giovedì 1 ottobre 2020

Quino 1932-2020



A Quino si è spuntata la matita

 Joaquín Salvador Lavado Tejón in arte Quino era nato nel 1932 in Argentina da genitori emigrati dalla Spagna. Rimase orfano molto presto. Nel 1945, dopo aver terminato la scuola dell'obbligo, si iscrisse alla Scuola di Belle Arti di Mendoza. L'anno successivo riuscì a vendere il suo primo fumetto pubblicitario. Viaggiò a lungo in Europa e visse anche in Italia. Scelse il nome d’arte Quino per distinguersi dallo zio Joaquín Tejón, pittore e disegnatore pubblicitario. Nel 1951 cercò lavoro a Buenos Aires come fumettista, ma senza successo. Tornò quindi a Mendoza. Nel 1954 si trasferì a Buenos Aires con la speranza di realizzare i suoi sogni e finalmente arrivarono i primi riconoscimenti: i suoi disegni cominciarono ad essere pubblicati sulle pagine del settimanale «Esto es». In seguito, i suoi fumetti comparvero e su moltissimi altri quotidiani e periodici latino-americani ed europei. Nel 1963 realizzò il suo primo libro «Mundo Quino». Nello stesso anno nacque Mafalda, creata per pubblicizzare la marca di elettrodomestici Mansfield; il progetto non fu però accettato. Nel 1964, la bambina ribelle e curiosa comparve in tre strisce pubblicate sul supplemento umoristico della rivista «Leoplán». Dal 29 settembre di quell’anno Quino iniziò a pubblicare regolarmente le strisce di Mafalda sul famoso settimanale argentino «Primera Plana». Dal 1965 iniziò la collaborazione con il quotidiano «El Mundo" che proseguì fino alla chiusura del giornale, nel 1967. Dopo aver abbandonato Mafalda, il 25 luglio del 1973 Quino si trasferì a Milano, dove continuò a disegnare vignette ricche di umorismo satirico. Nell'agosto 2010 il ministro della Cultura e Comunicazione francese Frédéric Mitterrand lo nominò Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. 

 Caro Maestro: oggi, secondo te, per che cosa si arrabbierebbe Mafalda? 
 Per tante cose. Penso che in questo momento il mondo stia attraversando un periodo abbastanza oscuro. Ci sono cambiamenti sociali e politici molto veloci, però nessuno sa chi governa il mondo adesso, in questo momento. Abituati al potere diviso tra due potenze, dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo tirato avanti abbastanza bene, ma ora attraversiamo un momento molto, molto difficile. E la prova sono i movimenti di Indignados in Spagna, in Francia, in Italia, nel resto d'Europa e non solo. Mafalda, che avrebbe sempre voluto cambiare il mondo in meglio, oggi sarebbe molto rammaricata. 

 Penso che tu sia tra gli indignati. 
 Senza dubbio! Si, si: in prima fila! 

 Non è incredibile che le tue strisce, non solo quelle di Mafalda, siano sempre attuali, non perdano la loro importanza, il loro messaggio, la loro forza dopo tanti anni?
 Sarei contento se dipendesse dalla mia capacità di usare il linguaggio che dura nel tempo. Mi amareggia pensare invece non sia tanto merito mio quanto colpa di quello che accade nel mondo. Purtroppo continuiamo a riconoscerci nei "pensamenti mafaldeschi": e forse questi oggi appaiono ancora più pessimistici di qualche decennio fa. 

 Nelle tue pagine, nelle tue tavole e nelle tue strisce, trovo che ci sia non solo, come in quelle di molti altri, l'incazzatura nei confronti dei potenti, dei politici, di chi usa male il proprio potere, ma anche un messaggio preciso per il lettore, che gli suggerisce come si dovrebbe comportare. Insomma, credo che tu abbia fatto in qualche modo una satira educativa. 
 Credo che tu abbia ragione, è vero. Però, ciò nonostante, ora sono abbastanza depresso: è per questo che non ho potuto viaggiare per essere li con voi tutti, cosa che mi sarebbe piaciuta tantissimo. 

