Lampedusa: Se ti metti all'orecchio una conchiglia senti il silenzio dell'ItaliaMorti ammazzati
Marco Vicari
La fossa comune.
Mauro Biani
04/10/2013
Per chi piange l’Europa
massimo gramellini
Quanta ipocrisia sulle facce dei potenti listate a lutto, mentre le vittime della strage annegano una seconda volta nella retorica. Quanto cinismo tra i leghisti che considerano una soluzione respingere i disgraziati, affinché si rassegnino a morire a casa propria: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Intanto in tv va in scena il rito della commozione a reti unificate, la ricerca del caso umano, l’intervista all’eroe da esibire nei talk show per far dimenticare le radici di questo dramma, più ampio nelle dimensioni ma identico ai tanti altri che ci sono scivolati addosso senza lasciare traccia, a parte uno spruzzo di lacrime.
Finché i disperati in fuga dalla violenza e dalla miseria marcivano a spese nostre nei lager di Gheddafi, nessuno si interessava alla loro sorte. Adesso che le gabbie si sono aperte e le bagnarole dei banditi hanno ripreso il largo, si piangono i morti e si continuano a ignorare i vivi. L’Europa, che fa la morale all’Italia per lo sfondamento di un parametro economico o la dimensione non regolamentare di una zucchina, tratta Lampedusa come se fosse una provincia romana anziché l’avamposto di un continente. Tutti sanno che l’unica soluzione consiste nel pattugliare le coste africane e mettere in salvo quei poveri cristi prima che le bagnarole affondino, invece di fingersi ogni volta sorpresi per il loro arrivo. Ma iniziative simili richiedono un cuore e una testa, non solo un apparato lacrimatorio da sepolcri imbiancati. Richiedono una visione politica, che nell’Europa dei paurosi sembra avere fatto naufragio.
Vergogna!
Tiziano Riverso
teardrops in the ocean
Fabio magnasciutti
di Giorgio Sommacal
di Tullio Boi
Mattatoio
di Nadia Redoglia
I titoli “Lampedusa tragedia: naufraga barcone di migranti. I cadaveri recuperati dal mare al momento sono oltre 90. Si cercano 250 dispersi” Non ci sono parole perché quelle sono buone prima e dopo le tragedie. Il durante è fatto di lacrime e vergogna.
Migranti? I migranti erano uomini donne e bambini che con i loro poveri fagotti attraversavano gli oceani a bordo di piroscafi civili seppur con biglietti d’ultima classe. Gli umani che oggi attraversano sono tonnellate di “capi” che si vende ai macellatori: fonte di guadagno per i trasportatori e se questo va a buon fine sono ancora ben sfruttabili dalla “imprenditoria dei corpi” che rifornisce il mercato all’ingrosso della prostituzione, schiavitù, donatori di organi (insomma, pezzi di ricambio), spaccio ecc. Sono tonnellate di carne utile. La perdita di qualche quintale rientra pertanto negli inconvenienti del mestiere…
La tragedia (il genocidio) sta a monte ed è lì che i giganti (i seguiti dai numeri) dovrebbero rivolgersi. Ma per scalare quel monte ci vuole generosa forza di volontà. Vergognarsi e piangere sul livello del mare costa niente.
3 ottobre 2013
Agenzia di Pompe Funebri "Bossi&Fini" Vukic
Paolo Lombardi
Tragedy at Lampedusa
Tjeerd Royaards
We Europeans should really consider if we want the integrity of our borders to cost so many lives... 04 Oct 2013
Death of immigrants.
Alfredo Martirena
A shipwreck off the coast of Lampedusa kills more than 93 people 03 Oct 2013
Responsabilità dell'Europa
(Su Cartoon Movement)
Tomas
130 MORTS à LAMPEDUSA: la pire tragédie de l'immigration de ces dernières années: Plus de 130 migrants sont morts (et 200 portés disparus) dans le naufrage d'un bateau près de la petite île sicilienne.
Plantu
Hasan Bleibel
Mare (non solo) nostrum
Enzo Apicella
Mare
Cecigian
Gianni Soria
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Pierpaolo Perazzoli
Gava
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