank Federighi's solo exhibition 'Caricature'. An incredible array of famous people, politicians, musicians, actors, sportsmen, artists, television celebrities... all 'retouched' by the sharp and skilful brush of the Lucca artist, a master of the caricature genre. All the irony, colour and 'scratch' of Frank's works will bring a wave of good humour (but also reflection) to our museum... with an absolutely original exhibition.

 
Nel 2019 ho avuto il piacere di incontrare  Frank  a Salsomaggiore per gli Word Humor Awards 
dove aveva vinto il Premio speciale Rino Montanari.
Ammiro i lavori di Frank e gli esprimo tutta la mia solidarietà.

La caricatura di Elly non è piaciuta e tanti si sono pure indignati.
Invece il museo e l'assessore hanno chiesto all' artista di aggiungerla alle altre opere in mostra.

Qui sotto qualche foto delle tante critiche e il video della difesa dell'artista ingiustamente criticato.









Caricatura Elly Schlein, Marco Travaglio: "È una settimana che ci stanno rompendo le scatole"
  Caricatura Schlein, Travaglio: "Diceva che avevo il sorrisetto da stron*o..."
 Travaglio e Giletti a "non è l'Arena", parlano del caso "Elly Schlein in caricatura"


   

 La difesa dell'autore.


BIOGRAFIA


in arte Frank, è il caricaturista di Libero e Il Fatto Quotidiano. Ha inoltre collaborato con case editrici e settimanali come Max, TV Sorrisi e canzoni, L’Espresso, Ciak, Efeso, Riflessi. I suoi lavori hanno vinto prestigiosi premi, tra cui il Caricature Syria, Caricature India, una menzione d’onore in “Caricature nel XXIII Humor” a Gallarate, Milano, infine, nell’ agosto del 2019 Frank vince anche nel World Humor Awards, il premio speciale “Rino Montanari” riservato ai caricaturisti italiani.

Francesco Federighi nasce a Lucca il 30 Settembre del 1973, diplomato al Liceo Artistico statale di Lucca nel 1993, e sin da giovanissimo ha collaborazioni con case editrici e settimanali prestigio si quali Max, TV Sorrisi e Canzoni, Il Tirreno, L’Espresso che lo definisce l’erede di Mulatier noto illustratore francese degli anni 80.

Dal 1996 al 1999 realizza numerosissimi ritratti di personaggi di spicco per il settimanale L’Espresso, pubblicati come illustrazioni di pagina.

Nel 1997 dipinge appositamente per una rivista distribuita dalle Ferrovie dello Stato chiamata “Efeso”e successivamente “Riflessi”.


Nel 2000 disegna ritratti di Big della canzone per “TV Sorrisi e Canzoni”, e successivamente per “Superclassifica” allegata allo stesso settimanale.

Dal 2001 al 2003 esegue ritratti di stelle del cinema per il mensile “Max” e “Max Turchia”.

Dal 2003 al 2006, di dedica a perfezionare la tecnica della matita, dando vita ad una serie di ritratti denominati “I figli del tempo”.

Successivamente si dedica a tempo pieno alla ricerca pittorica ed il 3 Novembre del 2009, Frank vince il premio voto on line 2009 del Premio Celeste con l’opera “San Francesco che contempla… Francesco che ci fa contemplare il boh…”. Dal 23 al 28 Novembre l’installazione viene esposta alla Fabbrica Borroni di Milano.

Dal 17 Luglio all’ 1 di Agosto 2010, si classifica 3° con l’opera “Gaza gli orrori”, un dipinto realista con tematica la guerra a Gaza. L’opera viene esposta in una collettiva all’ex centro internazionale O.A.D. in via del Corso a Roma.

Dal 4 al 13 Settembre 2010 vince a Roma un altro concorso di pittura “Patrizi e Plebei”.

Nel frattempo diventa molto amico di Dino Carlesi dal quale viene spinto a perseguire la strada già intrapresa nella pittura tanto che Federighi è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia, 54 Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia, dal 04.06, al 27.11.2011, Arsenale Novissimo, Spazio Thetis, il titolo dell’evento si chiama “Sottopelle vedere dentro vedere oltre”.

Nel luglio 2011, Vittorio Sgarbi curerà una personale a Peccioli presso l’Atrio di Palazzo Pretorio, intitolata “Caravaggio Caravaggini e co.” con cenni critici di Vittorio Sgarbi, la mostra rimarrà in permanenza.

Dal 23 maggio 2014 al 31 dicembre 2015 espone, In occasione delle celebrazioni per la Deposizione dalla Croce dipinto nel 1521 da Rosso Fiorentino presso la mostra “Rosso Vivo”, curata da Vittorio Sgarbi a Volterra, con una sala interamente dedicata ed al suo tributo al grande manierista toscano con l’opera “Riflessioni Quotidiane” (4 m. H e 3 m. L.)

Nel medesimo anno partecipa alla Biennale di Palermo, con l’opera “Uomo politico” e si aggiudica il premio speciale segnalazione critica del Comitato Scientifico di Palermo.

