domenica 27 novembre 2022

Tutti sapevano: "Qua succede Casamicciola"

 

Staino 2018



Non è una maledizione, è la natura sismica e franosa della zona ... e condoniamo!

C'è un modo di  dire comune soprattutto a Napoli "Qua succede Casamicciola" da De Filippo a Totò a Wikipedia ...

https://www.ilsole24ore.com/art/cca-pare-casamicciola-perche-napoli-fronte-un-disastro-si-evoca-ischia-AEv3A5FC


https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Casamicciola_del_1883



#Ischia #Casamicciola #Italia
Frana.
Mauro Biani



BLACK SATURDAY
 Il disastro di Ischia non fa che aggiungersi ai tanti, troppi, che si stanno accumulando.  
E' vero, l'Italia è fragile ma purtrtoppo non solo geologicamente, è fragile per la sua politica di contrasto agli abusi, per la ricerca del consenso elettorale senza scrupoli, per la poca manutenzione del territorio.
E il problema è sempre quello  che chi rompe non 'paga mentre i cocci sono sempre nostri.
Gianfranco Uber


#casamicciola #frane #dissestoidrogeologico #alluvione #ischia #lagrandeonda #kanagawa 
Manuel De Rossi


La frana  - la mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
#salvini #lega #ischia #frana 
  #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor 
Natangelo



