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martedì 4 febbraio 2025

80 anni dalla liberazione di Aschwitz, per non dimenticare!

Auschwitz, a 80 anni dalla liberazione 

l’allarme dei sopravvissuti: “Può succedere ancora” 

Per non dimenticare!
Gio/ Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it





Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche raggiunsero il campo di concentramento di #Auschwitz.

David Dushman, ventunenne carrista sovietico, abbatté la recinzione elettrificata che separava l'orrore del campo di sterminio dal resto del mondo; nei decenni a venire raccontò la sua esperienza a generazioni di studenti.

Stefano Tartarotti

#ilgiornodellamemoria #shoah #olocausto #DavidDushman #giornatadellamemoria


La Memoria va allenata sempre, soprattutto il giorno dopo e quello dopo ancora e quello dopo... Guardare negli occhi i mostri del passato aiuta a riconoscere i mostri del presente.
Questa la mia vignetta per Disturbo.
#kutoshikimimo #giornodellamemoria #olocausto #HolocaustRemembranceDay #Shoah #Gaza #Genocidio #genocide
Kutoshi Kimino




Deb Milbrath
27 January 2025
Holocaust Remembrance
The Holocaust and the horrors of Auschwitz are reasons HISTORY and CIVICS should become mandatory classes again…. Let’s relearn about the Civil War, famous presidential speeches and other world shaping events. Enough with the cat videos…a documentary on the Holocaust should be required viewing and maybe folks will understand the outrage over Musk’s “wave” and the bully-in-chief’s release of the most violent, paramilitary Jan 6 insurrectionists.
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/holocaust-remembrance

to be or knot to be
fabio magnasciutti



Giornata della Memoria
Memory Day
#memories #memory #memoryday#giornatadellamemoria #Genocidio #genocide #shoah #racism #Israele #Israel #CartooningForPeace #cartoon #remember #courrierinternational #satire #pagina21 #cartooonmovement #LaRepubblica
Marco De Angelis






L'Olocausto fu il genocidio di circa 6 milioni di ebrei, di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista, i loro alleati e i collaborazionisti. Gli ebrei furono le principali vittime tra i gruppi ritenuti dai nazisti "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali.[1] Per estensione, il termine "olocausto" è a volte riferito a tutte le vittime di persecuzioni sistematiche e omicidi di massa nazisti, incluso lo sterminio dei popoli romanì, l'uccisione di civili polacchi e di altre popolazioni slave, l'uccisione dei prigionieri di guerra sovietici, degli oppositori politici, dei dissidenti religiosi come Testimoni di Geova e pentecostali, le uccisioni e le violenze contro omosessuali, persone con disabilità mentali o fisiche[2] e i neri europei.[3][continua] 80th Anniversary of the Liberation of Auschwitz On 27 January 2025, we will commemorate the 80th anniversary of the liberation of the German Nazi concentration and extermination camp Auschwitz. https://www.youtube.com/watch?v=180tHqgUW00&t=1s


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lunedì 27 gennaio 2025
Giorno della Memoria - 27 gennaio 2025. Il 27 gennaio 2025 è l'ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, luogo simbolo dello sterminio di milioni di persone che lì e negli altri centri della spietata macchina delle morte nazifascista furono deportati e uccisi.


Auschwitz, 80° anniversario di liberazione: la voce dei sopravvissuti contro antisemitismo crescente
Ai politici è stato chiesto di non intervenire all'evento di quest'anno, per lasciare spazio alle parole dei sopravvissuti in quella che potrebbe essere l'ultima volta che essi si riuniscono il 27 gennaio, data in cui i sovietici liberarono il campo di sterminio nazista nel 1945

I sopravvissuti all'Olocausto hanno messo in guardia dall'aumento dell'antisemitismo in occasione della cerimonia nel sud della Polonia per commemorare l'80° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

I nazisti uccisero 1,1 milioni di persone ad Auschwitz-Birkenau, la maggior parte delle quali erano ebree.

Data l'età e la fragilità dei sopravvissuti, alcuni ritengono che potrebbe essere l'ultima volta che essi si riuniscono nel sito per ricordare il giorno - il 27 gennaio 1945 - in cui le truppe sovietiche liberarono il campo, salvando 7 mila persone
Tra chi è scampata e che ha accettato di parlare c'era Tova Friedman, 86 anni, che aveva solo sei anni quando il campo fu liberato.

