E' mancato il 27 ottobre scorso una grande persona Felice Costa.
Artista, partigiano, maestro di vita: San Secondo piange Felice Costa
Memoria storica del paese e testimone prezioso. Nome di battaglia, «Lampo»
San Secondo Un maestro di vita, di valori. San Secondo piange in questi giorni la scomparsa di Felice Costa, 95 anni, pittore e partigiano (nome di battaglia «Lampo»), memoria storica sansecondina e testimone prezioso di quei valori di libertà, democrazia e di pace per i quali ha lottato, e che ha sempre annunciato a tutti coloro che incontrava, per tutta la vita. Nato nel 1927, da giovanissimo ha partecipato come staffetta alla lotta partigiana. Faceva parte del Distaccamento Gardini della 78ª Brigata Sap Val Ceno. È stato una «colonna» della sezione Anpi «Giacomo Pattini» con la quale, tra le altre cose, da anni aveva dato vita a un importante concorso di poesia riservato alle scuole locali. Notevolissima la sua attività di pittore che lo ha portato, negli anni, a dare vita ad un numero incalcolabile di opere d’arte, a numerose mostre in tutta Italia e, negli anni Settanta, anche a Londra.
Autore pure di diverse commedie in vernacolo, in passato aveva guidato la locale compagnia dialettale «I Girasoli». Insignito, esattamente dieci anni fa, del «Premio San Secondo», per molti anni è stato alle dipendenze del Comune della Bassa (dove era stato anche consigliere dell’ospedale). Il sindaco Giulia Zucchi e l’amministrazione comunale lo hanno definito «un pilastro della nostra comunità, a cui tutti noi dobbiamo molto, non solo per aver combattuto la lotta di Liberazione ma anche per aver portato la sua testimonianza a tanti bambini e ragazzi, mantenendo vivi i valori della resistenza. Guidato dalla bussola dell’antifascismo – ha aggiunto il sindaco Zucchi - ha proseguito il suo impegno civico portando la sua testimonianza alle nuove generazioni, mantenendo viva una memoria collettiva che è patrimonio culturale, politico e sociale di tutta la nostra comunità. Grazie Felice, ora tocca a noi portare avanti il tuo messaggio».
Filippo Nizzoli, presidente dell’Anpi «Giacomo Pattini» (che di Costa ha raccolto il testimone da diversi anni) ha evidenziato come Felice sia stato «guidato nella sua vita dagli ideali di giustizia, libertà e uguaglianza. Ha sognato e ha lottato per cambiare il mondo seguendo questi valori, ha messo tutto se stesso a disposizione della comunità e degli altri. é stato un dono immenso averlo conosciuto, difficile sarà ora portare avanti quello spirito, quel coraggio, quella passione, ma ci proveremo come lui ci ha insegnato. un abbraccio forte dall’Anpi a tutta alla famiglia che tanto amava».
Infine il parroco don Nando Soncini ha aggiunto: «Voleva un mondo dove “pace, libertà e giustizia” non siano parole vuote, ma una sicura realtà. Per questo Felice Costa ha lottato per tutta la vita, con grande impegno e con tutte le sue forze, incoraggiato dalla testimonianza di tanti fratelli e sorelle e sostenuto da Colui che dà sostanza ai nostri desideri. Quando ho chiesto a Felice se voleva esprimere la sua arte decorando il cero pasquale, mi ha risposto un pronto sì, con il forte desiderio che il volto insanguinato di Cristo esprimesse la sofferenza di tanti fratelli e di tante sorelle che ancora oggi portano una pesante croce».
INTERVISTA al partigiano sansecondino Felice Costa
Felice Costa è un partigiano che abita nel nostro paesino, è diventato
partigiano quando era un ragazzo, si è battuto per ottenere la libertà.
Circa 15 anni fa ha dato vita ad un premio poetico destinato ai ragazzi
delle scuole medie e delle scuole superiori che, per diversi anni, è stato
ripetuto in occasione del 25 aprile. Ecco qui per voi la sua intervista.
Cosa lo ha spinto a diventare un partigiano ?
La mia era una famiglia antifascista, mio fratello Antonio Costa, dopo
l’armistizio, è stato catturato dai fascisti e portato in un campo di
concentramento. Conoscevo e frequentavo la famiglia Zucchi dove
erano tutti partigiani. Adele Zucchi mi ha incoraggiato a partecipare
attivamente alla lotta per la liberazione.
Ha mai avuto paura o il desiderio di tornare a casa ?
Non avevo né coraggio né paura, ero semplicemente spinto e guidato
dagli ideali di libertà, da cui non si può e non si deve mai prescindere.
Tutti abbiamo gli stessi diritti anche quando non abbiamo lo stesso
pensiero, la stessa idea.
Quanti anni aveva quando era un partigiano ?
Sono del ‘27...Dunque ero poco più che un ragazzo.
Quale era il suo nome di battaglia?
Il mio nome di battaglia era Lampo.
Che ruolo aveva tra i partigiani ?
Proprio per la mia età, non avevo ruoli di rilievo, ma avevo le mie idee e
le ho sempre espresse e difese senza sopraffare nessuno ed ero tenuto
in gran conto, per ciò che dicevo, anche se ero tra i più giovani venivo
sempre ascoltato.
Dov’è stato ?
In Val Ceno.
Che sensazioni ha provato quando tutto è finito
vittoriosamente?
Ero felice visto che durante gli anni in cui ho fatto il partigiano ero
costantemente in pericolo, ho messo a rischio la mia vita. Ho provato
gioia anche perché finalmente, dopo avere imbracciato il fucile per
tanto tempo, avevamo ottenuto ciò per cui abbiamo lottato duramente:
la libertà.
Gli ideali per cui sono andato in montagna e per cui mi sono battuto sono parte
integrante della mia vita. Ho un forte senso del rispetto per le persone e per le loro
idee, che vanno sempre accettate fintanto che non danneggiano o limitano la
libertà degli altri.
FELICE COSTA
Anno 1993 |
Anno 2003 Autore: Felice Costa |
Da Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma;
Database
Attività Partigiana
Partigiano dal 15/10/44 al 25/04/45.
- Qualifica: Patriota
- Nome di battaglia: Lampo
Distaccamento / Brigata
- Distaccamento "Gardini" / 78° Brigata SAP "Val Ceno"
Costa Felice
01/01/1927
Genere: uomo | Professione:
La sua storia
Costa Felice nasce il 01/01/1927 a San Secondo Parmense in provincia di Parma.
Le foto dei dipinti e di Felice sono di Cassapanca aps https://www.facebook.com/la.cassapanca.1
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