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lunedì 20 marzo 2023

Papa Francesco, dieci anni di pontificato

 Un grande abbraccio alla gente!

Le parole del pontificato: PACE!

Il Papa che abbraccia la gente

GIO

www.caricaturegio.altervista.it



Mattinata di udienza, quella del 18 marzo, in Vaticano, per Papa Francesco, che nell’Aula Paolo VI ha ricevuto i rifugiati giunti in Europa attraverso i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme alle famiglie e ai rappresentanti delle comunità che li accolgono e ne curano l'integrazione.

Un breve discorso, quello di Bergoglio, interamente a braccio: il Pontefice, in sedia a rotelle, ha quindi incontrato le famiglie rifugiate, soprattutto tanti bambini, per un abbraccio collettivo, una stretta di mano e un incoraggiamento. Parole di apprezzamento sono arrivate dal Papa per il lavoro svolto da Sant'Egidio con i corridoi umanitari: “Sono bravi, bravi”.

L’occasione ha offerto al Papa la possibilità di tornare sulla tragedia di Cutro: “Quel naufragio non doveva avvenire e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”. La risposta sono dunque i corridoi umanitari: “I corridoi gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone” ha detto Francesco.

“Sono contento di incontrare tante persone rifugiate e le loro famiglie che sono giunte in Italia, Francia, Belgio e Andorra. La loro realizzazione è dovuta sia alla creatività generosa della Comunità di Sant'Egidio, - ha poi aggiunto Bergoglio nel breve intervento - della Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, sia alla rete accogliente della Chiesa italiana. Mi piace tanto che i cristiani si uniscano per lavorare insieme e non sottolineare le differenze”. Francesco ha ricordato anche il lavoro “della Caritas”, con apprezzamento per “l'impegno del governo italiano e dei governi che vi hanno ricevuto”.




PAPA-PANCHO
Sono agnostico, ma mi piace Papa Pancho… E’ uno che non ci gira tanto attorno alle cose: le dice e basta lì! E al MIO Dio (quello a fumetti, ricordate?) PANCHO piace molto!
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Così ho ripreso una frase che ha detto durante un’intervista (RAI, Mediaset? Non ricordo!) ma la frase era: “Io non ci credo alle guerre sante!” Avrebbe anche aggiunto “EcchecCazzo!” ma la formazione cattolica temo gliel’avrebbe impedito!
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E così, eccolo qua, il MIO Dio-a-Fumetti ad apprezzare Papa Pancho e la sua rustica sincerità! Perchè una Guerra è sempre una Guerra, e quindi una MERDATA COSMICA! e , se un qualche dio esiste , mi piace pensare che la pensi così!
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#Moise #PaoloMoisello #Pubblicità #Fumetti #Vignette #Humor #Disegni #Marchi #Mascottes #Enigmistica #NarrazionePerImmagini
P.S.
Il MIO Dio-a-fumetti vi saluta tutti



Un Papa veramente moderno non si limita a chiedere la pace, ma abbraccia tutta la complessità morale del nostro tempo… Daje France’. #papa #papafrancesco #guerr #russia #ucraina #instagram
Boscarol



David García Vivancos
15 March 2023
Pope Francis
Jorge Mario Bergoglio, Pope Francis, who celebrates the 10th anniversary of his pontificate.
https://cartoonmovement.com/cartoon/pope-francis-4



Oggi, per ”Papa Francesco" sono 10 anni di pontificato. Il 13 marzo 2013, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, argentino, diventava “Papa Francesco”.
Carrrera Arcangelo



DIECI ANNI DI PONTEFICATO - 13 Marzo 2023-
"Papa Francesco"- il 13 marzo 2013 il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Argentino, diventava Papa Francesco.
Marco D'Agostino



Erano passate da poco le 19, ora locale, del 13 marzo del 2013, quando Jorge Mario Bergoglio si affacciava dal balcone su Piazza San Pietro e diceva in italiano: “Fratelli e sorelle, buonasera". 