“Ricordo che da bambina di cinque anni e mezzo guardavo dal mio nascondiglio mentre tutti i miei piccoli amici venivano radunati e portati alla morte. Ricordo le grida strazianti dei loro genitori che cadevano nel vuoto”, ha detto.

"Dopo che tutti i bambini se ne furono andati e il cortile era vuoto, pensai a me stessa: “Sono forse l'unica bambina ebrea rimasta al mondo?”.
Molti degli oratori hanno messo in guardia il pubblico dai pericoli di un crescente antisemitismo, affermando che è stato questo odio a portare i nazisti a uccidere sei milioni di ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

“Oggi assistiamo a un enorme aumento dell'antisemitismo ed è proprio l'antisemitismo che ha portato all'Olocausto”, ha affermato Marian Turski, sopravvissuta ad Auschwitz.

Leon Weintraub, sopravvissuto ad Auschwitz, ha parlato della necessità di essere vigili, soprattutto in un momento in cui l'estrema destra sta diventando più popolare in Europa.

“Siamo molto seri e prendiamo sul serio ciò che predicano i nemici della democrazia. In genere cercano di mettere in pratica gli slogan che promuovono”, ha affermato.

“Se riusciranno a conquistare il potere, dovremo evitare l'errore degli anni Trenta, quando il mondo non prese sul serio il regime nazista e i suoi piani di creare uno Stato privo di ebrei, rom e persone di opinioni diverse, o malate, o ritenute inadatte a vivere”.

martedì 21 gennaio 2025

Grazie, Toscani!

 “Uno scrittore usa la scrittura, un musicista la musica, e io uso la fotografia“. 

Ci ha lasciato il 13 gennaio, all’età di 82 anni, Oliviero Toscani

Grazie, Toscani!

Mariagrazia Quaranta / Gio


cheese

a Oliviero Toscani

Fabio Magnasciutti



Valerio Marini



Oliviero Toscani

Manuel De Rossi



Riccardo Mannelli




Giannelli


13 gennaio 2025 - È mancato Oliviero Toscani.

© Milko Dalla Battista

Milko Dalla Battista

In rare occasioni disegno "coccodrilli", solo per coloro che stimo o, all'opposto, per quanti meritino bieco sarcasmo. Per Toscani non posso fare eccezione, in omaggio all'uomo e alla sua coerenza intellettuale ancor prima che per la sua capacità di fotografo e comunicatore.






UN GRANDE ROMPIBALLE

Senza pudore, lo chiamano ancora provocatore. Sui giornali, in tivù, negli ascensori. La morte che dovrebbe indurre a mitigare i termini e indurre a più miti giudizi, incoraggia invece i maldicenti e i mal-scriventi a maramaldeggiare. È il caso degli oltraggi, più o meno sibillini, più o meno incartati nel cellofan dell’ipocrisia delle condoglianze, che deve subire, anche post mortem, Oliviero Toscani. Molti continuano ad avercela con lui. E questo è per me un fatto che lo onora. Chi è stato davvero scomodo (e va da sé che ritengo positivo tale aggettivo) è giusto che lo resti anche una volta che si è chiuso l’uscio alle spalle, sbattendolo metaforicamente.

Il grande fotografo, che cominciò a 14 anni puntando l’obiettivo sul volto di Rachele, vedova di Benito, che continuò la sua fulminante carriera inerpicandosi per le balze del Mugello dove fotografò un altro scomodo, il priore di Barbiana don Lorenzo Milani, il sassolino più fastidioso nelle scarpe della Chiesa del secolo scorso, che fu catturato dalla moda, ma senza lasciarsi corrompere dalle sue pompe, mettendone anzi in evidenza il truce cinismo degli applauditi signori e padroni del Made in Italy, sfruttatori della volubilità planetaria e delle maestranze del Terzo Mondo pagate un dollaro a giornata o al mese, quell’uomo incazzoso che s’infervorava per cause meritevoli tutte destinate a essere perse, sì Oliviero Toscani è stato uno dei migliori comunicatori dei mali del mondo e dei malvagi che ne sono gli artefici, sia che si tratti di magliari come di guerrafondai. E poiché le motivazioni delle sue invettive e delle sue immagini erano etiche, se ne può facilmente dedurre che Toscani è stato un giusto tra gli ingiusti, uno sincero, uno che non esitava a dire quel che pensava a mostrare gli scandali di fronte ai quali la gente vile preferisce chiudere gli occhi e tirar via. 