Nel Dicembre del 2015 ha esposto le proprie opere a Bologna a Palazzo Pepoli

Gavino Sanna, noto pubblicitario, ha utilizzato l’opera di Federighi per una campagna pubblicitaria contro il fumo su più riviste italiane.

Mina Gregori, storica dell’arte italiana, accademica dei Lincei (classe di Scienze morali), professoressa emerita di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Firenze ha presso la propria collezione privata l’opera di Federighi “La chiamata alla redenzione” di chiaro stampo caravaggesco alla cui opera “La chiamata di San Matteo”, il pittore si è ispirato, rivisitandola in chiave moderna.

Il 22 Settembre 2017 viene esposta al MEAM, Museo Europeo di Arte Moderna, in Barcellona, il dipinto Atto di bullismo a Giovanni, che è una rivisitazione contemporanea del grande dipinto “La decollazione di Giovanni Battista”, di Michelangelo Merisi. L’opera di Francesco Federighi, è in collezione permanente presso il medesimo Museo.

Disegna, oramai da molti anni, per i quotidiani “Libero”, Il Fatto Quotidiano, TPI, L’Espresso e Piauì noto mensile brasiliano, caricature di personaggi politici, del mondo dell’economia ed in genere di personaggi famosi.

Nell’Aprile del 2022 Frank pubblica il suo primo libro “Gianmario mangi come una capra” la prefazione è di Marco Travaglio e l’introduzione è di Vittorio Feltri, ci sono interventi di Dario Ballantini e Guido De Maria famoso per gli appassionati del fumetto, un volume che spiega cosa è la caricatura per Federighi e raccoglie una carrellata davvero divertente e irriverente di molti volti noti che orbitano fra cinema, spettacolo, politica musica e arte, il libro è stato presentato da Gerry Scotti durante una puntata di Striscia la notizia.

Il 15 ottobre si terrà una personale di caricature presso il Museo Athena di Capannori (Lu) alle ore 17,30 ci sarà l’inaugurazione, sarà presente l’artista e ci saranno cinquanta pezzi originali, ingresso libero e la mostra durerà fino al tre di Novembre.

martedì 31 gennaio 2023

Sergio Staino, come la satira interpreta la storia

 by Inedita Magazine




Sergio Staino, come la satira interpreta la storia

By Enzo Brogi -2 Gennaio 2023

“I politici la preferiscono al silenzio”

La satira informa, deforma?

Direi interpreta. Generalmente si lavora su notizie già ampiamente conosciute e funziona quando l’interpretazione della notizia è inaspettata, ma sempre credibile.


La satira può portare al cinismo?

Ci sono diversi modi per affrontare in modo satirico un evento o una notizia. Se l’autore satirico è una persona che soffre per le ingiustizie del mondo attua una satira appassionata e solidale con i sofferenti e, in questo caso, non c’è mai cinismo. Se invece costruisci una battuta satirica osservando dall’alto le idiozie degli altri, in questo caso, più che satira, fai sarcasmo e il sarcasmo prevede una quantità più o meno grande di cinismo. Ad esempio posso dire che una battuta di Benigni è satirica ma pur sempre affettuosa. Una scena satirica di Monicelli è, in genere, più feroce e sarcastica.


Che rapporto hai avuto con Berlinguer?

Un rapporto fantastico. Quando si lasciò prendere in braccio da Benigni durante una festa dell’Unità, diede una prova di intelligenza e di qualità umana sublime. Forse Gramsci avrebbe potuto accettare di fare una scena simile a quella. Ma tutti gli altri, da Togliatti a Mao Tze Tung, non ce li vedo proprio. Tra l’altro io sono l’unico disegnatore satirico al mondo che ha fatto una vignetta satirica sul segretario del partito, pubblicata in prima pagina dell’organo ufficiale dello stesso partito. Incredibile, no? La vignetta la feci per un congresso che si svolgeva a Reggio Emilia che aveva come riferimento culturale Ludovico Ariosto, il tema politico era invece la sognata “Terza via”. Io disegnai un Berlinguer in viaggio verso la luna a cavallo dell’ippogrifo di Astolfo, Bobo da terra lo salutava dicendo: “Vai e portaci la terza via!”.


Ti hanno mai censurato?

No. Ci sono stati tentativi pesanti di farlo ma mi sono sempre rifiutato. Lo scontro più forte fu su un numero di Tango dedicato alla morte di Guttuso. La sua scomparsa avvenne in un coacervo di polemiche legato alla sua eredità mentre, in contemporanea, uscì la notizia (vera) della sua conversione in punto di morte alla religione cattolica. Il titolo del giornale era: “Dio c’è e vuole la sua parte di eredità”. Alla redazione dell’Unità si arrabbiarono in molti e il direttore, Gerardo Chiaromonte, tentò disperatamente di farmi cambiare idea. Alla fine vinse il suo animo tollerante e illuminista e, come Voltaire, mi disse: “non sono d’accordo con te, ma difendo il tuo diritto di espressione”. La vignetta uscì regolarmente sulla pagina prevista mentre, in contemporanea, sulla prima, un piccolo trafiletto del direttore esprimeva il suo disaccordo. Grande Chiaromonte e grandi tutti i “miglioristi” del PCI.