Una croce!
Mario Bochicchio

PS:
SOFFOCATA DAL CEMENTO E SPOGLIATA DEI SUOI ALBERI, NON PUÒ FERMARE LE FRANE
di Roberto Saviano
Ischia, Procida, Capri: chi non c’è stato non potrà comprendere mai il motivo che innesca il desiderio, quando si è lì, di pensarsi creature inventate dagli Dei. Roccia e mare, vicolo e giardino, arrampicata e strapiombo. Stiamo parlando di terre in mezzo al mare, come mi hanno insegnato a definirle. Chiunque, una volta messo piede su queste isole, ha provato almeno per un istante ciò che dice Alphonse de Lamartine di Ischia «È l’isola del mio cuore, è l’oasi della mia gioventù, è il riposo della mia vecchiaia». 
Ecco, si badi, non un luogo che vuoi visitare, a cui vuoi tornare per ristorarti, nulla di tutto questo. Bensì un luogo dove scegli di vivere. Su quest’isole ci arrivi e immagini come d’instino la tua esistenza per sempre piantata lì. 
Ischia rispetto alla sua rivale turistica Capri è sempre stata isola più accessibile, adatta a un turismo d’ogni estrazione dal lusso al popolare, isola più metropolitana e meno elitaria, meraviglioso luogo assai più vicino culturalmente a Napoli rispetto anche a Procida, più piccola e con i suoi abitanti tutti o quasi imbarcati sulle navi commerciali e da crociera. Ischia è l’isola più napoletana del golfo e questo l’ha resa frequentatissima, densa, assediata. 
La tragedia di queste ore è accaduta a Casamicciola nella zona settentrionale di Ischia. Casamicciola è luogo di leggenda che racconta dove Ulisse riprese le sue forze nel Gurgitello, il ruscello di acqua calda che l’ha resa meta termale amatissima da Ibsen, de Lamartine, sino alla cancelliera Merkel. Eppure un luogo così d’incanto è sempre stato spazio di tragedia e di instabilità, di insicurezza estrema e di assedio cementizio. 
Per comprendere quanto è endemico il disastro in quel territorio basta ascoltare una vecchia espressione del dialetto napoletano: «È ’na Casamicciola»; oppure «è successa ’na Casamicciola»; o ancora «faccio succedere ’na Casamicciola», metafora per dire «gran disastro, gran confusione, gran disordine, distruzione». 
Tutto questo discende dalle continue frane che da secoli avvengono a Casamicciola e che tutto travolgono, ma soprattutto dalla tragedia del terremoto del 1883. La vittima più illustre del disastro di Casamicciola fu Benedetto Croce. Uno degli scrittori veristi più talentuosi dell’epoca, Carlo Del Balzo, nel 1883 pubblicò a Napoli (per Tipografia Carluccio, De Blasio & C.) il libro «Cronaca del tremuoto di Casamicciola» dove scrisse: «Era anche a villa Verde tutta la famiglia Croce di Foggia. 
Erano nella loro camera la signora Croce e la figliuoletta, il sig. Croce e il primogenito, Benedetto, seduti presso un tavolino, scrivevano, in una stanza attigua; la porta di comunicazione era aperta. La signora Croce e la fanciullina cadono travolte nel pavimento, che crolla tutto: non un grido, non un lamento, muoiono istantaneamente. Al contrario, il sig. Croce, sebbene del tutto sepolto, parla di sotto le pietre. Il suo figliuolo gli è daccanto, coperto fino al collo dalle pietre e dai calcinacci. E il povero padre gli dice: offri centomila lire a chi ti salva; e parla col figlio, che non può fare nulla per sé, nulla pel babbo, tutta la notte!». Dalla tragedia che sterminò la famiglia Croce lasciandolo unico superstite ad oggi c’è stato una cementificazione continua, una impossibilità reale di gestire mettendo in sicurezza l’isola. 
Disboscare, costruire, speculare, l’unico imperativo è sempre stato solo guadagnare e sopravvivere. Null’altro. Così non possono non accadere frane, si tende solo ad aspettare e sperare di non trovarsi in casa o in strada quando succederà. Fatalismo, da sempre la regola delle mie terre. Lo stesso che fa vivere alle pendici del Vesuvio nonostante si sappia che difficile sarebbe salvarsi in caso di eruzione nonostante il monitoraggio dell’attività del vulcano.
La bellezza di questi posti, il loro incanto copre l’orrore della gestione, l’assurdità contorta della burocrazia, del familismo che la governa, della mancanza endemica dei fondi pubblici. 
Non è accaduto nulla nel 2006, quando a Ischia Luigi Buono, 53 anni, che lavorava come cuoco al porto, fu travolto da una frana identica a quella di queste ore e morì insieme alle sue tre figlie: Anna di 18 anni, Maria di 16 e Giulia di 15. Non è accaduto davvero nulla dopo la morte di Anna De Felice nel 2009 (15 anni) travolta anche lei insieme alla madre. 
Sento arrivare già il commento: ma è l’abusivismo. Se davvero fosse così (e non bisogna associare abusivismo a lusso turistico perché non è quasi mai così) le soluzioni sono due: o condonare in cambio di una messa in sicurezza totale o abbattere immediatamente. Ma se abbatti perdi voti, perdi consenso su tutta l’isola. E poi non ci sono nemmeno i soldi per farlo. Come al solito il nostro paese non decide: si è sempre nel mezzo. E proprio nel mezzo ci sono le frane, che tutta l’immensa bellezza di Ischia non può impedire e nemmeno trattenere. 
Corriere della Sera,  26 novembre 2022






Rischio vulcanico, rischio sismico, rischio idrogeologico. E un territorio devastato dall’abusivismo edilizio. Una devastazione aggravata dal disboscamento e dagli incendi ricorrenti. Questa è l’isola di Ischia e in particolare Casamicciola. Al punto da essere diventata un esempio di disordine. “E che è? Pare Casamicciola!” erano solite dire le mamme campane guardando il disordine lasciato dai figli. E “Ccà pare Casamicciola!” sono le parole del protagonista di Natale in casa Cupiello, la celebre commedia di Eduardo De Filippo, per descrivere il caos cui si trova davanti entrando nella stanza dove poco prima, durante una furiosa lite tra la moglie e la figlia, sono finiti in pezzi stoviglie e soprammobili e “scassato” perfino il presepe. Detti che nascono dal devastante terremoto che colpì Ischia, proprio a Casamicciola, nell’estate del 1883, provocando oltre duemila morti.
Ma la memoria affievolisce e i morti si ripetono, anche negli ultimi anni. Sei morti in tre disastrose frane, una proprio a Casamicciola, nel 2006, nel 2009 e nel 2015, e due nel terremoto del 2017, che colpì in particolare Casamicciola. Ogni volta appare il quadro di un territorio che non riesce a prevedere e mitigare i rischi. Anzi l’esatto contrario. Come denuncia Legambiente anche in queste ore, sono circa 600 le case abusive colpite da ordine definitivo di abbattimento sull’isola.

