L'intervista* di Guido Barilla a 'La Zanzara' ha scatenato un putiferio sul web.
Guido, intervistato alla radio, risponde come la pensa sulla famiglia, sui gay, sulla pubblicità scelta dall'azienda, rivolta alla famiglia tradizionale.
Consiglio di vedere il video in fondo alla pagina per sentire le sue parole.
Dai non fate così, in fondo sono una pasta d'uomo
Tiziano Riverso
Porello er Rigatone, che mazzo che te stanno a fa
Riso degli Angeli
Bigolo
di Franco Portinari
Etichette: Barilla, bigoli, Famiglia, gay, pasta, postcards
Guido Barilla: casa del Mulino Bianco per famiglie tradizionali.
Tullio Boi
Maccherone Barilla
Umberto Romaniello
Apicella
Diritti
- Rettifico.
- I gay hanno diritto come tutti gli altri di essere sfruttati dalla pubblicità.
CeciGian
27/09/2013
Mulino Rosa
MASSIMO GRAMELLINI
Intervistato dalla Zanzara - programma radiofonico specializzato nello scavare trappole ai vip, i quali misteriosamente fanno la coda per cascarvi dentro - Guido Barilla ha affermato che nelle pubblicità dei suoi prodotti non mostrerebbe mai una famiglia gay, perché lui si rivolge a quella tradizionale. Subito è scattato un cortocircuito d’indignazione, con appelli al boicottaggio di fusilli e fette biscottate. La logica sacrosanta del politicamente corretto impone infatti di scagliarsi contro ogni offesa alla sensibilità delle minoranze. È che stavolta non si riesce a scorgere tanto bene l’offesa. Soltanto la scelta di un’azienda di concentrarsi sul «target» - la famiglia tradizionale - a cui immagina di vendere i propri spaghetti. Una decisione ovviamente opinabile, ma ispirata da valutazioni commerciali, non politiche o morali. Così come ispirata da valutazioni commerciali è stata la scelta opposta di Ikea, che ha spalancato le porte dei suoi spot ai gay anche per suscitare scalpore e simpatia, assegnando al proprio marchio una patente d’avanguardia.
L’indignazione è un’energia rara e preziosa che con l’esperienza si impara a sprecare il meno possibile. Non sarà una reclame del Mulino Bianco a discriminare i gay, e nemmeno la cocciutaggine nel chiamare i genitori «mamma» e «papà» anziché «genitore 1» e «genitore 2» come pretenderebbe qualche originalone. Le campagne per cui vale veramente la pena di indignarsi (e di battersi) riguardano i diritti degli omosessuali, la loro possibilità di accudire il compagno malato, ereditare, sposarsi, adottare, vivere liberamente l’amore. Il resto è solo un intermezzo pubblicitario.
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Nota *:
L'Intervista di Guido Barilla alla radio a La Zanzara
"Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale"
Ma la pasta la mangiano anche i gay, osservano i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: "Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un'altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti".
"Io rispetto tutti" - aggiunge Barilla - "facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all'adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso".
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Link:
Guido Barilla: ''Mai gay nei miei spot''. Poi le scuse. Associazioni furiose
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