Hai scritto un libro bello e sincero, Storia sentimentale del PCI. Quasi autoanalisi?

Sicuramente. Non avevo un piano preordinato su come svolgere il tema. L’ho scritto su richiesta della casa editrice e l’ho raccontato giorno per giorno ad un loro redattore. Solo alla fine mi sono accorto che aveva un filo rosso che correva per il libro, portandomi a una conclusione

pesante e inaspettata: tutti i nostri guai nascevano dalla scissione del ‘21. Non avrei mai avuto il coraggio di ammetterlo, ragionando a freddo. Con questo sistema del racconto a puntate, la dura e inconscia verità ha preso il sopravvento.


I politici di oggi si meritano la satira o il silenzio?

La satira in genere la cercano per farsi pubblicità. Il silenzio invece lo giudicano un brutto affare.



Sergio Staino

Toscano, nato a Piancastagnano nel 1940. Ha iniziato con la politica a Firenze nei marxisti leninisti. E’ quindi passato al fumetto e alla satira con Linus, inventando il suo alter ego, Bobo, pubblicato per la prima volta nel 1979 sulla rivista diretta da Oreste del Buono. Dopo collaborazioni con L’Unità e il Messaggero, nel 1986 fonda e dirige Tango, settimanale satirico. Diventa anche autore televisivo (“Cielito lindo”, un varietà satirico con Claudio Bisio e Athina Cenci), sceneggiatore e regista (nel 1989 “Cavalli si nasce” e nel 1992 “Non chiamarmi Omar”). Dal 2016 al 2017 è Direttore de L’Unità. Attiva quindi collaborazioni con La Stampa, Avvenire, Tiscali Notizie e Il Riformista.


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Nota :  l'intervista è stata fatta per Inedita Magazine #4 – Inverno 2022 poco prima della grave malattia di Sergio Staino. 

 Staino è stato portato in ospedale lunedì 31 ottobre. Fany gli augura una pronta guarigione. 

Ottantadue anni, vignettista ed ex direttore dell'Unità, Staino da anni è afflitto da una malattia agli occhi che lo ha reso quasi cieco ma non gli ha impedito di continuare il suo lavoro. Attualmente è collaboratore della Stampa e di Avvenire.

Laureato in architettura all’Università di Siena. Staino ha insegnato educazione tecnica in alcuni licei fiorentini. Poi la grande avventura del fumetto a Linus diretto da Oreste del Buono e la nascita di Bobo, personaggio diventato un'icona della satira politica, ispirato come aspetto a Umberto Eco ma in realtà rappresentazione grafica e alter ego di se stesso.

A questo link potete sfogliare la rivista online https://www.agenziainedita.it/2022/12/20/inedita-magazine-4-inverno-2022/


martedì 13 settembre 2022

50° EDIZIONE Premio Satira Politica Forte dei Marmi : tutti i vincitori

 

Il satiro di Altan

Sarcasmo, caricatura, ironia e paradosso: torna, sempre diretto da Beppe Cottafavi, il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, edizione numero 50, che sabato 17 settembre trasformerà la cittadina balneare della Versilia in capitale italiana della dissacrazione. Alle 18, alla Capannina di Franceschi, il celebre locale che ha accolto tante edizioni del riconoscimento ospitando anche il set di un film cult come Sapore di Mare, verrà premiato il graffio satirico italiano e internazionale di scrittori, autori, giornalisti, disegnatori e comici. Sul palco, a fare gli onori di casa e in perfetta linea con il tocco irriverente della manifestazione, ci sarà l’attrice, regista e autrice satirica Michela Andreozzi.

L’ingresso è GRATUITO (fino a esaurimento posti). Consigliata la prenotazione rivolgendosi   all’Ufficio Informazioni Turistiche di Forte dei Marmi, via Carducci 6 tel. 0584 280292.


La giuria è composta da Stefano Andreoli, Beppe Cottafavi, Giulio D’Antona, Fabio Genovesi


I PREMIATI DELLA  50° EDIZIONE


Premio Satira per il giornalismo a FRANCESCA FAGNANI

Lo stile è tutto. Per il giornalismo satirico di Francesca Fagnani. È diretta, graffiante, ironica, sagace, sfrontata e veloce. Senza fisime né pregiudizi. Una belva feroce dagli occhi angelici. Il punto è che conosce il male, ingrediente fondamentale della satira, e lo sa raccontare. Perché ha un dottorato di filologia dantesca.  Le sue interviste cult somigliano a un incontro di boxe. Il terreno di scontro è un ring, all’interno del quale si muove con eleganza ammaliando il suo avversario fino a sferrare il colpo finale. Diventando – impensabile per un talk show – virale anche tra i giovanissimi: su TikTok l’hashtag #Belve ha milioni e milioni di visualizzazioni.


Premio Satira per il libro La riunione Feltrinelli a PIETRO GALEOTTI




In questo manuale di sopravvivenza ci sono regole valide un po’ per qualunque tipo di riunione.