 Ci sarebbe stata anche la professoressa Anna Paola Gorla, che sperava di averti per una lezione all'Università degli studi di Napoli L'Orientale. Lei trova che ci sia una filosofia di base molto argentina nel tuo modo di pensare e nel tuo umorismo. Tu sei d'accordo? E come mai sei diventato un autore così amato in tutto il mondo? Mafalda è uno dei personaggi più grandi, più conosciuti del fumetto.
 In tutto il mondo no... non esageriamo! Il mio lavoro è molto conosciuto in America latina e nell'Europa mediterranea. Poi nel corso degli anni è stato tradotto in parecchie lingue: cinese, giapponese... Ma questo non significa che io sia un autore così polare.

 (Da un’intervista di Luca Raffaelli a Quino, pubblicata in «10 anni con Mafalda»)

 

Mafalda

Nel 1973, dopo poco meno di 10 anni di pubblicazioni, Quino interruppe la striscia quotidiana dedicata a Mafalda, la bambina di 6 anni interessata ai problemi del mondo, che non ha remore nell’interrogare gli adulti sulle questioni politiche e sociali più spinose, tantomeno a dispensare giudizi. Da allora, il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni sporadiche, una delle quali nel 2009 per affermare il proprio sdegno per a una frase sessista pronunciata dall’allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. 
 Fin dagli esordi, la striscia di Mafalda si occupò di tematiche come la maternità e il ruolo delle donne nella società, tanto da rendere la protagonista una vera e propria icona dei movimenti femministi di tutto il mondo. Lo stesso Quino si è più volte dichiarato solidale nel confronti delle lotte delle donne: «Ho sempre sostenuto le cause dei diritti umani in generale e dei diritti delle donne in particolare, alle quali auguro buona fortuna nelle loro rivendicazioni»



 



"E' morto il grande Quino, il papà di Mafalda. Qualcuno si è spinto sino a fare le condoglianze a Mafalda senza sforzarsi di  andare oltre. Ma la grandezza di Quino, secondo me, non risiede per niente nella simpaticissima ma facile Malfalda, bensì nelle migliaia di tavole quasi tutte senza parole nelle quali Quino ha riversato la sua straordinaria capacità di osservazione dei fatti e dei comportamenti al fine di infliggerci delle dolorosissime prese di coscienza.

La paradigmatica  vignetta che allego ha più di quaranta anni e anche oggi, purtroppo, non sarebbero pochi a non comprenderne la profondità, profondità che è data proprio dal fatto di parlarci senza parole. 

Mafalda dice cose simpatiche, perle di saggezza, spesso drammaticamente vere, ma pensateci bene, è anche esageratamente matura per la sua età ed è questo che piace perché, in fondo e  per nostra fortuna, non incontreremo mai una bambina così che ci farebbe solo star male non appena apre bocca.

I  cartoons di Quino sono invece ricolmi di gente che esiste, che incontriamo, conosciamo e frequentiamo, a volte siamo noi stessi. Sono persone in carne e ossa, spesso non bella gente, ma questo lo sappiamo già, ma lui è riuscito a vedere lati in loro che noi non sempre siamo riusciti a cogliere e capiamo che appartengono al mondo reale. Queste persone noi spesso le incontriamo e lui ci ha messo sull'avviso, fate attenzione.

Tra l'altro Quino ha disegnato Mafalda per soli 10 anni, dal 1963 al 1973, poi basta. E dato che la vena creativa non gli è  venuta meno, suppongo che la sua scelta non sia stata dettata dall'inaridirsi delle idee ma dalla scelta di comunicare in modo più diretto e non attraverso una, pur simpatica, intermediaria."

Claudio Mellana





"El milagro aparece en la página de la izquierda. Si usted no logra verlo es porque pone poca fe; Insista."

"Il miracolo appare nella pagina di sinistra. Se non puoi vederlo è perché ci metti poca fede; Insisti."

Quino











Grazie maestro!!!

seguirà a breve l'omaggio dei cartoonist 😉

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