Iniziò così il cammino di Papa Francesco. Un cammino segnato da momenti memorabili, viaggi marcanti, frasi che avrebbero riscritto la storia. 

Riviviamo alcuni degli eventi più salienti del pontificato di Bergoglio: 

Un uomo solo in Piazza San Pietro. Il 27 marzo 2020 Papa Francesco presiede un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro. Davanti a lui, una piazza insolitamente vuota. Da due settimane l'OMS ha dichiarato la pandemia e l'Italia intera, ma non solo, è entrata in lockdown. Francesco prega per tutti: “Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”, dice prima dell'adorazione del Santissimo Sacramento e della Benedizione Urbi et Orbi.

Il Papa dei migranti. "Ho sentito che dovevo venire qui a pregare". Con queste parole Papa Francesco inizia la sua omelia allo stadio di Lampedusa, l'8 luglio 2013, per il suo primo viaggio pastorale fuori dalla capitale. Già allora il messaggio del pontefice è chiaro: "La globalizzazione dell'indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere. Chiediamo perdono per la nostra indifferenza". E non è certo indifferenza quella che nel 2016 lo spinge a portare con sé sul volo di ritorno dall’isola greca di Lesbo dodici profughi, ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. Negli anni il Vaticano ospiterà diverse famiglie di migranti.

Il Papa e le donne. "Non si può perseguire un mondo migliore, più giusto, inclusivo e integralmente sostenibile senza l'apporto delle donne", scrive Papa Francesco nella sua prefazione al libro "More Women's Leadership for a Better World". E quel che è certo è che le dipendenti donne presso la Santa Sede non sono mai state così tante come oggi. Secondo un'indagine svolta da Vatican News, 1.165 donne lavorano in Vaticano attualmente e oggi più di un dipendente su quattro è donna. All'inizio del pontificato erano 846. Con Bergoglio le nomine di donne a posizioni dirigenziali si sono moltiplicate. Al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel 2021 per la prima volta è stato nominata una segretaria, l'incarico più alto mai ricoperto da una donna presso la Santa Sede.

La preghiera al Muro del Pianto. Il 26 maggio 2014, poco più di un anno dopo la sua elezione, Papa Francesco visita Gerusalemme.
"Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio, ma lavoriamo insieme per la giustizia e per la pace", diceva nella città Santa. Incontra prima 

sulla Spianata delle Moschee, luogo sacro all'Islam, il Gran Mufti, poi abbraccia l’imam argentino Aboud e il rabbino di Buenos Aires Skorka al Muro del Pianto, dove si ferma per un momento di preghiera. Infine si reca sul monte Herzl, per visitare la tomba del fondatore del Movimento Sionista e al memoriale della Shoah Yad Vashem.

Il viaggio in Congo e Sud Sudan. Per il suo quarantesimo viaggio apostolico, Papa Francesco si reca tra il 31 gennaio e il 5 febbraio 2023 nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, Paesi africani teatro di conflitti e dove il tasso di povertà è altissimo. A Giuba Francesco invita la popolazione a "superare quelle antipatie e avversioni che, nel tempo, sono diventate croniche e rischiano di contrapporre le tribù e le etnie". Incontrando le autorità chiede: "Basta sangue versato, basta conflitti, basta violenze e accuse reciproche su chi le commette, basta lasciare il popolo assetato di pace”. Precedentemente a Kinshasa aveva detto: "Giù le mani dall’Africa! Basta soffocarla: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.

Il pellegrinaggio penitenziale in Canada. Nel maggio del 2021 vengono ritrovati i resti di 215 bambini in una fossa comune, nei pressi di un'ex scuola residenziale indiana in Canada. Non sono gli unici. Viene a galla uno scandalo che coinvolge le
scuole fondate dal governo canadese nel XIX secolo e amministrate dalle Chiese cattoliche, che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante. Nel luglio del 2022 Bergoglio si reca proprio in quelle zone, per chiedere perdono: "Sono profondamente addolorato, provo indignazione e vergogna. Chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni”.