E arrivano a 27mila le pratiche di condono presentate dagli abitanti in occasione delle tre leggi nazionali di sanatoria: 8.530 istanze a Forio, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno. L’ultimo condono, il quarto, incredibilmente, venne approvato dal governo “giallo-verde” nel 2018 proprio dopo il sisma di Casamicciola. Si disse per favorire la ricostruzione, in realtà ha sanato case abusive che, oltretutto, saranno ricostruite a spese dello Stato. Quante? Attualmente sono mille le nuove istanze presentate. Cemento che rimane a sfregiare quella definita “l’isola verde”, sicuramente sempre meno verde e sempre più a rischio. Lo confermano le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico che riportano valori di pericolosità da frana molto elevati per queste aree dell’isola.

I dati del catalogo gestito da Cnr Irpi evidenziano come “nella zona di Casamicciola Terme si siano già verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detriti ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”.

Ma anche altre zone di Ischia hanno subito disastri e lutti. La notte del 30 aprile del 2006 il fango e i detriti scesi dal monte Vezzi si abbatterono sulla frazione Pilastri. Morirono un padre e le sue tre giovani figlie. Il 15 febbraio 2015 una frana in località Olmitello-Maronti nel comune di Barano provoca la morte di una persona. Frane e terremoti, strettamente collegati. La sera del 21 agosto 2017 Casamicciola e Lacco Ameno vennero scosse da un terremoto che causò la morte di due persone, 42 feriti e il crollo di molte abitazioni. Non l’unico sisma. Dall’analisi storica messa a punto dall’Ingv sono stati 15 i terremoti tra il 1228 al 1883. Di questi ben 12 proprio Casamicciola, costruita su un terreno franoso, capace di amplificare terremoti di intensità modesta.

Così il devastante sisma del 1883 con una magnitudo stimata in 4,3, mentre quello del 2017 arrivava appena a 4. Terremoti che altrove, dove si è costruito secondo le regole, non provocano alcun danno.

Casamicciola (Ischia), l'alluvione del 26 ottobre 1910.




