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Dall'anziano in vasca da bagno sul muro di un edificio divelto dalle bombe e la donna in maschera antigas di Horenka, ai bambini in altalena sui residui delle trincee a Kiev. Con un post sulla sua pagina Instagram, Banksy rivendica sette opere nell'Ucraina in guerra, una mossa per mettere al tappeto Putin, come il bambino raffigurato da una di loro: lotta di Davide contro Golia, che il misterioso street-artist britannico ha abbracciato per sostenere i colori ucraini, nella resistenza contro l'invasione russa. Un difficile equilibrismo, che il suo sguardo - e i suoi stencil - affidano a quello di una ginnasta, che volteggia tra le macerie di un edificio distrutto. Se non certo un rimedio risolutivo, un'arte militante che ai residenti strappati alla loro normalità, ricorda però l'attenzione di un'opinione pubblica internazionale, a cui Banksy torna a ricordare, con grazia e prepotenza, che questa guerra deve assolutamente finire.
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