venerdì 1 febbraio 2013

USA: Women In Combat (donne soldato in prima linea)

 Le forze armate americane aprono alle donne in prima linea.  

Leon Panetta and General Martin Dempsey sign a memorandum ending the 1994 ban on women serving in combat roles in the military.
Il ministro delle Difesa uscente, Leon Panetta, ha revocato il divieto di schierare al fronte come combattenti in prima linea le donne soldato, che finora venivano impiegate nelle retrovie.

Il Presidente Obama ha affermato: "This milestone reflects the courageous and patriotic service of women through more than two centuries of American history" -- http://goo.gl/YBfos



 Diritti
Usa. Soldati donne in prima linea. La vignetta oggi su il manifesto.
Mauro Biani



Women in Combat
This cartoon by Clay Bennett from the Chattanooga Times Free Press relates to news that the US military has officially lifted the 1994 ban on female soldiers serving in combat roles and said that anyone qualified should get a chance to fight on the front lines of war regardless of their sex. At the moment women make up about 14% of the US military's 1.4 million active members and more than 280,000 of them have done tours of duty in Iraq, Afghanistan or overseas bases where they helped support the US war effort in those countries. Full story >>
THE CARTOON
Two soldiers, one male and one female, are sitting on their beds in the army barracks. The woman is reading a newspaper story about the lifting of the ban. The man tells her, 'Congratulations... or condolences. Whichever.'
[ 'Congratulazioni ... o condoglianze. Qualunque sia. ']
Clay Bennett
Steve Breen




Women in combat
Mike Keefe


women in combat
 By David Fitzsimmons, The Arizona Star - 1/24/2013



Women in Combat
 By Daryl Cagle, CagleCartoons.com - 1/24/2013


Women in Combat
By Joe Heller, Green Bay Press-Gazette - 1/24/2013



Women In Combat
 By Rick McKee, The Augusta Chronicle - 1/24/2013



Women In Combat
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 1/25/2013





Paride Puglia


L'opinione di Gramellini

25/01/2013
Donne in prima linea

massimo gramellini

Chiedo scusa se non esulto alla notizia che l’esercito americano consentirà alle donne soldato di combattere in prima linea. La parità nell’uccidere non mi sembra una grande parità. La parità nel drogarsi per superare la paura di dare e ricevere morte. La parità nel parlare come il caporale di Full Metal Jacket. Non era questo il percorso che noi femministi sognavamo. Noi sognavamo un mondo meno aggressivo, dove fossero le donne a contaminare il modello degli uomini e non viceversa.
Intendiamoci. Per ora il maschio violento e possessivo conserva il monopolio dei delitti familiari e sessuali. Ma intanto al cinema le Angeline e le Charlize hanno cominciato a menare come ossesse. Ve la immaginate Katharine Hepburn prendere Spencer Tracy a calci nella giugulare? Negli uffici molte donne assurte a ruoli di responsabilità hanno rinserrato il cuore dentro una fodera di cinismo e alzato la mascella fino al soffitto. Non alternative ai manager maschi, ma cloni in tailleur. Quanto al futuro, la cronaca è invasa da storie di ragazzine che si uniscono in gang per picchiare il prossimo: ieri, in una scuola media del Pisano, il padre esterrefatto di un alunno ha sottratto una dodicenne al pestaggio in stile Arancia Meccanica cui la stavano sottoponendo tre coetanee. Finora, quando incrociavo qualche banda di bulli in una strada buia e poco popolata, la presenza nel gruppo di una ragazza aveva il potere di tranquillizzarmi. Adesso anche, ma nel senso che le andrò incontro per ingaggiarla come guardia del corpo.



L'opinione di  Maria Sardella:

Fronte del parto
Non c'è di che da rallegrarsi. Trattasi di un ulteriore arretramento e un estremo ( nel senso mortifero del termine, letteralmente parlando) appiattimento sull'ordine maschile. Le donne dovrebbero volere un mondo che ripudi la guerra e l'industria degli armamenti. Pensare che fare il soldato di prima o seconda linea, per le donne, sia un passo avanti per la parità, è la più mistificante delle teorie. Siamo donne, diamo la vita, la curiamo, l'alleviamo e mai dovremmo pensare di toglierla a qualcuno.
Fonte: la Repubblica

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