Che il fango di Ischia ricada sui 23 colpevoli
SI SAPEVA, SI POTEVA EVITARE, NON È STATO FATTO: DOPO L’INCURIA, IL MENEFREGHISMO
L’ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco di Casamicciola, grazie alla conoscenza del territorio e anche in virtù delle sue competenze tecniche (ex dirigente nel settore acque e acquedotti della Regione Campania), il 22 novembre, quindi con quattro giorni di anticipo, aveva avvertito le autorità affinché provvedessero all’evacuazione degli abitanti della zona minacciata. Queste non gli hanno neppure risposto. Eppure era tutto spiegato chiaramente, come si può leggere nella email certificata pec inviata al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, alla Protezione civile, a tutti gli aventi titolo per intervenire. Sono loro, i destinatari di questo allarme inascoltato i colpevoli della morte di otto persone. Sono loro gli irresponsabili da processare e condannare. È contro di loro che il governo deve costituirsi parte civile. Hic Rhodus hic salta. Sarà l’occasione per vedere se i neo-governanti stanno dalla parte dei cittadini o sono una mera combriccola di chiacchieroni. 
Parlando con il giornalista Ferruccio Pinotti del Corriere della Sera, l’ex sindaco di Casamicciola (nella foto) è stato molto chiaro. «A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione . Dopo l’alluvione del 2009 non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona. Il problema di Casamicciola di cui sono stato sindaco negli anni Novanta non è l’abusivismo, le cause di questo disastro sono le stesse dell’alluvione del 1910, ovvero la fragilità del territorio. Dopo l’alluvione del 1910 furono realizzati dei sistemi di protezione dell’abitato, le cosiddette “briglie”, ma da allora non si è più intervenuti con interventi appropriati e con una manutenzione degna di questo nome». 
Ed ecco un ampio stralcio dell’email spedita alle ventitré autorità che l’hanno ignorata. 
«È opportuno ricordare che nella notte del 13 febbraio 2021 si verificava, presso il vallone La Rita, il crollo di uno degli storici stabilimenti termali ivi insistenti per cui la Protezione Civile Regionale insieme al Soccorso Alpino e Speleologico della Campania hanno ispezionato il canale tombato quasi sicuramente ostruitosi a seguito degli evidenti crolli. I tecnici intervenuti hanno riscontrato l’esistenza di una situazione decisamente catastrofica e la possibilità di ulteriori crolli e l’urgenza di ripulire tutto l’alveo sia dalla vegetazione, sia dall’immondizia e dai blocchi di materiale solido presenti all’interno. 
«Considerato che i lavori richiesti non sono stati realizzati, può sussistere lo “stato di grave crisi per la calamità naturale imminente”, nei Comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, dato dal pericolo imminente nella zona del vallone della Rita. Considerato, altresì, che l’Autorità di Bacino competente, il Sindaco di Casamicciola Terme e il sindaco di Lacco Ameno, pro tempore, hanno segnalato la concreta possibilità, in caso di allerta meteo, di evacuazione della popolazione e dell’unico presidio sanitario ospedaliero dell’isola d’Ischia, delle case popolari nonché della scuola media. Con la precisazione che nella zona di confluenza dell’alveo vi è anche una centrale di trasformazione dell’Enel, il Sottoscritto in ottemperanza al senso civico che lo anima, invito le Autorità in indirizzo, per le rispettive competenze ad adottare tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell’alveo La Rita».
Ivano Sartori

Natangelo 


venerdì 25 novembre 2022

25 novembre: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

***


Bernard Bouton (Francia)

25 November 2022

Domestic abuse

November 25 is the International Day for the Elimination of Violence Against Women. 

https://cartoonmovement.com/cartoon/domestic-abuse-0



Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Basta leggere la cronaca di questi giorni per capire quanta strada c’è ancora da fare.

Silvia Ziche



Monireh Ahmadi (Iran)

25 November 2022

Refuse to stay silent .25/11 November International Day for the Elimination of Violence against Women

https://cartoonmovement.com/cartoon/refuse-stay-silent-2511-november-international-day-elimination-violence-against-women


Monireh Ahmadi (Iran)
25 November 2022
Woman's struggle against violence.25/11 November International Day for the Elimination of Violence against Women
https://cartoonmovement.com/cartoon/womans-struggle-against-violence2511-november-international-day-elimination-violence


GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
UBER


Forza noi!
GIO


Bahram Arjmandnia ( Iran)
25 November 2022
Violence against women
Today, in the world, the public and even private life environment of women is full of aggression and violence.
Women should be strong to get their rights.
https://cartoonmovement.com/cartoon/violence-against-women-57


#taglioalto #donne 
Ho detto no.
Mauro Biani


The International Day for the Elimination of Violence against Women
Samshia  Hassani (Afghanistan)
https://www.shamsiahassani.net/


Violenza contro le donne: le leggi ci sono, i fondi ancora no. #violenzasulledonne #25NOVEMBRE #violenza #cartoon #comics #fumetto #disegno #illustrazione
Durando




Violenze
Gianlo / Gianlorenzo Ingrami




 

No alla violenza sulle donne

Gianlo / Gianlorenzo Ingrami


Dooa Eladl

Libro: "La ballata dei senzatetto" di Monica Manganelli

 

 «La ballata dei senzatetto»

di Monica Manganelli

ISBN 979-888796125-5, 

58 pagine, illustrate a colori, formato 21,5x31cm


Esce dallo schermo e diventa un libro «La ballata dei senzatetto». 