Una testimonianza di dolorosa leggerezza di un autore televisivo che racconta il suo mestiere in un memoir ironico e feroce, popolato di personaggi in bilico tra entusiasmo e rassegnazione: “Resistiamo il più possibile, ci pagano un tanto a umiliazione”.

Aneddoti, storie di flop e di successi, di scelte incomprensibili della dirigenza e del pubblico.

E intanto la riunione continua.



Premio Satira per la stand up a ELEAZARO ROSSI




Eleazaro, più di qualsiasi altro stand-up comedian della sua generazione, è stato in grado di fare suoi i fondamentali del genere elevandoli a un livello superiore fino a renderli accessibili a tutti.

Chiunque può ritrovarsi in un suo monologo, senza bisogno di immedesimarsi troppo e senza la necessità di immaginarsi altrove. È tutto ciò che un comico dovrebbe essere: diretto, brutale, sincero. Mai banale, mai scontato, mai atteso. Stupefacente, senza forzare la mano. È riuscito a restare sé stesso anche a Le Iene, senza farsi fagocitare dai ritmi serrati della trasmissione. Una sorpresa.




Premio Satira per la musica a VALERIO LUNDINI E I VAZZANIKKI



I Vazzanikki sono orgogliosamente fuori dal tempo, ancorati a un momento, una moda, una musica e un gusto che non esistono più. Sono il nonsense fatto a band e la freschezza fatta a musica, spaziando dal virtuosismo al nonsense, fino alla parodia dell’impegno sociale. Senza pretese ma anche senza troppi rimpianti, se non quello del Rock’n’Roll: il concetto stesso di comico applicato alla musica.






Premio Satira per il podcast a EDOARDO FERRARIO E LUCA RAVENNA / CACHEMIRE


In due stagioni, Cachemire ha incarnato qualcosa di molto simile alla voce di una generazione: quella della ritrovata stand-up comedy e del vuoto causato da due anni di incertezza e chiusure. Ferrario e Ravenna, assieme a Cecilia Attanasio, Alice Olivieri, Tahir Hussain e Carmelo Avanzato, hanno cavalcato i nuovi mezzi e li hanno domati, dando all’Italia il suo primo, vero, maturo, podcast comico.


Premio Satira per i social a le ETEROBASICHE


C’è chi si riconosce nelle loro battute, per averle pronunciate almeno una volta nella vita, e chi mente. Maria Chiara Cicolani e Valeria De Angelisi, le creatrici del profilo Eterobasiche (quasi 200mila follower su Instagram, una filosofa, l’altra designer), interpretano le mille sfumature del maschio eterobasico con ironia e leggerezza, decostruendo gli stereotipi di genere con una risata. Dal campo di padel al traffico del Raccordo, dal centro commerciale alla curva Nord, è un ritratto dell’uomo medio spietato e desolante, ma anche irresistibilmente divertente. La prova del loro successo è che molti follower sono maschi eterobasici che invece di fare gli hater, le adorano. E le loro fidanzate pure. Perché in fondo, c’è un piccolo maschio eterobasico in ognuno di noi. Uomini e donne. Tanto vale riderci sopra.


Premio Satira per lo spettacolo live e per il libro a ALESSANDRO GORI


Confessioni di una coppia scambista al figlio morente: basterebbe il titolo del suo ultimo libro da Rizzoli Lizard per raccontare il mondo di Alessandro Gori, che maneggia il grottesco con la grazia di un suonatore di arpa, mescolando riferimenti di attualità a un immaginario pop fuori dal tempo fatto di consegne a domicilio di surgelati, di trasmissioni di Daniele Piombi, di merendine del discount. Una sintassi comica altissima, precisa nei minimi dettagli, che si esalta nei suoi spettacoli dal vivo. Il professor Claudio Giunta, filologo preclaro (Premio Satira 2015) lo ha definito “Il miglior scrittore comico italiano”: non possiamo che dargli ragione.



Premio Satira per illustrazione e animazione a CARTONI MORTI



In tempi in cui linguaggio, la velocità e il tempismo sono tutto, la satira animata di Andrea Lorenzon si distingue da anni per la capacità di essere sempre sul pezzo, raccontando l’attualità e il costume con una qualità e una vivacità apprezzata da milioni di follower. Tuttofare, scrive, anima e doppia i suoi “Cartoni morti” tutto da solo, senza tirarsi indietro neppure quando si tratta di tuffarsi nel mare della politica e misurarsi con chi, ormai, fa ridere di professione.





Premio Satira per la tv a LUCA E PAOLO


Da Mtv a Sanremo, da Le Iene a Camera Café, da Ciro – Il figlio di Target alle copertine di Dimartedì, la satira di Luca e Paolo ha attraversato l’ultimo quarto di secolo restando sempre fedele a sé stessa: hanno preso in giro tutto e tutti, tenendosi alla larga dal pensiero dominante e senza mai cercare di sedersi dalla parte dei “buoni”. Nella traiettoria delle carriere di artisti e intellettuali (brillanti promesse, soliti stronzi, venerati maestri) si sono accomodati sul gradino centrale, e sembrano trovarcisi benissimo. Tant’è vero che una delle loro maschere più riuscite è quella dei cugini Merda, sempre pronti a demolire il vip di turno: una perfetta ­– e premonitrice – metafora dei social, che non perdonano né i successi né gli insuccessi.