La lavanda dei piedi. È il 28 marzo 2013, due settimane dopo la sua elezione, quando Bergoglio sceglie il carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma per la lavanda dei piedi. Cinquanta giovani detenuti, tra i quali delle ragazze, partecipano al momento, lasciando che il Papa lavi loro i piedi, li asciughi e li baci. Gli anni successivi avrebbe ripetuto l'azione in altre carceri, centri per disabili, centri per migranti. Per Bergoglio è sempre stato un atto d'amore, per ripetere quanto Gesù, secondo il Vangelo, fece con i suoi discepoli.

“Chi sono io per giudicare?”. Durante il volo di ritorno dal Brasile nel luglio 2013
, Papa Francesco si intrattiene con la stampa e parla anche di omosessualità:

"Il problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica e anche lobby gay. 

Le lobby tutte non sono buone. Mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone". Dieci anni dopo, in un'intervista rilasciata alla Associated Press cristica le leggi di quegli Stati che criminalizzano i gay, definendole ingiuste e invitando i vescovi cattolici ad accogliere le persone LGBTQ nella Chiesa. "L'omosessualità non è un crimine", dice. 

Il Sinodo per la regione Panamazzonica. Fortemente voluto da Francesco, il 6 ottobre 2019 si apre a Roma il Sinodo per l'Amazzonia, un grande progetto ecclesiale, civile ed ecologico per superare i confini e ridefinire le linee pastorali, adattandole ai tempi contemporanei. L'obiettivo principale, per usare le parole del pontefice, è quello di "trovare nuove vie per l'evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta".

"Non c'è alcuna contraddizione nel fatto che un prete si sposi". Papa Francesco è disposto a "rivedere" il celibato all'interno della Chiesa cattolica 

sabato 7 gennaio 2023

Papa emerito Benedetto XVI

 

by Agim Sulaj




Il papa gentile

GIO - Mariagrazia Quaranta


Popes Death by Marian Kamensky, Austria

https://politicalcartoons.com/cartoon/270433/popes-death


Timo Essner

2 January 2023

Pope Benedict dies

Pope Benedict XVI died on New Year's Eve at the age of 95.

https://cartoonmovement.com/cartoon/pope-benedict-dies






Paolo Lombardi

4 January 2023

Exhibition

https://cartoonmovement.com/cartoon/exhibition




Arcadio Esquivel

3 January 2023

Pope Benedict XVI

https://cartoonmovement.com/cartoon/pope-benedict-xvi-1



Pedro Silva

3 January 2023

Bento XVI

https://cartoonmovement.com/cartoon/bento-xvi


La Repubblica posta, per errore, la foto di Anthony Hopkins al posto del papa emerito Ratzinger confondendolo, causa interpretazione dell'attore nel film "i due papi", con Benedetto XVI. Considerando gli scandali sulla pedofilia perpetuati all'interno della chiesa cattolica, a lungo taciuti, e senza temere scomunica ecco a voi "Il silenzio della curia".

Nico Comix




Addio Ratzinger

#BenedettoXVI #papa #Ratzinger #pontefice #vignetta #fumetto #memeitaliani #satira 

Natangelo



Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI, è morto il 31dicembre 2022 in Vaticano all'età di 95 anni. Nato a Marktl am Inn, in Baviera, il 16 aprile 1927, Ratzinger entrò in seminario a 12 anni, nel 1939. Fu ordinato sacerdote insieme al fratello maggiore Georg il 29 giugno 1951, a 24 anni. Fu arruolato nell’esercito durante la seconda guerra mondiale ma non fu mandato al fronte.

Con la cattedra di teologia fondamentale ottenuta nel 1957 a Monaco di Baviera, iniziò a 30 anni una brillante carriera accademica che lo ha visto insegnare nelle università di Bonn (1959-1963), Muenster (1963-1966) e Tubinga (1966-1969) e, dopo il turbolento Sessantotto, Ratisbona (1969-1977), nella sua Baviera. Partecipò da “perito teologico” del cardinale Josef Frings, arcivescovo di Colonia, (1962-1965).

Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e lo creò cardinale nel 1977, Giovanni Paolo II lo volle accanto a sé a Roma, nel 1981, come prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Fu eletto Papa il 16 aprile 2005, 264esimo successore di Pietro, e assunse il nome di Benedetto XVI.

Quasi otto anni dopo, l’11 febbraio 2013, annunciò la rinuncia al pontificato. La sede vacante iniziò il successivo 28 febbraio e il 13 marzo il Conclave elesse Francesco. Dopo alcuni mesi nella residenza di Castel Gandolfo, dove si era recato al momento della rinuncia e dove, il 23 marzo, ricevette il successore, il Papa “emerito” tornò in Vaticano, dove da allora ha vissuto nel monastero Mater Ecclesiale. Unico allontanamento, il viaggio di pochi giorni in Baviera nel giugno del 2020 per accomiatarsi dall’anziano fratello Georg, deceduto all’età di 96 anni il successivo primo luglio.



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lunedì 6 gennaio 2020

Il Papa e la figura della donna.


IL PICCOLO MONDO DI DON BERGOGLIO
Chi non ricorda l'insuperabile Fernandel nel Don Camillo del grande Guareschi?
A me  Bergoglio nei panni di Papa Francesco lo ricorda tantissimo.
Un'interpretazione sanguigna, ricca di umanità e. come tale, non esente da piccoli errori che, son certo, gli verranno perdonati.
Gianfranco Uber


Il Papa si arrabbia con la fedele che lo strattona, poi chiede scusa
Durando



I cattolici ultraconservatori contro Papa Francesco.
Durando


#PapaFrancesco Non è questione di buonezza, buonità, buonismo (...)
Mauro Biani


Papa Francesco in questo momento è al centro dell'attenzione per un gesto, io voglio riproporre questa foto del 2014, è l'attimo in cui il cardinale di San Paolo del Brasile consegna al Papa il libro con le vignette raccolte da Jal Lovetro, tra cui anche la mia, che lo ritraggono satiricamente.
Questa foto dice tutto, andate a vedere e a leggere le reazioni di alcuni politici e dei loro fanatici pasdaran alle nostre vignette, uno in particolare da giorni sta mettendo alla gogna alcuni di noi sulla sua pagina .
Paolo Lombardi


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"Tante volte perdiamo la pazienza, chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri", ha detto all'Angelus del 1 gennaio 2020, Papa Francesco tornando a un episodio che in queste ore lo vede protagonista sui social e che hanno ispirato le vignette sopra. In serata, infatti, durante i saluti in piazza San Pietro, Bergoglio aveva reagito con decisione quando una fedele lo ha malamente strattonato, nel video dell'accaduto, lo si vede molto sofferente.

Ma, oltre alle scuse, il Papa lo stesso giorno ha fatto una memorabile omelia.
Peccato che quasi tutti i giornali si siano soffermati solo sulla notizia dell'arrabbiatura del pontefice e non abbiano neppure riportato l'importanza del discorso sulla donna e sul suo ruolo.
Donne fonti di vita eppure continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo. Quante volte il corpo della donna viene sacrificato sugli altari profani della pubblicità, del guadagno, della pornografia, sfruttato come superficie da usare. Va liberato dal consumismo.  E importantissimo la donna deve essere pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace.


Da Vatican.va il discorso integrale:

«Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (Gal 4,4). Nato da donna: così è venuto Gesù. Non è apparso nel mondo adulto ma, come ci ha detto il Vangelo, è stato «concepito nel grembo» (Lc 2,21): lì ha fatto sua la nostra umanità, giorno dopo giorno, mese dopo mese. Nel grembo di una donna Dio e l’umanità si sono uniti per non lasciarsi mai più: anche ora, in cielo, Gesù vive nella carne che ha preso nel grembo della madre. In Dio c’è la nostra carne umana!