Toscani avrebbe meritato titoli e riconoscimenti da parte dello Stato. Che io sappia, non ne ha avuti. Da parte dei politicanti che pretendono di essere chiamati statisti ed eccellenze in quanto ministri ha ricevuto invece querele che gli sono costate condanne penali e fior di quattrini. Due tra i più esagitati suoi accusatori (o estorsori?) sono stati Matteo Salvini e Maurizio Gasparri.

Con Toscani se ne è andato uno di quelli che in Francia chiamano «emmerdeur» (non mi pare sia il caso di tradurre) e in Italia rompiballe. Ce ne vorrebbero di più di tale genia. Credo ne siano rimasti solo due o tre. Ed è una crisi gravissima, questa, ben più letale del calo delle nascite, in un Paese dal contenuto etico e civile in rosso da parecchio, troppo tempo. Perlomeno dal 1861. 

PS Il Corriere della Sera non poteva scegliere foto peggiore di Toscani per ricordarlo in prima pagina. Una foto che fa apparire la sua indignazione come un ghigno di rabbia. L’ultimo sgarbo.

Ivano Sartori


Rachele Mussolini




Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, fotografato da Oliviero Toscani.



Oliviero Toscani: Photography and Provocation

Museum für Gestaltung Zürich

Ausstellungsstrasse

April 12 - September 15, 2024

Opening:

April 11, 7PM

His images are arresting, disturbing, outrageous. As a photographer, creative director, and image editor, Oliviero Toscani made history and revolutionized commercial communications.

The Museum für Gestaltung Zürich is showing the first comprehensive retrospective of his work. Dedicated to a photographer who made provocation his credo, it will invite visitors to reconsider ethics, aesthetics, gender, racism, and other issues in their larger historical and social context


lunedì 26 agosto 2024

Ciao Oscardo, l'omaggio dei cartoonist al Patròn di CartoonSea!

By CartoonSea 

 Vogliamo condividere con tutti gli amici di CARTOONSEA questa spontanea manifestazione di affetto nei confronti di Oscardo che è arrivata a valanga a rincuorarci e che ci ha veramente commosso…

Grazie a tutti quelli che hanno voluto dedicargli un ricordo e un omaggio nel modo che -siamo certi- è quello che più avrebbe gradito…



Fabio Magnasciutti.



Covino G.


Covino G. 


Giuseppe Inciardi.



Lele Corvi 

 Luca Ricciarelli.


Kutoshi Kimimo


Valentino Menghi


Andrea Romagna



Marilena Nardi



Alfonso Uff Amarante.



Lamberto Tomassini /Tomas



Samanta Sam Bartolucci.


Marco De Angelis



Walter Leoni


 GianLorenzo Ingrami / Gianlo



Giorgio Giunta.



Gava




Bruno Olivieri



Pecchia



Luca Garonzi

Manlio Valentino



Urka


Dulko



Umberto Romaniello.


Enrico Biondi






PARTECIPATE NUMEROSI ALLA XIV EDIZIONE di CARTOONSEA!
Sarà un bel modo di ricordare il suo Patròn!!!
Per rendere unica questa edizione la data di scadenza del bando è stata prorogata alle ore 24.00 del 29.08.2024


 



venerdì 5 luglio 2024

Per Satnam Singh

 Satnam Singh, 31 anni, lavorava in un’azienda agricola assieme alla moglie da due anni. Caricato su un furgoncino e scaricato davanti a casa, all’arrivo dei carabinieri il braccio era appoggiato su una cassetta per gli ortaggi. Trasportato all’ospedale San Camillo di Roma, è morto per la perdita di sangue e la gravità delle ferite riportate.


Per Satnam Singh, morto per la “condotta disumana” del suo datore di lavoro. Come lui, molti altri nuovi schiavi nella civile Italia.