Premio Satira internazionale a IVAN URGANT


Negli ultimi, spettrali giorni del 2020, costretti in casa dal lockdown, tutto ci aspettavamo fuorché di trovarci a ridere a crepapelle per lo show di un comico russo. E invece l’idea folle di Ivan Urgant di celebrare l’anno nuovo con lo stile dei varietà scollacciati dell’Italia degli anni Ottanta (e di farlo in italiano, traducendo sketch e canzoni) si è rivelata un successo: Ciao 2020 e Ciao 2021 sono capolavori di ironia da vedere e rivedere, pieni di citazioni e tocchi di classe. Purtroppo, complice un tweet contro la guerra in Ucraina, lo show di Urgant è sparito dai palinsesti: speriamo di rivederlo presto, possibilmente in tempo di pace.


Il satiro di Altan Il Premio Satira consiste in un satiro azzurro dalle unghie affilate disegnato da Altan. Meraviglioso. E non si prende affatto sul serio, ma è importante perché è il presidio della satira, e quindi della libertà, in anni non certo felici per questo linguaggio.

Comunicato stampa Comune di Forte dei Marmi

giovedì 13 gennaio 2022

Da Parigi buone notizie per le vignette

Rodriguez - Messico

Da Cartooning for Peace

Da Parigi  buone notizie per le vignette

Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato, martedì 11 gennaio, la creazione di una Casa europea di vignette stampa e satiriche, che avrà sede a Parigi, nel 6° arrondissement.

“Nel cuore di Parigi, lo spirito dell'11 gennaio, quello di questa marcia che solo sette anni fa ha riunito milioni di persone per la libertà di espressione, continuerà quindi a vivere”, ha dichiarato Emmanuel Macron, durante i suoi auguri alla stampa .

Sette anni dopo i tragici attentati del 7 gennaio 2015, che hanno colpito particolarmente la redazione di Charlie Hebdo, il desiderio di Georges Wolinski, che ha originato questa idea nel 2007, ripreso e portato avanti dalla moglie Maryse Wolinski fino alla sua morte, avvenuta il 9 dicembre , è garantito.

Cartooning for Peace è lieto di questa buona notizia, che può solo aiutare a promuovere vignette stampa e satiriche in Francia e all'estero, sensibilizzare le giovani generazioni su quest'arte, rafforzare una professione essenziale per il dibattito democratico e promuovere le numerose iniziative già esistenti in Francia, in Europa e nel mondo.

L'associazione auspica vivamente che l'attuazione di questo ambizioso progetto avvenga in collaborazione con tutti i protagonisti della professione.

Leggi il comunicato stampa del comitato di sorveglianza


L'affresco di Christian Guemy, detto C215, a Parigi, il 6 gennaio 2022, in omaggio ai membri del quotidiano "Charlie Hebdo" uccisi da uomini armati jihadisti nel gennaio 2015. THOMAS COEX / AFP


E alla fine vince Parigi. Dopo diversi mesi di esitazione, Emmanuel Macron ha scelto la capitale per ospitare la futura Casa della stampa di vignette e vignette satiriche, destinata a sostenere l'azione dei professionisti della caricatura . Una decisione presidenziale che provoca la rabbia delle città concorrenti , e in particolare dei sostenitori della candidatura di Limoges, che denunciano un "fait du prince" ancor prima dell'annuncio ufficiale, atteso martedì 11 gennaio, durante un intervento di M Macron a fine pomeriggio davanti alla Presidential Press Association.

La decisione di creare una House of Press Cartoons è stata presa dal Capo dello Stato in occasione del quinto anniversario dell'attentato a Charlie Hebdo, perpetrato il 7 gennaio 2015. “La Francia è sempre al fianco (…) di chi difende la libertà di espressione ” , ha dichiarato Macron, durante i suoi auguri alla stampa, il 15 gennaio 2020, assicurando che il nuovo istituto nazionale sarebbe stato “un luogo di incontro, formazione, esposizione”. “Siamo un Paese in cui la libertà di critica va con la libertà di esprimersi ”, ha giustificato. A settembre il ministero della Cultura aveva svincolato 2 milioni di euro per finanziare il locale.
Fonte Le Monde


mercoledì 3 novembre 2021

Acidus Scorie: VOGLIA DI MONDI LONTANISSIMI

 


VOGLIA DI MONDI LONTANISSIMI  👽👽


Carissimi e affezionati radioascoltatori non siete anche voi stanchi di questa vita terrestre? Pandemie, maltempo, diritti calpestati, Berlusconi al Quirinale e Richard Gere sempre in cerca di visibilità. Baaaaaastaaaaa!

Fate come il Capitano Kirk e pigliatevi tutti il volo per lo Spazio!

Noi ci abbiamo provato insieme all’allegra e scanzonata ciurma di Acidus e ai ragazzi di Sputnink, che con le “Storie da un altro Spazio” hanno appena lanciato in orbita il loro fumetto.

E chi non ascolta si troverà nel letto Berlusconi presidente della Repubblica!