Nel primo giorno dell’anno celebriamo queste nozze tra Dio e l’uomo, inaugurate nel grembo di una donna. In Dio ci sarà per sempre la nostra umanità e per sempre Maria sarà la Madre di Dio. È donna e madre, questo è l’essenziale. Da lei, donna, è sorta la salvezza e dunque non c’è salvezza senza la donna. Lì Dio si è unito a noi e, se vogliamo unirci a Lui, si passa per la stessa strada: per Maria, donna e madre. Perciò iniziamo l’anno nel segno della Madonna, donna che ha tessuto l’umanità di Dio. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna.

Nato da donna. La rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna. Le donne sono fonti di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità. Quante volte il corpo della donna viene sacrificato sugli altari profani della pubblicità, del guadagno, della pornografia, sfruttato come superficie da usare. Va liberato dal consumismo, va rispettato e onorato; è la carne più nobile del mondo, ha concepito e dato alla luce l’Amore che ci ha salvati! Oggi pure la maternità viene umiliata, perché l’unica crescita che interessa è quella economica. Ci sono madri, che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il cuore vuoto di amore.

Nato da donna. Secondo il racconto della Bibbia, la donna giunge al culmine della creazione, come il riassunto dell’intero creato. Ella, infatti, racchiude in sé il fine del creato stesso: la generazione e la custodia della vita, la comunione con tutto, il prendersi cura di tutto. È quello che fa la Madonna nel Vangelo oggi. «Maria – dice il testo – custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (v. 19). Custodiva tutto: la gioia per la nascita di Gesù e la tristezza per l’ospitalità negata a Betlemme; l’amore di Giuseppe e lo stupore dei pastori; le promesse e le incertezze per il futuro. Tutto prendeva a cuore e nel suo cuore tutto metteva a posto, anche le avversità. Perché nel suo cuore sistemava ogni cosa con amore e affidava tutto a Dio.

Nel Vangelo questa azione di Maria ritorna una seconda volta: al termine della vita nascosta di Gesù si dice infatti che «sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (v. 51). Questa ripetizione ci fa capire che custodire nel cuore non è un bel gesto che la Madonna faceva ogni tanto, ma la sua abitudine. È proprio della donna prendere a cuore la vita. La donna mostra che il senso del vivere non è continuare a produrre cose, ma prendere a cuore le cose che ci sono. Solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa “vedere dentro”: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà; vede Dio in tutto.

Mentre cominciamo il nuovo anno chiediamoci: “So guardare col cuore? So guardare col cuore le persone? Mi sta a cuore la gente con cui vivo, o le distruggo con le chiacchiere? E soprattutto, ho al centro del cuore il Signore? O altri valori, altri interessi, la mia promozione, le ricchezze, il potere?”. Solo se la vita ci sta a cuore sapremo prendercene cura e superare l’indifferenza che ci avvolge. Chiediamo questa grazia: di vivere l’anno col desiderio di prendere a cuore gli altri, di prenderci cura degli altri. E se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, ci stia a cuore la dignità di ogni donna. Dalla donna è nato il Principe della pace. La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera.

Nato da donna. Gesù, appena nato, si è specchiato negli occhi di una donna, nel volto di sua madre. Da lei ha ricevuto le prime carezze, con lei ha scambiato i primi sorrisi. Con lei ha inaugurato la rivoluzione della tenerezza. La Chiesa, guardando Gesù bambino, è chiamata a continuarla. Anch’ella, infatti, come Maria, è donna e madre, la Chiesa è donna e madre, e nella Madonna ritrova i suoi tratti distintivi. Vede lei, immacolata, e si sente chiamata a dire “no” al peccato e alla mondanità. Vede lei, feconda, e si sente chiamata ad annunciare il Signore, a generarlo nelle vite. Vede lei, madre, e si sente chiamata ad accogliere ogni uomo come un figlio.