Tratto dall’omonimo film di animazione del 2015, che racconta il dramma del terremoto del 2012 in Emilia attraverso gli occhi di un bambino, diretto dalla regista nocetana Monica Manganelli e realizzato con il contributo della Emilia Romagna Film Commission, il libro è illustrato proprio con le immagini del film.

Presentato in anteprima, insieme al corto, in un laboratorio al Future Film Festival alla Cineteca di Bologna, il libro è uscito ufficialmente il 10 ottobre. Esce con una finalità benefica: parte del ricavato verrà infatti devoluto ad Onlus che si occupano di bambini in difficoltà.

«Quest’anno ricorrono già dieci anni dai tragici eventi del terremoto del 2012 - spiega la regista Monica Manganelli -. Abbiamo quindi pensato di realizzare un libro, illustrato con le immagini tratte dal film, e con il patrocinio della regione Emilia Romagna, all’interno delle manifestazioni per il decennale del terremoto». 

Il volume è stato stampato dalla cooperativa sociale Cabiria, ed è edito dall’associazione Independent R-Evolution: la casa di produzione che ha realizzato il film, che ha riscosso successo in giro per il mondo in sessanta festival vincendo numerosi premi tra cui un Nastro d’Argento, il Los Angeles Film Fest e arrivando alle selezioni per gli Oscar 2016 e alla candidatura per il David di Donatello. E che ora è in distribuzione su broadcast in quattro continenti con ShortSTV.

Il libro è «sia un modo per avvicinare i bambini all’amore per il cinema, sia, attraverso l’arte e l’animazione, per insegnare come affrontare le piccole e grandi sfide della vita - prosegue la Manganelli -. Il piccolo Tommy, il protagonista, e la sua amica lumaca affrontano, infatti, un viaggio simbolico e surreale che grazie all’immaginazione può rendere gli ostacoli un’opportunità di crescita».

Come scrive la stessa Manganelli nell’introduzione, «ho immaginato questo libro come un taccuino di viaggio attraverso le terre danneggiate dal sisma. Gli occhi sono quelli di un bambino e di una lumaca, sua compagna di viaggio e simbolo della tenacia degli emiliani. Se in un primo momento incontra solo paesaggi desolati e paesi distrutti, proseguendo fra le macerie Tommy scoprirà invece che nella popolazione, con l’aiuto della solidarietà, è tornata la voglia di ricominciare».

Iibro sarà disponibile a Noceto in due punti vendita, e poi on line. In programma anche alcune presentazioni con laboratori per bambini.

Il costo è di euro € 20, ISBN 979-888796125-5, 58 pagine, illustrate a colori, formato 21,5x31cm.

A Noceto/PARMA lo trovate presso l'Associazione LA TROTTOLA, via Gramsci 44, e presso LA SCUOLA di Giò/edicola in Piazza della Repubblica 29.

Per richiederlo on line e farvelo spedire invece potete scrivere a Monica o a independentrevolution.art@gmail.com

Il libro è stato presentato e promosso al Future Film Festival di Bologna, insieme alla proiezione del film e a dei laboratori creativi per bambini, ed in futuro in differenti date e luoghi da destinarsi (14 novembre-Forlì, 13 dicembre-Parma).