Marilena Nardi

hashtag#satnamsingh hashtag#singh hashtag#caporalato hashtag#nuovischiavi hashtag#lavoro hashtag#immigrazione hashtag#italia

https://lnkd.in/de9AMgG9


Verdure di stagione
GIO - Mariagrazia Quaranta


now you see me
Fabio Magnasciutti


where was your heart (when you needed it most)

Fabio Magnasciutti


Satnam 🖤
Gianluca Costantini


venerdì 14 giugno 2024

Berlinguer

 

Al grande Berlinguer

GIO / Mariagrazia Quaranta



questi ritratti li pubblico nel giorno della nascita, nella pagina qui sotto

ma oggi, quarant'anni fa, si chiusero i suoi occhi

avevo 18 anni, l'Unità in tasca e lacrime negli occhi, come in altri tre milioni di occhi intorno a me a piazza san Giovanni, due giorni dopo

Fabio Magnasciutti


L’11 giugno 1984, muore a Padova, a sessantadue anni, il segretario generale del Partito Comunista Italiano. Enrico Berlinguer era stato colpito da emorragia cerebrale durante un comizio il 7 giugno.

Carrera Arcangelo


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Berlinguer. Nei disegni di ieri e di oggi di 50 vignettisti.
Il video fa parte della mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”,  a Bologna al Museo Civico Archeologico dal 11 giugno al  25 agosto 2024, a cura della Fondazione Duemila:
https://fondazioneduemila.org/2022/17...

Dall’11 giugno al 25 agosto arriva a Bologna, nelle sale del Museo Civico Archeologico, la mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, l’esposizione multimediale nata per celebrare la figura di Enrico Berlinguer, in occasione del centenario della nascita.

Enrico Berlinguer è stato uno dei protagonisti della storia politica del Novecento. Segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, e prima ancora militante e dirigente del suo partito. Leader di rara caratura morale, radicato nel Paese reale e stimato dai suoi oppositori. Capace di una visione politica moderna e lungimirante ancora attuale, Enrico Berlinguer è vivo nella memoria collettiva delle generazioni che lo hanno conosciuto e amato e in quelle successive che, pur non avendo vissuto la sua epoca, lo considerano ugualmente un simbolo.

La mostra è promossa da Fondazione Duemila, Centro Studi e Ricerche Renato Zangheri e l’Associazione Enrico Berlinguer, in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna e la Fondazione Gramsci. Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Museo Civico Archeologico di Bologna.

I LUOGHI E LE PAROLE DI ENRICO BERLINGUER

11/06/2024 – 25/06/2024 | Apertura al pubblico dal 12 giugno
Museo Civico Archeologico – via dell’Archiginnasio, 2 Bologna
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 – chiuso il martedì

INGRESSO GRATUITO

Info: https://mostra.enricoberlinguer.org/


L’11 giugno 1984 moriva nell’ospedale di Padova Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano dal 1970. Berlinguer era stato colpito da un’emorragia cerebrale quattro giorni prima, l’8 giugno, durante un comizio a Padova.

Schivo e timido, Berlinguer è stato un leader molto amato. Sotto la sua guida il Pci riuscì a conquistare il 34,4 per cento dei voti, nelle elezioni del 1976, il massimo mai raggiunto in Italia dai comunisti. Al suo funerale in piazza san Giovanni a Roma partecipò un milione di persone, tra cui i leader dei partiti comunisti di tutto il mondo.

Nato a Sassari il 25 maggio del 1922, Berlinguer entrò nel Pci nel 1943, quando il partito era in clandestinità, nel 1944 partecipò alla rivolta dei forni di Sassari e per questo episodio finì in carcere. Nel 1948, a 26 anni, entrò nella direzione del Pci.

Nel 1972 diventò segretario del Pci. Dal 1973 al 1979 Berlinguer cercò di creare i presupposti di un governo con la Democrazia cristiana, convinto che le forze comuniste e socialiste potessero allearsi con quelle cristiane e democratiche per riformare il paese. Anche per questo motivo fu molto criticato dalla sinistra extraparlamentare e dal movimento studentesco.

Nel 1977 a Mosca Berlinguer pronunciò un discorso storico, per il 60° anniversario della rivoluzione d’ottobre, che viene ricordato come lo “strappo” dall’Unione sovietica. “L’esperienza compiuta”, disse Berlinguer, “ci ha portato alla conclusione che la democrazia è oggi non soltanto il terreno su cui l’avversario di classe è costretto a retrocedere, ma anche il valore storicamente universale sul quale fondare una società socialista”. Anni dopo Michail Gorbačëv, che era presente al discorso di Berlinguer, disse che le parole del leader italiano l’avevano molto colpito.

Nel 1981, in un’intervista con Eugenio Scalfari, Berlinguer accusò la classe politica italiana di corruzione, sollevando la cosiddetta questione morale.