Avvicinandosi a Maria la Chiesa si ritrova, ritrova il suo centro, ritrova la sua unità. Il nemico della natura umana, il diavolo, cerca invece di dividerla, mettendo in primo piano le differenze, le ideologie, i pensieri di parte e i partiti. Ma non capiamo la Chiesa se la guardiamo a partire dalle strutture, a partire dai programmi e dalle tendenze, dalle ideologie, dalle funzionalità: coglieremo qualcosa, ma non il cuore della Chiesa. Perché la Chiesa ha un cuore di madre. E noi figli invochiamo oggi la Madre di Dio, che ci riunisce come popolo credente. O Madre, genera in noi la speranza, porta a noi l’unità. Donna della salvezza, ti affidiamo quest’anno, custodiscilo nel tuo cuore. Ti acclamiamo: Santa Madre di Dio. Tutti insieme, per tre volte, acclamiamo la Signora, in piedi, la Madonna Santa Madre di Dio: [con l’assemblea] Santa Madre di Dio, Santa Madre di Dio, Santa Madre di Dio!

lunedì 20 agosto 2018

Lettera al popolo di Dio

"La lettera al popolo di Dio" è la lettera di papa Francesco contro gli abusi sessuali compiuti da uomini di chiesa.
È rivolta a tutti i cattolici del mondo ed è stata diffusa pochi giorni dopo il rapporto sugli abusi della Chiesa in Pennsylvania. Più di mille persone sono state vittime di questi orrendi crimini per almeno 70 anni solo in questo stato. E purtroppo non è l'unico, è successo e continua a succedere  purtroppo in ogni parte del mondo.

Prima della lettera alcune delle tante vignette disegnate a commentare e denunciare questi orribili scandali.

Senza parole
GIO / Mariagrazia Quaranta

venerdì 8 dicembre 2017

ROHINGYA

Non c’è pulizia etnica contro i rohingya, si dice ovunque in Myanmar

Da agosto a oggi più di 600mila persone di etnia rohingya sono fuggite dal Myanmar (o Birmania) a causa degli scontri tra esercito birmano e gruppi ribelli che appartengono alla minoranza rohingya. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno criticato molto le violenze compiute dai soldati birmani – che per esempio hanno bruciato sistematicamente le case di molti rohingya, costringendoli a scappare – e hanno descritto la fuga dei rohingya come il più rapido spostamento di un gruppo etnico dai tempi del genocidio del Ruanda del 1994. Nonostante le prove raccolte – immagini satellitari, fotografie, video, testimonianze – in Myanmar si continua a vivere in una realtà parallela: c’è la convinzione diffusa che non sia in corso alcuna pulizia etnica nei confronti dei rohingya.[...]



Plantu (France)
"Rohingya"
"Massacre in Myanmar"
"One million stateless"
"Forgotten muslims"
"Nobody cares"


«A nome di tutti quelli che vi hanno perseguitato, chiedo perdono»
«Noi tutti vi siamo vicini. È poco quello che possiamo fare perché la vostra tragedia è molto dura e grande, ma vi diamo spazio nel cuore. A nome di tutti quelli che vi hanno perseguitato, che vi hanno fatto del male, chiedo perdono. Tanti di voi mi avete detto del cuore grande del Bangladesh che vi ha accolto. Mi appello al vostro cuore grande perché sia capace di accordarci il perdono che chiediamo. Nella tradizione giudaico-cristiana Dio ha creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza. Tutti noi siamo questa immagine. Anche questi fratelli e sorelle sono l'immagine del Dio vivente. Una tradizione della vostra religione dice che Dio ha preso dell'acqua e vi ha versato del sale, l'anima degli uomini. Noi tutti portiamo il sale di Dio dentro. Anche questi fratelli e sorelle. Facciamo vedere al mondo cosa fa l'egoismo con l'immagine di Dio. Continuiamo a stare vicino a loro perché siano riconosciuti i loro diritti. Non chiudiamo il cuore, non guardiamo da un'altra parte. La presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya. Ognuno ha la sua risposta».
Papa Francesco