Un UFO carico di pazzi scatenati, provenienti da "Acidus Scorie", è atterrato su "Radio Torriglia Sound"!!!

https://www.radiotorrigliasound.it/apericena-vibe



sabato 25 settembre 2021

Grande festa a Saint Just le Martel per la 40a edizione del Salon.

 


Grande festa a Saint Just le Martel per la 40a edizione del Salon.

Quarante ans d’humour graphique à Saint-Just !...

… Ce titre empreint de maturité pourrait être celui d'une histoire qui nous raconte comment un petit

village limousin est devenu le point de rencontre des dessinateurs de cartoons du monde entier.

Car cette édition 2021 du festival de St Just sera bien la quarantième !!!…

L'affiche officielle réalisée par Placide (lauréat du prix de l'humour vache 2020), empruntée à

Géricault, illustre en une image cette aventure de quarante années de bonheurs, de douleurs,

de rires, de turbulences et d'espoir. Avec, comme toujours, des épisodes qui s'écrivent en couleurs et

d'autres à l'encre noire. «Fluctuat nec mergitur» semblent dire, en écho à une célèbre chanson,

ces dessinateurs ballottés à l'approche d'un St Just « terre promise » émergeant des flots.

Comme pour montrer que l'humour peut nous sauver de toutes les épreuves, de la perte de notre

président-fondateur à celle de nombreux amis et dessinateurs.

Ce quarantième anniversaire, dans un environnement qui rappelle celui des quarantièmes

rugissants (... mugissants, dirions-nous au pays de l'humour vache), ne nous dispensera sans doute

pas des précautions sanitaires à prendre comme l'an passé, et ne lève pas à ce jour le doute sur

la possibilité des dessinateurs étrangers de nous rejoindre.

En dépit des tumultes qui affectent nos modes de vie et notre accès aux loisirs et à la culture,

l'appétence du public pour le dessin de presse, qu'il soit d'humour, satirique, caricatural ou poétique,

est toujours, depuis la création de la presse, et même peut-être bien avant, toujours aussi vivace.

Pour preuve, la présence largement partagée sur les réseaux sociaux de ce mode d'expression à

lecture rapide, excellent pourvoyeur d'émotions, générateur de réflexions et de réactions.

L'actualité et les problèmes sociaux dans l'hexagone et dans le monde sont bien entendu

les viviers des expositions que nous présentons lors de cette quarantième édition. Mais aussi des

thèmes plus personnels, des thèmes historiques, sans oublier la part des enfants, pour composer

un programme varié et complet à la satisfaction de tous.

Nous fêterons cette année le quarantième anniversaire de notre festival en même temps que

le cent-quarantième anniversaire de la loi sur la liberté de la presse. Signe des temps ? Certes, la

presse est libre en France depuis 140 ans... Libre mais attaquée et ses dessinateurs malmenés.

Puisse un monde meilleur davantage la protéger, et en particulier ses dessinateurs !

Guy HENNEQUIN

Philippe HENRY

Sébastien PEAUDECERF

Co-Présidents






prize Humour Mucca a Chappatte



Tante le mostre tra cui quelle di Marco De Angelis e la rivista Buduar

A la Une :
Exposition Chappatte : Patrick Chappatte est un dessinateur de presse suisse né le 22 février 1967 à
Karachi (Pakistan) qui vit à Genève.
Exposition PLACIDE : lauréat du Grand Prix de l’Humour Vache en 2020 et auteur de l’affiche du 40e Salon.
Les Expositions Collectives :
• «Ras le Bolsonaro» Bonfim et les dessinateurs brésiliens.
Caglecartoons : vaccine exhibition.
• « Humour et Vigne » avec Jonzac : « La joie de vivre ». Depuis 25 années d’existence, d’illustres
artistes ont foulé le sol saintongeais à l’occasion de ces rendez-vous comme Tignous, Honoré, Piem,
Steadman…
Hommage à Samuel Paty : exposition collective des dessinateurs de France-Cartoons.
• «Au bout du crayon : Ecologie et environnement». L’exposition « Au bout du crayon, écologie et
environnement : Caricatures, dessins de presse et liberté d’expression. » voyagera dans toute la France,
mais aussi en Europe et dans tous les pays du monde qui l’accueilleront.

A l’international :
Jason Seiler : caricaturiste/portraitiste américain, récompensé en 2020 de la médaille d’argent
Patrick Nagel, et illustrateur récurrent des unes du « Time » ou «Rolling Stone». Jason est le plus grand
caricaturiste actuellement aux USA.
Frank Hoppmann : il est né en 1975 et s’est fait connaître en Allemagne par ses caricatures de
personnalités politiques et par ses dessins de satire sociale publiés dans la presse.
GILMAR, caricaturiste brésilien.
Jan OP DE BEECK : c’est un célèbre caricaturiste belge. Il est né au Congo et a déménagé en Belgique
en 1960.
ZYGLIS’S ZEIGEIST*, la politique américaine à travers les dessins d’Adam Zyglis
*«Zeitgeist», littéralement «l’esprit du temps» est un terme emprunté à la philosophie allemande qui
désigne les grandes lignes de la pensée, les questions en débat et la sensibilité d’une époque.
Marco De Angelis : Marco De Angelis est un journaliste professionnel italien, un dessinateur de presse, un illustrateur de nombreux livres pour enfants et un graphiste.
• Le Journal Buduar : Le journal, créé en 2012 est en mesure de capter de grands talents et énergies, à
travers des collaborateurs qui représentent ce qui se fait de mieux en matière de dessin humoristique. Son objectif n’est pas de vendre à tout prix (et de fait, le journal est gratuit).