Nella speranza che apprezziate l'iniziativa e vogliate fare un regalo solidale con finalità benefiche, anche in vista del Natale. cordiali saluti, Monica Manganelli https://monicamanganelli.net/ https://monicamanganelli.net/biography/
















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THE BALLAD OF THE HOMELESS (La ballata dei senzatetto) vince al LOS ANGELES SHORT FILM FESTIVAL


giovedì 24 novembre 2022

24 novembre: festa del ringraziamento ( Thanksgiving ) ma anche la verità sull'impatto dei nativi americani



Thanksgiving

"Decolonize" As many prepare to celebrate a "holiday" with family and friends, may we also accept the impact of colonization and embrace history as truth. Publ OppArt https://www.thenation.com/article/culture/decolonize/

Andrea Arroyo



Festa del "Ringraziamento", riformulata come TRUTHsgiving, per evidenziare la vera storia e l'impatto sui nativi americani. 

Pace

 Andrea Arroyo


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Famiglia Addams 2: Cena del Ringraziamento Pocahontas 
https://www.youtube.com/watch?v=ZJ8ysMmdVDI



  Il famoso discorso del Ringraziamento di Mercoledì Addams "

Avete preso la terra che è nostra di diritto. Tra anni, il mio popolo sarà costretto a vivere in case mobili nelle riserve, il vostro popolo indosserà cardigan e berrà margarita. Noi venderemo i nostri braccialetti sul ciglio della strada, voi giocherete a golf e gusterete antipasti caldi. La mia gente avrà dolore e degrado, la vostra gente avrà il cambio a marce. Gli dèi della mia tribù hanno parlato. Hanno detto: 'Non fidatevi dei Pellegrini, specialmente di Sarah Miller'".

Nel film del 1993 Wednesday e Pugsley partecipano ad un campeggio ed allo spettacolo per la festa del ringraziamento. Wednesday interpreta Pocahantas e difende gli emarginati e i nativi americani. Mercoledì stravolge la sceneggiatura (letteralmente) durante la rappresentazione. Dopo essersi complimentata e aver gentilmente ringraziato la pellegrina Sarah Miller (interpretata dalla popolare ragazza Amanda Buckman) per il loro invito alla festa, Wednesday aggiunge la sua prosa. Descrive, in dettaglio grafico, come il I nativi americani erano e sono effettivamente trattati dai pellegrini e dai loro discendenti. 'Non possiamo spezzare il pane con te', dice mentre Amanda guarda i suoi consiglieri con orrore. “Avete preso la terra che è nostra di diritto. Tra anni, la mia gente sarà costretta a vivere in case mobili su prenotazione. La tua gente indosserà cardigan e berrà margherita. Venderemo i nostri braccialetti lungo le strade. Giocherai a golf e gusterai antipasti caldi. La mia gente invece avrà dolore e degrado. La tua gente avrà turni di bastone. Questo discorso non è solo un esempio di mercoledì che difende gli altri, ma un commento sociale estremamente appropriato che è ancora rilevante oggi, quasi 30 anni dopo l'uscita del film. Il Ringraziamento ci è stato insegnato come una festa di pace e collaborazione, ma quando nella storia includeva molti massacri e razzismo, l'ultimo dei quali stiamo ancora combattendo oggi. Non solo, ma i nativi americani stanno ancora combattendo per i loro diritti di proprietà, essendosi stabiliti negli Stati Uniti molto prima dei coloni. Wednesday conclude il suo discorso dicendo: “Gli dei della mia tribù hanno parlato. Hanno detto: “Non fidarti dei pellegrini, specialmente di Sarah Miller”. E per tutti questi motivi, ho deciso di scotennarti e radere al suolo il tuo villaggio”. E così, lo fa. Wednesday guida i suoi compagni campeggiatori emarginati in una rivolta che brucia il palco, Amanda nei panni di Sarah Miller e persino i suoi consiglieri.

***

 Il Thanksgiving Day viene comunemente fatto risalire al 1621, quando nella città di Plymouth, nel Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore del buon raccolto.

Perché si mangia il tacchino il Giorno del Ringraziamento?