Stephff (Thailand / Thaïlande)




"Les Rohingyas de Birmanie" d'après "Le Radeau de La Méduse" de Géricault / After "The Raft of the Meduse" by Gericault
Sabir Nazar  (Pakistan)


Maarten Wolterink (NL / Pays-Bas)
"ONU"
"Birmanie"



Rohingya refugees: when the eyes speaking .
Paolo Lombardi



Aung San Suu Kyi | Nobel Peace    Vasco Gargalo
Rohingya
24 Sep 2017





UN ON ROHINGYA
by Paresh Nath, The Khaleej Times, UAE



Detour.    Niels Bo Bojesen
The Pope in Myanmar.
29 Nov 2017

sabato 17 dicembre 2016

Auguri Papa Francesco

17 dicembre Papa Francesco compie 80 anni
Mentre da tutto il mondo arrivavano auguri per la sua festa, papa Francesco ha iniziato il giorno del suo ottantesimo compleanno facendo colazione insieme ai senzatetto, invitati nella sua residenza di Casa Santa Marta. Dolci argentini e bevande calde, mentre il pontefice e i suoi ospiti dialogavano per mezz'ora. Poi il Papa ha celebrato messa insieme ai cardinali nella Cappella Paolina. E ha concluso l'omelia dicendo: "Un po' di umorismo aiuta ad andare avanti. Il Signore ci dia questa grazia".

Auguri Papa Francesco
di GIO / Mariagrazia Quaranta

Papa Bergoglio aveva già parlato dell'umorismo lo scorso ottobre

"L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo"

L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo». Con una frase pronunciata ieri a braccio nell’udienza ai confratelli gesuiti, Jorge Mario Bergoglio «sdogana» quel riso che nel Medioevo descritto da Umberto Eco nel romanzo «Il nome della rosa» andava ferocemente combattuto a salvaguardia della fede. La «riabilitazione» dell’umorismo da parte di Francesco arriva dopo che, in pieno pontificato di Joseph Ratzinger, Letture, la rivista dei Paolini, aveva riconosciuto che l’arma più efficace contro ogni forma di retorica è l’ironia: «L’umorismo finisce per abbattere le costruzioni più seriose». Nei monasteri spaccati dalle diatribe teologico-ecclesiastiche dei seguaci del papa avignonese Giovanni XXII e dell’imperatore Lodovico il Bavaro, Guglielmo di Baskerville scopre la sanguinosa rimozione del codice di Aristotele sul comico, perché «non c’è nulla di più pericoloso, per la dottrina ufficiale, della comicità, dell’ironia, della parodia». Il testo proibito era in custodia a un monaco che lo aveva intriso di un veleno in grado di uccidere chiunque lo toccasse.

Non solo un pregiudizio medievale. Era convinto che il riso venisse dal diavolo e che il comico fosse figlio del peccato anche il poeta maledetto Charles Baudelaire. La pensa in tutt’altro modo Francesco. A presentare lo scorso gennaio in Vaticano il suo libro «Il nome di Dio è misericordia» è stato il comico Roberto Benigni. E al ritiro per gli esercizi spirituali di quaresima, il leit motiv delle meditazioni è stato: «Non perdiamo la speranza, né l’umorismo». Non più una risata vi dannerà, bensì l’umorismo via per il Paradiso.
25 ottobre 2016 La Stampa



Pope Francis and Rainbow Holy Spirit
BY OSMANI SIMANCA, BRAZIL, WWW.CAGLECARTOONS.COM  -  6/29/2016





Papal Politics
BY NATE BEELER, THE COLUMBUS DISPATCH  -  2/19/2016




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BY DARIO CASTILLEJOS, EL IMPARCIAL DE MÉXICO  -  9/29/2015




Auguri Papa Francesco
Paolo Lombardi

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