Coup de Projecteurs :
• «Du grand n’importe quoi» de Patrick BONJOUR : il voyage dans l’art comme un poisson dans
l’eau. Ici, il s’inspire des œuvres pour mieux croquer les artistes eux-mêmes. Un véritable bonheur. 
Nous voyageons en humour, en comédie, en poésie...
l’Espoir, revue qui donne une large place au dessin de presse. De petit bulletin associatif, la revue
Espoir est devenue au fil du temps un trimestriel édité à 8000 ex. Cette revue parle du fonctionnement de l’association Espoir, association de réinsertion dans la région colmarienne.
• « Les Français vus par un Belge », dessins de Pierre KROLL.
DELAMBRE « Vins et spiritueux » : le vin et l’alcool à travers l’Histoire, les arts et la littérature.

Clin d’OEil à…
Steve BELL « les chèvres » et la famille royale.
Loup : « Au-delà du miroir » interview. Comment parler du dessin de presse? Ou comment faire un
bon dessin de presse ? Illustration de l’interview de LOUP «Derrière le miroir» par Patrick Chareaudeau, enseignant à Paris.
Marc LARGE : Marc Large, né le 31 janvier 1973 à Roanne (Loire) est un dessinateur de presse, réalisateur, illustrateur et écrivain français.
Miss LILOU : tombée à l’âge de 12 ans dans un pot de crayons, Miss Lilou invente des petits personnages : les Ratons, avec lesquels elle commence à caricaturer l’actualité. Aujourd’hui, Miss Lilou caricature avec humour et justesse l’actualité politique, économique, sociale, culturelle, nationale et internationale.

Expositions Historiques :
• « La Commune de Paris, révolution sans images ? » proposée par Jacky Houdré. Retour en images
sur la profusion de dessins, de caricatures et de revues qui jalonnèrent la Commune de Paris (marsmai 1871).
• « Les septennats de Mitterrand » de Bertrand DAULLÉ : dessins et caricatures publiés pendant la
période 1974-1995 retraçant les septennats de François MITTERRAND et tous les événements de cette
époque capitale pour comprendre la vie politique française.
• « Jean de la Fontaine, les fables du dessin de presse », exposition proposée par Guillaume Doizy.
L’exposition s’intéresse à la manière dont les caricaturistes se sont emparés de ces fables, quels aspects
spécifiques ils en ont retenus, quelles fables ont le plus intéressé le dessin de presse.

Expositions Jeune Public :
• « Autour du jeu de la dame, matez-moi tout ça ! » : strips sur la vie du plateau de Caffa avec
animations avec le jeune public.
« Le Masque et le Crayon » : dans le cadre de notre première résidence d’artiste en partenariat avec
la DRAC Nouvelle-Aquitaine, les enfants ont pu rencontrer Ali HAMRA - dessinateur de presse syrien - au
cours de plusieurs ateliers de dessins ici et au Centre social de La Bastide, pour travailler autour de la
thématique du contexte sanitaire.

Hommages à…
Piem : le dessinateur humoristique Piem, qui croquait avec malice l’actualité dans l’émission des années 70 «Le Petit rapporteur», est décédé le jour de son 97e
 anniversaire. «Dessinateur de presse, humaniste»,
Piem, de son vrai nom Pierre Georges Marie de Barrigue de Montvallon, avait aussi collaboré pendant 36 ans au « Figaro », puis à « La Croix », a rappelé sa famille dans un communiqué.

mercoledì 15 settembre 2021

PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI: MATARAN - premio per la satira su carta

 


Il Premio Internazionale di Satira Politica, nella sua sede storica della Capannina di Franceschi sul lungomare di Forte dei Marmi, torna nella sua 49° edizione.

La premiazione si terrà SABATO 18 SETTEMBRE alle ore 18.

A guidare la cerimonia il giornalista Alessio Viola, volto amato di Sky e apprezzato autore di tweet satirici e battute fulminanti.