Il primo e più importante è sicuramente il tacchino ripieno, che serve a sfamare le enormi tavolate di parenti e amici, e che simboleggia i tacchini portati in dono dai nativi americani ai padri pellegrini. Altre pietanze sono rappresentate dalle patate dolci, dalle pannocchie di mais arrosto e dalla spuma di mirtilli.

COP 27 World Climate Conference 2022

 Cop 27, accordo su fondo per danni a paesi vulnerabili, ma no su riduzione di emissioni

 I paesi hanno chiuso domenica il vertice Onu sul clima di quest'anno con un accordo molto combattuto per creare un fondo per aiutare i paesi poveri colpiti dai disastri climatici, anche se molti ne hanno lamentato la mancanza di ambizione nell'affrontare le emissioni che le causano.

L'accordo è stato ampiamente lodato come un trionfo per rispondere all'impatto devastante che il riscaldamento globale sta già avendo sui paesi vulnerabili. Ma molti paesi hanno affermato di sentirsi spinti a rinunciare a impegni più severi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius in modo che l'accordo storico sul fondo per perdite e danni possa essere approvato.

I delegati - sfiniti dopo intensi negoziati notturni - non hanno sollevato obiezioni mentre il presidente egiziano della COP27 Sameh Shoukry ha snocciolato gli ultimi punti all'ordine del giorno e ha portato avanti l'accordo.


Marian Kamensky

6 November 2022

World Climate Conference 2022

World Climate Conference

https://cartoonmovement.com/cartoon/world-climate-conference-2022-0



Cop27 https://www.theguardian.com/commentisfree/picture/2022/nov/20/nicola-jennings-on-the-qatar-world-cup-cartoon#img-16

Steve Bell


cop27 by Ben Jennings
https://www.theguardian.com/commentisfree/picture/2022/nov/20/nicola-jennings-on-the-qatar-world-cup-cartoon#img-19


Rainer Hachfeld
7 November 2022
Welcome to COP27
Autocrat el-Sisi welcomes the COP27 participants
https://cartoonmovement.com/cartoon/welcome-cop27


Osama Hajjaj
8 November 2022
COP27
https://cartoonmovement.com/cartoon/cop27-6


Zap
6 November 2022
COP27...
https://cartoonmovement.com/cartoon/cop27-2


Dal documento finale della Cop 27, a parte una mancetta di rimborsi ai Paesi che più soffrono, incolpevoli, del cambiamento climatico, un risultato piuttosto deludente. Così Marco De Angelis @marcodeangelis #cop27 #cop27egypt #COP27 #paesipoveri #satira #satirapolitica #sátira #vignette #vignettes

#Clima  
#COP27  Fine.
Mauro Biani



 finishing touch
 by Joep Bertrams, The Netherlands
https://politicalcartoons.com/sku/269177



La COP 27 accouche d’un fonds pour les États victimes du réchauffement climatique. #COP27
Bado / Guy Badeaux


La mia nuova vignetta per La Nuova Ecologia


Alessio Atrei


Le pagelle di Cop 27: risultati (pochi), errori e tante promesse dai leader al summit

Al Sisi presidente egiziano: 5

Ha ottenuto molto - visibilità e tanti accordi bilaterali - ma ha concesso pochissimo, soprattutto in termini di libertà civili. Per la prima volta nessuno ha potuto manifestare al di fuori del recinto della Cop, pena l’arresto immediato (e le carceri egiziane hanno già diversi detenuti di questo tipo). Per non parlare della sorveglianza neppure troppo silenziosa della stampa straniera presente.

Sameh Shoukry ministro esteri egiziano e presidente Cop27: 1

A detta di molti, una pessima e opaca gestione dei negoziati, entrati nel vivo troppo tardi e senza una guida precisa. Risultato: una dichiarazione finale con una grossa novità (l’istituzione del fondo per le Perdite e i danni dei paesi più vulnerabili) ma senza grossi passi avanti su tutto il resto. Quanta distanza con Alok Sharma, presidente della Cop26 a Glasgow, che perfino mentre andava alla toilet si fermava a spiegare e convincere negoziatori e giornalisti.

