"Qualcuno dovrebbe intervenire"
by Bob 07-09-13 The Telegraph
Spettatore d'eccezione del Summit G20 di San Pietroburgo Assad, in diretta TV.
Il vertice del G20 si è concluso con aspre divisioni riguardo un possibile intervento militare in Siria. Vladimir Putin ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi offensiva, dicendo che sarebbe destabilizzare la regione. Ma il presidente Barack Obama ha ribadito che l'azione è necessaria a seguito di un attacco di veleno-gas presunta che ha ucciso più di 1.400 nei sobborghi di Damasco, il 21 agosto. Guarda il video qui.
La vignetta
La vignetta di Bob dal The Telegraph mostra il presidente siriano Bashar al-Assada guardare il vertice del G20 in diretta TV. I leader mondiali stanno combattendo. Obama è frugando Putin negli occhi, e il leader russo strozza David Cameron . Il presidente francese François Hollande guarda le fiamme salire dietro di lui. Assad commenta: "Qualcuno dovrebbe intervenire ...". L'ironia dovrebbe essere ovvia.
La vignetta di Bob dal The Telegraph mostra il presidente siriano Bashar al-Assada guardare il vertice del G20 in diretta TV. I leader mondiali stanno combattendo. Obama è frugando Putin negli occhi, e il leader russo strozza David Cameron . Il presidente francese François Hollande guarda le fiamme salire dietro di lui. Assad commenta: "Qualcuno dovrebbe intervenire ...". L'ironia dovrebbe essere ovvia.
Nuove alleanze
Adams Telegraph
Dave Brown -The Indipendent
G20 summit Petersburg
(Putin ed Obama erano ai lati opposti del tavolo)
By Tom Janssen, The Netherlands - 9/5/2013
G20
Giacomo Cardelli
The G20 is a forum of inaction and disagreement. Click here for more cartoons about the international community. 06 Sep 2013
Tense G20
By Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland - 9/8/2013
Petar Pismetrovic
US "Musical Instrument"
By Luojie, China Daily, China - 9/5/2013
Russian Diplomat Insults Britain
By Brian Adcock, The Scotland - 9/9/2013
Jan Erik Ander
Linea russa
PORTOS / Franco Portinari
Summit G20
Sergei Tunin
Syrian conflict divided G20 07 Sep 2013
La Siria non viene nominata, l’Italia sì. La vignetta oggi su il manifesto.
O.t. (?) Digiuno. Era il 1991, prima guerra del Golfo. Il gruppo scout di donna olimpia e la sezione del pci nei palazzoni davanti delle case popolari (cfr. Ragazzi di vita di Pasolini), decidemmo di fare il digiuno. Tre settimane di banchetti e digiuno “congiunto” davanti alla parrocchia. Gente che passava e solidarizzava, criticava, lanciava anatemi. Incazzature, dialogo, frustrazioni. Un ragazzo sbucato da non so dove mi portò un foglio con su scritto: “Quanto più a fondo scava la guerra nel nostro cuore, tanta più gioia potrà contenere”. Una traduzione libera del dolore di Kahlil Gibran. Bastò e ancora lo ricordo con gratitudine.
O.t. (?) Digiuno. Era il 1991, prima guerra del Golfo. Il gruppo scout di donna olimpia e la sezione del pci nei palazzoni davanti delle case popolari (cfr. Ragazzi di vita di Pasolini), decidemmo di fare il digiuno. Tre settimane di banchetti e digiuno “congiunto” davanti alla parrocchia. Gente che passava e solidarizzava, criticava, lanciava anatemi. Incazzature, dialogo, frustrazioni. Un ragazzo sbucato da non so dove mi portò un foglio con su scritto: “Quanto più a fondo scava la guerra nel nostro cuore, tanta più gioia potrà contenere”. Una traduzione libera del dolore di Kahlil Gibran. Bastò e ancora lo ricordo con gratitudine.
Mauro Biani
07/09/2013
La Patria è mobile
massimo gramellini
Quando al G20 sulla Siria hanno fatto la conta delle nazioni schierate con Obama e di quelle che concordavano con la posizione opposta sostenuta da Putin, un solo Paese si è ritrovato inserito in entrambi gli elenchi. Inutile scriverne il nome. Lo conoscete dai tempi della scuola, dai libri di storia dove leggevate di questo popolo di mercanti e mediatori apparentemente astutissimi che non aveva mai finito una guerra, un conflitto, un litigio per il parcheggio dalla stessa parte in cui lo aveva iniziato. La terza guerra di indipendenza, per dirne una, fu un tripudio di equilibrismi e giravolte come non se ne vedono neanche al Cirque du Soleil. Alla fine, pur perdendo tutte le battaglie, riuscimmo nell’impresa di riportare a casa il Veneto. L’imperatore francese Napoleone III commentò sprezzante: «Ah, gli italiani, ancora una sconfitta e mi avrebbero chiesto Parigi!» Dopo Caporetto e la «vittoria mutilata» che ne seguì, saltò su un dittatore smanioso di trasformarci in antichi romani. Ci trascinò in una catastrofe e non trasformò un bel nulla. La mattina di settant’anni fa, il re che da poco lo aveva fatto arrestare ricevette l’ambasciatore nazista per rassicurarlo sulla fedeltà all’alleanza con la Germania: il giorno seguente sarebbe stato l’Otto Settembre.
Considerati i precedenti, la partita doppia sulla Siria rappresenta una bazzecola. Siamo d’accordo con Obama nel ritenere Assad un criminale di guerra e siamo d’accordo con Putin nel non volerlo bombardare. È così complicato? A me sembra di una chiarezza cristallina. Ma non faccio testo: sono un italiano.
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Links:
San Pietroburgo, al via il G20-Tensione e freddezza tra Obama e Putin
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