I VINCITORI 2021

⭐ Fran Lebowitz - premio Satira alla carriera e per il libro La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire - Bompiani, a cura di Giulio D'Antona

(presente con intervento video)

⭐ Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli) - premio per il fumetto

⭐ Valerio Lundini - premio al personaggio tv

⭐ Emanuela Fanelli - premio al personaggio tv

⭐ Giovanni Benincasa - premio autore tv per l’idea di "Una pezza di Lundini"

⭐ Khaby Lame - premio per i social

⭐ Mataran - premio per la satira su carta

⭐ Brenda Lodigiani - premio per la parodia

⭐ Walter Siti- premio per il libro "Contro l’impegno" Rizzoli

(presente con intervento video)

⭐ Pio e Amedeo - premio alla scorrettezza

⭐ Marco Tonus, menzione speciale satira su carta per il comic “Pangolino” ideato in tempo di pandemia

⭐ Premio Satira speciale a Ikram Nazih

(presente con intervento video)


⭐  Premio per la Satira su carta al collettivo di autori MATARAN (Friuli-Venezia Giulia)

La satira sulla carta stampata è merce sempre più rara, ma quelli di Mataran resistono, resistono, resistono. Un collettivo di disegnatori e autori, orchestrati da David Benvenuto e Marco Tonus, che dal 2015 raccontano il lato grottesco dell'operoso Nordest attraverso un giornalismo-parodia in cui ogni dettaglio, dalle illustrazioni alle (finte) pagine pubblicitarie, rivela una qualità e una cura che ricordano l'epoca d'oro de "Il Male". 

Nati sotto forma di rivista autoprodotta e rapidamente divenuta di culto (grazie anche ai contributi di tanti ospiti illustri), oggi la loro irriverenza trova spazio su "Il Frico", allegato gratuito del settimanale il Friuli, oltre che in libri, show ed eventi locali. 

Recentemente sono stati minacciati per la vignetta di un bacio gay tra un alpino e un membro della Protezione Civile: a testimoniare che la satira resta il miglior strumento per stanare benpensanti e talebani – anche a casa nostra.











Per assistere alla serata rivolgersi all'Ufficio Informazioni Turistiche di Forte dei Marmi, via Carducci 6, tel. 0584 280292 (la prenotazione è obbligatoria).

La premiazione sarà visibile in streaming sulla nostra pagina Facebook

@festivaldellasatira

PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI: Marco Tonus menzione speciale per "Pangolino"

 




⭐  PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI - I VINCITORI 2021

Sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa i vincitori della 49° edizione del Premio.

La giuria, composta da Stefano Andreoli, Beppe Cottafavi, Andrea Delogu e Alessio Viola, ha così deciso di consegnare il Satiro dalle unghie affilate ideato dal maestro Altan a:

⭐ Fran Lebowitz - premio Satira alla carriera e per il libro La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire - Bompiani, a cura di Giulio D'Antona 

⭐  Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli) - premio per il fumetto

⭐  VaLerio LundiNi - premio al personaggio tv

⭐  Emanuela Fanelli - premio al personaggio tv

⭐  Giovanni Benincasa - premio autore tv per l’idea di "Una pezza di Lundini" Rai2 

⭐  Khaby Lame - premio per i social

⭐  Mataran - premio per la satira su carta

⭐  Brenda Lodigiani - premio per la parodia

⭐  Walter Siti- premio per il libro "Contro l’impegno" Rizzoli 

⭐  Pio e Amedeo - premio Satira Politica per la "scorrettezza"

⭐  Marco Tonus, menzione speciale satira su carta per il comic “Pangolino” ideato in tempo di pandemia

⭐  Premio Satira speciale a Ikram Nazih.

Ci vediamo sabato 18 settembre alle ore 18, presso la Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi, e in diretta streaming su questa pagina!




⭐  Menzione speciale a MARCO TONUS per “PANGOLINO” 

Esilarante (e ormai introvabile, ma disponibile gratuitamente in versione digitale) instant-book a fumetti: una parodia di "Topolino" tutta dedicata alla pandemia, autoprodotta e venduta durante il lockdown grazie al passaparola della rete, e premiata come "Covid Project" al Treviso Comic Book Festival. 

Il link a Pangolino: https://issuu.com/pangolinomag.../docs/pangolino_sfogliabile




giovedì 11 marzo 2021

Radiotorrigliasound: Acidus Scorie 16




Se vi siete persi la sedicesima puntata di satira acida alla radio niente paura cliccate:

ACIDUS SCORIE

ECCO IL PODCAST!!!👇👇👇
https://www.radiotorrigliasound.it/acidus-scorie...

Noi di Acidus Scorie siamo un po' delle groupie di quel genio zozzone di Frank Zappa. E lo palesiamo senza filtri in questa sedicesima puntata che non solo fa l'autopsia al bel libro "Gli approdi sinfonici di Frank Zappa" e al suo autore, il grande Pietro Scuderi, ma cerca anche di fare luce sul grande mistero dei vaccini che presto ci permetteranno di tornare a poter godere a pieno di tutti i concerti delle cover band 'zappiane'!
E chi non ci ascolta è un vaccino non approvato dall'EMA !!!
COPERTINA🔥🔥🔥 @Pietro Scuderi


PIETRO SCUDERI
Laureato in Lettere Moderne con tesi su Frank Zappa, è insegnante di Lettere e fumettista. Ha realizzato una personale di vignette dal titolo Il pelo dell’uovo e svolto lezioni sulla satira all’Università? di Palermo e un seminario su Zappa all’Università? di Catania. Pubblica regolarmente i suoi lavori su alcune pagine di satira on line e realizza una strip satirica su Facebook dal titolo BarCollo. Collabora inoltre con la rivista musicale «Prog Italia».