martedì 5 febbraio 2013

Fuga dal carcere di via Burla

PORTOS / Franco Portinari


Che burla scappare dal carcere di via Burla saltando oltre il muro di bensì 8 metri d'altezza con i manici delle scope comprate nello spaccio interno
Che per calarsi dalla finestra della loro cella avessero usato una corda fatta di lenzuola annodate era stato chiaro fin da subito: e infatti proprio le lenzuola erano state rinvenute poche ore dopo la fuga in via Benedetta. Ciò che invece era rimasto un mistero era come i due albanesi fuggiti all'alba di sabato dal carcere di via Burla avessero potuto scavalcare prima il muro di cinta, alto otto metri e liscio come una lastra di marmo, e poi la recinzione esterna.
Alla fine a svelare l'arcano è stato il ritrovamento fatto nei dintorni del penitenziario: nei campi è spuntato infatti un lungo palo, un'asta di legno realizzata unendo una serie di manici di scopa, a quanto pare fissati gli uni agli altri utilizzando filo di ferro e forse anche etichette adesive staccate da bottiglie di plastica (usate come scotch)
(fonte Gazzetta di Parma) 

 LA VICENDA - La fuga dal carcere di "massima sicurezza"

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