Frans Timmermans, vice-presidente Commissione europea: 8

Lo hanno definito il “game-changer”, quello che cambia il corso delle cose. E in effetti dopo una partenza in ombra è uscito allo scoperto mettendo all’angolo sia Usa sia Cina. E’ merito suo se si è arrivati all’accordo su Perdite e danni (Loss & Damage) e si comprende l’amarezza per aver perso sulla mitigazione. Ma in fondo anche lui doveva tenere insieme Paesi che la pensano in modo diverso. E ne esce a testa alta.

Antonio Guterres, segretario generale Onu: 7

Ha fatto bene il suo mestiere. Sostenendo le giuste richieste dei Paesi più vulnerabili ma lanciando un messaggio chiaro a Cina e India: se non si tagliano di più le emissioni, le perdite e i danni saranno cosi ingenti che nessuna somma potrà compensarli.

John Kerry, inviato Usa sul clima: n.c.

Questa volta non è stato proprio il protagonista. Prima perché troppo cauto e troppo preoccupato di aprire al principio di “responsabilità” su perdite e danni (e a future richieste di risarcimenti enormi) poi perché il Covid lo ha costretto in una stanza d’albergo proprio quando le sue pacche sulla spalla (anche ai gelidi cinesi) avrebbero potuto fare la gioia dei cameramen nella volata finale.

Xie Zhenhua, capo negoziatore cinese: 4

Sarà che questa volta non ha avuto la sponda del “grande amico” Kerry, sarà che come al solito si nasconde dietro il G77, il gruppo dei Paesi in via di sviluppo, anche questa volta i cinesi hanno brillato per ambiguità. Ma sono riusciti a tenere unito il fronte con il G77 ribadendo che se contribuiranno al fondo Loss & Damage lo faranno “senza essere obbligati”.

Mia Mottley, premier delle Barbados: 8

È stata lei la grande sorpresa di questa Cop e la vera leader del fronte dei “vulnerabili”. Ha lanciato una proposta nuova e dirompente sulla finanza climatica e sulla riforma dei prestiti internazionali, che sarà sicuramente e presto al centro del dibattito mondiale. E ha raccolto una standing ovation quando in sessione plenaria ha spiegato come una tassa del 10% sui profitti delle grandi aziende produttrici di combustibili fossili avrebbe contribuito alla finanza per il clima con ben 37 miliardi di dollari nei soli primi 9 mesi di quest’anno. Cifra che equivale più o meno alle perdite economiche dell’alluvione in Pakistan.

Greta Thunberg: 2

Ha detto che non avrebbe partecipato alla Cop perché voleva lasciare parlare chi davvero è colpito dalla crisi. Forse però ha preferito continuare il tour promozionale del suo nuovo libro visto che la presidenza della Cop non concedeva al suo movimento le luci dei riflettori in sala plenaria. Cosi ha di fatto abbandonato i suoi “compagni africani” proprio nel momento in cui avrebbero avuto piu bisogno della sua fama di star.

Vanessa Nakate, attivista ugandese: 7

Lei c’era e ha fatto di tutto per far sentire la voce dei giovani del Global South. Ma la stampa internazionale oggi la considera noiosa: sarà che lei è fin troppo seria, non fa facce strane quando parla e parla con tutti.

Arabia Saudita: 0

È quella che a tutte le Cop rema contro la riduzione dei combustibili fossili.

Annalena Baerbock, ministra Esteri tedesca, e il suo team: 7

La Baerbock e il suo team di negoziatori sono stati instancabili - a differenza di altre delegazioni europee - nelle trattative. La Germania si è distinta sia per le critiche al governo egiziano sul tema dei diritti civili sia per la gestione, assieme al Cile, del negoziato su Perdite e danni.

fonte